In una notizia pubblicata su "Aero Habitat" nella news a titolo: "Aeroporti e autismo infantile, incidenza e impatto nell'intorno delle piste" e sotto titolo: "Uno studio sullo scalo di Francoforte rivelerebbe il rischio incombente!"... si parla di noi.

Qualche giorno fa, ricevendo una mail con allegato un documento da 329 pagine (tutto scritto in tedesco) predisposto da: "NORAH Noise-related annoyance, cognition, and health" a titolo: "Wirkungen chronischer Fluglärmbelastung auf kognitive Leistungen und Lebensqualität bei Grundschulkindern"... cosi tradotto da Google Traslate: "NORAH fastidio del rumore, la cognizione e la salute"... "Effetti di esposizione al rumore degli aeromobili cronica sulle prestazioni cognitive e la qualità della vita nei bambini della scuola primaria"... nella mail... mi si chiedeva se avevo notizie sulla salute dei miei concittadini... in particolare della salute dei bambini.
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Non avendo informazioni sulla qualità della salute dei bambini residenti a Casellee sopratutto non essendo capace di comprendere il testo in lingua tedesca - ho chiesto a Aero Habitat che comunque pubblicasse il documento che poi l'avrei ripreso anch'io su www.vivicaselle.eu.
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Premesso questo ora evidenzio una notizia pubblicata su "Aero Habitat" nella news a titolo: "Aeroporti e autismo infantile, incidenza e impatto nell'intorno delle piste" e sotto titolo: "Uno studio sullo scalo di Francoforte rivelerebbe il rischio incombente!"... si parla di noi.
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Lo scorso novembre 2015 ENAC ha presentato, nel corso di una Conferenza Stampa presso la Direzione Generale dell'ENAC, il progetto "Autismo - In viaggio attraverso l'aeroporto" ideato dall'Ente con la collaborazione di Assaeroporti e della società di gestione Aeroporti di Puglia. Il progetto, fortemente voluto dall'ENAC impegnato per mandato istituzionale nella tutela dei diritti dei passeggeri e delle persone con disabilità, parte come ‘progetto pilota' sull'Aeroporto di Bari grazie al contributo e alla disponibilità della società Aeroporti di Puglia e, successivamente, verrà esteso ad altri aeroporti, anche attraverso la cooperazione dell'associazione dei principali scali nazionali, Assaeroporti. L'encomiabile iniziativa con - sostiene ENAC in un comunicato stampa - "L’obiettivo principale è quello di fornire alcune semplici raccomandazioni rivolte agli accompagnatori per aiutare bambini e adulti autistici ad accettare serenamente il loro viaggio, permettendo loro, attraverso un iter individuato dall’ENAC in coordinamento con le società di gestione, di poter visitare anticipatamente la realtà aeroportuale" può essere adeguatamente verificata sul web della stessa ENAC. Simili proposte, tuttavia, sono state sviluppate negli anni recenti anche in altri scali europei e USA. Con la partecipazione delle " Autism Society of Minnesota" un programma "Wings for Autism", ad esempio, ha interessato almeno 50 aeroporti dal 2010 con il coinvolgimento dell'Airport Council International. L'alto valore sociale di questo progetto si è comunque ridimensionato quando uno dei nostri "analisti" - nel corso delle lettura di un testo fondamentale nella descrizione della neuroplasticità del cervello, ovvero "Il Cervello infinito - Alle frontiere della neuroscienza: storie di persone che hanno cambiato il proprio cervello - Norman Doidge - Ponte alle Grazie - ha potuto annotare le seguenti frasi: "Con il rilascio BDNF (fattore neurotrofico cerebrale BDNF - Brain-derived neurotrophic factor) le mappe cerebrali sono scarsamente differenziate, e dato che il cervello è stato rinforzato in modo indiscriminato un numero minimo così alto di connessioni, quanto si attirano onde solo pochi neuroni il cervello rischia di scoppiare... "Diverse ricerche gli suggerivano la possibilità che un fattore ambientale contribuisse a tutto ciò". Uno studio inquietante mostrava come più i bambini vivevano nelle vicinanze del rumoroso aeroporto di Francoforte, in Germania, più basso era il loro quoziente intellettivo. Uno studio simile, condotto su bambini che vivevano nei casermoni popolari lungo il Dan Ryan Expressway, un'arteria stradale trafficatissima di Chicago, trovo la medesime correlazione tra livello intellettivo e la vicinanza all'autostrada. Come Mercenich iniziò a interrogarsi di un nuovo fattore di rischio ambientale che avrebbe potuto interessare chiunque, ma con un effetto più dannoso sui bambini predisposti geneticamente: il costante rumore di fondo provocato da macchine, talvolta chiamato "rumore bianco". Il rumore bianco è dato dalla somma di molte frequenze e costituisce uno stimolo molto potente per la corteccia uditiva". Un riscontro immediatamente impressionante e del tutto ignorato anche dalla stessa Aerohabitat. Il coinvolgimento della popolazione "infantile" sembrerebbe assodato e aggravato, quindi, qualora una infrastruttura aeroportuale sia adiacente ad alta viabilità stradale quale una autostrada: vedi il caso di Verona Villafranca e Bergamo Orio al Serio con l'autostrada A4, tra gli altri. Dopo alcune ricerche che hanno avuto come risultato l'impossibilità di poter accedere/disporre dello studio sull'aeroporto di Francoforte sono comunque emersi altri riscontri convergenti. Come quello sottostante. "Is aeroplane noise delaying your child’s learning? by Mattia Rosini - 2014.11.05 (http://www.west-info.eu/is-aeroplane-noise-delaying-your-childs-learning/) "If your children live or study near an airport, they are at risk of learning to read much later than other children their age. This is a link that hasn’t been explored in any detail until now but a German study is shedding some light on the issue. Researchers at NORAH (Noise-Related Annoyance, Cognition and Health) studied 85 classrooms in 29 primary schools in the metropolitan area of Rhine-Main (the urban area around Frankfurt, which has has about 5.8 million inhabitants). Exposure to noise from Frankfurt Airport, Germany’s main hub, ranged from 39 to 59 decibels. The results found that children most exposed to the noise learned to read later than others. The difference was, on average, one month delay for every 10 decibels extra noise."
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Incuriosito da questi articoli, ho iniziato una breve ricerca sul web e il primo articolo che ho trovato è lo stesso articolo di prima, ma in italiano: "Il bimbo non sa leggere per colpa degli aerei".
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Se i vostri figli vivono o studiano vicino un aeroporto rischiano di imparare a leggere in grave ritardo rispetto ai coetanei. Un legame finora poco esplorato su cui ha fatto luce uno studio tedesco. I ricercatori del NORAH (Noise-Related Annoyance, Cognition and Health) hanno seguito 85 classi di 29 scuole elementari dell’area metropolitana Reno-Meno (che ruota intorno alla città di Francoforte e conta circa 5,8 milioni di abitanti). L’esposizione ai rumori provenienti dall’aeroporto di Francoforte, principale hub tedesco, variava da 39 a 59 decibel. I risultati? I bambini più esposti al caos dell’aeroporto imparano a leggere in ritardo. In media, un mese ogni 10 decibel di rumore in più. Da notare che questo ritardo non è stato registrato tra i bambini delle famiglie immigrate. Probabilmente, notano i ricercatori, le difficoltà nell’apprendere il tedesco – che spesso non è la loro madrelingua – annullano il possibile effetto disturbante degli aerei. Non si è fatta attendere la replica della società che gestisce l’aeroporto di Francoforte, la Fraport. Che in una nota ha sottolineato che i bambini che vivono in case con pochi libri accusano un ritardo nell’apprendimento di 3,5 mesi.
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Un'ulteriore ricerca mi ha portato a trovare un'articolo con sopra titolo: "UNA RASSEGNA DEI GUAI CREATI DAL «CHIASSO»"... con titolo: "Il rumore stanca, fa arrabbiare e alza la pressione" e sotto titolo: " Sono molti gli organi che soffrono. I bambini che abitano vicino agli aeroporti fanno più fatica a imparare. Dormire con un suono sgradito può provocare tachicardia".
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Il rumore è la dannata musica di sottofondo della società contemporanea. Oltre la metà degli europei vive in aree esposte a rumori superiori alla soglia pericolosa per la salute. Anche all’interno degli ospedali l’attività umana è più rumorosa di quanto fosse negli anni Sessanta. Uno studio ha dimostrato che perfino nelle Unità di cura intensiva, tra allarmi, telefoni e cercapersone che squillano, rumori di porte, attività dei sanitari, ci sono via vai e chiasso. Però l’organismo non si è abituato al rumore continuo, continuando a percepirlo come un inquinante che interferisce con attività quotidiane, stati emotivi e pensieri, e che può generare risposte negative, come senso di stanchezza e rabbia. Alla sua influenza sull’equilibrio psicofisico ha dedicato una revisione la rivista The Lancet, in un articolo scritto da Mathias Basner, della Unit for Experimental Psychiatry della Perelman School of Medicine dell’University of Pennsylvania, assieme a collaboratori otorinolaringoiatri ed esperti di salute pubblica e ambientale. L’esposizione acuta al rumore è associata a un’eccessiva stimolazione del sistema nervoso autonomo e del sistema endocrino. Aumentano pressione arteriosa sistolica e diastolica («massima» e «minima»), accelera il battito cardiaco, vengono rilasciati in circolo gli ormoni dello stress, catecolamine e glucocorticoidi. L’esposizione cronica incrementa l rischio cardiovascolare, con aumento della viscosità del sangue, tendenza all’ipertensione, all’aterosclerosi, fino al possibile manifestarsi di eventi acuti quali infarti del miocardio e stroke. Ogni 10 decibel di incremento del rumore cronico si eleva il rischio cardiovascolare tra il 7 e il 17 per cento. Dice il professor Giovanni Mosconi, direttore della USC di medicina del lavoro dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo: «Nel mondo del lavoro sono numerose le attività che espongono al rumore a livelli dannosi per la salute. L’edilizia, la metalmeccanica, l’agricoltura, il tessile, ma anche l’industria alimentare e il terziario, per la meccanizzazione dei processi produttivi. L’effetto più noto è la sordità da rumore, una delle malattie professionali più diffuse che colpisce ancora migliaia di lavoratori tutti gli anni in Italia. Molto è stato fatto per la prevenzione, sia con misure ambientali, come l’insonorizzazione, sia per la protezione personale, con l’adozione di tappi e cuffie. Preoccupano però anche gli effetti extrauditivi del rumore, anche perché se ne stanno scoprendo i motivi che li sostengono. Oltre a effetti psicologici e sui comportamenti, uno su tutti, i disturbi del sonno, lo “stress” da esposizione a rumore comporta danni a diversi organi ed apparati: oltre all’apparato cardiovascolare, anche il sistema endocrino, l’apparato digerente, vestibolare, visivo, respiratorio, con effetti più o meno rilevanti in funzione dell’intensità e della tipologia e durata dell’esposizione». Poi ci sono gli effetti sulle performance cognitive dei bambini. «Più di 20 diversi studi hanno dimostrato che il rumore ambientale ha un effetto negativo sull’apprendimento dei ragazzi e sulle loro performance cognitive» sottolineano Mathias Basner e i suoi collaboratori. «I bambini che frequentano scuole afflitte da rumori cronici dovuti al traffico aereo, automobilistico o dei treni, hanno peggiori abilità di lettura, ridotta memoria e inferiori performance nei test standardizzati nazionali». Una ricerca realizzata su quasi 3 mila bambini che frequentavano scuole vicine ai grandi aeroporti internazionali inglesi, spagnoli e olandesi ha trovato una relazione lineare esposizione/effetto tra il rumore degli aerei rilevato a scuola e la capacità dei bambini di comprendere la lettura. Un aumento di 5 decibel nel livello di rumore al quale erano esposte le scuole provocava un ritardo di 2 mesi nello sviluppo delle abilità di lettura nei bambini inglesi e di un mese in quelli olandesi. «Questa associazione suggerisce che non esiste in realtà una soglia per gli effetti e che qualsiasi riduzione nel livello di rumore a scuola dovrebbe migliorare le abilità cognitive dei bambini» concludono gli autori della ricerca. Il più deleterio effetto del rumore della società contemporanea è tuttavia forse sulla qualità del sonno. Dormire con un rumore di sottofondo può provocare tachicardia, continui movimenti nel letto, risvegli più o meno completi, tanto che l’organizzazione Mondiale della Sanità ha fissato precise soglie di rumore per gli ambienti destinati al sonno. Particolarmente sensibili sono gli anziani, i bambini, i lavoratori turnisti, le persone che hanno già per loro conto difficoltà a dormire.
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Per oggi concludo qui... ma è ovvio... se un aereo mi sveglia alle tre di notte, perchè atterrando ha utilizzato il "reverse" (freno motore)... e se al mattino mi sveglio... prima della sveglia... per il rumore creato dagli aerei in attesa di decollare... una cosa è certa... l'Aeroporto disturba il mio sonno.
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E se poi al mattino mi sveglio già incaxxato... forse il motivo è proprio l'inquinamento aeroportuale, che ovviamente si somma al rumore di sotto fondo dell'Autostrada A4 ed è evidente che oggi... mi chiedo quali effetti può avere questo inquinamento da rumore sui bambini di Caselle.
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Qui sopra il video del PARCOBALENO... "senza aerei
Qui sotto il video del PARCOBALENO... "con aerei".
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