"Un tirocinio in Comune per innovare il turismo"... questo è il titolo di un articolo dell'Arena di oggi.

Avendo oggi - e per i prossimi 8 giorni - dell'altro più urgente da fare... oggi evidenziamo un articolo dell'Arena di oggi su Costermano sul Garda... a titolo: "Un tirocinio in Comune per innovare il turismo"... con questo sopra titolo: "Grazie ad un accordo con l'Università di Padova" e con questo sotto titolo: "L'architetto Perotti concretizzerà il progetto dei sei parchi tematici: «Coinvolgerò i cittadini»".
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E se questo è l'articolo... ora riportiamo quanto scritto dal Sindaco sulla sua pagina Facebook
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Cari cittadini, in occasione della cerimonia di commemorazione del 5 agosto scorso ho sottolineato il collegamento ideale tra la presenza del sacrario sul suolo di Costermano sul Garda ed il futuro Parco dell’Amicizia dei Popoli, che insieme agli altri 5 Parchi pubblici caratterizzerà il nostro territorio. Naturalmente ogni iniziativa per avere la garanzia di essere realizzata e di rimanere viva nel tempo deve presentare tutti i crismi della sostenibilità economica. È per questo che vorrei richiamare brevemente alcune idee di fondo, linee guida e requisiti che sono alla base delle scelte di questa amministrazione.
Il primo requisito è quello della dimensione della comunità. Ci siamo chiesti: qual’è la dimensione ottimale minima che una unità amministrativa come il comune deve avere per un corretto rapporto fra ricchezza prodotta, qualità dei servizi pubblici e privati e qualità della vita? Non esistono dati o formule, ma un fatto è certo. Al di sotto di determinate dimensioni del numero degli abitanti, del numero delle famiglie, del numero dei percettori di reddito e, quindi, di quantità totale di ricchezza prodotta, ripeto, sotto determinate dimensioni, una comunità rimane povera e fatica ad andare avanti, fatica a crescere. Questo succede perché diventa poca cosa la circolazione della ricchezza fra le famiglie, il numero delle imprese, i posti di lavoro disponibili e diventa poca cosa sia il livello di capitale umano sia il livello di beni comuni che la comunità riesce a produrre. E così diventa anche più difficile mantenere il territorio in condizioni ottimali. Per il turismo tutto questo diventa un fattore molto limitante per non dire che diventa una vera e propria barriera respingente. Costermano ha saputo acquisire negli anni una dimensione appropriata. E, questo, grazie ad una lungimirante politica abitativa e turistica delle amministrazioni che si sono fin qui succedute e con le quali questa amministrazione è in perfetta continuità.
Un’altra idea guida è stata quella di puntare decisamente sul turismo. Abbiamo capito, fin dagli anni ottanta, con grande anticipo, le potenzialità dell’entroterra e della qualità ambientale. Stiamo cercando di adeguarci ai tempi di oggi consapevoli della nostra offerta turistica fatta, per la maggior parte, da strutture di dimensioni artigianali e rivolta ad una clientela quasi completamente straniera. È per questo che abbiamo risposto alle nuove sfide poste dall’uso massiccio di internet nella scelta dei luoghi di vacanza con il referendum per l’abbinamento del nome del nostro comune a quello del Lago di Garda. Ben sapendo che viviamo in un’era dove piattaforme digitali globali collegano comunità, aziende e persone tra loro molto lontane e dove gli individui organizzano da soli il proprio viaggio e i fornitori di ospitalità si propongono direttamente e individualmente.
E, infine, la terza idea guida è stata quella di puntare decisamente sull’ambiente. Vogliamo proporre un’alternativa al turismo di massa. Vogliamo riportare il turista a quella dimensione classica fatta di ricerca di arte, storia, costume, gastronomia. Cioè fatta di simboli di conoscenza e monumenti naturali. Crediamo che Costermano sul Garda possa diventare un brand riconosciuto e un punto di riferimento solo se cultura e natura diventano il centro di tutte le altre politiche. E con una comunità che riscopre di essere tale. Perché nel turismo la sostenibilità ambientale e la comunità sono fattori decisivi.
È per questo che l’iniziativa abbiamo presentiamo non ha valore solo per i turisti. Ma è pensata prima di tutto per la nostra comunità, con il suo bagaglio di storia e tradizioni. Di cuore e di memoria. Lo diceva il grande scrittore Italo Calvino: “Le città credono di essere opera della mente, ma la mente non basta a tenere su le mura. Per farlo ci vogliono cuore e memoria”.
Quando il turista incontra la voglia di comunità ritrova sé stesso e, quindi, anche lo scopo ultimo della propria vacanza. Quindi la comunità è tutto. E, come diceva magistralmente il grande sociologo polacco Zygmunt Bauman, recentemente scomparso, non pensiamo ad una comunità del rancore, ad una comunità della chiusura, cioè una comunità che nasce “contro”. Contro lo spaesamento da modernizzazione accelerata, contro i flussi umani che impattano sui luoghi stravolgendoli. Una comunità dove il legame tra i suoi membri si nutre di paura del futuro. No! Non pensiamo a niente di tutto questo! Noi pensiamo ad una comunità “operosa” dove i soggetti economici, anche se legati da relazioni di interesse, riconoscono il legame sociale, l’empatia della comunità e il legame con il territorio come elementi di competitività economica. E poi noi pensiamo ad una comunità “di cura”. Una comunità cioè dove il legame sociale e la cura delle persone, attraverso le strutture pubbliche e il volontariato, fanno da collante fra i cittadini. I settori economici che più beneficiano di questo stretto legame di comunità sono l’agricoltura, l’agroalimentare e, soprattutto, il turismo.
Il 2017 si sta confermando come un anno boom per il turismo. L’Italia potrebbe sfondare il tetto di 400 milioni di notti in albergo, facendoci guadagnare la seconda posizione in Europa, dietro alla Spagna e davanti alla Francia. Il turismo è certamente uno dei settori tra i più dinamici della nostra economia. Vale il 10% del pil (la ricchezza prodotta) e il 12% dell’occupazione. Ma non tutto è oro quello che luccica. Stiamo beneficiando delle difficoltà che stanno incontrando paesi mediterranei come l’Egitto, la Turchia, ma in parte anche la Francia, che sono avversati dal terrorismo. Questo è un vantaggio competitivo giocato sulle disgrazie altrui che non può durare all’infinito. E poi c’è la trappola del mordi e fuggi che concentra molti visitatori sul triangolo Venezia-Firenze-Roma e che non è più sostenibile, dove si inizia a pensare al numero chiuso. In Italia c’è la più grande ricchezza artistica, culturale, paesaggistica ed enogastronomica del mondo. Siamo un museo a cielo aperto. Il primo paese al mondo per siti protetti dall’Unesco. Ma fatica a farsi strada una politica industriale del turismo. Anche perché il turismo è completamente assente nel dibattito pubblico, nei talk show, nel discorso politico. 
Dobbiamo aumentare la competitività del settore. E per fare questo serve un piano 4.0 come è stato fatto per l’industria. Un piano di ammodernamento delle strutture, attraverso meccanismi fiscali di superammortamento che si ripagano da soli. E la realizzazione di strutture di qualità attraverso una politica urbanistica che deve essere dimensionata sulla scala comprensoriale e che dovrebbe abbracciare tutta la sponda veronese del Lago di Garda.  E poi servizi a rete come ad esempio l’atlante digitale, che è ancora in fase di realizzazione, su cui saranno cliccabili tutti i paesi di interesse turistico-culturale, con indicati cammini, cliclovie, servizi di accoglienza, ecc. e un cartellone unico degli eventi. 
E, infine, la diffusione della banda larga ovunque. Come state vedendo dai lavori che trovate lungo le nostre strade. Ci siamo mossi come amministrazione, e continueremo a farlo, pressando gli operatori della fibra titolari degli appalti e delle concessioni, affinché nessun cittadino e nessuna impresa di Costermano rimangano esclusi da questo fondamentale servizio. 
Abbiamo cercato di utilizzare tutti gli strumenti finanziari messi a disposizione dallo Stato e dalla Regione Veneto, facendo un grande sforzo per rispettare i tempi dei bandi nonostante i numerosi adempimenti amministrativi. 
La sfida della modernità è adesso e non la possiamo eludere. Noi siamo convinti che se sapremo declinare con forte determinazione la fiducia nel futuro, il coraggio, l’innovazione, la qualità e la voglia di comunità, realizzeremo il sogno di una comunità viva, ricca, dinamica e accogliente. È questo l’obiettivo che ci siamo prefissati e che siamo determinati a raggiungere. 
Stefano Passarini

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