... da Aero Habitat: "Catullo, Villafranca avvia il Piano di Rischio, ma non basta"... Quand'è che vediamo il Piano di Rischio per Caselle?

Venerdì 13 agosto 2010, in questo messaggio: "STOP a nuove case vicino al Catullo, o... STOP all'ampliamento del Catullo... se prima non avrà la V.I.A. e la V.A.S.?" avevo pubblicato un articolo dell'Arena che segnalava che il Comune di Villafranca aveva approvato il Piano di Rischio Aeroportuale.
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Un piano di rischio, quello di Villafranca che, ad oggi, non ho ancora visto, ma che... se non ha previsto aree di rischio su Dossobuono - visto che buona parte dei decolli avvengono sulla parte nord est di quel paese... è un piano di rischio che nasce zoppo. Sinceramente dopo aver letto una news su Aero Habitat, pensavo di intitolare il messaggio di oggi con queste frasi: "Meglio prevenire che curare"... nel senso però collegato a questo problema... "meno aerei volano meno rischi ci sono"... o no?
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Ma ora riportiamo la news di Aero Habitat che ha questo titolo "Catullo, Villafranca avvia il Piano di Rischio, ma non basta", una news che ha questo testo:
I primi passi verso il Piano di Rischio Comune sono stati avviati anche a Villafranca di Verona. Il quotidiano "l'Arena" ed il solito puntuale sito di Vivicaselle ovvero www.vivicaselle.eu hanno commentato sull'adozione, nel piano urbanistico comunale della normativa che dovrebbe vincolare le aree prospicienti alle piste di volo.
Limitare il rischio in caso di incidenti aerei, che in oltre l'80% degli eventi avvengono presso le piste - sono i fuoripista identificati come veeroff, undershoot e overrun - prima o poi diventerà anche in Italia una misura preliminare e fondamentale per l'attività aerea e la coesistenza con la comunità ed il territorio circostante.
L'individuazione delle tre aree, qualificate come A, B e C, localizzate tra Caluri e la zona industriale della città, tuttavia riguardano solo la fase di atterraggio per la pista 04 e per i decolli dalla pista 22. Quindi lungo la procedura ILS di avvicinamento alla 04 e sottostante ai decolli dalle 22 (con relativa virata).
Secondo quanto sostenuto dal quotidiano l'Arena il 12 agosto 2010, "il Piano di rischio aeroportuale per la testata sud del Catullo, in territorio di Villafranca, è stato approvato dalla giunta, dopo quattro mesi di lavoro, e trasmesso dai tecnici del Comune ai funzionari dell'Ente nazionale aviazione civile (Enac)".
Toccherà ora ai Comuni di Sommacampagna e Verona completare l'opera del Piano di Rischio della pista per la parte nord della pista. Rimangono tuttavia aperte le questioni correlate alla piena esecutività dei vincoli edificatori. Quanti caseggiati saranno interessati ad eventuali restrizioni e demolizioni?
L’esposizione al rischio aeronautico, com'è noto, è legato alla tipologia delle operazioni di volo, alla tipologia di aeromobili, alle caratteristiche tecniche-operative della pista di volo, alla tipologia del traffico aeroportuale, ma è solo l’art. 715, con la valutazione di rischio delle attività aeronautiche a rendere attuativo il Piano di Rischio.
Ebbene, ecco l'interrogativo, il volume di traffico del Catullo, secondo le disposizioni ENAC, determina l'integrale adozione del Piano di Rischio a tutela del territorio e della comunità limitrofa?

Ma quale potrebbe essere il miglior Piano di Rischio per l'Aeroporto Catullo?
Niente... voli notturni che disturbano le persone... quando la notte dormono.
Niente... vecchi aerei con divieto assoluto di movimenti... di quelli più rumorosi.
Niente... ampliamenti della infrastruttura aeroportuale... senza opere di mitigazione
Niente... aumento dei movimenti degli aerei... con un limite massimo giornaliero
Niente... aeroporto "Catullo" se i "niente" sopra riportati... non saranno rispettati.
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E come la mettiamo con gli aerei che qui atterrano... "a vista"
usando la pista 22 e sorvolando il Quadrante Europa
passando prima sui cieli di Dossobuono?


http://www.youtube.com/watch?v=kGvqrVSNKdA

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