Per risolvere i problemi dell'Aeroporto Catullo gli cambieranno il nome? Aeroporto: "Sistema Adige Berigo Garda"... "Si.Ad.Be.Ga."

Oggi dovevo andare in Comune a Sommacampagna, a prendermi la lettera, in cui dovrebbero scrivermi che non posso avere copia del CD_rom che contiene il file.pdf del Piano di Sviluppo Aeroportuale... quello che sarebbe stato consegnato all'ENAC.
Se vi ricordate, circa un mese fa, l'Aeroporto Catullo ha consegnato al Comune di Sommacampagna, su supporto cartaceo, UNA copia del Piano di Sviluppo Aeroportuale. Quando ho avuto conoscenza di questo... per non sprecare carta inutilmente, ho chiesto di avere la stessa documentazione su supporto informatico... Il Comune ha chiesto alla Catullo S.p.A. di avere questo file e... a dir la verità... poi pure io l'ho sollecitato scrivendo al direttore dell'Aeroporto... ma a quanto pare causa le Poste Italiane... il file.pdf non arrivava.
Dopo un mese esatto, venerdi scorso il CD_Rom è arrivato a Sommacampagna... con una lettera di accompagnamento in cui parrebbe che "al comune sia impedito di divulgarne" il contenuto. Che tradotto significa: "Non potete consegnare una copia al Sandrini".
Aspettiamo la lettera e poi vediamo che cosa farò per avere quel file.pdf, ma una cosa è certa... se il contenuto di quel CD_Rom non può essere divulgato... "quella roba" che hanno pubblicizzato in Fiera a Verona a Geo Oikos... che accidenti era?
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Vuoi vedere che per avere copia di quel file.pdf dovrò chiedere che la "Lista Civica (insomma) Sommacampagna Popolare lo pubblichi sul loro sito web. Ma a proposito di politici del PD ritengo sia utile ricopiare un intervento dell'On. Gianni del Moro (che... per qualche mese deve anche essere stato Consigliere della Catullo S.p.A.) che a quanto pare nel suo intervento auspica che sia cambiato il nome dell'Aeroporto... dimenticandosi però dei problemi ambientali... da sempre ignorati.
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Se in questo intervento trovate una riga relativa alle problematiche ambientali... ditemelo.
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PdVrNews
Articolo On. Gianni Dal Moro
[del 18/12/2009]
AEROPORTO DI VERONA: PUBBLICO O PRIVATO?
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Ritorno sulla vicenda dell’aeroporto Valerio Catullo, dopo le recenti dichiarazioni apparse sulla stampa locale.
Come per qualsiasi piano industriale, la scelta delle priorità è fondamentale per il successo del progetto. A me pare che per la società Catullo la prioritaria , sia la questione della concessione ministeriale dell’aeroporto Gabriele D’Annunzio. E’ evidente che un’eventuale non assegnazione della concessione dell’aeroporto di Brescia in capo alla Catullo indebolirebbe la strategia e il futuro del nostro aeroporto che nel breve/medio periodo si vedrebbe schiacciato tra il sistema Lombardo di Milano, Bergamo, Brescia, e il sistema Veneto di Venezia-Treviso.
Senza la concessione, qualsiasi nostra scelta sarebbe dettata da condizioni più di debolezza che di forza. Per questo penso che tutte le forze politiche e istituzionali veronesi dovrebbero fare, qui veramente sistema, per chiedere con forza al governo il rilascio del concessione dell’aeroporto Gabriele D’Annunzio di Brescia in capo alla nostra società aeroportuale veronese.
Poi verrà il, tempo delle alleanze, delle scelte e degli investimenti. Ma anche qui vorrei fare due riflessioni. La prima scelta necessariamente dovrebbe riguardare le alleanze tra le istituzioni del sistema Garda: Verona, Brescia, Trento Bolzano e Mantova alla quale aggiungerei Vicenza e Rovigo
tanto da farlo denominare il sistema Adige Berigo Garda.
Trovare un giusto equilibrio tra tutti i territori, da una parte rispettando chi da subito ha creduto nel nostro aeroporto e dall’altra trovando adeguati spazi per chi si è aggiunto nel tempo; anche attraverso un patto di sindacato che possa garantire tutti i territori indipendentemente dalla quota azionaria.
Questo passaggio pare a me necessario prima di parlare di strategie e di investimenti. Questo ci consentirebbe di affrontare un piano strategico, con i conti a posto e con una rappresentanza istituzionale di otto province che rappresenterebbero un bacino di 4.600.000 abitanti e un sistema imprenditoriale pari a 450.000 imprese iscritte alle rispettive Camere di Commercio, un’area tra le più competitive nello scenario italiano, se non europeo. Questa alleanza territoriale, assieme all’ottenimento della concessione ci vedrebbe superare il crinale verso un aeroporto di sistema che potrà sedersi al tavolo con gli altri aeroporti del nord Italia, senza limiti di inferiorità.
Il terzo tempo, dopo questi due importanti passaggi, sarà quello delle alleanze e di conseguenza degli investimenti. In primis si dovrà riportare in equilibrio i bilanci, poi affrontare un piano industriale con obiettivi chiari e percorsi raggiungibili. Ovviamente il fattore tempo in un’economia dinamica, globale e sempre più veloce è di fondamentale importanza; e per questo credo ci debba essere un impegno determinato a far sì che le prime due fasi si possano chiudere quanto prima.
Mi auguro che ora lo sforzo che si sta producendo per il rilascio della concessione della Gabriele D’Annunzio in capo alla Catullo sia accompagnato da tutto il sistema istituzionale e politico veronese. Ricordo che l’attuale concessione quarantennale all’aeroporto Catullo fu rilasciata dal Governo Prodi, dopo un periodo di incertezza grazie ad un forte e diretto interessamento dell’allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri On. Enrico Letta.
Passiamo dalla politica dell’annuncio alla politica dei fatti e acquisiamo questa nuova concessione. Sarebbe paradossale, che questa maggioranza mai così forte nei numeri e nelle rappresentanze istituzionali, disperdesse un patrimonio infrastrutturale, come l’aeroporto di Verona, voluto fortemente da grandi amministratori pubblici veronesi che hanno sempre anteposto l’interesse di tutti all’interesse di parte.
Spero di sbagliarmi, ma non vorrei, che dietro questa fase di stallo, di bilanci negativi, di rilancio su grandi investimenti, di incertezza sulla concessione di Brescia ci sia la volontà di privatizzare l’aeroporto. Personalmente nessun ostracismo, anzi credo che il binomio pubblico privato se bilanciato da giusti contrappesi e controlli possa dare i suoi frutti; ma allora invertiamo l’ordine delle cose e discutiamo su una nuova prospettiva. Forse ci troviamo al secondo tempo di un film: il primo lo conosciamo ed è stato la privatizzazione dell’autostrada Padova-Brescia. Il secondo tempo potrebbe riguardare l’aeroporto di Verona e forse sullo sfondo la Fiera di Verona. E’ bene che la politica e le istituzioni veronesi riflettano su questa possibilità, per non farsi trovare impreparate a questo nuovo scenario.
In tutti e due i casi rivendico comunque il ruolo della politica e delle istituzioni, perché ricordo che le grandi scelte infrastrutturali e strategiche di questa città: Aeroporto, Fiera, Zai, Veronamercato, ecc. sono state le grandi scelte della politica delle istituzioni veronesi dove il privato è rimasto alla finestra.
On. Gianni Dal Moro
Deputato del Partito Democratico
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Mahhh!!!!
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Dimenticavo...
... adesso ho tempo di leggere con attenzione la lettera che mi è arrivata Sabato

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