"Scalata al Catullo in rosso. Brescia vuole spendere meno". "Ci sono si i debiti, ma c'è anche un patrimonio importante: immobili, strutture, concessioni". [FORSE]

Scrivere dell'Aeroporto ormai è come sparare sulla Croce Rossa... sarebbe meglio astenersi dal farlo, ma anche oggi un'articolo sul Corriere di Verona, mi costringe a ricordare dei "piccoli" dettagli che mancano ai giornalisti ai quali, se posso, aggiungo qui delle informazioni che potrebbero essere utili per approfondire l'argomento.
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E di questo articolo, che esamina la situazione dell'Aeroporto Catullo vista da Brescia, vi evidenzio questo brano "Ci sono si i debiti, ma c'è anche un patrimonio importante: immobili, strutture, concessioni". E sul fatto che l'Aeroporto Catullo abbia un patrimonio importante in "Immobili e Strutture" poi sotto vi spiego e per quanto riguarda anche le "Concessioni" qualche altro dubbio... io comincio ad averlo.
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Era il 31 Luglio 2011, quando scrissi questo messaggio: "Grazie al Presidente dell'Aeroporto (l'ex) il Comune di Sommacampagna diventerà proprietario - a gratis - dell'Aeroporto Catullo (la parte senza VIA)? " perchè in caso di abusi edilizi l'opera o viene demolita e/o passa gratuitamente al Patrimonio Comunale. E se ad un'opera vengono annullate le autorizzazioni - ad esempio per mancanza di VIA - quell'opera diventa un abuso edilizio. 
E seguendo questa idea - quella di acquisire al patrimonio pubblico le aree dell'aeroporto Catullo, avevo spedito delle lettere, ottenendo prima questa risposta. 
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Poi a seguito di altre mie lettere ho ottenuto questa seconda altra risposta, che mi sembra molto chiara ed inequivocabile della prima.
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Ed infine qualche giorno fa ho ricevuto anche questa altra lettera, visto che alla Commissione Europea Ambiente avevo inviato anche le lettere ricevute dal Comune di Villafranca e dal Comune di Sommacampagna.
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Prima di concludere il messaggio di oggi, bisogna evidenziare che, per come scritto nella lettera ricevuta dalla Commissione Europea Ambiente, la mia lettera del 18.10.2011, ivi citata, aveva questo oggetto: "Richiesta di ri-apertura della Procedura di Infrazione per VIOLAZIONE delle Direttive: 85-337-CEE e 97-11-CE della Pratica: EU-PILOT 240/08/ENVI per l’Aeroporto: “Valerio Catullo” di Verona e della Pratica: EU-PILOT 488/09/ENVI per l’Interporto: “Quadrante Europa” e di NUOVA pratica per l’Aeroporto: “Antonio Canova” di Treviso, dopo l’Ordinanza Consiglio di Stato n° 4460 del 12.10.2011", mentre la lettera del 18.11.2011, anche questa citata nella lettera della Commissione Europea Ambiente, aveva questo altro oggetto: "Richiesta URGENTE di ri-apertura della Procedura di Infrazione per VIOLAZIONE delle Direttive: 85-337-CEE e 97-11-CE della Pratica: EU-PILOT 240/08/ENVI per l’Aeroporto: Valerio Catullo di Verona, a sostegno e a supporto del procedimento, come questo avviato dal Comune di Sommacampagna".

Ora aspettiamo l'esito delle verifiche dei Comuni di Villafranca e di Sommacampagna e aspettiamo le verifiche anche della Commissione Europea Ambiente, ovviamente oltre agli accertamenti che sta compiendo la Procura della Repubblica e poi sul fatto che: "Ci sono si i debiti, ma c'è anche un patrimonio importante: immobili, strutture, concessioni"... ecco... che ci sia o ci sarà da valutare un "patrimonio importante di immobili e infrastrutture"... io aggiungo "FORSE"... perchè forse gli immobili e le infrastrutture realizzate senza VIA, nel frattempo potrebbero essere state acquisite al Patrimonio del Comune di Sommacampagna e di Villafranca

PS
Via e_mail mi è appena arrivato questo articolo: "Aeroporto Catullo, deficit assicurato per i prossimi anni causa contratto con Ryanair", in cui si legge questo:


Nel 2010 buco di bilancio di 8,8 milioni di euro. 2 milioni all’anno per i prossimi 4 anni gli oneri della società con il vettore irlandese low cost

L’accordo stipulato dall’ex presidente dell’aeroporto Catullo di Verona, Fabio Bortolazzi, pare rivelarsi un pessimo affare, almeno per le casse degli azionisti pubblici dello scalo scaligero, a causa dei contenuti del contratto stipulato con il vettore aereo low cost Ryanair che prevedono per i 5 anni di validità (uno dei quali già trascorso) condizioni capestro a favore della compagnia aerea.
L’accordo sottoscritto in pompa magna nel giugno del 2010 dall’ex presidente Bortolazzi prevedeva che, in cambio dell’arrivo a Villafranca del più grande vettore aereo low cost, lo scalo aeroportuale garantisse per ogni passeggero Ryanair in transito a Verona circa 15 euro a favore del vettore aereo, quasi il doppio di quanto la stessa Ryanair incassa da altri scali dove essa è attiva. Oltre alle tariffe di vantaggio riconosciute dallo scalo in favore del vettore aereo, ci sarebbero anche altre clausole vessatorie nei confronti dello scalo, ad iniziare da quelle che prevedono il ritocco solo verso l’alto e solo in favore della sola Ryanair per tutta la durata del contratto. In fin dei conti, per come è stato congegnato l’accordo che ha portato la compagnia aerea irlandese a Verona per tutta la durata del contratto sui conti dell’aeroporto veronese è possibile preventivare un costo di oltre 2 milioni di euro all’anno a carico del “Catullo”, difficilmente recuperabili dalla vendita di altri servizi a terra ai passeggeri Ryanair.
Quel che è peggio in tutta questa vicenda poco trasparente su cui ha presentato un’interrogazione il consigliere della provincia di Trento (seconda azionista del Catullo) Claudio Civettini (Lega Nord), ci sarebbero le modalità con cui il contratto è stato stipulato. Secondo quanto è dato sapere, il vicepresidente di nomina trentina del “Catullo”, Pierluigi Angeli, avrebbe illustrato tutta la vicenda al presidente della provincia di Trento, Lorenzo Dellai, affermando come l’ex presidente Bortolazzi avrebbe portato il contratto in consiglio d’amministrazione della società aeroportuale già firmato, senza prima aver provveduto a informare gli altri amministratori ed i soci. Inoltre, il contratto che prevede clausole particolarmente vantaggiose per il vettore aereo sarebbe stato firmato senza prima aver concordato con gli azionisti ed i relativi territori di riferimento la possibilità di ricevere contributi pubblici per favorire l’arrivo dei turisti con il vettore aereo.
Una vicenda poco chiara ed intricata, dove ai debiti appena scoperti derivanti dal contratto Ryanair s’aggiungono quelli legati al rilancio dello scalo di Brescia Montichiari valutabili in circa 5 milioni di euro all’anno. La “botta” è forte, specie per gli azionisti trentini, che negli ultimi tempi hanno sempre fatto diligentemente la loro parte di soci partecipando alla ricapitalizzazione della società per sostenere debiti ed investimenti. Chi sicuramente non esce bene da tutta questa vicenda sono gli amministratori del “Catullo”, specie coloro che detengono deleghe ed incarichi di vertice: oltre a fare una figura barbina, sarebbe meglio che rimettessero irrevocabilmente il loro incarico, sperando che il nuovo presidente Paolo Arena possa fare finalmente opera di trasparenza e di pulizia tra le pieghe gestionali della società, anche per sventare i possibili tagli annunciati dal neo ministro alle infrastrutture Corrado Passera, il quale ha giudicato eccessivamente affollata l’offerta aeroportuale nella fascia compresa tra Treviso e Milano, dove sono presenti ben sette aeroporti di valenza internazionale.

E' da più di un anno che il sottoscritto continuava a sostenere che bisognava guardare cosa c'era scritto dentro quel contratto... se ora se ne sono accorti anche i soci... era ora!!!

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