Un interessante (ed inaspettato) commento al messaggio di ieri "- INTEGRAZIONE alla INTEGRAZIONE… già inviata il 9.11.2016 - RICHIESTA di PRESCRIZIONI inerenti l’Istanza di V.I.A. relativa al Master Plan del Piano di Sviluppo dell’Aeroporto “Valerio Catullo” di Verona… " da... Massimo Soppani che per 22 mesi aveva svolto l'incarico di Direttore Generale ed Accountable Manager della Società Aeroporto Catullo SpA.

Un interessante (ed inaspettato) commento al messaggio di ieri "- INTEGRAZIONE alla INTEGRAZIONE… già inviata il 9.11.2016 - RICHIESTA di PRESCRIZIONI inerenti l’Istanza di V.I.A. relativa al Master Plan del Piano di Sviluppo dell’Aeroporto “Valerio Catullo” di Verona… con l’obbligo di realizzare… “INTERVENTI PREVENTIVI” di… Risarcimento, di Recupero, di Risanamento, di Ripristino, di Compensazione e di Mitigazione Ambientale" da... Massimo Soppani che per 22 mesi aveva svolto l'incarico di Direttore Generale ed Accountable Manager della Società Aeroporto Catullo SpA.
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Oggi - tutto il giorno - sono stato... in sopralluogo ed in mezzo al verde e l'acqua della Valle dei Mulini di Costermano e fino a questa sera non avevo aperto la mail ed è pertanto che solo ora riesco a pubblicare il post di oggi evidenziando la mail che ho ricevuto.
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Oggi ho avuto un gradita sorpresa dopo aver letto questo messaggio
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Caro Sandrini
Non entro nel merito della vicenda AREA KIWI ma Le segnalo che in tutti gli "articoli di giornali che sono inerenti al “contratto tossico....ecc, ecc", da Lei scrupolosamente rispolverati nonostante i molti anni già trascorsi, manca sempre la mia versione dei fatti, non è strano? Deve sapere che la stampa Veronese, tranne rarissime eccezioni, è stata più interessata a partecipare, assieme a molti altri soggetti, alla costruzione del colpevole perfetto piuttosto che rispettare il Codice Deontologico (in calce trova un link per scaricare una delle tante versioni disponibili su internet). Tant'è che a suo tempo nessun giornalista ha mai sentito la necessità di interpellarmi in contraddittorio per pubblicare anche il mio punto di vista prima della diffusione degli articoli, nè è mai stata preservata la presunzione di innocenza fino a prova contraria. Le cose in effetti sono andate molto diversamente da come sono state sempre narrate e spero quanto prima vi sarà anche per me la possibilità di far sentire pubblicamente la mia voce in riferimento a tutte le vicende della Catullo SpA avvenute nel corso dei 22 mesi del mio incarico di Direttore Generale ed Accountable Manager della Società.
Colgo inoltre l'occasione per complimentarmi con Lei per la Sua opera attenta e scrupolosa e per quello che può valere, La informo che La seguo sempre con interesse. Cordialmente
Ing. Massimo Soppani
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Visto il suggerimento del "link" per prima cosa l'ho aperto e il contenuto è questo:
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IL TESTO UNICO DEI DOVERI DEL GIORNALISTA 
Il Testo unico recepisce i contenuti dei seguenti documenti: Carta dei doveri del giornalistaCarta dei doveri del giornalista degli Uffici stampa; Carta dei doveri dell’informazione economica; Carta di Firenze; Carta di MilanoCarta di PerugiaCarta di Roma; Carta di Treviso; Carta informazione e pubblicitàCarta informazione e sondaggi; Codice di deontologia relativo alle attività giornalistiche; Codice in materia di rappresentazione delle vicende giudiziarie nelle trasmissioni radiotelevisiveDecalogo del giornalismo sportivo.
A parte la Carta di Treviso, il Codice di deontologia relativo alle attività giornalistiche, il Glossario della Carta di Roma, la Carta dei Doveri dell’informazione economica e la Carta di Firenze, allegati al Testo unico dei doveri del giornalista, tutti gli altri documenti deontologici non sono più vigenti ossia non possono più essere indicati come regole di comportamento dei giornalisti né possono essere richiamati nei procedimenti disciplinari come testi normativi di riferimento. Resta in pieno, invece, il loro valore etico e storico: per come sono nate, chi le ha messe a punto, a quali situazioni hanno cercato di far fronte.
Ciò premesso, il Testo unico si compone di una Premessa e di 16 articoli, raggruppati sotto cinque Titoli che sono: Principi e Doveri; Doveri nei confronti delle persone; Doveri in tema di informazione;  Lavoro giornalistico; Sanzioni, seguiti dagli allegati citati.
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Dato che sono stanchissimo oggi non entro nel merito della mail ricevuta e del commento pubblicato... ma sinceramente non credo che un Direttore Generale possa fare quello che vuole se prima... non è stato autorizzato dal CdA della Società ed è evidente che se i giornalisti hanno definito "contratto tossico" quello allora sottoscritto con la Ryanair...  incolpando l'Ing. Massimo Soppani... almeno prima avrebbero dovuto sentire la sua versione dei fatti.
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Il mio interesse per l'aeroporto è noto... visto che è sempre la stesso... da anni chiedo che vi sia una corretta applicazione del Principio Comunitario: CHI INQUINA PAGA... perchè se l'Aeroporto inquina... io che abito vicino all'Aeroporto devo essere risarcito e compensato del disturbo e dell'inquinamento che subisco.
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Ovviamente www.vivicaselle.eu non ha una visibilità come hanno i media locali... ma dato che qualche giornalista, so che mi legge... perchè nessuno va ad intervistare l'Ing. Massimo Soppani e si fa raccontare (immagino con documenti allegati) quello che è veramente accaduto in merito alla questione "contratti tossici" con la Ryanair?
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In merito all'Aeroporto Catullo ho anche ricevuto il link di un articolo pubblicato su Veneto Vox a titolo: "Aeroporto Catullo, non ci resta che piangere" e con sottotitolo: "Dopo l'acquisizione di Verona, Venezia continua a crescere (ah, le sinergie!). E le possibilità per i veronesi di riprendere il controllo diminuiscono".
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Come la Bella Addormentata, prima o poi Verona dovrà svegliarsi. Con la differenza che a quel punto si accorgerà probabilmente di aver perso gran parte delle sue virtù, accumulate nei decenni del dopoguerra ma ancora in buona parte disponibili, almeno fino a dieci anni orsono. Non parleremo di Cariverona, né della Fondazione Arena, nemmeno dell’Autostrada Serenissima o dell’A22, né dei Magazzini Generali, nemmeno dello scalo ferroviario scaligero neppure delle molte grandi aziende private veronesi oggi sull’orlo del baratro, né vogliamo toccare l’argomento dell’altra grande banca veronese, a serio rischio di migrazione milanese, perché per oggi è sufficiente soffermarci sulla situazione dell’Aeroporto di Villafranca.
Una struttura, una società di importanza cruciale per l’economia veronese e veneta, fondata sul turismo e sugli scambi, sempre più in difficoltà senza prospettive di svolta. La Società Aeroporto Valerio Catullo che gestisce lo scalo veronese infatti è in pesante crisi certamente a partire dal 2007, ma a ben vedere in tutta la sua storia non è mai uscita dai problemi gestionali. Da quest’anno in ogni caso lamenta perdite d’esercizio più o meno profonde, sempre in rosso, per quasi 2 milioni nel 2007, circa 6 nel 2008, oltre 26 nel 2011, 11.570 nel 2012 e 8.769 nel 2014.
Il capitale sociale è stato eroso dalle perdite patrimoniali. Peccato che i denari con il quale è costituito il patrimonio della Valerio Catullo Spa fossero e siano in gran parte pubblici, oltre a quelli di una miriade di comuni circumvicini, in virtù del 47,02% di Aerogest s.r.l., una società di fatto pubblica, composta dalla Provincia Autonoma di Trento (30,27%), dalla Camera di Commercio di Verona (39,05%), dal Comune di Verona (9,98%) e infine dalla Provincia di Verona (20,71%). Anche il traffico passeggeri è calato drammaticamente. Dai 3 milioni e mezzo del 2007 siamo passati ai 2 milioni e mezzo del 2015 (crescita attesa per quest’anno nell’ordine del 6,9%).
Nel 2014, visto che i veronesi non erano stati in grado di farcela e la società era prossima a dover portare i libri in tribunale, Save spa, la società che gestisce lo scalo di Tessera (presidente Enrico Marchi), è entrata nel capitale di Verona (40,31%) e di fatto ne ha acquisito il controllo e la gestione. Ma la musica non è cambiata molto. Varrà la pena ricordare che in quegli anni Venezia in fondo non cresceva più di tanto, e in ogni caso, dopo l’acquisizione di Verona (ah le sinergie!), il numero dei passeggeri di Venezia solo quest’anno finalmentecrescerà quasi del 10%. In ogni caso siamo ben lontani dai volumi «cinesi» di crescita di Bergamo che dal 2006 a oggi, grazie a Ryanair, è passato da poco più di 5 milioni di passeggeri agli attuali più di 10. Sarà anche vero che Verona si è liberata da un contratto-capestro con gli irlandesi, ma a qualsiasi persona di buon senso pare impossibile che l’appeal turistico di Verona e del suo bacino possa essere così clamorosamente inferiore rispetto al fascino orobico, se non a causa esclusivamente di pesanti responsabilità manageriali.
Ora la società veronese – che pure in teoria ha varato un piano di rilancio quadriennale nel 2015 da 66 milioni – non ha trovato niente di meglio che avviare un’azione di responsabilità contro l’ex presidente Bortolazzi, della serie «spariamo sulla Croce Rossa» anziché sul solito notabilato locale del quale l’imprenditore fu trionfale espressione. E intanto, nel silenzio generale, le possibilità per i veronesi – che eventualmente si svegliassero per le troppe botte prese – di riprendersi il controllo del loro aeroporto diminuiscono vieppiù, in seguito all’interesse dei Benetton (Aeroporti di Roma) per Save, che finirebbe per portare gli interessi scaligeri a non essere più solo subordinati a quelli veneziani ma anche a quelli romani. Qui, o arriva un Principe Azzurro o, come si dice, non ci resteranno neanche le lacrime.

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Adesso mi devo fermare di scrivere su... www.vivicaselle.eu
perchè domani mattina devo tornare a Costermano... 
e prima devo ricontrollare le foto oggi effettuate
e vi segnalo il percorso che abbiamo fatto
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