Domanda al Presidente del Catullo in data 15.1.2010. Perché non sono state dettagliate le eventuali zone di sosta per gli aeromobili per il de-icing?

Dalle ore 11,52 fino alle ore 12,34 del 10 Marzo 2010 - per un totale di 42 minuti - (e per un costo di 2,00 euro) la mia auto è rimasta parcheggiata nel Park Sosta Breve Arrivi dell'Aeroporto Valerio Catullo di Verona, dove per questo servizio (dato che parcheggi gratuti all'Aeroporto non c'è ne sono) ho speso 0,0476 euro al minuto... più o meno quanto si spende di costo di percorrenza autostradale - "a km" - sull'Autostrada "A4".
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Ho impiegato quei 42 minuti della mia esistenza, al fine di riprendere delle azione di DE-ICING (vist che quel giorno stava nevicando) che potevano essere svolte all'Aeroporto Catullo. Foto e Video che ho già inserito in questo messaggio: "Ieri nevicava e oggi c'è il sole. Dove è andato a finire il liquido utilizzato per il "DE-ICING" degli aerei dell'Aeroporto Catullo?".
Ed in merito alle Piazzole del Piazzale di Sosta degli Aerei dell'Aeroporto - di dove queste fossero ubicate e/o esistessero- me l'ero chiesto (anzi l'avevo chiesto al Presidente dell'Aeroporto) con una lettera datata 15 Gennaio 2010, avente questo oggetto: "Richiesta Perizia Asseverata (giurata) per tutto quanto è stato realizzato dall’Aeroporto Valerio Catullo, dal 13 Marzo 1999 ad oggi".
In detta lettera avevo segnalato delle dimenticanze che non erano state evidenziate nella tabella allegata alla Comunicazione che avevo ricevuto dalla Commissione Europea in data 13 Gennaio 2010 e, una tra le dimenticanze, per le quali avevo scritto delle domande era stata questa: "Perché non sono state dettagliate le eventuali zone di sosta per gli aeromobili per il de-icing?".
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Ed in merito al DE-ICING, (vedi immagine sotto riprodotta) ieri su Aero Habitat, citando il messaggio che avevo pubblicato su ViViCaselle (a quanto pare la mia domanda era stata pertinente) è stata pubblicata questa news: "Deicing, litri di fluido e pollution aeroportuale" alla quale sono stati allegati questi documenti:
- Kilfrost_-_Aviation_Winter_Safety.pdf
- Cryotech_-_Safe_Deicing_Aircraft_Operation.pdf
- acrp_deicing_impact_interim.pdf
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Al sottoscritto le considerazioni ieri espresse da Aero Habitat nella loro News: "Deicing, litri di fluido e pollution aeroportuale" risultano essere interessanti ed è per questo motivo che qui le ricopio... evidenziando, come sempre alcune parole:
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Anche in questa occasione traiamo spunto dalla nota presentata ieri sul sito http://vivi-caselle.blogspot.com (al quale rimandiamo per l'intero, esteso e preciso servizio) che titolava "Dove va a finire il liquido del DE-ICING degli aerei dell'Aeroporto Catullo?"
"E cosi sono andato all'Aeroporto a fare delle foto e delle riprese video, per vedere se gli aerei venivano spostati in qualche piazzola riservata per il DE-ICING. E ho constatato che questo non avviene, perché l'aereo dove arriva... li rimane e li viene eseguito il DE-ICING senza spostarlo in altre piazzole.. E che rimane li, risulta anche dal Regolamento di Scalo dell'Aeroporto Catullo, che a pagina 84 cosi recita: "Il servizio di DE-ICING ed ANTI-ICING è fornito a richiesta dei Vettori interessati e viene effettuato nelle piazzole di sosta degli aeromobili".
L'argomento è di interesse primario e, conoscendo la materia per le decine di migliaia di ore di volo e di operazione deicing praticate, Aerohabitat ritiene utile annotare le seguenti considerazioni.
Un litro di deicing per ogni metro quadro di superficie che deve essere sottoposta alla procedura che permette ad un aeromobile - rimuovendo neve, gelo e ghiaccio - di decollare in sicurezza. Le zone del velivolo interessate all'operazione anti ghiaccio (anti ice) e deicing (per la rimozione della neve e del ghiaccio) sono in particolare sulle superfici alari e sull'impennaggio di coda. L'intento ovvio è di non permettere modifiche o alterazione del profilo aerodinamico delle superfici di volo. Ma occorre sghiacciare e/o togliere il mantello nevoso dai motori, dai carrelli ed anche dalla fusoliera.
La quantità di miscela del "glicole" di deicing può risultare anche diluita in percentuali con il 25-50-75% di acqua per una quantità di fluido variabile da aeromobile ad aeromobile. "Per un aeromobile di lungo raggio A340 sono necessari in media circa 350 litri di fluido sghiacciante e 450 litri d'acqua calda. In caso di gelate questa quantità si riduce della metà, mentre in caso di forti nevicate può essere anche triplicata."
Altra questione è la biodedradabilità delle sostanze sghiaccianti e la possibilità che il fluido, dopo essere stato spruzzato sul velivolo, cadendo sul piazzale e/o sul terreno possa essere assorbito dall'ambiente circostante e magari finire in falda. Il servizio di de-icing, anti-icing e de-snowing e svolto dall'esercente aeroportuale e/o da un qualche società delegata
in appositi piazzale dedicati per tale attività e, specifiche piazzole, dovrebbero essere attrezzate con dei sistemi per il recupero e lo smaltimento dei liquidi sghiaccianti.
La pulizia delle superfici critiche dell’aereo (ali, coda, timone e superfici di controllo), in particolari contesti invernali (ma talvolta anche in primavera ed autunno con temperature prossime allo zero termico ed anche senza precipitazioni nevose), spesso potrebbe avvenire, causa l'elevato numero di richieste dei velivoli e per evitare che si accumulino ritardi nei voli in partenza, anche sulle piazzole non attrezzate per lo smaltimento della miscela di glicole ed acqua. Spetta al Comandante del volo, sulla base delle procedure di compagnia aerea e del tipo di velivolo stabilire la percentuale della miscela e l’orario d’inizio del trattamento.
Ogni anno la "SAS Group’s airlines" impiega una media intorno a 4.500.000 litri di "deicing fluid".
Quanto sia utilizzato annualmente su ogni singola scalo aereo della Penisola è invece un dato che - al momento - non conosciamo ancora. Ma il punto chiave di questa indispensabile ed obbligatoria operazione di deicing-anti-ice e de snowing è la quantità complessiva, annuale di fluido che un aeroporto deve smaltire. E' una domanda che va comunque collegata alla effettiva ed efficiente infrastruttura certificata di smaltimento, trattamento e recupero del liquido sghiacciante e del numero delle piazzole effettivamente attrezzate allo scopo.
Quali sono gli aeroporti italiani che dispongono delle specifiche piazzole a norma?
Quanti aeroporti, invece, devono, nell'ambito dell'accordo di programma sottoscritto con ENAC per l'ottenimento del Certificato di Aeroporto e delle concessione 40ennale, ancora ottemperare?

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Tutto ciò premesso, credo che la domanda che mi ero posta: "Dove è andato a finire il liquido utilizzato per il "DE-ICING" degli aerei dell'Aeroporto Catullo?"... a questo punto, forse ha qualche fondamento e pertanto mi chiedo e si chiede: il liquido utilizzato per il DE_ICING all'Aeroporto Catullo, (A) viene raccolto in apposite vasce, (B) va a finire nel depuratore dell'Aeroporto, o (C) va a finire in falda?
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Visto che "a valle" dell'Aeroporto c'è Villafranca,
"qualcuno" si potrebbe porre la stessa mia domanda?
O come al solito, devo essere sempre io a fare la segnalazione
alla Procura della Repubblica, che accerti se vi è stata inquinamento?

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