Se... in merito al Centro Commerciale a Caselle... la Maggioranza fa la Maggioranza, la Minoranza fa la Minoranza e il Comitato fa il Comitato... chi tra questi tre soggetti deve studiare le proposte alternative? O come al solito sarà ancora compito del sottoscritto riuscire a trovare l'idea per salvare Caselle anche dal Centro Commerciale?

Anche oggi non ho tempo per scrivere su ViViCaselle e quindi mi limito a copiare e scopiazzare di qua e di la.. articoli, interventi e foto inerenti al problema (o opportunità... secondo alcuni) che sarebbe il Nuovo Centro Commerciale che vorrebbero realizzare nel... "mio ridente (poco) e già inquinato (molto) paesello nativo".
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Se... in merito al (forse) Centro Commerciale a Caselle... la Maggioranza fa la Maggioranza (e decide), la Minoranza fa la Minoranza (e si oppone) e il Comitato fa il Comitato (in genere protestano)...  chi tra questi tre soggetti (che dovrebbero dialogare tra di loro per il nostro bene comune)... deve studiare le proposte alternative (tenendo conto anche dei diritti edificatori già acquisiti)? 
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Non vedendo proposte alternative da nessuno di questi tre soggetti, come al solito sarà ancora compito del sottoscritto riuscire a trovare l'idea per salvare Caselle anche dal Centro Commerciale?
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Premesso questo cominciamo a copiare un intervento della Confcommercio di Verona (il cui Presidente: Paolo Arena è anche lo stesso Presidente della Società Aeroporto Valerio Catullo SpA) visto quanto hanno pubblicato oggi sul loro sito web con questo titolo: "CASELLE DI SOMMACAMPAGNA: “NO” A UN NUOVO CENTRO COMMERCIALE".
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No all’apertura di un centro commerciale a Caselle: Confcommercio As.Co. Verona, in una lettera inviata al sindaco Graziella Manzato (nella foto), dice no all’ipotesi di insediamento di una nuova struttura di vendita superiore a 2.500 metri quadrati paventata dall’amministrazione comunale.
“Se realizzata, darebbe un definitivo colpo mortale ai negozi di vicinato ed alle medie strutture di vendita che offrono un servizio non solo al consumatore della frazione, ma anche alle altre località vicine”, si legge nella missiva firmata da Paolo Arena e Giorgio Sartori, rispettivamente presidente e direttore generale della principale organizzazione del terziario di mercato. 
“Una grande struttura di vendita, per vivere ha la necessità di erodere fatturato alle imprese del terziario di mercato che insistono in un raggio di decine e decine di chilometri”, incalzano Arena e Sartori, che confutano l’affermazione del primo cittadino secondo cui “il centro commerciale assicurerebbe la creazione di 250 posti di lavoro”: “la grande distribuzione - scrivono - sta, purtroppo, liberando posti di lavoro, anziché generarne di nuovi”. 
Nella lettera si toccano anche i temi viabilità e impatto ambientale: “sarà pur vero, com’è stato affermato, che le opere di compensazione potranno risolvere alcuni problemi di viabilità della zona, ma è altrettanto vero che un centro commerciale è, di per sé, un grande attrattore di traffico di cui la frazione Caselle non ci pare senta la necessità”. “Alla luce di queste considerazioni, dopo il recente incontro che non ha dato i risultati sperati - concludono Arena e Sartori - chiediamo che si apra una riflessione attraverso un confronto strutturato con la scrivente Organizzazione”.
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L'intervento di Confcommercio Verona è stato anche pubblicato sul Corriere di Verona a titolo: "Confcommercio al Sindaco: «No all'iper a Caselle»", intervento che è stato anche citato in un articolo dell'Arena a titolo: "Ipermercato, minoranza raccoglie le firme al Bar" con sopra titolo: "Referendum per bloccarlo".
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In merito alla Raccolta di Firme per indire il referendum, va citato anche un'articolo pubblicato su "Il Baco da Seta" a titolo: "Nuovo Centro Commerciale: già in duecento hanno firmato a Caselle".
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Come avevamo scritto, è iniziata ieri sera a Caselle la raccolta di firme promossa dai Consiglieri di minoranza di Sommacampagna per chiedere l’indizione di un referendum consultivo con il quale far esprimere i cittadini sulla costruzione o meno del nuovo Centro Commerciale a Caselle.
“Primo appuntamento a Caselle per la raccolta firme di presentazione del quesito referendario sul Centro Commerciale. – spiega Luisa Galeoto del Movimento Cinque Stelle di Sommacampagna. – Ringraziamo gli oltre 200 cittadini che in 90 minuti ci hanno raggiunto ed hanno messo la firma. Domani sera (Ndr stasera per chi legge) specifichiamo che non sosteremo all’interno del bar Università, ma ci troverete comunque nei pressi di piazza Roma sempre dalle 20 alle 21.30. Non ha ritirato la sua disponibilità il Pico verde a Custoza per giovedì sera, sempre dalle 20 alle 21.30. Grazie ancora – termina la Galeoto– per il sostegno che i cittadini stanno dando a questo gruppo compatto formato da tutti i consiglieri di minoranza, senza bandiere ed aperto a tutti”.
Un commento arriva anche da Augusto Pietropoli, Capogruppo in Consiglio Comunale di “Centrodestra per Sommacampagna” che è anche l’autore della mozione, poi respinta dalla maggioranza, che chiedeva il ritiro da parte dell’Amministrazione del Sindaco Manzato della delibera di Giunta che da parere favorevole alla proposta di indirizzo di realizzare il nuovo centro commerciale nell’area di corte Palazzina e Gecofin a Caselle.“I cittadini sono stati fantastici! Senza aver distribuito un solo volantino cartaceo, con il tam tam di Facebook e WhatsApp, con preavviso di un solo giorno, Caselle harisposto alla grande! 200 firme in 90 minuti! Mai un attimo di tregua. Ci teniamo a ringraziare il Gionni Bar e la Trattoria Bar Alla Chiesa per la cortese disponibilità. Arrivederci a domani a Sommacampagna”.
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Per completezza d'informazione va segnalato l'intervento del Consigliere Comunale: Augusto Pietropoli sulla sua pagina Facebook cosi riprodotto: "Siete stati fantastici! Senza aver distribuito un solo volantino cartaceo, con il tam tam di Facebook e WhatsApp, con preavviso di un solo giorno... CASELLE ha risposto alla grande! 200 firme in 90 minuti! Mai un attimo di tregua. Si ringrazia il Gionni Bar e la Trattoria Bar Alla Chiesa per la cortese disponibilità. Arrivederci a domani a Sommacampagna".
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Va pure evidenziato anche l'intervento, sempre su Facebook, del Consigliere Comunale: Luisa Galeoto, cosi riprodotto: "Primo appuntamento a Caselle per la raccolta firme di presentazione del quesito referendario sul Centro Commerciale. Ringraziamo gli oltre 200 cittadini che in 90 minuti ci hanno raggiunto ed hanno messo la firma. Domani sera specifichiamo che non sosteremo all'interno del bar Università, ma ci troverete comunque nei pressi di piazza Roma sempre dalle 20 alle 21:30. Non ha ritirato la sua disponibilità il Pico verde a Custoza per giovedì sera, sempre dalle 20 alle 21:30. Grazie ancora per il sostegno che state dando a questo gruppo compatto formato da tutti i consiglieri di minoranza, senza bandiere ed aperto a tutti"
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Sempre per dovere di cronaca segnaliamo anche quanto pubblicato sulla pagina Facebook di "Sommacampagna nel Cuore" in questo post a titolo: "Centro Commerciale a Caselle, cosa ne pensiamo".
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A seguito della delibera della Giunta del Comune di Sommacampagna si è sollevato un grande polverone. Finalmente, dopo il Consiglio Comunale, la polvere è scesa. 
Rimangono tante parole e la minaccia di un Referendum che non sappiamo a che cosa serva e deboli e timide mozioni che riguardano solo la viabilità ed il NO secco con richiesta di ritiro della delibera. 
Durante il Consiglio, le minoranze, sulla QUESTIONE veramente importante che riguarda le attività commerciali di Caselle, il recupero dell’area e le opere compensative,  sono rimaste stranamente “timide”. 
Non vogliamo sollevare altre polemiche ma ci sembra che a PAROLE ci sia la guerra, nelle mozioni ufficiali scritte invece, tutto sia molto ma molto più “indefinito”. 
Forse alcuni pensano utile fare rumore a parole ma quando scrivono sono molto più prudenti, tanto i cittadini le mozioni non le leggono di sicuro. 
Ora, per chiarire:
La delibera della Giunta non vincola il Comune a dare permessi di costruzione ed al momento non esiste un progetto, solo un depliant pubblicitario che evidenzia come potrebbe essere lo sviluppo dell’area, 
a)      una volta che la Regione abbia deliberato, l’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) esprimerà le sue considerazioni e darà, o non darà o la darà parzialmente, autorizzazione in base ai vincoli che già insistono su quell’area, 
b)      Solo allora il Municipio prenderà in mano la questione e “contratterà” sul progetto. 
Tutto il resto è polemica e strumentalizzazione dei partiti alle quali noi non vogliamo partecipare e che finiamo qui di commentare. 
Il Movimento Sommacampagna nel Cuore è però  un movimento Politico e Culturale, è giusto che spieghi: per quanto ci riguarda siamo nati e ci siamo presentati alle elezioni per il nostro Comune per essere utili e operativi:  stimolo, partecipazione, studio, progetto e, quando possibile, realizzazione e per questo motivo abbiamo fortemente voluto la Consulta degli Artigiani e Commercianti, il Comitato Eventi, la Commissione Villa Venier; per questo ci impegniamo tanto nel Comitato Biblioteca; 
Non abbiamo remore, tutte le buone idee sono buone, da qualunque parte vengano, noi ne abbiamo una semplice: il meglio possibile per Sommacampagna, Caselle e Custoza. 
E dunque l’Area ex Gecofin – Corte Palazzina: 
Sono aree degradate, andranno in rovina, 
Sono aree vincolate dall’Enac, non se ne faranno certo condomini o edilizia abitativa, 
Sono aree che, in futuro, potrebbero portare anche problemi di ordine pubblico, 
Sono aree verso le quali nessuno ha mai mostrato interesse, 
Ma sono, soprattutto, aree private, il Comune non ha alcun diritto di pretendere o ordinare qualche cosa ai proprietari fino a quando i problemi non saranno veramente gravi ed anche allora si finirà “per tribunali” 
Noi non siamo favorevoli ai Centri Commerciali, ma siamo sempre disposti a studiare. 
Se questo studio porterà ad un progetto, tanto meglio, lo valuteremo con calma. Allora e solo allora, per un progetto così grande, noi stessi chiameremo le Assemblee dei Cittadini, comunicheremo le nostre valutazioni e le decisioni che il Movimento intende prendere e perché. 
Siamo certi che il modo giusto di procedere sia con lo studio, la calma,la pazienza, l’applicazione e la  coerenza.  
Il Presidente
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Da parte di Sommacampagna Popolare e/o dal Partito Democratico di Sommacampagna - che assieme a Sommacampagna nel Cuore rappresentano la "Maggioranza del Consiglio Comunale - non ho ancora trovato ancora nessun commento rispetto a questa raccolta di firme.
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Ovviamente anche il sottoscritto avrebbe qualcosa da scrivere in merito al Centro Commerciale... ma dato che per scrivere ho bisogno di elaborare delle proposte grafiche... mi serve tempo... ma comunque, tanto per farvi un'idea su cui sto lavorando... vi segnalo questo articolo sul Corriere di Verona di oggi a titolo: "Un miliardo di fondi europei La Regione prepara i bandi Le categorie: grandi aspettative", con sottotitolo: "Lavoro e imprese, Confindustria chiede di concentrare le risorse"
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C’è un portafoglio con 1.364 milioni che arriva dall’Europa per la Regione Veneto e che vale da qui al 2020, 764 dei quali sotto l’insegna di Fondo Sociale Europeo (Fse), il resto come Fondo per lo Sviluppo. Il presidente, Luca Zaia, ne ha parlato due giorni fa aprendo l’elenco dei punti del programma di governo. Adesso si tratta di sapere come spenderli e, ovviamente, su questo punto le aspettative del mondo produttivo, della formazione e delle parti sociali sono forti e spalmate a 360 gradi. 
La struttura tecnica della macchina della distribuzione è di per sé complessa. Una volta stabilite le indicazioni politiche il tutto deve poi essere tradotto in misure che si articolano in assi, i quali, a loro volta, con dettaglio crescente, devono generare voci di spesa definite per poter mettere finalmente a terra le risorse. 
Il tutto avviene attraverso un sistema di bandi ai quali tutti i soggetti in possesso di requisiti e di accreditamenti devono partecipare, compresa quella Veneto Sviluppo che, benché indicata da Zaia come braccio operativo degli interventi di carattere finanziario, è pur sempre un player di diritto privato e posseduto al 49% da un sistema di 13 banche. 
Detto questo, chiunque verrà poi riconosciuto come destinatario di contributi europei in virtù del progetto presentato sa che otterrà subito il 30% della cifra pattuita ma che per riscuotere il rimanente dovrà attraversare una maglia di controlli periodici sull’avanzamento del piano presentato, e sa anche che, in caso di frode, grazie ad una ultradecennale convenzione fra Palazzo Balbi e la Guardia di Finanza, la palla passerebbe direttamente alle Fiamme Gialle e alla Procura. «Da domani si pensa ai bandi.Nel campo della formazione e di tutto quanto attiene al Fse – spiega l’assessore Elena Donazzan – il Veneto ha sempre condotto il 15 per cento degli accertamenti più del necessario e anche per questo le irregolarità riscontrate negli ultimi anni sono state davvero pochissime. Dalla seconda metà della passata legislatura ho introdotto i bandi a sportello con i quali è sempre stato possibile dare una risposta in 15 giorni». Sempre per non perdere tempo ieri si è anche svolta la prima riunione post elezioni del Comitato per la sorveglianza veneto sui Fse, organo con funzioni di verifica sull’efficacia e sulla qualità del programma operativo. 
«Qualsiasi progetto in sinergia con le istituzioni locali è il benvenuto – è il punto di vista del futuro rettore dell’università di Padova, Rosario Rizzuto, con riferimento a come possano essere meglio impiegate le risorse europee – e non ci sono aree particolari che meritino più attenzione di altre. Un territorio multivalente come il Veneto ha bisogno di competenze diverse ma che concorrano ad una crescita globale, dal mondo industriale a quello sanitario fino agli spazi culturali per il peso che questi possono avere nello sviluppo dell’economia turistica. Per cui mi auguro che i progetti vengano proposti in uno schema armonico su tutti i campi». 
Di parere diverso è invece Marina Beggio, consigliere di Confindustria Veneto delegato all’utilizzo dei fondi europei. «Occorre concentrare le risorse a disposizione su pochi grandi progetti, anziché disperderle in mille interventi. Anzitutto sul nuovo manifatturiero e il suo dialogo con scuola, formazione e università e in questo gioca un ruolo centrale la filiera politecnica del Veneto, che dovrà fornire alte competenze alle imprese, impegnate in mercati sempre più competitivi. In secondo luogo sul Fse per la formazione, che non andrà più distribuito a pioggia, ma dovrà sostenere la formazione dei giovani, dei disoccupati e degli occupati. Infine sul Fondo per lo Sviluppo per finanziare la costruzione di un “ecosistema” che favorisca la nascita di nuove imprese, il sostegno alle imprese vincenti e il salvataggio di quelle in difficoltà ma con grandi potenzialità». 
Massimo Zanon, presidente di Confcommercio, rivendica però il diritto del suo settore di poter accedere alle risorse come tutti gli altri: «Pensare solo alla manifattura poteva andar bene fino a pochi anni fa, ma adesso il commercio non può più essere escluso dal novero dei comparti in grado di generare nuova occupazione in modo significativo. Una domanda in questo senso alla politica l’abbiamo fatta diversi mesi fa, poi abbiamo atteso le elezioni e ora aspettiamo che finalmente arrivi una risposta». 

Per Franca Porto, segretaria generale della Cisl regionale, una questione da non trascurare è quella dell’accesso al credito. «Il Veneto è ancora una realtà di Piccole e medie imprese con due elementi di criticità. Il primo è l’essere costretti a condurre per proprio conto e a proprie spese ogni percorso di innovazione e ricerca e il secondo è quello dei rapporti con le banche, storicamente più difficoltosi rispetto alle grandi aziende. Occorre perciò trovare un sistema di garanzia che consenta alle Pmi, a fronte di progetti seri, di non essere lasciate sole nella ricerca di credito». 

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