Quelli di Caselle vorrebbero un territorio come quello di Custoza. Non è che quelli di Custoza stanno trasformando il LORO territorio come il NOSTRO?

Molti di Voi forse non lo sanno, ma il territorio del nostro Comune che sarebbe più inquinato di tutti - dal punto di vista della qualità dell'ARIA - è CUSTOZA... Si avete letto bene... è CUSTOZA il posto che sarebbe il più inquinato del comune e non il territorio di CASELLE... e relativamente a questo aspetto, questo sarebbe stato determinato alla fine degli anni 90, come risultava allora dalle: "Variazioni della qualità dell'aria - Elevato inquinamento atmosferito" come evidenziato e riprodotto nella TAVOLA 2A e nella TAVOLA 2B del più volte citato dal sottoscritto... Piano d'Area del Quadrante Europa.
Ovviamente quanto riportato nel PAQE, sono dati vecchi di oltre 12-14 anni, quando al Catullo c'erano un milione di passeggeri e oggi raggiungono i 3,5 milioni e il traffico Autostradale era la metà di quello atuale. Oggi io credo che sia Caselle il più inquinato territorio del Comune di Sommacampagna, dove vari sono i tipi di inquinamento, compreso quelli dell'aria, del suolo e da rumore... sopratutto rumore aeroportuale.
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Ma poi se ci pensiamo bene... dato che la maggior parte delle volte il vento provviene da Est, l'inquinamento dell'Aeroporto Catullo e dell'incrocio delle due autostrade... quando c'è vento... va verso ovest e quindi va verso Custoza. Quando non c'è vento l'inquinamento, invece, rimane compresso su Caselle. Ma dato che Custoza è più in alto di Caselle e, la "in alto", c'è sempre vento... l'inquinamento che scorre nei primi strati dell'atmosfera - sempre quando il vento va verso ovest - va ovviamente verso Custoza... Un paese in collina come Custoza che tra l'altro si trova "sotto vento" e ad una quota superiore rispetto alla Zona Industriale di Villafranca.
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Quanto scritto fino ad ora in questo merssaggio è solo una premessa... perchè oggi sull'ARENA c'era articolo che mi permette di scrivere "qualcosina" anche su Custoza e l'articolo oggi letto, era questo:
VALPOLICELLA.
L’associazione «
Arte Entropia Zero» scende in campo a difesa del territorio
La protesta: «Le vigne deturpano l’ambiente»
Per Moreno Danzi anche i contadini sono corresponsabili del degrado e si rende quindi necessario bloccare le piantumazioni intensive.
«Arte Entropia Zero» scende in campo in difesa del territorio valpolicellese. Un territorio a cui, secondo Moreno Danzi, presidente dell'associazione che ha l’obiettivo di realizzare progetti di carattere artistico, l'uomo e le sue attività ne stanno ormai modificando definitivamente l'habitat.
Non solo il cemento, ma persino l'intensa attività colturale della vite, in Valpolicella starebbero snaturando il concetto di «terroir», francesismo di uso enologico che individua nel legame tra le singole peculiarità ambientali, antropologiche, culturali e colturali, l'elemento caratterizzante di un'area a vocazione agricola.
«Il “terroir” riguarda il rapporto intimo con il territorio naturale e il vino», sottolinea Danzi, «è quindi elemento basilare, che aggiunge valore al prodotto e ne contraddistingue la qualità. Ma mentre in Francia i vignaioli e i contadini sono i veri protettori dell’ambiente e del paesaggio, da noi per vendere più vino vengono usate vecchie immagini patinate di paesaggi che non esistono più.
E si distruggono quei pochi rimasti».
Danzi oggi abita a San Giorgio Ingannapoltron. «Frequento da molti anni quella che considero la perla della Valpolicella», dice, «ricordo il parco giochi davanti all'ex asilo, sfrattato per fare posto ad un parcheggio, ricordo le scuole elementari, il bagno pubblico, la fontana che ora non ci sono più. Ricordo insomma un paesaggio rurale, in armonia con la natura, che sta scomparendo. Le nuove costruzioni disarmoniche e vuote di architettura, le cave magari posizionate in luoghi di pregio paesaggistico che macinano pietrame per la Tav e soprattutto la piantumazione intensiva della vigna, distruggono ambienti naturali, deturpando per sempre il paesaggio collinare e rurale e creando anche grave danno ad una possibile espansione del comparto enogastronomico e del turismo culturale».
Insomma pure i contadini in Valpolicella partecipano al degrado. «Il nostro non vuole essere un attacco agli agricoltori». precisa il presidente di «Entropia zero». «perché la maggior parte di loro ama la propria terra e la lavora bene. Ce la prendiamo semmai col sistema e con le normative, imposte e dettate dagli stessi speculatori che impongono il taglio degli alberi e delle siepi, l'irrorazione con veleni o insetticidi dannosissimi alla salute pubblica e che, se ampiamente eluse, magari disboscando più del progetto approvato, chiudendo vaj o tagliando alberi storici e distruggendo marogne, vengono liquidate con sanzioni di pochi euro».
Danzi avanza quindi un dubbio: «Ora che il prezzo all'ingrosso del Valpolicella è diminuito del 30-50 per cento, che i filari bassi alla francese si sono rivelati un errore perché provocano la "cottura" dell’uva e che alle piccole aziende viene pagata la vendemmia nella migliore delle ipotesi un anno dopo, che senso ha questo continuo saccheggio vandalico se non per speculare o per giustificare un eccesso di produzione?».
E il «terroir»? «Il “terroir” non serve per vendere», conclude sarcastico il presidente, «per il marketing funzionano di più le veline e la natura ce la godremo su grandi pannelli di plastica». Un profezia per esorcizzare la quale «Arte Entropia Zero» tappezza la Valpolicella con cartelli che invocano lo «Stop alla vigna selvaggia».
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Dopo queste due premesse torniamo a Custoza... nel quale territorio spesso i crinali sono ricoperti di alberi... alcuni di questi che hanno decine e decine di anni e che creano stupendi paesaggi, ma dove forse anche qui a Custoza... ora servono cartelli del tipo: "STOP ALLA VIGNA SELVAGGIA", visto che come sotto riprodotto... su parti di crinali delle colline moreniche... vengono estirpati gli alberi presesistenti e vengono creati dei terrazzamenti artificiali - che non sono parte del nostro territorio - per poi essere riempiti di vigne.
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E cosi il territorio tra Custoza e Sommacampagna, che era caratterizzato da delle colline che erano piene di alberi, ora diventano delle "astronavi" riempite di filari di viti... che emergono con delle forme assurde sopra le aree pianeggiante che nel frattempo sono diventati dei tappetti di viti... dove i filari d'alberi antichi e le siepi preesistenti vengono eliminate per far posto alla produzione della vite del famoso Bianco di Custoza.
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Ovviamente queste immagini sono state riprese solo a qualche decina di metri dalla Cantina Sociale di Custoza... sul cui sito web... si vedono parti colline come erano (piene di alberi) e come stanno diventanto (piene di vigne da uva).
E quella "Astronave" che si vede nella sovrastante immagine ben rappresenta questa trasformazione del territorio del Custoza e di quello che resta di una collina piena di alberi che è chiamata Monte del Fra, dal quale luogo prende il nome una rinomata azienda agricola "Monte del Fra" appunto, che se fosse ubicata in Valpollicella sarebbe sotto la lente di ingrandimento dell'Associazione: «Arte Entropia Zero».
Se vi collegate al sito web di questa azienda ed in particolare esaminate le foto da loro inserite di questi vigneti: Vigneto Ca' del Magro --- Vigneto Monte Fitti --- Vigneto Grottino --- Vigneto Staffalo --- Vigneto Montegodi --- Vigneto Mascarpine --- Tenuta Lena, potete rendervi conto di come la coltivazione intensiva della vite... sta "trasformando" e "degradando" il territorio di Custoza.
E dopo tutto quello che oggi ho scritto mi sorge spontanea una domanda: Se quelli di Caselle vorrebbero un territorio come quello che era una volta quello di Custoza, non è che quelli di Custoza stanno trasformando il LORO territorio - tagliando gli alberi - per renderlo simile al NOSTRO... (a quello di Caselle) senza alberi?
Ed in merito a quello che sta scomparendo a Custoza, vi ricordo quello che avevo scritto martedì 27 aprile 2010 nel messaggio a titolo: "Dopo i PROBLEMI dal cielo (Aeroporto) e sulla terra (Cave+Discariche+Autostrade) perchè non cambiamo la nostra QUALITA' di VITA... con l'ACQUA?" del quale riprendo questo video.

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Facciamo cambio di alberi?
Tagliamo i boschi di Custoza per piantate le Vigne
e al posto dei Pescheti di Caselle
ci piantate tutti gli alberi che... tagliate a Custoza?

Commenti

  1. In effetti quando ho visto l'articolo sulla Valpolicella ho pensato a Custoza, non siamo messi tanto maeglio. Grande Beniamino, ottima osservazione.

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