Oggi parliamo di Aeroporti... a partire da una news di Aero Habitat a titolo: "Il Consiglio dei Ministri ha, infine, identificato i 38 scali del Piano Nazionale Aeroporti", con sottotitolo: "Ma cosa accadrà qualora la sostenibilità e compatibilità ambientale di uno scalo sarà verificata?".

Oggi sono in ritardo a scrivere qui su www.vivicaselle.eu e visto i numerosi interventi sulla questione Piano nazionale Aeroporti... oggi - come se fosse una informazione di servizio - parliamo di Aeroporti... a partire da una news di Aero Habitat a titolo: "Il Consiglio dei Ministri ha, infine, identificato i 38 scali del Piano Nazionale Aeroporti", con sottotitolo: "Ma cosa accadrà qualora la sostenibilità e compatibilità ambientale di uno scalo sarà verificata?".
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Dopo anni ecco un primo riscontro relativo al Piano nazionale Aeroporti (PNA). Nella riunione del 27 agosto è stato approvato il PNA anche non sembrerebbe aver adeguatamente valutato, preliminarmente, le VIA e le VAS delle infrastrutture in relazione al Masterplan al 2030.
Sono stati, comunque, confermati “dieci bacini di traffico nazionali” e i cosiddetti “gli aeroporti di interesse nazionale”.
I bacini di traffico sono quelli del Nord Ovest (Milano Malpensa, Milano Linate, Torino, Bergamo, Genova, Brescia, Cuneo); del Nord Est (Venezia, Verona, Treviso, Trieste); del Centro Nord (Bologna, Pisa, Firenze, Rimini, Parma, Ancona); del Centro Italia (Roma Fiumicino, Ciampino, Perugia, Pescara); della Campania (Napoli, Salerno), del Mediterraneo / Adriatico (Bari, Brindisi, Taranto); della Calabria (Lamezia Terme, Reggio Calabria, Crotone); della Sicilia orientale (Catania, Comiso); della Sicilia occidentale (Palermo, Trapani, Pantelleria, Lampedusa); della Sardegna (Cagliari, Olbia, Alghero).
Gli scali a rilevanza strategica sono perciò i seguenti: Milano Malpensa e Torino; Venezia; Bologna, Firenze/Pisa; Roma Fiumicino; Napoli; Bari; Lamezia Terme; Catania; Palermo; Cagliari.
In questo scenario gli aeroporti che assumono un ruolo di gate intercontinentali sono quindi confermati: Roma Fiumicino, “primario hub internazionale”; Milano Malpensa e Venezia.
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Dopo questo intervento un articolo di Avio News a titolo: "Nuovo piano aeroporti. Verona al nord-est, Brescia al nord-ovest; polemiche su esclusione Genova: fioccano le reazioni" con sottotitolo: "Roma, Italia - Il comparto aeroportuale in fermento dopo l'approvazione di ieri della proposta Delrio".
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Chi plaude, chi disapprova, chi addirittura polemizza: oggi il mondo aeroportuale italiano è in fermento, e fioccano le reazioni all'indomani dall'approvazione da parte del Consiglio dei ministri, del Piano aeroporti di interesse nazionale proposto dal ministro dei Trasporti Delrio (vedasi notizia AVIONEWS). 
 Ed emergono anche quelle che alcuni definiscono a voler esser buoni "Incongruenze", come quella degli scali di Verona-Villafranca e di Brescia-Montichiari. In sostanza unico gestore (di fatto la Catullo SpA, che opera sì il "Catullo" di Verona, ma che è proprietaria per l'85% della società di gestione del "D'Annunzio" di Brescia, e cioè la società Aeroporti Sistema del Garda) per entrambi gli scali. 
 Ma il nuovo piano divide le due realtà: mentre Verona rientra nel bacino del nord-est, insieme a Venezia e a Treviso per intenderci, Brescia figura invece tra gli aeroporti lombardi del nord-ovest; una a destra e uno a manca. E la cosa non è piaciuta al presidente della Catullo Paolo Arena, che quando venne chiamato a ricoprire tale incarico nel giugno del 2011 dichiarava alla stampa: "Lavorerò perché Brescia e Verona funzionino come un unico scalo"... 
 Mentre oggi, in tono più amaro: "Sono francamente sorpreso, perché a noi risultava che in commissione Trasporti Montichiari, che è di proprietà del Catullo, fosse nel nostro sistema. La decisione del Governo è molto arrogante, un grave errore di valutazione che non tiene conto né del sistema aeroportuale del Garda, né di quello con Venezia". 
 "Difficile capire le motivazioni di questa scelta -rincara sulle pagine di un quotidiano locale- se non nella volontà di dimostrare che la Lombardia è più forte del Veneto. Si tratta di uno scippo, ma un ragionamento su base geografica non può modificare realtà industriali esistenti“. Tuttavia questa decisione, spiega, "Non può modificare nulla a livello societario. Lo scalo bresciano resta in mano nostra. Il Consiglio dei ministri non può toglierci la concessione; se dovesse farlo invece il Consiglio di Stato, l'aeroporto bresciano comunque andrà a gara europea su una base di 27,5 milioni e non andrà certo in modo automatico al sistema lombardo“. 
Guerra di campanile? O interesse primario verso la buona gestione dei due scali?Non saremo noi a rispondere, ma i fatti, nel tempo... 
 Anche la Liguria non ci sta: e qui è polemica aperta. Un bel rospo da digerire l'esclusione dell'aeroporto di Genova dagli scali di interesse nazionale. E non appena diffusa la notizia il primo a commentarla è stato proprio il presidente della società Aeroporto di Genova, Marco Arato, il quale in un comunicato a poche ore dall'approvazione esprimeva tutta la propria delusione (vedi AVIONEWS). 
 Così come si è detto amareggiato il presidente della Regione Giovanni Toti di concerto col presidente della Camera di commercio di Genova Paolo Odone: "La decisione del Governo stupisce ancora di più alla luce dell’inserimento degli altri aeroporti nazionali tra gli scali strategici [...] A questo punto diventa ancora più importante che il Governo si attivi al più presto per l’allungamento della concessione aeroportuale, come da me (Toti, NdR) già richiesto al ministro Delrio, per procedere contestualmente al rilancio della struttura che a dispetto della decisione dell’esecutivo resta strategica per la città di Genova e la Regione Liguria”. 
Si tratta "Del forte disagio della classe politica genovese nei confronti del governo centrale", rincara Gianni Pastorino, capogruppo di Rete a Sinistra. "Invito il presidente della giunta Giovanni Toti, oltre a manifestare la sua amarezza, ad impegnarsi in tutti i modi possibili per recuperare questa situazione e più di quanto sia stato fatto dalla precedente legislatura, nei confronti di un Governo che pare voglia affossare in maniera sistematica la nostra città" 
 Ma come dicevamo prima, c'è anche chi gongola e ne ha ben donde, come il "Costa d'Amalfi-Cilento" di Salerno, che adesso chiede al ministro Padoan di poter usufruire dei soldi già stanziati. o come il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, che accoglie come una "Buona notizia" la presenza del "Fellini" nel Piano. 
 Ma per concludere, un'altra "Incongruenza"? La evidenzia Gregorio Fontana, deputato di Forza Italia, e lasciamo a chi legge ogni considerazione: "L'aeroporto di Bergamo-Orio al Serio, per il ministero è un aeroporto di terza classe, come Cuneo-Levaldigi?".
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Dopo questi due articoli vediamo che ha scritto l'Arena in questo articolo: "Il governo divide il Catullo da Brescia «Errore gravissimo»", con questo sottotitolo: "Il D'Annunzio, di proprietà veronese, è nel bacino lombardo. Paolo Arena: «Decisione arrogante»", con sopra titolo: "Aeroporti. In Consiglio dei ministri approvato il piano nazionale".
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Sul Corriere di Verona il titolo è questo: "Arena: «Piano degli aeroporti, governo arrogante»" e il sottotitolo: "Il presidente di Catullo contesta l'inserimento di Brescia nel Nord/Ovest: «Scelta lobbistica»".
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Anche se in ritardo... anche oggi "qualcosa" ho pubblicato... Buona notte

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