ULTIMA ORA: "Aeroporto di Montichiari. E' rottura tra Brescia e Verona"... L'avevo detto: "meti le fasine al cuerto prima ch'èl pioà"... SI o NO?

Stavo chiudendo il Notebook e, come sempre prima di farlo... ho dato un'occhiata se era arrivata della posta, e... ho trovato un messaggio di un assiduo e attento lettore - che ringrazio - sia per la segnalazione che della sua lunga e_mail, (a cui risponderò in privato) che cosi terminava: "Legga al proposito l'nteressante "Quibrescia" ed il flash del "GiornalediBrescia".
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Per prima cosa mi sono collegato sul sito web dell'Aeroporto di Montichiari per vedere se c'era qualche new... ma non c'era nulla... se non che l'unico volo del Pomeriggio... era stato "cancellato".
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Poi ho cercato gli articoli che mi erano stati segnalati nella e_mail ed il primo che ho trovato è stato questo: "Aeroporto di Montichiari. E' rottura tra Brescia e Verona", articolo che qui trascrivo interamente:
La decisione sembra irrevocabile: dopo l'ultimatum di qualche giorno fa (leggi qui) Brescia ha rotto definitivamente la trattativa con Verona per trovare una soluzione comune per il futuro del disastrato aeroporto "Gabriele D'Annunzio" di Montichiari, controllato dalla Catullo spa, che gestisce anche lo scalo di Villafranca.
Dunque sia Abm spa, la società capitanata da Camera di commercio e Associazione industriale bresciana (Aib), sia il presidente della Provincia Daniele Molgora, hanno abbandonato definitivamente l'idea di raggiungere con le buone un accordo equilibrato con gli scaligeri per il controllo dello scalo monteclarense.
Attenzione però: gli enti e le associazioni impegnate in questa partita non intendono abbandonare il campo di battaglia: Abm proseguirà con l'azione legale con l'intento di arrivare a una gara europea per la concessione dell'aeroposto bresciano. Mentre la Camera di commercio e la Provincia di Brescia, si preparano a chiudere il sodalizio con i veronesi lasciando la compagine azionaria delle due società Catullo e D'Annunzio.. "Da giovedì sera abbiamo un quadro più chiaro su tutta questa vicenda", ha spiegato nel corso di una conferenza stampa Franco Tamburini, presidente di Abm e past-president di Aib. "Dopo due anni di trattative possiamo dire che non è stato trovato un accordo. Ci siamo presentati alla controparte con un piano industriale serio, che proponeva per il futuro una serie di sinergie strategiche con Verona e anche con Bergamo, ma volevamo raggiungere anche una serie di obiettivi necessari per ottenere la sostenibilità del progetto. Volevamo quindi avere la maggioranza della società che detiene la concessione statale dello scalo, per poter realizzare in tutta tranquillità una serie di investimenti per il rilancio del D'Annunzio".
La Catullo, però, nonostante le difficoltà finanziarie in cui si trova, ha rifiutato questa ipotesi. I veronesi vorrebbero i soldi dei bresciani, mantenendo però il controllo della concessione."Quindi", ha concluso Tamburini, "noi continuiamo la nostra battaglia legale. Dopo aver vinto un ricorso al Tar, ora attendiamo la sentenza del Consiglio di Stato. Entro la fine dell'anno, probabilmente, sapremo se ci sarà una gara d'appalto europea per la gestione dell'aeroporto". "Volevamo creare una holding", ha commentato il presidente di Aib, Giancarlo Dallera, "che gestisse traffico e affari di tre piste di decollo e atterraggio: Bergamo, Brescia e Verona. La nostra condizione era che anche Brescia avesse la sua concessione, come Verona e Bergamo. Per il futuro una sinergia tra questi tre scali sarà necessaria per questioni di sopravvivenza. La scelta della Catullo è stata miope perchè il domani andrà in questo senso. Noi continueremmo a cercare un accordo anche quando dovessimo avere il controllo di Montichiari".
"Purtroppo nonostante i nostri sforzi non abbiamo superato lo stallo con Verona", ha confermato il presidente della Provincia, Daniele Molgora. "La Catullo ci prospettava delle condizioni che non potevano essere accettate. La loro proposta era ferma a un anno e mezzo fa, quando non era stato vinto un ricorso al Tar sull'illegittimità della gestione del D'Annunzio, e soprattutto quando la situazione finanziaria della società scaligera era ben differente.
L'atteggiamento veronese", ha dichiarato il sottosegretario della Lega Nord, "non tiene conto della congiuntura economica e può definirsi suicida industrialmente parlando. Non volevamo ottenere la concessione gratis, eravamo disposti a pagare profumatamente e, oltretutto, avremmo potuto diventare un partner solido per lo scalo Catullo, con il quale pianificare politiche commerciali per evitare di pestarsi i piedi".
"Hanno fatto la scelta scellerata di voler rompere il fronte", ha rincarato Franco Bettoni, numero uno della Camera di commercio, "e ora i veronesi si dovranno assumere le proprie responsabilità. A questo punto la Camera di commercio esce dalla compagine azionaria della Catullo e della D'Annunzio", di comune accordo con le scelte del Broletto, "e continueremo la nostra battaglia per avere un aeroporto forte ed efficiente".
Non sarà facile per i veronesi, che si trovano alle prese con un aumento di capitale da 40 milioni di euro. Provincia e Camera di commercio di Brescia detengono infatti il 5% cisascuna della Catullo spa, e il 7% a testa della D'Annunzio spa.
Alla nascita della società, nel 1998, i due enti avevano versato 550 milioni di vecchie lire a testa per le azioni di Catullo. Il D'Annunzio, invece, è costato ai bresciani circa 250 mila euro all'anno a causa dei conti disastrosi. In tutto quindi, da Brescia sono stati investiti finora circa 5 milioni di euro.
"Naturalmente", ha concluso Bettoni, "non parteciperemo all'aumento di capitale, e ci rimarrà circa un 4% della Catullo. A quel punto venderemo il pachetto di azioni a chi sarà interessato".
Anche la Provincia, ha chiarito Molgora, farà la stessa cosa: "Anche se noi avremo una tempistica differente, dato che queste scelte verranno portate in commissione e in consiglio provinciale. Valuteremo, poi, se varrà la pena in futuro tentare una nuova avventura nel mondo aeroportuale oppure no".
Ovviamente se vi collegate al sito web dell'Aeroporto d'Annunzio e cercate delle foto degli interni di detto aeroporto le foto che potete scaricare... sono le due sotto riprodotte... che credo non devono essere commentate.
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Dell'articolo, quello de il "Brescia Oggi", che aveva già ricevuto tre commenti, pubblico anche questi, come qui sotto riprodotti:
23-10-2009 17:46
E' uno schifo. Verona prefisce tenere sotto utilizzato Montichiari sperperando qualcosa come 5 mln all'anno di soldi pubblici, piuttosto che farlo sviluppare con la prospettiva di perdere una percentuale di passeggeri. Pensvo che il proverbio "lavorare meno, lavorare tutti" fosse sempre in voga; invece la Catullo ha scelto "lavorare sempre meno, ma solo noi". Questo si chiama colonialismo (coi soldi pubblici). Personalmente, non utilizzerò mai più l'aeroporto di Verona, mi rivolgerò a Bergamo (tra i 2 litiganti, il terzo se la gode...). Invito i lettori di QuiBrescia a seguire il mio esempio! Massimo
23-10-2009 17:56
Caro Massimo, sono felice di sposare la sua proposta!!! Boicottare il D'Annunzio veronese del resto è impossibile dato che c'è un solo volo al giorno...
23-10-2009 19:03
e pensare che abbiamo sindaco e presidente ( e vice presidente) della provincia che fanno gli onorevoli a roma : uno anche il sotto segretario. Il tutto per far pesare di più la nostra Brescia: bel risultato. ma con i leghisti veronesi non eravamo pappa e ciccia. A questo punto le dimissioni da onorevoli sono il minimo, per dignità e correttezza.
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Credo che sia emblematico e significatvo che una Società Aeroportuale pubblichi sul loro sito web istituzionale delle foto degli interni di un Aeroporto.... VUOTOOO0000ooo...!!!! A me mi sembra una gran "tafazzata"... della serie "darsi le mazzate sulle parti basse.... e godereeeeee!!!!!" Mahh!!! Dopo aver letto il primo articolo sono andato a cercare l'altro che mi era stato segnalato, l'articolo de: "Il Giornale di Brescia" che aveva questo titolo: D'Annunzio, rottura definitiva con Verona, il cui contenuto è questo:
Ore 15:24
venerdì, 23 ottobre 2009
L'accordo tra veronesi e bresciani sull'aeroporto D'Annunzio è sfumato definitivamente: i bresciani, dopo l'incontro avuto ieri sera con i soci scaligeri della Catullo, hanno chiuso la partita. Irricevibile la controproposta messa sul piatto dai veronesi, che alla richiesta dei bresciani - Provincia, Camera di Commercio e ABeM - della maggioranza e della concessione autonoma in capo alla D'Annunzio Spa per garantire una piena autonomia dello scalo, sia pur in un piano industriale che prevedeva strette sinergie con Verona e Bergamo per tramite di una holding, hanno rispolverato un progetto vecchio di un anno. Quando i tempi e gli equilibri erano ben diversi.
Di qui la decisione dei due soci bresciani di Catullo e D'Annunzio di dismettere le proprie quote in seno alle due società e non contribuire né all'aumento dicapitale. "L'esperienza aeroportuale della Provincia - ha chiosato il presidente Daniele Molgora - si chiude qui, previa tutti i passaggi interni all'Ente e al netto di eventuali ripensamenti dei veronesi, che tuttavia paiono improbabili".
Proseguirà invece l'iter giudiziario che vede ABeM, la società costitutita da Aib, Cdc, associazioni di categoria e Loggia, che ha già ottenuto una prima vittoria davanti al Tar di Brescia cui aveva fatto ricorso contro l'indicazione, contenuta in un documento dell'Enac, in cui si diceva che la Catullo era l'unica società cui poteva essere assegnata la concessione per il D'Annunzio. Il Consiglio di Stato ha poi respinto la richiesta di sospensiva avanzata dalla Catullo. "Ora abbiamo chiesto ai nostri legali - ha fatto sapere il presidente di ABeM, Franco Tamburini - di richiedere una procedura d'urgenza perché si arrivi quanto prima a una sentenza di merito. In quel caso andremo a gara europea".
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Ringrazio ancora il lettore di ViViCaselle e non commento nulla... Ma da quanti mesi ormai sto scrivendo: "meti le fasine al cuerto prima ch'èl pioa?" Frase indirizzata ovviamente alla Presidenza dell'Aeroporto Catullo.
Ma due parole oggi le scrivo... anzi vi copio l'ultima frase del messaggio di ieri, giovedì, che aveva questo titolo:
AUTOporto Catullo: mai VISTO... mai SENTITO... mai tanto PARLATO... per poi ottenere cosa? Un... NULLA e il... NIENTE e l'ultima frase che ho scritto solo ieri era questa: La partita non si è ancora conclusa... i giochi sono ancora tutti aperti... e i Bresciani vogliono un Aeroporto che possiede sia la V.I.A. che la V.A.S. mentre Verona... non ha... ne l'una e... ne l'altra... aspettiamo e vediamo... anche perchè per avere la V.A.S. e la V.I.A. ci vogliono anni...
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Sono trascorse poco più di 24 ore... dagli articoli di vittoria... del Presidente della atullo S.p.A. ...articoli scritti subito dopo l'Assemblea dei Soci dell'Aeroporto che si era tenuta mercoledì mattina... e ora aspettiamo di leggere i quotidiani di domani.
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Mentre sto chiudendo, sul web ho scoperto degli altri articoli, uno di "Bergamonews" a titolo: "Aeroporti, Brescia rompe con Verona" e l'altro de: "L'Eco di Bergamo" a titolo: "Brescia-Verona, è rottura sugli aeroporti. Orio alla finestra".

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