Aeroporti, Montichiari lancia l'ultimatum per Verona. Una V.I.A. nel 2012, altrimenti lo scalo può essere chiuso. - Catullo, ultimatum di Brescia a Verona. Summit tra i soci: "Se non avremmo la VIA, saremmo costretti a chiudere.


Nota dell’ENAC del 01.04.2008 prot. 0020713/DIRGEN/API trasmessa anche alla Società Aeroportuale “Valerio Catullo” SpA (e ad altri indirizzi) avente questo oggetto: “Aeroporto di Verona Villafranca – Studio di impatto ambientale e procedura di VIA” dove si dichiara e si segnala che: E’ evidente che nelle more dei procedimenti di cui sopra la Società Aeroporto Valerio Catullo non darà luogo ad interventi che abbiano a comportare incrementi capacitivi del traffico”.

Lettera dell’ENAC del 09.09.2009 prot. 0060825/DIRGEN/API inviata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per il Coordinamento delle Politiche Comunitarie – Struttura di Missione per le Procedure di infrazione, avente ad oggetto: “Progetto pilota sulla corretta applicazione del diritto comunitario (caso 240/08/ENVI) – Richiesta di informazioni supplementari della Commissione Europea in merito ad un reclamo relativo ad un presunto mancato assoggettamento alla procedura di VIA dell’Aeroporto “Valerio Catullo, nella quale l’ENAC oltre a disquisire sulla VIA e sulla VAS e sui Piani di Sviluppo Aeroportuali si dichiara:
“per concludere, questo Ente rappresenta che il piano di sviluppo dell’Aeroporto di Verona, unitamente allo Studio di Impatto Ambientale associato (il cui preliminare è stato trasmesso al Ministero dell’Ambiente con nota n°0038414/DIRGEN/API) verrà sottoposto a procedura di VIA, fermo restando che nelle more di tale adempimento la Società Aeroporto Valerio Catullo non darà luogo ad interventi che abbiano a comportare incrementi capacitivi del traffico, ottemperando cosi alla vigente normativa comunitaria e nazionale”.

E ricordato questo evidenziamo quello che oggi, sull'Arena, viene pubblicato in questo articolo: "Passeggeri in crescita grazie al low cost: + 12%" (che altro non è che una copiatura di un "nota" dell'Aeroporto, visto che le stesse cose sono scritte anche sul Corriere di Verona e anche su altri giornali), un articolo che però mette in risalto che l'Aeroporto Catullo... NON HA OTTEMPERATO alla vigente normativa Comunitaria e Nazionale sulla V.I.A. visto che - il 12% di traffico in più - è un evidente incremento capacitivo del traffico.
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Ricordato quindi che nonostante quello che obbliga ENAC (che poi ricordiamo è la stessa ENAC che approva le nuove rotte) continua la violazione della V.I.A. da parte dell'Aeroporto Catullo  e prima di esaminare altri articoli oggi pubblicati, vorrei ricordarvi cosa scrivevo in data 28 Dicembre 2011 in questo messaggio: "Carissimo Presidente dei "Catulliani"... "Te lo faccio io il Piano di Risanamento dell'Aeroporto", a partire da... "TUTTI A CASA" (tutti quelli che hanno contribuito a questa grave situazione) con l'obbligo di: "CHI HA SBAGLIATO... PAGA" e nel rispetto del principio: "CHI INQUINA... PAGA". " dove evidenziavo che una delle prime azioni da attuare per risanare la Catullo SpA era quello di trasferire - da subito - dei voli da Verona a Montichiari, come evidenziato in questo sottostante schema che allora avevo pubblicato.
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E se dopo aver sostenuto che il 30% dei voli attuali dell'Aeroporto Catullo dovranno essere trasferiti a Brescia, scoprire oggi quello che scrive l'Arena in questo articolo: "Aeroporti, Verona lancia l'ultimatum per Montichiari", con questo sottotitolo: "STRATEGIE. Il presidente del Catullo ha incontrato il sindaco Tosi e i presidenti Miozzi (Provincia) e Bianchi (Camera). Nel 2012 i soci bresciani facciano fronte alle perdite, altrimenti lo scalo può essere chiuso", in cui si legge questo: "Anche perché l'ipotesi del piano di sviluppo in base alla quale dovrebbe essere proprio il Catullo a «travasare» alcune attività di volo su Montichiari per tenere in vita l'aeroporto bresciano non entusiama nessuno a Verona"... scoprire oggi che la soluzione di "TRAVASARE DEI VOLI" sia la cosa più utile e necessaria per risanare i debiti... è evidente che anche questa azione coincide con quanto avevo ipotizzato a fine 2011, cioè quello di "TRASFERIRE il 30% dei voli" da Verona a Montichiari. 
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Non occorre avere la laurea in ENOLOGIA, per capire che "TRAVASARE" vuol dire spostare del Vino da una Damigia all'altra" come non serve una Laurea in Economia Aeronautica, per capire che se da una parte hai un aeroporto che è ormai saturo, l'incremento dei voli devi farlo sull'Aeroporto che hai vuoto ed è quindi solo su questo aeroporto che puoi operare dell'incremento capacitivo del traffico.
Ma sull'Aeroporto Catullo, dopo ieri, oggi scrive di nuovo anche il Corriere di Verona, con questo articolo sotto riprodotto: 
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Ne sull'Arena e tanto meno sul Corriere di Verona, di spalla al principale articolo, c'è poi questo altro intervento (vedi sotto), dove in nessuno di questi si scrive che l'Aeroporto Catullo è mancante del Decreto di Compatibilità Ambientale (e quindi potrebbe essere costretto a chiudere) e che quello di Montichiari, il parere V.I.A. positivo c'è l'ha dal 2000 e mai sfruttato appieno.
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Io prima di minacciare di chiudere l'Aeroporto di Brescia starei attento... perchè quell'Aeroporto è in possesso del Decreto di Compatibilità Ambientale. Decreto V.I.A. che invece è mancante all'Aeroporto Catullo e dato che per violazioni delle norme ambientali sarebbe quello di Verona che potrebbe essere chiuso... io - se fossi il Presidente della Catullo SpA - da subito "TRAVASEREI" dei Voli da Verona a Montichiari, pari ad almeno il 30%.
Poi se sei Presidente di un Aeroporto che è senza V.I.A., stai attento a far pubblicare articoli come questi: "D'Annunzio, ultimatum di Verona: "O Brescia paga i debiti dello scalo o chiudiamo l'aeroporto", con questo testo:
Ora i conti rischiano davvero di riaprire lo scontro tra Brescia e Verona per il rilancio dell'aeroporto di Montichiari. Nelle scorse settimane l'operazione trasparenza del presidente della Catullo Arena aveva portato alla scoperta di un indebitamento ben superiore alle previsioni, 80 milioni contro i 45 di cui si era sempre ipotizzato. Una situazione che per i soci bresciani dovrebbe rimettere in discussione alcune cifre, a partire dalla valutazione del sistema aeroportuale, finora stimato in 107 milioni, e dall'impegno economico chiesto alla Leonessa per salire al 25% della nuova Catullo. Tutti sono in attesa del rapporto della società di revisione Kpmg, che dovrebbe fare chiarezza sui numeri. Intanto però ieri i soci veronesi (il sindaco Tosi, il presidente della Provincia Miozzi e il presidente degli industriali Bianchi) si sono riuniti e hanno lanciato un ultimatum a Brescia. O i soci bresciani pagano i debiti del loro scalo (il D'Annunzio perde 20mila euro al giorno, 600mila al mese, 8 milioni l'anno) o in riva all'Adige sono pronti a chiudere lo scalo di Montichiari.
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Io aspetterei a chiudere Montichiari, visto che quell'Aeroporto ha la VIA e la VAS, una VIA e una VAS che invece manca all'Aeroporto di Verona che potrebbe essere obbligato ad attuare un immediato "travaso" dei voli da Verona a Brescia.



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