Dal NOTIZIARIO dell'Ordine degli Ingegneri di Verona e Provincia, un intervento del Presidente a titolo: "FILOBUS, IRRESPONSABILE L’INCERTEZZA SULLA NOMINA DEL DIRETTORE LAVORI".

Oggi torniamo sulla questione che il Responsabile Unico del Procedimento (RUP) non può essere la stessa persona che contemporaneamente svolge anche il ruolo di Direttore dei Lavori (DL) di un'opera pubblica e dal NOTIZIARIO dell'Ordine degli Ingegneri di Verona e Provincia, riportiamo un intervento del Presidente a titolo: "FILOBUS, IRRESPONSABILE L’INCERTEZZA SULLA NOMINA DEL DIRETTORE LAVORI".
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Le notizie apparse sui quotidiani in queste settimane circa le problematiche legate alla nomina del Direttore dei lavori del progetto Filobus – ai blocchi di partenza il prossimo 18 gennaio – stanno lasciando sbigottiti non solo la categoria degli Ingegneri che rappresento, ma anche la parte di cittadinanza che percepisce la delicatezza del tema.
Poco sappiamo degli aspetti progettuali e amministrativi dell’opera e delle procedure per l’affidamento degli incarichi di Direzione Lavori, Responsabili e Coordinatori per la sicurezza e Collaudatori, perché poco o nulla è stato pubblicato ufficialmente dalla amministrazione appaltante, nonostante si tratti di un lavoro pubblico per il quale occorre trasparenza sui criteri di scelta.
Dalle notizie di questi giorni possiamo dedurre che per tali mansioni non si sia operata una ricerca qualitativa ad ampio respiro di tecnici, siano essi interni o esterni alla Stazione Appaltante, con un curriculum adeguato ed in grado di poter svolgere nel migliore dei modi un lavoro da 150 milioni di Euro.
E intendo, qui, sorvolare sull’incredibile sufficienza con cui ci si è accorti solo ora dell’evidente incompatibilità tra i ruoli di RUP (Responsabile Unico del Procedimento) e D.L. (Direttore Lavori), aspetto che sarebbe stato segnalato immediatamente anche da questo Ordine, qualora se ne fosse stata data la dovuta informazione.
La progettazione di un’opera, la sua Direzione dei Lavori e il suo collaudo sono prestazioni dalle quali dipende la qualità dell’opera realizzata, a maggior ragione se si tratta di un’opera infrastrutturale di tale portata. La carenza qualitativa di una singola delle tre mansioni mette a rischio buona esecuzione, funzionamento e costo dell’intera opera.
Nel caso specifico, resta invece forte lo sconcerto per il modo e il metodo con cui viene sminuita la professionalità di un’intera categoria.
Il fatto che, a una settimana dall’inizio dei lavori, si identifichi in extremis la figura del Direttore dei Lavori dell’opera che cambierà il trasporto pubblico della nostra città, risulta seriamente preoccupante. Ma la riflessione varrebbe per qualsiasi altra opera pubblica sia pure di minor impatto.
In primo luogo perché, ovviamente, viene annientato il riconoscimento tecnico della figura del Direttore dei Lavori che appare facilmente individuabile e sostituibile. Mentre il suo ruolo è assolutamente fondamentale e prioritario al fine di studiare il progetto e farlo realizzare correttamente, di segnalare con largo anticipo sue eventuali carenze e di capire, fin dal principio, i rischi di un ritardo sulla programmazione e sui costi dell’opera.
Per un’opera di tale entità, per impatto e costi, la figura del Direttore dei lavori (con relativo ufficio di Direzione Lavori) la si seleziona tramite bando, un vero bando pubblico fatto a livello europeo. Identica procedura è necessaria anche per i tecnici collaudatori, sempre che siano stati individuati.
Mi chiedo inoltre, qualunque sia la decisione che emergerà, con quale ratio i nostri amministratori abbiano ritenuto plausibile nominare un eventuale Direttore dei Lavori pro-tempore per un’opera pubblica così complessa. Per quanto concerne la sostituzione del Direttore dei Lavori durante l’esecuzione, tengo infatti a precisare che la “mossa” ha risvolti sicuramente negativi e che una logica elementare suggerisce di evitarla nella maniera più assoluta. In primis perché non permette di avere memoria univoca sul cantiere, con effetti di scarica barile sulle problematiche cantieristiche tra le due figure coinvolte, quindi perché farà sicuramente aumentare i costi.
Due le conclusioni: da tecnico, la certezza che sia del tutto sottovalutata l’importanza delle prestazioni professionali di Ingegneria, cosa che ci relega tra i Paesi industrializzati più arretrati al mondo a livello infrastrutturale; da cittadino, l’ennesima riprova che le conseguenze di scelte sbagliate vadano ad intaccare esclusivamente il portafoglio della gente comune e mai la responsabilità degli amministratori.
Il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Verona e Provincia
Ing. Luca Scappini
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Adesso che avete letto questo, ricordate e rileggete quello che ho scritto il 26 Aprile 2010 in una richiesta di parere che avevo inviato ai Presidenti degli Ordini dei Geologi del Veneto e di Verona e ai Presidenti dell’Ordine degli Ingegneri e dell’Ordine degli Architetti, comunicazione avente questo oggetto: "Richiesta di PARERE in merito al (finto) Recupero Ambientale ex Cava Siberie".
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Questa richiesta datata 26 Aprile 2010 era stata inviata due giorni dopo che in precedenza in data 24.04.2010 il sottoscritto aveva inviato una comunicazione indirizzata – tra l’altro - a Geom. Lorenzo Gaspari, che allora era – contemporaneamente – (A)  il Responsabile Servizio Ecologia Comunale, (B) il Direttore Lavori del Recupero Ambientale dell’Ex Cava Siberie, (C) il Rappresentante del Comune in C.T.R.A. e (D) Coordinatore della Conferenza dei Servizi... e ad altri come riportati in copertina.
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In queste due comunicazione evidenziando che le pareti della Discarica Siberie – per come venivano costruite - poi sarebbero collassate... come poi è effettivamente accaduto... nel Luglio 2010... nell'Agosto 2011... nella Primavera del 2012 e... a Luglio-Agosto 2013.

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