Perchè l'Aeroporto Catullo non mi chiama e mi consegna una medaglia per aver contribuito a risparmiare milioni di soldi pubblici, visto che anche grazie al mio intervento è stato annullato il Contratto con la Ryanair?


Il messaggio pubblicato su ViViCaselle in data 16 Dicembre 2011, a titolo: "Due tre articoli, su "Il caso del contratto tra la Catullo e la compagnia low cost Ryanair" e uno ha anche questo titolo: "Ma quale mercato, i piccoli aeroporti vivono di soldi pubblici"... date un'occhiata e poi ditemi!!!!" cosi cominciava:
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Che sul Contratto stipulato tra la Catullo SpA e la Ryanair, qualcuno avrebbe dovuto dare un'occhiata prima, io lo sostenevo da fine del 2010, ma dalla Catullo, nessuna risposta, tanto che ad Agosto 2011 - come ho scritto in questo messaggio: "All'Aeroporto Catullo e "p.c" alla Ryanair: "RICHIESTA di COPIA di DOCUMENTI ai sensi dell'art. 3, 1° comma, del D.Lgs. 195/2005", ho perfino fatto scrivere dal mio Avvocato per avere notizie in merito. 
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E la lettera del mio Avvocato era questa:
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Ovviamente quella mia richiesta, da parte della Catullo SpA, non ha avuto alcuna risposta... sopratutto nessun riscontro sul fatto di aver chiesto copia dei contratti tra la Catullo SpA e la Ryanair.
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Se non ricevo risposta da "qualcuno"... poi va a finire che scrivo "ad altri" e cosi - visto la "non risposta" della Catullo SpA - avevo scritto alla Commissione Europea - Direzione Generale Concorrenza - Aiuti di Stato, commissione che qualche mese dopo ebbe a rispondermi (vedi sotto) segnalando che nei confronti dell'Aeroporto Catullo e degli aiuti a favore di Ryanair era stata aperta una pratica.
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Di come sia l'iter della Pratica "SA35185 - Aeroporto di Verona - Aiuti a favore di Ryanair", ad oggi non ho altre informazioni in merito, come nessuna altra informazione ho ricevuto in merito che sempre sull'Aeroporto Catullo la Commissione Europea Ambiente ha aperto la pratica EU-PILOT 3720/12/ENVI per violazione della Direttiva VIA.

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L'unica novità è una notizia apparsa, venerdi scorso, su Avio News a titolo: "Finanziamenti alle "Low-cost": bassi i prezzi dei biglietti, altissimo il costo sociale", con sottotitolo: "Negli ultimi anni sui vettori "Low-cost" si è riversato un fiume di danaro dei contribuenti italiani" e questo testo: 
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Mentre la recente notizia dell'accordo di solidarietà sottoscritto dall'Alitalia con i suoi dipendenti al fine di evitare al ricorso alla mobilità, con le inevitabili drammatiche conseguenze, è forse venuto il momento di passare ad un esame critico complessivo delle condizioni di mercato del trasporto aereo in Italia in cui si trovano ad operare i nostri operatori. 
L’Italia non può continuare ad essere una colonia aeronautica aperta alle incursioni di chiunque riesca a confezionare attraenti (per l’offerente) ed indigesti (per coloro che accettano) “Pacchetti”, contrabbandati come le uniche soluzioni possibili, per tenere in vita aeroporti su cui non atterrerebbe nemmeno una cicogna. 
Un aeroporto, ci dicono i testi di economia, è una infrastruttura che ha il vantaggio di essere un monopolio naturale, non potendosi in linea di massima immaginare di costruire due aeroporti vicini, per metterli in concorrenza fra di loro. 
In Italia poi, dove si ha la tendenza ad affidare alle medesime società la gestione di aeroporti che insistono su di una medesima area, di concorrenza neanche a parlarne. 
Quando poi le società di gestione sono diverse, spesso la compagine azionaria vede nomi ricorrenti. Conclusione: se ci aspettiamo, come dicono gli anglosassoni, una “Fair competition” dal fronte degli aeroporti, possiamo anche scordarcelo. 
Sul fronte degli operatori, le cose non vanno poi tanto meglio... 
Purtroppo noi di AVIONEWS, abbiamo la pessima abitudine di andarci a leggere le carte. 
Proprie dalle “Carte”, in questo caso la Legge Regionale 13 aprile 2010, n.10 della Regione autonoma Sardegna, apprendiamo che nell’anno 2010 la Regione ha stanziato 10 milioni di Euro per l’acquisizione di quote Sogeaal (Società di gestione dell’aeroporto di Alghero), 32 milioni di Euro in quattro anni per finanziare la continuità territoriale e 93,2 milioni di Euro, sempre in quattro anni, per la “Destagionalizzazione dei collegamenti aerei isolani”. 
Un fiume di soldi che si è riversato principalmente sulle compagnie “Low-cost” che con lo specchietto delle allodole dei bassi prezzi dei biglietti, in effetti fanno pagare un prezzo salatissimo al contribuente italiano. 
Prezzo salato, non solo per il fiume di contributi di cui hanno beneficiato, garantiti nella maggior parte dei casi da enti o istituzioni pubbliche, ma anche per il costo sociale di personale che lavora in Italia ma a cui vengono fatti contratti di lavoro esteri, socialmente poco tutelati e per il dissanguamento di società di gestione aeroportuale che in numerosi casi hanno dovuto gettare la spugna di fronte all’esosità delle richieste delle “Low-cost”. 
Altro aspetto di cui poco si parla, è che i contributi erogati, a prezzo di grandi sacrifici, non servono a creare un mercato autonomo, in grado nel tempo di reggersi sulle proprie gambe, ma un flusso opportunistico sempre sotto il ricatto del “Se non paghi me ne vado e porto via gli aerei”. 
La Sardegna, si badi bene, è solo uno dei possibili esempi che si potrebbero fare. Rimuoviamo quindi risolutamente tutti quegli aspetti, come li ha chiamati in una recente dichiarazione il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, di “Concorrenza asimmetrica”, che offrendo apparentemente ai passeggeri italiani biglietti a “Basso prezzo” nascondono però un alto “Costo” sia sociale che monetario a carico di tutta la collettività, impedendo ai nostri operatori di lavorare in ambiti concorrenziali corretti. 
Se dovessimo fare un esempio, ci vengono in mente, chissà perché, i famosi contratti derivati offerti da molte banche ad enti territoriali, che si sono poi ritrovati con prodotti finanziari per loro ingestibili ed estremamente svantaggiosi.
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Visto che forse anche grazie al mio intervento... vi è poi stato l'annullamento del contratto "Catullo-Ryanair" e conseguentemente i soci pubblici (Comuni e Provincia e CCIAA) forse hanno anche risparmiato qualche decina di milioni di euro che avrebbero dovuto sborsare per ripianare altri debiti che si sarebbero accumulati se il contratto "Catullo-Ryanair" avesse proseguito fino alla sua naturale conclusione... una domanda la posso fare:

"Perchè l'Aeroporto Catullo non mi chiama e mi consegna una medaglia per aver contribuito a risparmiare milioni di soldi pubblici, visto che anche grazie al mio intervento è stato annullato il Contratto con la Ryanair?"

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