Anche Aero Habitat interviene sulla VIA-VAS mancante all'Aeroporto di Verona: "Scenario Catullo per altri scali italiani". (Una news per il Sindaco?)

Il giorno 12 gennaio avevo scritto questo messaggio: Aeroporto Catullo: "Puntiamo a espandere l'offerta e riusciremo a raddoppiare o triplicare i voli"... V.I.A. e V.A.S. permettendo ??? Casualmente il giorno dopo, 13 Gennaio, via e_mail, ho ricevuto una lettera dalla Commissione Europea (che via posta mi è arrivata solo ieri) e dato che il documento ricevuto era importante... mi ci sono voluti un paio di giorni per preparare delle lettere di risposta e di sollecito, e cosi il 15 Gennaio ho scritto questo messaggio: Aeroporto Catullo: Richiesta di annullamento delle autorizzazioni e ripristino di tutte le opere autorizzate in ASSENZA di VIA partire dal 14.03.1999 e qui ho inserito le lettere ricevute e spedite:
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Lettera ricevuta dalla Commissione Europea in 13 gennaio 2010.
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Lettera inviata al Presidente dell'Aeroporto il 15 gennaio 2010.
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Lettera inviata al Sindaco con richiesta di perizia (se l'Aeroporto non la farà).
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Lettera inviata al Sindaco, alla Commissione Europea e alla Procura della Repubblica.
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Estratto di Giurisprudenza relativo alla V.I.A. e alla V.AS.
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Nei giorni seguenti, dopo aver scoperto che il nuovo Piano di Sviluppo dell'Aeroporto di Firenze è in fase di sottoposizione alla VAS. sempre in merito alla mancanza di VIA e di VAS, in data 18 Gennaio, ho scritto questo messaggio: Aeroporto Catullo: una V.I.A. in SANATORIA per il passato e... una V.A.S. per il FUTURO [e altri esempi di chi... chiede la V.A.S.] e ieri ho scritto questo: Aeroporti del Garda. Non stiamo mica a pettinà le bambole... ne a fare la VIA e tantomeno a... fare la VAS al Catullo.
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Oggi su Aero Habitat leggo questo articolo: Scenario Catullo per altri scali italiani, un intervento autorevole... che merita essere riprodotto e ricopiato integralmente:
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Scenario Catullo per altri scali italiani
Categoria: Verona, Aeroporti, Std ICAO ENAC, Piani di rischio, Imp. acustico, Ambiente, Dossier, Archivio
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Prosegue la telenovela sulla VIA e sulla VAS dell'aeroporto Catullo di Verona.
Ma è una vicenda isolata o invece potrebbe riguardare altri scali del BelPaese?
Quanti aeroporti, pur dopo aver espletato inizialmente la procedura di VIA, anche un decennio addietro, hanno in seguito moltiplicato il numero dei voli, trasportando milioni aggiuntivi di passeggeri? Magari con estese e marcate ricadute ambientali e territoriali?
Aerohabitat cerca di darne conto con sistematicità ma la vicenda della VIA / VAS del Catullo non sembra davvero esaurirsi a breve. La recentissima missiva della Commissione UE sembrerebbe riproporre considerazioni integrabili alla lettera trasmessa dal Segretario Generale del Ministero dell'Ambiente Ing. Bruno Agricola, che solo il mese di novembre 2009 confermava l'assenza della VIA.
Ebbene quest'ultima lettera sostiene senza alcun ombra interpretativa come l'Aeroporto Catullo debba necessariamente verificare la procedura di VIA, addirittura dal 14 marzo del 1999. Sottoponendo a screening quasi tutte le opere realizzate da quella data fino all'ampliamento della palazzina scalo merci.
Cosa significa tutto questo?
In discussione è ancora una supposta/presunta violazione alla procedura di VIA dello scalo veronese? Piuttosto il documento trasmesso dalla Commissione Europea in data 13 gennaio sembrerebbe risolvere ogni interrogativo.
La questione posta sembrerebbe andare ben oltre il caso veronese.
Assume un rilievo che va oltre la stessa VIA e VAS del Catullo, perché potrebbe - come Aerohabitat ha segnalato in premessa - rispecchiare situazioni simili, avvenute e/o esistenti su altri scali della Penisola.
Purtroppo non si hanno riscontri così evidenti su altri scali aerei.
Se tali circostanze si sono realizzate, è solo grazie all'esistenza o mancanza di un qualche comitato di cittadini o di qualche indomito ambientalista e cittadino che, con una incessante ma talvolta anche sporadica iniziativa riesce ad ottenere adeguate risposte.
Circostanze che hanno fatto emergere - o lo consentirà in futuro - l'assenza o il ritardo nell'adozione della ineliminabile procedura di VIA. Basta poco.
Probabilmente lo stesso incremento dell'attività di volo, con l'aumento del numero di passeggeri, talvolta un milione e/o diversi milioni di viaggiatori rende indispensabile l'aggiornamento della procedura di VIA.
Qualora questa sia stata, comunque, espletata.
Possibile che su un qualche aeroporto della Penisola, un Paese a pieno titolo integrato nei vincoli della Comunità Europea, possa essere stata sviluppata attività aeroportuale, possa essere avvenuto un consistente potenziamento dei voli, una vasto ampliamento infrastrutturale (pista allungata, adeguamento dell'aerostazione o altro) senza una adeguata valutazione di VIA e VAS?
Quello che sta avvenendo al Catullo, è puntualmente documentato sul sito
www.vivicaselle.eu e, nella giornata dello scorso 15 gennaio, nella quale è segnalata e commentata la inusuale-straordinaria quanto tempestiva corrispondenza con la Commissione UE.
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Ad una new di questo tipo e di questo contenuto, eccetto il aver evidenziato alcune frasi, non c'è da aggiungere nulla e lascio ai lettori del blog eventuali commenti e concludo il messaggio di oggi, permettendomi solo di ricordare le due domane che avevo scritto ieri:
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Perchè dal 2000 l'Aeroporto di Brescia è in possesso del Decreto di Compatibilità Ambientale e quello di Verona dal 14 Marzo 1999 NON è in possesso del Decreto V.I.A.?
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Perchè dal 2006 è stata avviata la Valutazione Ambientale Strategica Aeroporto di Montichiari e quello di Verona dal 2007 - per il Piano di Sviluppo Aeroportuale NON è stata avviata la V.A.S.?
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Ed ora termino definitivamente ripubblicando un video estratto dalla V.A.S. dell'Aeroporto di Firenze, video come qui sotto riprodotto:
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Una news, quella di Aero Habitat, da far leggere al Sindaco ? Certo che si. Ovvio NO?

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