Visto questo articolo: "Patto Fs-Consorzio Zai per il nuovo terminal" lo posso ricordare che l'Interporto: "Quadrante Europa" è senza VIA e senza VAS

Visto questo articolo dell'Arena a titolo: "Patto Fs-Consorzio Zai per il nuovo terminal", con sopra titolo: "INFRASTRUTTURE. Siglato il protocollo d’intesa per la «cura del ferro»" e sotto titolo: "Nel progetto la realizzazione di nuova viabilità"... lo posso ricordare che l'Interporto: "Quadrante Europa" è senza V.I.A. e senza V.A.S. e - visto questi articoli - non sarebbe il caso che il Comune di Sommacampagna si desse una mossa.
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Il Brennero dista da Verona 230 chilometri, ma quando nel 2026 il tunnel di base sarà completato, la porta d'ingresso in Italia per le merci provenienti dall'Austria sarà il Quadrante Europa, perché da Fortezza (uscita del tunnel) fino a Verona, non ci sono altre infrastrutture capaci di funzionare come hub della logistica.
Ecco perché il protocollo d'intesa sottoscritto ieri tra il Consorzio Zai, gestore del Quadrante, ed Rfi ha una valenza di carattere nazionale, ed è un tassello fondamentale della cosiddetta «cura del ferro», il piano disegnato dal ministro Graziano Delrio per far recuperare all'Italia il ritardo nello sviluppo del trasporto su rotaia. Il protocollo prevede una serie d'investimenti che permetteranno all'Interporto scaligero di gestire i treni merce da 750 metri che costituiscono il nuovo standard europeo, ma che in Italia oggi non entrano perché non abbiamo infrastrutture in grado di lavorarli: quelli già in circolazione vengono «spezzati» oltre confine e inviati in Italia se non superano i 500 metri, operazione che crea evidenti diseconomie.
La «cura del ferro» è perciò molto ambiziosa e anche di difficile realizzazione nei tempi previsti: oggi in Italia solo il 3,5% della merce viaggia su rotaia, ma nel 2030 secondo le direttive europee  dobbiamo arrivare al 30%, per salire addirittura al 50% nel 2050. In questo impegno nazionale,Verona gioca un ruolo da protagonista, proprio per l'importanza del Quadrante Europa, che ora ha nuove opportunità di sviluppo anche grazie alla riapertura dell'Interporto di Sona-Sommacampagna per opera del gruppo Urbani. Il protocollo d'intesa tra Consorzio Zai ed Rfi prevede nello specifico che il Consorzio acquisisca gli spazi per creare un nuovo terminal con binari di lunghezza superiore ai 750 metri, e che Rfi sostenga i costi della nuova infrastruttura.
In particolare, saranno realizzati tre binari di arrivo e partenze, che potranno essere ampliati fino a costituire un fascio di 10 binari con modulo 750 metri. Inoltre sarà migliorata la viabilità stradale per la registrazione, stoccaggio e filtraggio delle merci che arrivano su gomma. Con questo sviluppo, il Quadrante potrà crescere anche nel settore marittimo, che attualmente non rientra nel suo business.
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In merito a questo argomento ricordo anche l'articolo di Verona Sera a titolo: "Accordo tra Consorzio Zai ed Rfi per lo sviluppo del Quadrante Europa" con sotto titolo: "Il protocollo d'intesa prevede un nuovo terminal di carico e scarico con gru a portale, aree di stoccaggio e nuovi binari di arrivi e partenze di 750 metri, come prevedono gli standard europei"

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Visto che nell'articolo si parla anche della nuova viabilità, perchè il Comune di Sommacampagna non acquisisce il Piano di Sviluppo dell'Interporto: Quadrante Europa (visto che tra l'altro un Assessore del Comune siede nel CdA del Consorzio ZAI) e cominciamo a preparare il conto della spesa a carico del Consorzio ZAI, di tutto quello che avrebbero dovuto darci e di quello che dovranno darci come opere di risanamento, recupero, restauro, ripristino, compensazione e mitigazione ambientale?

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