«Sono finiti i tempi degli aeroporti come monopoli naturali, gestirli è diventato un mestiere assai difficile che richiede competenze complesse, capacità di controllo sui costi, squadre di manager coese. Non è roba da affidare a politici trombati». Se Lo dice il Presidente dell'Aeroporto di Venezia bisogna credergli?

Oggi al T.A.R. del Veneto si discute - nel merito - del Ricorso presentato dal Comitato No Ampliamento Aeroporto di Treviso, la cui società di gestione è partecipata dalla SAVE (che ne detiene la maggioranza) di cui il Presidente è Enrico Marchi, del quale i giornali ne hanno scritto anche in questi giorni.

Ma di questo ne parliamo dopo, prima ricordiamo una serie di articoli e di comunicati stampa usciti negli ultimi giorni a partire da questo primo articolo, dove si legge che sono state programmate "70 date partenze" e dato che sono nuovi voli, queste nuove rotte sarebbero in contrasto con quanto dichiarato da ENAC: "Nelle more del procedimento VIA, nessun incremento capacitivo di traffico all'Aeroporto Catullo".

Ma l'ENAC sarebbe quell'Ente che dovrebbe controllare se non c'è l'incremento del traffico ma poi è lo stesso ente che approva le nuove rotte... il che dimostra che quando sei controllore e controllato... non controlli più nulla.
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Sono stanco di ripeterlo che l'Aeroporto Catullo sta violando la direttiva VIA, ma i Comunicati Stampa dell'Aeroporto Catullo continuano ad evidenziare aumenti, incrementi, potenziamenti ecc, ecc, e come dice l'ENAC tutto questo incremento sarebbe in... NON OTTEMPERANZA alle leggi nazionali e comunitarie sulla Valutazione di Impatto Ambientale.
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Leggendo questi due comunicati Stampa è evidente che vi sono state e vi saranno nuove rotti e nuovi voli, ma della lettera dell'ENAC del 9.9.2009 a quanto pare nessuno se ne vuole ricordare e/o vuole rileggerla.
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Ma dell'Aeroporto di Verona, ieri se ne è occupato anche il Presidente di SAVE SpA che gestisce gli Aeroporti di Venezia e di Treviso, che ricordo - come Verona - sono due Aeroporti mancanti del Decreto di Compatibilità Ambientale e nonostante questo il SAVE-PRESIDENT continua a voler crescere, senza ovviamente aver mai avuto una V.I.A. positiva.
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E del Presidente di SAVE se ne scrive anche in questo articolo pubblicato oggi aull'Arena dove già nei sottotitoli appare evidente che il Marchi ha qualcosa da dire anche sul Catullo: "«Gestire scali è un mestiere complesso, non da politici trombati»".
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Di questo articolo credo sia doveroso evidenziare il "MARCHI-PENSIERO" e pertanto nel seguito ne evidenziamo le frasi a lui assegnate.

AEROPORTI. Si riapre il braccio di ferro sulle assunzioni. Intanto arrivano le critiche sulla gestione non manageriale.
Catullo e sindacati, tregua finita. Chiesto incontro dal prefetto.
Agitazione di Cgil, Cisl e Uil: «Non rispettati gli accordi sul lavoro sottoscritti il 2 dicembre» Marchi (Save) attacca: «Gestire scali è un mestiere complesso, non da politici trombati».

La tregua all´aeroporto Catullo tra la nuova gestione guidata dal presidente Paolo Arena e i sindacati per la gestione del personale è finita. Ieri le rappresentanze sindacali di categoria di Cgil, Cisl e Uil hanno inviato una raccomandata al prefetto Perla Stancari per chiedere una convocazione in Prefettura come «seconda fase della procedura di conciliazione», dal momento che la prima fase della procedura di raffreddamento «si intende esaurita con esito negativo» vista «la mancata convocazione da parte aziendale».
Dopo l´incontro in Confindustria delle settimane scorse nel quale sembrava possibile un percorso condiviso con la nuova gestione dell´aeroporto, i sindacati dichiarano che il tempo è scaduto: «Le motivazioni sono da ricercarsi nel mancato rispetto da parte della Direzione aziendale degli accordi sottoscritti e degli impegni assunti il 2 dicembre scorso in sede di Confindustria a Verona, e per la scelta unilaterale dell´ azienda di agire senza confronto sindacale sulla tematica della flessibilità nel regime dell´orario di lavoro».
La scintilla che ha fatto scoppiare la protesta è stata l´assunzione a tempo determinato di 15 persone con orario giornaliero spezzato da agenzia interinale che secondo i sindacati sarebbero in realtà turni e notturni. Significa che le 8 ore di lavoro a volte cominciano alle 5,30 del mattino o finiscono alle 23, con pause di 5 ore che costringono chi abita lontano a dormire in auto nel parcheggio, spiegano al sindacato: «In realtà sono turni e non possono essere spezzati». L´aeroporto Catullo, da parte sua, non ha voluto rilasciare commenti. Un´altra grana dunque per il nuovo presidente Paolo Arena, oltre a quelle relative al bilancio in perdita e al mancato rilancio di Montichiari, con i soci bresciani in fase di attesa nonostante l´ultimatum lanciato dai soci veronesi: o pagate i debiti dello scalo bresciano o finisce che lo chiudiamo. Ma a Brescia, come abbiamo scritto ieri, non hanno fatto una piega.
Certo è che la deriva presa in questi mesi, può portare a una perdita del valore del complesso aeroportuale, valutato 107 milioni di euro in occasione dell´accordo preliminare tra Verona e Brescia per costituire una unica società di gestione. Ora i bresciani puntano a ridurre fortemente il valore, depurandolo dai debiti e dall´esposizione bancaria (80 milioni). Forse pensando in questo modo di sborsare meno soldi per il 25% necessario per l´ingresso nella nuova società, ma senza rendersi conto che potrebbero anche fare un favore a qualche operatore aeroportuale, pubblico o privato, interessato a entrare pesantemente nel Catullo.
A questo proposito va rilevato che Enrico Marchi, presidente della Save che gestisce gli aeroporti di Venezia e Treviso, in un´intervista a un quotidiano nazionale, ha precisato: «Non faccio commenti sul Catullo» (anche se in un´audizione nella sede della Provincia a Treviso aveva indicato lo scalo veronese come esempio di cattiva gestione pubblico-politica). E però sempre riferendosi al Catullo si è tolto un sassolino: «Sono finiti i tempi degli aeroporti come monopoli naturali, gestirli è diventato un mestiere assai difficile che richiede competenze complesse, capacità di controllo sui costi, squadre di manager coese. Non è roba», ha tagliato corto, «da affidare a politici trombati».
Una dichiarazione durissima e che può forse suonare ingenerosa da chi lavora nella Catullo, ma di sicuro il problema dell´apporto di manager con comprovata esperienza aeroportuale esiste da tempo ed era già stato sollevato proprio su queste pagine ancora un anno fa, quando si è trattato di cominciare a scegliere la nuova guida per l´aeroporto Catullo. E per di più il direttore generale Massimo Soppani, che si è dimesso, non è più stato sostituito: il presidente Paolo Arena svolge anche il ruolo operativo di direttore generale assistitito dai dirigenti interni (con conseguenze sulle relazioni sindacali di cui sopra).
Ma Marchi porta indirettamente anche un altro attacco alle strategie industriali della Catullo che ha puntato tutto sul low cost e in particolare su Ryanair con un contratto onerosissimo pur di riguadagnare un po´ di passeggeri. Dice il presidente di Save: «Noi puntiamo su una crescita solida a medio-lungo termine con vettori affidabili che assicurano collegamenti duraturi. Al contrario di quanto hanno fatto altri gestori che hanno scommesso su compagnie che danno incrementi di passeggeri più veloci ma più effimeri e meno redditizi». Anzi, nel caso del Catullo con Ryanair, addirittura in perdita.
Tornando agli articoli di oggi ricordo quanto pubblicato sul Corriere di Verona che anche questo evidenzia il problema dei lavoratori e delle loro condizioni di lavoro. 
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Io se fossi Marchi mi preoccuperei dei problemi di Treviso e di Venezia, e sulla gestione di soldi pubblici - in particolare sugli aeroporti - perchè se per aver utilizzato l'auto aziendale il Presidente della ATV di Verona è stato condannato (in primo grado e vediamo come andrà nei gradi successivi) ai Presidenti aeroportuali dovrebbero dare l'ergastolo visto i casini che stanno combinando.
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Con il Presidente di ATV hanno fatto un casino della malora (e probabilmente nei gradi successivi del giudizio la questione potrebbe anche essere ribaltata a favore di Soardi)... perchè avrebbe "danneggiato l'ATV per circa 2.500 euro",  con il Presidente del Catullo, che solo in un anno è riuscito a creare un buco nel Bilancio da 20 milioni di euro, di questo altro Presidente non se ne parla mai.

Come non se ne parla del nuovo Presidente della Catullo SpA, che continua a ingnorare che l'Aeroporto è mancante del Decreto di Compatibilità Ambientale e continuano ad annunciare incrementi capacitivi di traffico... NON OTTEMPERANDO cosi alla normativa Nazionale e Comunitaria sulla VIA.

Poi se fossi Presidente della SAVE aspetterei a dire "cose" sugli altri Presidenti Aeroportuali, perchè sull'Aeroporto di Treviso c'è un Ricorso al TAR ancora aperto (e oggi se ne discuterà nel merito) e la CONSOB potrebbe mettere il naso sull'Aeroporto di Venezia e sul come è stato gestito l'ingresso di SAVE SpA nel mercato borsistico... e che quindi l'operato di Marchi, potrebbe essere: "... oggetto degli approfondimenti del caso da parte degli Uffici Consob competenti".


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