Visto quanto accaduto all'Aeroporto di Orio al Serio... io insito (da anni) che la Pista dell'Aeroporto di Verona va "spostata" di 500 metri verso Villafranca...

Visto quanto accaduto è accaduto ieri mattina all'Aeroporto di Orio al Serio... oggi una breve Rassegna Stampa sulle questioni aeroportuali, anche e relative all'Aeroporto Valerio Catullo.
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Se adesso andiamo a calcolare da distanza di dove l'aereo si è fermato rispetto alla Testata Pista dell'Aeroporto di Orio a Serio, possiamo vedere che rispetto alla RWY 10, l'aereo si è fermato a circa 560 metri dalla testata 10 dell'Aeroporto.
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Se adesso noi andiamo a vedere dove si sarebbe trovato l'aereo di Bergamo rispetto alla Testata Pista 22 dell'Aeroporto Valerio Catullo, possiamo avere la certezza che l'aereo sarebbe rimasto all'interno del sedime aeroportuale.
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Dato che gli aerei che decollano da Caselle, di solito utilizzano l'intera pista - perchè decollano a partire prima dalla RWY 22, se l'aereo di bergamo fosse atterrato al Catullo, non solo avrebbe attraversato l'Autostrada A4 ma avrebbe demolito anche uno degli edifici della Corte Palazzina.
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Il sottoscritto è da anni - se non da decenni - che insiste che la Pista dell'Aeroporto Valerio Catullo dovrebbe essere spostata verso Villafranca, perchè cosi non solo l'Aeroporto sarebbe più sicuro, ma sopra tutto - con questo spostamento di 500 metri della pista - si potrebbero realizzare importanti opere a sollievo della popolazione di Caselle a causa degli inquinamenti generati dall'Aeroporto Catullo.
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Visto quanto accaduto all'Aeroporto di Orio al Serio... - lo ripeto di nuovo - io insito (da anni) che la Pista dell'Aeroporto di Verona va "spostata" di 500 metri verso Villafranca... permettendo cosi la realizzazione di importanti opere per far diminuire gli impatti ambientali su Caselle... generati e creati dalla infrastruttura aeroportuale.
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Ciò premesso ora riportiamo gli articoli sull'Arena e sul Corriere di Verona di oggi relativi all'Aeroporto Valerio Catullo e anche a quello che è successo all'Aeroporto di Bergamo.
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Ovviamente, chi può meglio scrivere su quanto accaduto ieri a Bergamo... è Aero Habitat che oggi ha pubblicato una news a titolo: "Aeroporto Bergamo Orio al Serio, Boeing 737 fuoripista di 580 metri" con sotto titolo: "Il volo cargo si ferma su una strada provinciale oltre il sedime aeroportuale: piloti illesi. Da verificare l'adeguatezza del PEA, del PEE e della RESA".
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Come da prassi l'Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (ANSV), ha aperto l'inchiesta di sicurezza di competenza e disposto l’invio di un team investigativo dopo l'incidente occorso alle ore 04:07 locali del 5 agosto, l’aeromobile interessato un Boeing 737-400 - con circa 25 anni di servizio, immatricolato HA-FAX - DHL 737-400, volo BCS 7332 proveniente da Parigi Charles De Gaulle.
Il velivolo aveva atterrato sulla pista 28 di 2807 metri ha proseguito la corsa oltre il fine pista, il recinto dello scalo, due strade esterne e un parcheggio di auto, arrestandosi su una strada provinciale (SP 591bis).
Le condizioni meteo del momento segnalavano presenza di temporali limitrofi e condizioni di vento a raffiche (260° 11-23 kts) e visibilità superiore a 10 km.
L'equipaggio in fase di avvicinamento e atterraggio non avrebbe segnalato alcuna varia, inconvenienti e malfunzionamenti tecnici.
L'aeroporto è rimasto chiuso - riporta ENAC in un comunicato- fino alle ore 06.47 locali. per circa 2 ore e 40 minuti.
La dinamica dell'incidente non è stata ancora prefigurata e l'inchiesta, dovrà appurare, una lunga serie di dati e di elementi attinenti alla sequenza in pista (punto di toccata, corsa di decelerazione, utilizzo del sistema frenante - reverse e freni carrello) e la fase del fuori pista prima, dell'oltre pista (dimensione SWY-CWY-Strip-OFZ-RunwayEndSafetyArea e altro), quella dello sfondamento del recinto del sedime, dell'attraversamento di strade e parcheggio.
L'inchiesta dell'ANSV dovrà inoltre analizzare, verificare e valutare non solo l'attivazione del Piano di Emergenza Aeroportuale (PEA) per i frangenti e lo spazio percorso all'interno al sedime dello scalo ma anche dell'integrato Piano di Emergenza Esterno (PEE) al sedime aeroportuale.
Le evidenze delle indagine dovranno necessariamente inquadrare le zone del Piano di Rischio Aeroportuale (A_B_C_D) per incidente aereo, l'efficacia operativa delle zone identificate in relazione al fuoripista del Boeing 737 e, soprattutto, alle dispute ed agli esposti sulla loro integrata adozione.
Una ulteriore focalizzazione dovrà adeguare il cosiddetto Piano Rischio Terzi e/o Risk Assessment di uno scalo che nel breve periodo è diventato il terzo scalo per numero di passeggeri trasportati in un anno ma con un numero di movimenti/anno nel 2015 di 74.447 voli.
Perciò un numero di voli superiori a 50mila/voli anno. La rilevanza del Piano di Rischio Terzi dello scalo, qualora aggiornato rispetto al tetto minimo dei voli, è talmente fondamentale per i cittadini e gli amministratori locali dell'intorno aeroportuale da essere reso reperibile e disponibile. Il cittadino deve essere rassicurato da riscontro diretto. Dalle metodologia e tipologia del modello matematico applicato, dalla coerenza dei parametri impiegati. E dalle evidenze del post incidente del Boeing 737.
La localizzazione della pista di Bergamo - Orio al Serio, un aeroporto all'origine militare con una infrastruttura circondata da elevata viabilità (anche l'autostrada A4) insediata in un contesto antropico rilevante, non può, evidentemente, essere sottoposto a ulteriori strategie di ampliamento delle operazioni di volo.
Bergamo Orio al Serio ha, inoltre, un Master Plan con procedura di conformità urbanistica conclusa al 2015 e uno secondo con Master Plan in corso di istruttoria ENAC al 2030 con volumi di traffico che esigono - anche dopo questo incidente - una necessaria ri-analisi.

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