Se negli Aeroporti spendono "milioni di euro" per incrementare i voli (7 milioni solo per l'Aeroporto FVG e 5 milioni per Treviso) e spendono "zero euro" per mitigare gli Inquinamenti Aeroportuali... non sarebbe il caso di cominciare a chiedere l'applicazione del Principio Comunitario: "CHI INQUINA PAGA"?


Se ieri ho scritto questo messaggio: "Non ho ancora avuto il tempo di cominciare a scrivere le "Osservazioni alla V.I.A." del Master Plan del Piano di Sviluppo dell'Aeroporto Valerio Catullo... ma è ovvio che non mi sono dimenticato e prima del 19 marzo sicuramente saranno pronte", oggi torno sulla questione Aeroporti.

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Torno sulla questione Aeroporti dopo aver letto una news di Aero Habitat a titolo: "Aeroporto FVG, le follie del co-marketing! E anche altrove" con sotto titolo: "Spesi quasi 7 milioni solo nel 2015: e nel 2016? E in futuro? E gli incentivi su altri scali?".
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Il processo di privatizzazione, liberalizzazione e di concorrenza evocato alla fine dello scorso secolo ha, da tempo, rivelato come la competizione tra aeroporti - ma anche tra aerolinee - avvenga, prevalentemente, nell'entità degli incentivi, sussidi (ma non sono unfair?) erogati.
Ma come valorizzare una infrastruttura aeroportuale, come realizzare un polo di attrazione di voli, come sviluppare un bacino di traffico passeggeri e attivare collegamenti senza incentivi diretti: con e/o senza gara d'appalto?
Se taluni aeroporti in pochi anni sono dilatati a volumi di traffico inaspettati quanto provvidenziali, altri hanno vivacchiato a livelli marginali: è il caso dell'aeroporto di Ronchi dei legionari, scalo del FVG.
Da quanti anni la Ryanair riceve sussidi di co-marketing per gestire collegamenti aerei dallo scalo del FVG? Il primo volo attivato, probabilmente, è il volo per Stansed-Londra del 1997. Altre destinazioni, nel corso degli anni sono state aperte e chiuse.
Economisti, esperti di turismo con analisi e scenari macro e microeconomico, hanno variamente sottolineato le ricadute "positive" territoriali di tali "investimenti". Analisi costi-benefici hanno valutato la convenienza economico-finanziaria, le potenzialità di posizionamento di mercato, il piano industriale derivato dagli accordi di co-marketing.
Le normative della Commissione UE sugli incentivi, strumenti di aiuto ritenuti ammissibili, ha distinto tra elargizioni finalizzate al funzionamento dell’aeroporto, agli investimenti per l'infrastruttura sullo scalo.
Differenziando - almeno nella più recente regolamentazione, tra scali con traffico superiore a 3 milioni/passeggeri-anno e meno. In sintesi la possibilità di finanziare uno scalo aereo e la sua strategia dei voli è circoscritta e limitata nel tempo.
E sottoposta a verifiche stringenti.
Cosa è avvenuto sullo scalo Isontino del FVG?
Le reticenze e silenzi sull'ammontare annuale del co-marketing sottoscritto in Regione FVG vanno analizzati nell'arco di tanti anni di contratti, probabilmente, operativi da quasi 15 anni.
E' stato l'articolo a firma Anna Buttazzoni - apparso sul Messaggero Veneto di sabato 5 marzo - a segnalare dati - se confermati - inequivocabili sull'impegno assunto da qualche soggetto "partecipato" regionale.
Ma l'articolo rilancia il precedente pezzo apparso sul Piccolo il 4 marzo" Montezemolo: «In Fvg Alitalia perde soldi: la Regione ci dia i fondi» Il presidente contro le rotte anti-economiche: «Penalizzati come la Calabria perché non siete serviti dall’alta velocità. Dobbiamo seguire la logica di mercato»di Luca Perrino
Ecco quindi emergere un risvolto che il processo storico di privatizzazione, liberalizzazione e competizione nel trasporto aereo sembrava aver superato.
Il sistema del co-marketing ha re-introdotto una sorta di incentivi, di supporto ai voli, di finanziamento, di aiuti di Stato per aprire e sostenere i voli da alcuni aeroporti. Non solo alla base dei voli low cost ma anche, sollecitati, dalle aerolinee cosiddette "tradizionali".
Secondo quanto riportato da Anna Buttazzoni sul Messaggero Veneto, solo nel 2015, l'impegno di sostegno ai voli low cost da Ronchi dei Legionari ammonta a 6 milioni 769 mila euro. Erano stati pari a 4.7 milioni del 2014.
L'incremento del 2015 sarebbe dovuto all'impegno con la Vueling e i suoli voli per oltre 2. 1 milioni di euro, in aggiunta ai 3 milioni/euro per i collegamenti Ryanair, 1.235 milioni/euro per Alitalia, 190 mila/euro per Lufthansa e 24 mila/euro per charter russi.
Uno scenario di costi che con la perequazione sollecitata da Montezemolo di Alitalia non potrà che aumentare. La ripartizioni dei passeggeri trasportati sulle 19 rotte servite dall’aeroporto - rileva un comunicato Aeroporto FVG - "l’anno scorso, la principale si è confermata Roma-Fiumicino (oltre 275 mila viaggiatori), seguita da Monaco, Londra e Bari. Su queste ultime tre direttrici, in particolare, si è registrato il record assoluto di passeggeri trasportati, rispettivamente oltre 109 mila (+16%) per l’hub di Lufthansa, più di 106 mila (+6%) sulla base Ryanair di Stansted e 45 mila (+6%) da e per il capoluogo pugliese", prefigura un quadro di incentivi al volo dilatato.
La supposta forte spinta alla concorrenza tra infrastrutture aeroportuali e tra aerolinee registrata anche con la deregolamentazione ha, di fatto determinato strategie dei voli finanziate da sussidi "pubblici" da aiuti di stato camuffati da politiche di "co-marketing". E' un sistema tollerabile?
L'aeroporto del FVG a movimentato nel 2015 solo 741.776 passeggeri. Se i circa 7 milioni/euro di incentivi del 2015 vanno rapportati a tale volumi di traffico quanto spendono ad esempio sugli aeroporti di Treviso, Verona Catullo, Bergamo Orio al Serio e tanti altri? Il grande successo di taluni scali italiani è davvero commisurato esclusivamente al pagamento pro-capite per ogni singolo passeggero trasportato? E' forse un riscontro trasparente al punto che le tariffe praticate ai singoli passeggeri: più incentivi pubblici sono direttamente corrispondenti al costo dei biglietti aerei low cost? Sarebbe davvero una tremenda beffa. In vigore - su alcuni scali - da oltre 15 anni!

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Visto quanto pubblicato oggi su Aero Habitat, posso ricordare cosa avevo pubblicato Venerdi 20 Novembre 2015 in questo messaggio: "Dato che a Caselle non esiste nessun "Comitato per la Riduzione dell'Impatto Ambientale dell'Aeroporto Valerio Catullo"... per tenermi... "allenato" - per quando per questo Aeroporto verrà presentata la V.I.A. - nel frattempo... do una mano al Comitato Aeroporto di Treviso e a quello di Venezia, visto che il "Minimo Comune Denominatore" di questi tre Aeroporti è... SAVE SpA".
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Se per l'Aeroporto di Treviso hanno "regalato" quasi 5 milioni di euro alle Compagnie Aeree per incrementare i voli... se altri 7 milioni di euro l'Aeroporto del Friuli Venezia Giulia li ha spesi sempre per lo stesso motivo... posso chiedermi quanti milioni di euro sta spendendo l'Aeroporto Catullo e quindi quanti soldi i "Catulliani" stanno "regalando" alle compagnie aeree? .
Se negli Aeroporti spendono "milioni di euro" per incrementare i voli (7 milioni solo per l'Aeroporto FVG e 5 milioni per l'Aeroporto di Treviso) e le società Aeroportuali spendono "zero euro" per mitigare gli Inquinamenti Aeroportuali... non sarebbe il caso di cominciare a chiedere l'applicazione del principio Comunitario: CHI INQUINA PAGA?

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