Io insisto... se "TU Aeroporto"... paghi le Compagnie Aeree per INCREMENTARE i Passeggeri - perchè cosi vai ad INCREMENTARE il traffico aereo - la prima conseguenza è... che viene INCREMENTATO anche l'Inquinamento e pertanto "TU Aeroporto"... per INCREMENTARE la Tutela dell'Ambiente e Salvaguardare la Salute Pubblica... mi paghi "UN TOT" per ogni passeggero e togli quel "TOT" alle Compagnie Aeree.

Se Sabato 7 Novembre ho pubblicato questo messaggio: "Se l'AERTRE SpA - che gestisce l'Aeroporto di Treviso, per lo "Sviluppo Traffico Aeroporto", nel 2014 ha speso 4.961.424 euro [quasi tutti spesi per la Ryanair (?)], quanti euro verranno spesi per le rotte della Ryanair che sono state aperte all'Aeroporto Valerio Catullo?"... 
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Se Domenica 8 Novembre ho pubblicato questo messaggio: "Se nella pagina web: "AEROPORTO DI VERONA – STRATEGIA COMMERCIALE SVILUPPO NETWORK" leggo questa frase: "Nel caso di incremento di capacità, il programma d’incentivazione sarà basato su un importo per passeggero in partenza"... posso chiedermi... perchè un "importo per passeggero" non viene versato anche al Comune di Sommacampagna, visto che l'incremento del traffico... porta anche incremento di inquinamento?".
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E se oggi su Aero Habitat hanno pubblicato una news a titolo: "Aeroporti, co-marketing e aiuti di Stato: troppi e, probabilmente, dispendiosi e inefficaci", con sotto titolo: "Sono "incentivi" utili o sono sprechi a puntello di imprenditorialità aeroportuali inadeguate?", che cosi comincia: "Dalle anticipazioni divulgate dal sito di vivicaselle.eu di Beniamino Sandrini sappiamo che la "STRATEGIA DI SVILUPPO NETWORK DELL’AEROPORTO DI TREVISO" esprime la seguente Policy:...", posso oggi tornare a chiedere - all'Amministrazione Comunale di Sommacampagna - l'applicazione del Principio Comunitario: "CHI INQUINA PAGA"?
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Dalle anticipazioni divulgate dal sito di vivicaselle.eu di Beniamino Sandrini sappiamo che la "STRATEGIA DI SVILUPPO NETWORK DELL’AEROPORTO DI TREVISO" esprime la seguente Policy:
"In linea con la strategia di sviluppo network del Sistema Aeroportuale di Venezia, di cui è parte integrante, l’Aeroporto di Treviso è impegnato a sostenere lo sviluppo di collegamenti regionali ed europei, che rispondano alle esigenze del proprio bacino d’utenza e del tessuto imprenditoriale locale, ovvero che " l'AERTRE SpA - che gestisce l'Aeroporto di Treviso, per lo "Sviluppo Traffico Aeroporto", nel 2014 ha speso 4.961.424 euro [quasi tutti spesi per la Ryanair".
Dalle tante interrogazioni parlamentari del 2015 ( ad esempio del Senato della Repubblica – 4-04341 – Interrogazione a risposta scritta presentata dal Sen. Santangelo (M5S) ed altri il 22 luglio 2015) invece sappiamo che: "l'aeroporto di Trapani, nel quinquennio che va dal 2007 al 2013, ha emesso 20 milioni di euro alla Airport Marketing Services Limited (AMS) di Dublino, una controllata Ryanair, per la co-promozione pubblicitaria sul suo sito, facendo così aumentare il numero dei passeggeri dai 533.000 del 2008 a 1,6 milioni del 2012".
E, in aggiunta, che: "le basi della compagnia Ryanair in Italia sono: Alghero, Ancona, Bari, Bergamo, Bologna, Brindisi, Cagliari, Catania, Comiso, Crotone, Cuneo, Genova, Lamezia Terme, Palermo, Parma, Perugia Pescara, Pisa, Roma-Ciampino, Roma-Fiumicino, Torino, Trapani, Treviso, Trieste; la compagnia Ryanair, grazie alla sottoscrizione di contratti di co-marketing con le società di gestione aeroportuali delle varie basi italiane, ha goduto, e gode e godrà in futuro di contributi pubblici stimati intorno a 100 milioni annui circa".
La materia tuttavia è regolata da un aggiornamento della normativa UE con il testo "Comunicazione della Commissione recante orientamenti sugli aiuti di Stato agli aeroporti e alle compagnie aeree (2014/C 99/03).
Anche il Governo Italiano - con l'intesa di recepire tale indirizzo - ha varato il D.L. 23 dicembre 2013, n. 145
In due articoli sono stati inquadrati i seguenti punti:
- I gestori di aeroporti che erogano contributi, sussidi o ogni altra forma di emolumento ai vettori aerei in funzione dell'avviamento e sviluppo di rotte destinate a soddisfare e promuovere la domanda nei rispettivi bacini di utenza, devono esperire procedure di scelta del beneficiario trasparenti e tali da garantire la più ampia partecipazione dei vettori potenzialmente interessati, secondo modalità da definirsi con apposite Linee guida adottate dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentiti l'Autorità di regolazione dei trasporti e l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto.
- I gestori aeroportuali comunicano all'Autorità di regolazione dei trasporti e all'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile l'esito delle procedure previste dal comma 14, ai fini della verifica del rispetto delle condizioni di trasparenza e competitività.
Ecco quindi delineato non solo le nuove linee guida (UE e Italia), adottate con l’obiettivo di garantire migliori collegamenti tra le regioni e la mobilità dei cittadini europei - ma probabilmente senza adeguata tutela delle inevitabili distorsioni della concorrenza nel mercato - gli aiuti di Stato per gli investimenti in infrastrutture aeroportuali al sostegno diretto hanno trovato una rinnovata vitalità.
Il rischio di aver innescato confusione su aiuti di Stato, fondi magari indispensabili solo nella fase allo start-up di nuovi collegamenti aerei. Altro è, invece, quello che sembrerebbe essere diventato: uno strumento finanziario, un sussidio a perdere per mantenere in piedi gestioni aeroportuali - probabilmente - in perenne criticità di risultati.
Un capitolo a parte hanno le considerazioni relative a tali costi di incentivazione e co-marketing - comunque formulati - troppo spesso a carico di enti e società partecipate, di Comuni, di Provincie e di Regioni.
Il tutto nell’ottica del sostegno e della promozione degli aeroporti regionali tanto vicini e poco trafficati e, in fondo, risultato di politiche di "campanile" piuttosto che esito di "policy" aziendali. L'esito non si configura invece in una spirale di "managerialità pubblica" contraddittoria e controproducente: vantaggiosa per le sole aerolinee incentivate ?
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Ed in merito a quanto riportato da Aero Habitat - che ringrazio della citazione nella sua news - ricordo anche questo altro intervento sulla rivista on line "SERVIZI PARLAMENTARI" a titolo: "UE - Pubblicate linee guida aiuti di stato aeroporti e Approvate norme su emissioni trasporto aereo internazionale".
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Sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea di oggi venerdì 4 aprile è stata pubblicata la Comunicazione della Commissione recante orientamenti sugli aiuti di Stato agli aeroporti e alle compagnie aeree (2014/C 99/03). Le nuove linee guida, adottate con l’obiettivo di garantire migliori collegamenti tra le regioni e la mobilità dei cittadini europei, riducendo al minimo le distorsioni della concorrenza nel mercato unico, spaziano dagli aiuti di Stato per gli investimenti in infrastrutture aeroportuali al sostegno diretto al lancio di nuove rotte. In particolare, le nuove linee guida definiscono i termini massimi di aiuto ammissibili, a seconda delle dimensioni dell'aeroporto, puntando a garantire il giusto mix tra investimenti pubblici e privati. Le possibilità di concessione di aiuti sono quindi più elevate per gli aeroporti più piccoli che per quelli più grandi. Nel dettaglio, sarà consentito un aiuto operativo per gli aeroporti regionali (con meno di 3 milioni di passeggeri l'anno) per un periodo transitorio di 10 anni, per permettere l'adeguamento del loro modello di business. Per ricevere gli aiuti, gli aeroporti devono comunque elaborare unbusiness plan teso alla piena copertura dei costi operativi alla fine del periodo transitorio. Per gli aeroporti con un traffico passeggeri annuo inferiore a 700.000 unità, considerate le maggiori difficoltà nel raggiungere la piena copertura dei costi durante il periodo transitorio, si prevede un regime speciale con la possibilità di aiuti maggiori e rivalutazione della situazione dopo 5 anni. Sul fronte dei vettori, sono previsti aiuti di avviamento per lanciare una nuova rotta aerea purché rimangano limitati nel tempo.
Per il testo consultare l’allegato in pdf ed in particolare le pagine 3 e ss.
Inoltre, nella giornata di ieri giovedì 3 aprile, i deputati del Parlamento europeo hanno approvato la Risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 3 aprile 2014 sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica della direttiva 2003/87/CE che istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nella Comunità, in vista dell'attuazione, entro il 2020, di un accordo internazionale che introduce una misura mondiale unica basata sul mercato da applicarsi alle emissioni del trasporto aereo internazionale. In particolare, con ciò si prevede che la legislazione UE in materia di quote di emissione CO2 per il settore dell'aviazione riguarderà solo i voli all'interno dell'UE fino all'inizio del 2017, e solo successivamente si applicherà a tutti i voli da e per l'UE. Nell'atto, i deputati hanno anche richiesto agli stati membri di riferire come sono spese le entrate della vendita all'asta delle quote di emissione. Ora, l'atto legislativo deve essere approvato dal Consiglio dei Ministri prima di entrare in vigore. Per il testo consultare l’allegato in word ed in particolare le pagine 4 e ss.
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E visto che spesso, oltre a spendere male i soldi pubblici, gli Aeroporti, anche inquinano, ricordiamo quanto pubblicato dall'On. Arianna Spessotto, il 6 Novembre scorso, in questo post: "Inquinamento acustico: Italia fuori legge".
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Se ne parla poco ma l’inquinamento acustico rappresenta in Italia uno dei maggiori problemi ambientali, i cui livelli sono in continua crescita, in particolar modo nelle aree urbane e in quelle limitrofe  alle infrastrutture aeroportuali e ferroviarie.
La disciplina nazionale in materia risale al lontano 1995, quando la legge quadro 447/1995 ha reso obbligatori per i Comuni i Piani di classificazione e mappatura acustica, nonché di risanamento nel caso di superamento dei suddetti limiti acustici.
Peccato però che tra i 147 Comuni italiani che superano i 50 mila abitanti, solo 15 hanno rispettato i limiti di legge sulla gestione del rumore ambientale, mentre per tutti gli altri Comuni i dati sulla mappatura del territorio e i piani d’azione risultano inadeguati e incompleti.
Per questo motivo, la Commissione europea ha anche aperto una procedura di infrazione contro l’Italia, tuttora in corso,  per il mancato rispetto della direttiva  2002/49/CE sulla gestione del rumore ambientale.
Drammatica è poi la situazione vissuta dalle popolazioni che risiedono nelle vicinanze degli aeroporti, dove l’inquinamento acustico supera tutti i limiti di legge: è il caso, solo per citare un esempio, degli aeroporti di Ciampino a Roma o di quello di Treviso, dove i cittadini stanno portando avanti da tempo una battaglia, denunciando alle istituzioni la totale assenza di piani di contenimento e abbattimento del rumore.
Spetta al Ministero dell’Ambiente vigilare sul rispetto dell’attuazione dei piani di abbattimento del rumore, in particolare delle infrastrutture aeroportuali. A fronte di quella che si profila come una vera e propria emergenza, ho quindi  indirizzato un’interrogazione al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Ambiente per sapere quali iniziative intendano assumere per garantire l’effettivo rispetto delle leggi sulla riduzione dell’inquinamento acustico, con particolare riferimento alle stazioni ferroviarie e aeroportuali dei principali Comuni italiani, scenario di continui abusi legati al mancato rispetto dei suddetti limiti di rumore.
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Io insisto... se "TU Aeroporto"... paghi le Compagnie Aeree per INCREMENTARE i Passeggeri - perchè cosi vai ad INCREMENTARE il traffico aereo - la prima conseguenza è... che viene INCREMENTATO anche l'Inquinamento e pertanto "TU Aeroporto"... per INCREMENTARE la Tutela dell'Ambiente e Salvaguardare la Salute Pubblica... mi paghi "UN TOT" per ogni passeggero e togli quel "TOT" alle Compagnie Aeree.
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Per concludere ricordiamo il Principio Comunitario "CHI INQUINA PAGA" che valendo per l'inquinamento da Rumore e dell'Aria, vale anche per un altro problemino aeroportuale... i Rifiuti "Indifferenziati" che sono prodotti dall'Aeroporto, ma che devono essere "Differenziati" a spese nostre... per circa 45.000 euro all'anno. 
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Perchè se è da oltre un decennio che il Comune di Sommacampagna... a noi cittadini ci rompe gli zebedei con la Raccolta Differenziata  - per come riportato sulla DE n. 2 del 15-01-2015 avente ad oggetto:  "Affidamento in Economia per il periodo dal 01.02.15 al 31.12.16 del servizio di SELEZIONE E RECUPERO DEI RIFIUTI IMBALLAGGI MISTI (CER 15.01.06) provenienti dalla RACCOLTA PRESSO L'AEROPORTO CATULLO alla ditta CER SRL - posso chiedere... perchè il Mio Comune spende 95 Euro a Tonnellata per "differenziare" le circa 500 tonnellate all'anno dei rifiuti "indiferenziati" prodotti dall'Aeroporto Catullo?
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