Oggi Rassegna Stampa (di ieri) sull'Aeroporto Valerio Catullo e la SAVE SpA a partire da questo titolo del Corriere di Verona: "SAVE-CATULLO, intervenga l'Antitrust"

Oggi Rassegna Stampa (di ieri) sull'Aeroporto Valerio Catullo e la SAVE SpA a partire da questo titolo del Corriere di Verona: "SAVE-CATULLO, intervenga l'Antitrust", con sotto titolo: "Esposto (anche a Cantone) contro la vendita che ha creato il polo aeroportuale".
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Sull'Arena (sempre ieri) hanno pubblicato questo altro articolo: "Senza gara. Vendita Catullo, ricorso all'Antitrust".
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Su Verona Sera (sempre ieri) altro articolo a titolo: "Acquisizione del Catullo da parte di Save: ONLIT presenta un esposto all'Antitrust", con sotto titolo: "L'Osservatorio Nazionale delle Liberalizzazioni nelle Infrastrutture e nei Trasporti avrebbe rilevato "una violazione delle normative nella cessione delle quote dell’aeroporto veronese Valerio Catullo effettuata senza espletare procedure di gara". 
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Con questo testo sotto immagine: "Arrivano nuovi guai per l'aeroporto Catullo: un esposto infatti è stato presentato dall'Osservatorio Nazionale delle Liberalizzazioni nelle Infrastrutture e nei Trasporti sull'acquisizione dello scalo aeroportuale scaligero da parte di Save. ONLIT inoltre lamenta il fatto che il polo unico del nordest, e la conseguente mancanza di concorrenza, penalizzerebbe Verona"
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E visto che oggi abbiamo scritto dell'Aeroporto Catullo, ricordiamo cosa - sempre ieri - hanno scritto su Aero Habitat in una news a titolo: "Aeroporto Verona Catullo, ancora sugli accordi con Ryanair" con sotto titolo: "Ma perchè non esiste la massima trasparenza agli atti? Perché negarlo? E negli altri aeroporti?".
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Era il 24 gennaio 2004 che Aerohabitat con la news "Ryanair contro L’ENAC" dava conto dell'iniziativa Michael O’Leary CEO della Ryanair contro la richiesta ENAC, trasmessa prima di Natale (2003) ed a firma del Direttore Generale Silvano Manera indirizzata al presidente del collegio sindacale di ogni scalo italiano della rete Ryanair. In quella nota, infatti, ENAC richiedeva di poter accedere agli accordi economici intercorsi tra aeroporti ed aerolinee.
Dopo 12 anni siamo, tuttavia, ancora all'anno zero. Anche quando Alitalia ha - in questi giorni - ottenuto il diritto di prendere visione dei contratti stipulati tra l’Aeroporto Valerio Catullo di Verona e la compagnia aerea Ryanair Limited e Airport Marketing Services Limited) (AMS).
La decisione è stata presa dalla prima sezione del Tribunale amministrativo regionale di Venezia. E' stato accolto il ricorso presentato da Alitalia che ha richiesto l'accesso agli atti intercorsi tra l’Aeroporto di Verona e Ryanair e altre a decorrere dal 2006.
In gioco, al solito, sarebbe stata falsata la libera concorrenza con erogazioni di fondi e finanziamento senza adeguate gare d'appalto: per assegnazione diretta.
Alitalia ha ottenuto questo diritto: visionare i contratti stipulati tra l’Aeroporto Valerio Catullo di Verona e la compagnia aerea Ryanair Limited e le società ad essa collegate, in ordine allo svolgimento «di attività promozionali sul sito Ryanair a fronte del pagamento da parte dell’Aeroporto di Verona di ingenti somme di denaro».
Il TAR di Venezia, che ha accolto il ricorso presentato da Alitalia annulla in sostanza il "provvedimento prot. n. 700 del 13 aprile 2015 di rigetto dell'istanza di accesso agli atti presentata in data 18 marzo 2015, di tutti gli atti presupposti, connessi e consequenziali; nonché per l’accertamento e la declaratoria del diritto di accesso e l’emanazione dell’ordine di esibizione dei documenti ex art. 116, comma 4, CPA".
Il testo della sentenza del TAR riporta anche:
"Ritenendosi gravemente pregiudicata nel caso in cui fosse stata accertata la condotta di AdV e Ryanair Limited, atteso che quest’ultima sarebbe stata illegittimamente favorita rispetto ad altre compagnie aeree, Alitalia, anche al fine di far valere nelle sedi competenti le proprie ragioni, con istanza del 16.3.2015, chiedeva di prendere visione ed estrarre copia di ogni contratto sottoscritto tra AdV ed AMS e/o Ryanair a partire dal 2006, avente ad oggetto l’erogazione dei servizi aeroportuali e/o la prestazione di servizi di qualsiasi tipo, della corrispondenza, anche elettronica, scambiata tra AdV e Ryanair e/o AMS in relazione alla conclusione ed esecuzione di qualsiasi contratto, di ogni documento, provvedimento o comunicazione tra AdV e Ryanair e/o AMS relativo ai contratti in discussione. Con provvedimento del 13.4.2015, AdV comunicava il diniego all’accesso, basato, essenzialmente, sulle seguenti considerazioni:
- mancanza di legittimazione di cui alla legge n. 241/1990 per mancanza di collegamento tra l’interesse specifico del richiedente ed il documento richiesto;
- istanza finalizzata a svolgere un mero controllo sull’operato della P.A.;
- carenza di interesse derivante dallo stesso oggetto della pretesa ostensiva;
- istanza avente natura esplorativa; 

- sussistenza di dubbi in ordine alla concretezza ed attualità dell’interesse, in quanto fondato su articoli di stampa risalenti al 2012;
- necessità di tutelare il diritto alla riservatezza nell’ambito delle informazioni commerciali sensibili".
E adesso?
Non ci sono alternative: a) la documentazione viene trasmessa ad Alitalia entro 20giorni dalla notifica della sentenza; b) la società aeroportuale inoltra il ricorso in appello al Consiglio di Stato.

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