Una INTERROGAZIONE Parlamentare e una risposta "DI PARTE", il tutto evidenziato QUI: "ENAC: tra conflitti di interesse e inadempienze, il Governo deve intervenire con urgenza!".

Anche oggi scriviamo in merito alle questioni aeroportuali, anche se scriviamo di ENAC - Ente Nazionale Aviazione Civile evidenziando una INTERROGAZIONE Parlamentare promossa dall'On. Arianna Spessotto e una risposta "DI PARTE" del Ministero dei Trasporti, il tutto evidenziato QUI: "ENAC: tra conflitti di interesse e inadempienze, il Governo deve intervenire con urgenza!".
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ARTICOLO
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L’ENAC, nella sua duplice natura di ente controllore e controllato, andrebbe commissariato dal momento che, come è ormai evidente, non esercita alcun ruolo di vigilanza a tutela dell’interesse pubblico, ma al contrario, è sempre più sottoposto agli interessi dei gestori e degli operatori aeroportuali, come ho denunciato a più riprese nelle mie numerose interrogazioni parlamentari.
E di questo atteggiamento di subordinazione se n’è accorta anche l’unione europea che ha contestato, con l’apertura di una procedura di infrazione ad hoc, la mancanza di indipendenza tra operatori aeroportuali ed ENAC e il potere smisurato dello stesso ente nell’approvazione dei contratti di programma in deroga per gli aeroporti di Milano, Roma e Venezia.
Sono varie le contestazioni che sono state rivolte nel tempo ad ENAC: per esempio, ha lasciato in questi anni che i gestori aeroportuali aumentassero a loro piacimento voli e passeggeri, e non si è mai adoperata per pretendere il rispetto dei limiti imposti dalla legge; ha inoltreconcesso  l’ampliamento a dismisura delle strutture aeroportuali, spesso prive di valutazione di impatto ambientale e senza autorizzazione.
Nonostante numerose segnalazioni, ENAC continua inoltre a ignorare il fatto che presso i principali aeroporti italiani siano aperte al pubblico infrastrutture prive di collaudo (es. parcheggio P5 presso l’aeroporto di Venezia); infine, malgrado le pressioni di cittadini e sindaci non ha mai messo in atto opere di mitigazione del rumore e dell’inquinamento ambientale degli aeroporti. Significativo è l’esempio del Comune di Quinto di Treviso dove ha sede l’aeroporto “A. Canova” gestito dalla società Aertre del Gruppo SAVE: qui ENAC in 15 anni non ha mai implementato una sola opera di mitigazione. Ci sono famiglie costrette a sistemare periodicamente e a proprie spese i tetti delle case perché gli aerei volano talmente bassi e in pieno Parco del Fiume Sile che – per effetto del cosiddetto “vortex strike” – fanno volare via le tegole. E alle proteste di queste famiglie i gestori aeroportuali hanno risposto inviando squadre di avvocati a minacciare azioni legali. Nessuna opera di mitigazione nonostante la moltitudine di richieste di intervento inviate da cittadini e comitati locali tanto che il Comune di Quinto sta spostando, con risorse proprie, scuole e strutture che si trovano dentro l’area di rischio aeroportuale.
Ma ENAC non ha mosso un dito per sollecitare un’azione da parte del Gestore Aeroportuale che avrebbe avuto l’obbligo di provvedere.
Auspico che questo governo dell’autodefinitosi rottamatore Renzi, intervenga tempestivamente per porre fine allo smisurato potere di ENAC e della sua Governance, a partire dal suo PresidenteVito Riggio, che andrebbe sostituito, visto che occupa quel posto dal 2003 e che tra scandali e inadempienze varie viste sotto il suo mandato, non può garantire quel cambiamento nell’ente che tutti noi attendiamo. E dovrà essere sostituito quanto prima con un soggetto libero e competente, non con uno qualunque di fede renziana come abbiamo visto fare troppo spesso ultimamente.
Spero, infine, che il Governo risponda positivamente all’appello lanciato dal M5S di aprire una consultazione pubblica per la selezione dei nuovi consiglieri di amministrazione di ENAC i quali dovranno avere reali competenze ed essere privi di procedimenti giudiziari e conflitti di interesse, sempre in linea con il tanto atteso cambiamento che tutti noi auspichiamo per questo ente.
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INTERROGAZIONE
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Atto Camera
Interrogazione a risposta in commissione 5-06889
presentato da
SPESSOTTO Arianna
testo di
Mercoledì 4 novembre 2015, seduta n. 515
SPESSOTTO e PETRAROLI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che: 

l'Ente nazionale per l'aviazione civile (ENAC), secondo le previsioni interne al suo statuto, esamina e valuta i piani regolatori aeroportuali, i programmi di intervento e i piani di investimento, nonché eventuali partecipazioni all'attività di gestione degli aeroporti di preminente interesse turistico e sociale, ovvero strategico-economico; 
ENAC richiede inoltre la conformità urbanistica dei master plan, che rappresentano gli strumenti che individuano le principali caratteristiche degli interventi di adeguamento e potenziamento degli scali; 
ENAC partecipa inoltre alle conferenze di servizi approvative dei piani aeroportuali e ottiene altresì il parere di conformità urbanistica ai suddetti piani; 
tra le funzioni attribuite ad ENAC c’è anche quella di presentare, come proponente, le istanze di valutazione di impatto ambientale – V.I.A. in relazione agli aeroporti ottenendo pareri positivi o negativi alle suddette richieste e, nelle more delle procedure di VIA, di approvarne i progetti; 
inoltre, come è già accaduto nel caso dell'aeroporto di A. Canova di Treviso, ENAC ha altresì il potere di ritirare le richieste di istanza di VIA già presentate; 
ENAC ha clamorosamente ritirato il progetto sottoposto a procedimento di valutazione dell'impatto ambientale dell'aeroporto A. Canova di Treviso dopo tre anni di analisi e tre «bocciature» della commissione tecnica valutazione impatto ambientale CTVIA del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, dando anticipatamente autorizzazione a cospicui ampliamenti fruitivi e delle strutture di volo; 
per quanto di conoscenza, benché a tutt'oggi le attività e le strutture aeroportuali abbiano complessivamente continuato a crescere in numero di passeggeri e di voli, diversi scali italiani risultano ancora sprovvisti di piano di sviluppo aeroportuale correlati da pareri VIA/VAS confermativi; 
appaiono agli interroganti sussistere gravi anomalie sul ruolo e sulle responsabilità di tale ente pubblico, già oggetto di una precedente interrogazione a prima firma della scrivente, n. 5-06719, relativamente alle gravi inadempienze registrate sul piano della sicurezza e della salvaguardia della salute dei cittadini e della preservazione dell'ambiente –: 
se e attraverso quali atti formali il Ministro interrogato abbia effettivamente autorizzato le funzioni esposte in premessa attribuite ad Enac, in particolare per quanto riguarda il potere di presentare e ritirare le richieste di istanza di VIA gli aeroporti italiani; 
quali iniziative intenda assumere nei confronti di ENAC per l'eventuale mancata corretta applicazione della direttiva VIA per alcuni aeroporti italiani e con quali modalità intenda procedere al riguardo; 
se e quali iniziative il Ministro interrogato, tenuto conto delle inadempienze di Enac per l'aeroporto Antonio Canova di Treviso segnalate in premessa, intenda adottare per far sì che questo non abbia più ad accadere né per l'aeroporto in questione né per altri scali italiani. 

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RISPOSTA
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Atto Camera
Risposta scritta pubblicata Giovedì 28 gennaio 2016
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-06889

Rispondo congiuntamente agli atti presentati dall'onorevole Spessotto in quanto vertono su medesimo argomento. 
Attraverso l'approvazione in linea tecnica del piano di sviluppo aeroportuale presentato dal gestore, l'ENAC fa proprio lo scenario di sviluppo proposto, svolgendo il ruolo di ente proponente per le successive procedure di compatibilità ambientale (VIA) e compatibilità urbanistica presso il MIT; valuta inoltre tutti gli aspetti legati ai requisiti da assicurare per garantire la sicurezza delle operazioni di volo, tematica di stretta ed esclusiva competenza dell'Ente. 
Come verificabile sul portale dedicato alle VIA del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (MATTM), tale procedura ha regolato le valutazioni di compatibilità ambientale di piani di sviluppo aeroportuali di molti scali nazionali. La maggior parte degli aeroporti sono oggi dotati di un Master Plan con decreto o procedura V.I.A. in corso. 
L'approvazione tecnica rappresenta l'inizio di un iter che vede prima lo svolgimento delle procedure di compatibilità ambientale presso il MATTM e, successivamente, la procedura di conformità urbanistica presso il MIT. In particolare quindi, all'esito di quest'ultima fase, si perverrà all'approvazione definitiva del Piano da parte dell'ENAC. 
Per quanto i riguarda le casistiche dei singoli aeroporti trattati, si rappresenta che: 
per l'aeroporto di Treviso, l'ENAC ha ritirato l'istanza presentata per la procedura di V.I.A. in quanto nel corso della stessa erano emerse tematiche ambientali da approfondire. Inoltre, è al momento in corso la definizione di un nuovo Master Plan dimensionato su un volume di traffico più contenuto e in linea con il Piano Nazionale degli Aeroporti sul quale è stata recentemente attivata la procedura di VAS; 
le opere in corso sull'aeroporto di Venezia hanno tutte ottenuto le necessarie autorizzazioni ambientali previste dalle leggi vigenti ed è stato recentemente emesso dal MATT il decreto di V.I.A. sul Master Plan aeroportuale; 
come riscontrabile sul sito del Ministero dell'ambiente, sul Master Plan dell'aeroporto di Verona è stata attivata la procedura di V.I.A. a seguito dell'approvazione tecnica del piano stesso; 
per l'aeroporto di Ciampino è stata recentemente attivata la procedura di V.I.A.; 
l'aeroporto di Bergamo è dotato di un decreto di V.I.A. su un Master Plan che ha come orizzonte temporale l'anno 2015; è al momento in corso la redazione del nuovo Piano su cui verrà attivata una nuova procedura di valutazione di compatibilità ambientale. 
Infine, i competenti uffici del MATTM evidenziano che, nell'ambito dello svolgimento delle proprie competenze in materia di VIA, atteso che la domanda di pronuncia di compatibilità è una istanza di parte, applicano la normativa vigente in materia di procedure di VIA sia ai soggetti pubblici che ai soggetti privati: è pertanto d'uopo sottolineare che è generalmente riconosciuta dalla normativa vigente in materia di procedimento amministrativo la facoltà, per il proponente, di ritirare l'istanza presentata presso una pubblica amministrazione.

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