Sindaco, mi scusi. Ma gliel'avevo già detto che il "suo" Piano di Rischio, doveva occuparsi anche delle aree a Nord Est dell'Aeroporto?

In merito al Piano di Rischio dell'Aeroporto Catullo e in merito alle esternazioni del Sindaco di Villafranca (ma forse anche Sindaco del territorio di Sommacampagna), visto l'ultimo articolo pubblicato ieri sull'Arena a titolo: "Aree a Nord dell'Aeroporto. Il Sindaco: No a vincoli ENAC", ricopio alcune frasi scritte in un altro articolo dell'Arena a titolo: "I progetti del Casello e del Metro a rischio nell'area del Catullo", pubblicato in questo messaggio: "Chi di ENAC ferisce... di ENAC perisce!!! Interpretazioni "alla bisogna" del Sindaco di Villafranca... sul Piano di Rischio Aeroportuale", dove il giornalista scriveva questo:
"Sembra un paradosso. Poiché sono appena trascorse poche settimane dal voto, in Consiglio comunale, sul piano di rischio dell'aeroporto, per le zone attorno alla testata sud della pista. In quell'assemblea, per controbattere all'opposizione, che chiedeva maggiori tutele attorno allo scalo, Faccioli aveva ribadito la volontà di seguire le norme nazionali dettate da Enac.
Ora, invece, il sindaco si è trovato a dover contestare le ulteriori restrizioni, volute proprio dall'organizzazione che si occupa dei voli civili
".
Dell'articolo pubblicato ieri sull'Arena ne scrivo alla fine di questo messaggio, prima devo ricordare alcune frasi contenute nelle Delibera di Consiglio Comunale n° 13 del 27.04.2011, avente questo oggetto: "VARIANTE PARZIALE AL PRG COMUNALE DI ADEGUAMENTO ALL'ART. 4 'AREE AEROPORTUALI' DELLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE DEL PIANO D'AREA QUADRANTE EUROPA, L.R.V. 11/04, ART. 48, C. 1 TER. PIANO DI RISCHIO PER LA TESTATA RWY 04 DELL'AEROPORTO VALERIO CATULLO DI VERONA VILLAFRANCA - D.LGS 96/05 E SS MM. E II. - ART. 707 CONTRODEDUZIONI ALLE OSSERVAZIONI E CONFERMA DELLA VARIANTE".
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Adesso riporto due interventi del Sindaco di Villafranca come questi sono stati riportati nella Delibera di Consiglio comunale n° 13-2011.
Il primo intervento del Sindaco è prima della bocciatura della mia prima Osservazione.
SINDACO:
per non perderci in un bicchiere d’acqua. E’ tutto vero quello che dite nel senso che tutto potrebbe essere rischio per tutto quello che succede intorno all’aeroporto, ma qui stiamo parlando a livello urbanistico ed è un livello urbanistico che ci chiede ENAC in merito a degli articoli di norma del codice della navigazione aerea.
Anch’io posso dire perché quella striscia blu è così stretta e che non serve a niente e potrebbe essere più larga. Questo ci chiede nel rispetto delle edificazioni, non dei voli, delle edificazioni a cui i Comuni devono stare maggiormente attenti; possono essere strette o larghe, ma sono concordate rispetto ad un codice di navigazione aerea che ENAC passa a tutti i Comuni d’Italia su cui insiste un aeroporto.
Stessa procedura dovrà fare Sommacampagna e Verona per quanto riguarda la testata Nord perché incide su due comuni; noi la dobbiamo fare sulla testata Sud. In questa fase vale sia per i decolli che per gli atterraggi; teoricamente nel piano futuro, per come si sta lavorando, questa dovrebbe essere solo una fase di atterraggio e il decollo dovrebbe avvenire a Nord.
Ma di là è da venire. Poi nelle fasi di programmazione urbanistica del Comune nulla vieta che nel nostro piano urbanistico si vieti l’edificazione per dare sicurezza al territorio limitrofo, antistante, adiacente, aderente, rispetto all’Aeroporto. Qui ci stiamo allineando su un piano previsto a livello nazionale da un ente nazionale in accordo con Enti internazionali che prevedono delle procedure.
Se noi riterremo che sono troppo limitate e le vogliamo allargare, ma per caratteristiche nostre, lo faremo con altri piani, ma non certo con questo.

Il secondo intervento da evidenziare del Sindaco è quello prima della bocciatura delle mia sesta osservazione:
SINDACO:
lo ripeto per l’ultima volta. O si viene qua, e non voglio essere polemico, e si è informati sulle cose o, diversamente, è inutile che stiamo qua. O conosciamo la materia, o diciamo le cose tanto per dire. Il PRG del Comune di Villafranca prevede una devastazione, prevede il commerciale, non zone di rispetto. Il PRG approvato vent’anni fa prevede ampliamento in quell’area, no restrizione; porta il commerciale lì, no parcheggi. Chiaro? Per cui non stiamo a dire cose se non si sa quello che stiamo dicendo.
Sono fasce di ampliamento aeroportuali dove si deve sviluppare l’aeroporto nel corso di vent’anni, da quando per l’aeroporto è stato fatto il passaggio da militare a civile. Negli ultimi dieci anni sono intervenute le norme. Di conseguenza tutti gli Enti nazionali e locali stanno adeguando gli aeroporti rispetto alle normative.
Questi passi sono fondamentali perché anche l’Aeroporto di Villafranca alla fine deve avere il V.I.A. E poiché questa non è una competenza regionale, nazionale o internazionale, allora non si può dire tanto per dire. Sui nostri piani potremmo fare di tutto e di più; ma quello che è in linea con le normative dell’ENAC, piaccia o non piaccia, è una normativa.
Se vogliamo contraddire le normative
, ognuno può dire quello che vuole, ma non facciamo tecnicamente delle considerazioni che non stanno né in cielo né in terra.
Diciamo che non ci piace? Non ci piace l’aeroporto? Va bene, ma non dite che questo provvedimento deve essere fatto in maniera diversa.
E ora sempre in merito all'ENAC ed in merito alle direttive di questo Ente - secondo il Sindaco di Villafranca-Sommacampagna - bisognava adeguarsi, ora ricopiamo l'articolo pubblicato ieri sull'Arena:
VILLAFRANCA.
Audizione alla Loggia di frà Giocondo chiesta da Pd. Possibile convocazione di funzionari da Roma
Aree a nord dell'aeroporto. Il sindaco: «No a vincoli Enac»
Faccioli parla in commissione provinciale e contesta le scelte sulle fasce di sicurezza «Condizionano il tragitto della metropolitana e lo sviluppo del terminal del Catullo»
Ci sono delle nuove restrizioni urbanistiche, volute dall'Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac), che rischiano di bloccare lo sviluppo futuro dell'aeroporto «Catullo». Di questo problema si è parlato ieri pomeriggio in Provincia.
Di fronte alle due commissioni congiunte, quella che si occupa di enti partecipati e quella dedicata alla pianificazione territoriale, è stato ascoltato il sindaco di Villafranca, Mario Faccioli.
Il primo cittadino ha esposto quali sono i problemi legati alla richiesta, da parte di Enac, di estendere di un chilometro per lato le fasce di rispetto attorno alla pista, all'interno delle quali non si potranno costruire edifici ad alta capienza di persone.
«Più di un mese fa approvammo in Consiglio comunale tre zone di tutela attorno alla testata a sud della pista», ha raccontato Faccioli, «dove sono posti dei vincoli per le costruzioni, allo scopo di limitare i rischi in caso di incidente aereo. Poi da Enac è arrivata la proposta di un'ulteriore fascia, attorno alle prime tre, con nuovi vincoli. Per la parte a sud l'applicazione delle nuove restrizioni, che devono ancora essere approvate in via definitiva, non ci creerebbe problemi. Diversa è la situazione della testata a nord, che è di competenza dei Comuni di Sommacampagna e Verona, dove le restrizioni comporteranno disagi anche al nostro Comune».
Il primo cittadino ha precisato: «Per noi il problema si pone nella parte a nord perché va a incidere sul piano di sviluppo dello scalo. Abbiamo inviato a Enac una serie di richieste, dicendo che troviamo poco sensato introdurre nuovi limiti. Questo non tanto per l'ampliamento dell'abitato di Dossobuono, quanto per le strategie di allargamento dello scalo. Con le nuove regole non si potrà costruire la metropolitana di superficie, che collegherà Verona con il Catullo e Mantova: la fascia di rispetto impedirà la realizzazione di luoghi con grande afflusso di persone, come il capolinea della metro. Ne risentiranno pure le altre aree a servizio del terminal, e il futuro casello sull'autostrada A22».
Faccioli ha reso noto che il Comune, tramite l'Associazione nazionale comuni aeroportuali (Ancai) attende che a Roma venga convocato un tavolo con Enac, per la revisione delle restrizioni. «Non si può ragionare per metri quadrati di terreno vincolato», ha osservato, «ma occorre verificare se le regole di tutela siano compatibili con le situazioni locali. Quando la proposta di rivedere le restrizioni è giunta agli altri Comuni, che ospitano aeroporti, c'è stata una levata di scudi: diverse amministrazioni hanno già approvato i loro piani. Per il villafranchese, a nord la norma è inapplicabile».
Infine ha osservato: «E' dal 2007 che chiedo il piano di sviluppo del Catullo, e dal 2008 quello sui rischi da incidente aereo. Ora che i documenti sono pronti si cambiano le regole. All'Enac ci sono più competenze: probabilmente non comunicano bene i vari uffici».
Sulla questione dei vincoli urbanistici attorno all'aeroporto Mirko Bertoldo, presidente della commissione sulla pianificazione territoriale, ha precisato che le audizioni continueranno nelle prossime settimane. «Abbiamo concordato di convocare, in futuri incontri, gli assessori provinciali Samuele Campedelli e Gualtiero Mazzi», ha spiegato, «e i rappresentanti di Enac».

1^ domanda:
Ma il Sindaco Faccioli fa anche il delegato del Sindaco di Sommacampagna, visto che alle riunioni che riguardano l'aeroporto Catullo - che insiste per l'80 % sul territorio di Sommacampagna - il nostro Sindaco non viene mai invitato e partecipa solo quello di Villafranca?
2^ domanda:
Non è che il Sindaco di Villafranca sulla V.I.A. (che manca all'aeroporto Catullo), commette lo stesso errore interpretativo (come quando interpreta le norme ENAC), sopratutto quando scrive quanto riportato nella Delibera Consigliere 13/2011 dove dopo aver respinto la mia 20esima osservazione cosi dichiara:
SINDACO:
questo fa parte del piano aeroportuale. Nelle osservazioni viene richiamata giustamente la VIA, ma chi è più tecnico di me sa che la VIA si fa in funzione di un progetto. Non si fa la VIA in funzione di un non progetto. Oggi non c’è un progetto, o meglio è stato presentato un piano che non porta in sé un progetto vero e proprio.
Quando il progetto vero e proprio dovrà essere sviluppato sul sedime ENAC, lì seguiranno tutte le procedure previste per la VIA, questo prevede la legge. Ecco perché prima ribadivo la questione di principio: non può esserci VIA se non c’è un progetto.
Ad essere sinceri... la V.I.A. sarebbe d'obbligo anche senza un progetto... purchè vi siano - ad esempio - incrementi capacitivi del traffico (come sta accadendo da mesi al Catullo)... una V.I.A. quindi che comunque avrebbe dovuto essere richiesta anche senza alcuna opera edilizia.
Ed in merito alla V.I.A. ricordiamo cosa scriveva l'ENAC al Presidente dell'Aeroporto Catullo come ho riportato in questo messaggio: "Nelle more dei procedimenti di VIA la Aeroporto Catullo SpA non darà luogo ad interventi che abbiano da comportare incrementi capacitivi del traffico" di cui evidenzio questa frase:
Se l'E.N.A.C. in una sua dichiarazione del 9 Settembre 2009 spedita al Ministero dell'Ambiente, in merito al Piano di Sviluppo Aeroportuale, scrive che detto PSA... verrà sottoposto a procedura di V.I.A.... fermo restando che nelle more di tale adempimento la Società Aeroporto Valerio Catullo non darà luogo ad interventi che abbiano a comportare incrementi capacitivi di traffico, ottemperando cosi alla vigente normativa comunitaria e nazionale" e poi ieri si legge questo articolo: "Febbraio, boom al Catullo: +30 per cento"... non è che detto aeroporto, casualmente e... per caso, sta VIOLANDO le NORMATIVE COMUNITARIE e NAZIONALI perchè sta dando luogo ad incrementi capacitivi di traffico?

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