Aeroporto Catullo – Breaking News – La Corte Dei Conti ha detto no.

Per pura casualità mentre il 10.10.2018 pubblicavo questo messaggio: "Assessori e Consiglieri... siete pronti a mettere mano al Portafoglio? Io sono (quasi) pronto" dove iniziavo a parlare di DANNI ERARIALI, nello stesso giorno la Corte dei Conti del Veneto decideva di pubblicare una Delibera inerente l'Aeroporto e di questa coincidenza me ne sono accorto solo ieri sera, quando su Verona Sera è stato pubblicato un articolo a titolo: "Aeroporto Catullo – Breaking News – La Corte Dei Conti ha detto no" con un "sintetico", ma "significativo" testo... questo:
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Ad andar con lo zoppo… si cade. Non era nell’aria, ma ha l’effetto di un uragano. La Corte dei Conti del Veneto, con deliberazione di ieri 12.10.2018 (“save” the date), la numero 364, che alleghiamo in calce, ha smentito il Comune di Villafranca circa il benestare all’operazione d’ingresso di SAVE, che, lo ricordiamo, aveva acquistato il 2% del Catullo dal Comune, per poi scalare nell’aeroporto e attestarsi ad oggi al 42% circa. Quindi, come lamentato dall’ONLIT e ribadito da Antitrust e ANAC, l’operazione non se poteva fà. Davide ha fiondato Golia. Nel silenzio della Pravda cittadina, ci onoriamo di aver dato nota costante delle vicende a che sia i veronesi, che coloro che hanno a cuore territorio e aeroporto, avessero le corrette informazioni. Le marachelle sono venute a galla, ed ora anche la silente Procura della Repubblica veronese dovrà prenderne atto e incidere il bubbone. Inizia la fase 2, quella che vedrà finalmente risorgere dalle ceneri l’Araba Catullo. Magari anche i tentennati si scrolleranno di dosso le paure delle scelte.

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A quanto pare se qualche politico crea un DANNO ERARIALE e se poi la Corte dei Conti indaga, quando poi questo ente di controllo delibera... non dobbiamo sorprenderci se poi va a finire che qualcuno deve mettere mano al portafoglio e deve rimborsare l'Ente Pubblico per il DANNO ERARIALE creato da scelte scellerate. 
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Su questo argomento riporto anche un intervento di Michele Bertucco.

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CATULLO, CORTE DEI CONTI SMENTISCE IL COMUNE DI VILLAFRANCA: 
“MAI AVVALLATA TRATTATIVA PRIVATA”. L’OPERAZIONE CON SAVE SI AVVITA
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Dopo i rilievi dell’Autorità Anticorruzione Anac, che aveva giudicato “irregolari” le modalità attuate dai soci pubblici dell’aeroporto Catullo per far entrare, senza svolgimento di gara pubblica, i nuovi soci privati della Save, un’altra bordata si abbatte sulla legittimità dell’operazione, questa volta proveniente dalla Corte dei Conti. I magistrati contabili rivolgono infatti una durissima requisitoria, con tanto di trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica, nei confronti del Comune di Villafranca che, lo ricordiamo, con la cessione delle sue quote della Catullo funzionò da porta di servizio per l’entrata dei veneziani.
Scrive la Corte: “Questa Sezione, avuta lettura delle controdeduzioni del Comune di Villafranca di Verona (VR) a riscontro delle risultanze istruttorie di A.N.A.C., contenute nella delibera testè citata, ritiene di dover sottolineare la assoluta non veridicità delle dichiarazioni del Comune relative alla cessione della quota di proprietà della Società Valerio Catullo spa, la quale sarebbe stata effettuata, a suo dire, tramite trattativa diretta in ottemperanza ai “richiami della Corte dei Conti del Veneto alla alienazione delle azioni di proprietà della Società Catullo, al fine di evitare che la pesante situazione debitoria della Società potesse incidere sui bilanci degli enti locali soci” e ancora che “dal punto di vista contabile ed amministrativo il Comune di Villafranca di Verona si è conformato alle indicazioni della Corte dei Conti del Veneto in ordine alla progressiva dismissione delle partecipazioni societarie dell’Aeroporto Valerio Catullo Spa”.
E ancora: “Il Comune di Villafranca di Verona ha erroneamente inteso le delibere di questa Corte, tramite le quali non è stata affatto suggerita la cessione della Società Aeroporto Catullo spa (e tantomeno a trattativa privata diretta), ma al contrario è stata sollecitata, così come previsto per legge, una idonea e sana gestione societaria delle partecipate […] In ogni caso questa Corte mai si è espressa (e non avrebbe potuto farlo) in merito alle modalità con le quali l'ente locale è tenuto a dismettere le proprie quote […] La scelta di cessione a trattativa diretta, dunque, non è stata in alcun modo né vagliata, né autorizzata da questa Corte, come si può evincere chiaramente dalle deliberazioni sopra richiamate. […] Da quanto sopra sottolineato, emerge quindi la non veridicità delle affermazioni svolte dal Comune, che evidentemente ha ritenuto di utilizzare argomentazioni erronee in sede difensiva, di fronte alle contestazioni dell’Anac, di cui si è dato conto in precedenza”.
Viene dunque sbugiardata la linea di difesa avverso ai rilievi dell’Anac finora sostenuta dal Comune di Villafranca che nella persona dell’allora Sindaco Mario Faccioli, non più tardi del 22 marzo scorso, faceva credere di aver sempre agito “coperto” dai pareri positivi della Corte dei Conti. Per usare le sue parole esatte: “La situazione debitoria e le modifiche societarie della Catullo sono state relazionate costantemente dal nostro Comune alla Corte dei Conti. Di tale situazione la Corte non solo è al corrente, ma ci ha sempre chiesto di porre attenzione seguendone gli sviluppi”.

E’ questo probabilmente l’inizio della fine per la farsa che il centrodestra veronese tira avanti da troppo tempo, prima sperperando le risorse dei veronesi investite al Catullo; poi svendendo lo scalo ai primi arrivati in cambio della pace giudiziaria e di investimenti inesistenti. Significativo il ritardo con cui è partita l’azione di responsabilità verso l’ex presidente Bortolazzi. Altrettanto significativo è che il “portiere” di Save, Mario Faccioli, sia stato promosso presidente di Agsm Energia. Lui che piagnucolava perché “Chi ha salvato il Catullo ora è indagato”...
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E se ieri sera ho avuto una prima serie di informazioni questa mattina sul Corriere di Verona e sull'Arena hanno pubblicato altri articoli sempre sullo stesso argomento.
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