Conoscendo l'On. Vincenzo D'Arienzo e apprezzando la sua professionalità e sul suo impegno politico... divento basito poi quando leggo che... vorrebbe che l'Aeroporto Catullo arrivasse a 6 milioni di passeggeri all'anno... il che ovviamente è impossibile visto l'antropizzazione del territorio contermine l'Aeroporto di Sommacampagna.

Ieri in questo messaggio: "A quanto pare se leggiamo questa frase: "Tutela del territorio ed interesse generale prevalgono sulla libertá di insediamento dei centri commerciali superiori a 1500 mq" [Sentenza TAR di Venezia 766/2015]... ora c'è un serio problema per il Centro Commerciale a Caselle e l'Amministrazione Manzato dovrebbe tenerne conto e agire di conseguenza a... "Tutela del territorio e dell'interesse generale"" avevo citato l'On. Arianna Spessotto e come premessa oggi riprendo alcuni suoi post dal suo sito web:
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Ho evidenziato questi interventi dell'On. Arianna Spessotto, (che è componente della Commissione Trasporti) perchè oggi volevo raffrontarli con altri interventi dell'On. Vincenzo d'Arienzo (che è componente della Commissione Difesa) pubblicati ieri sull'Arena e sul Corriere di Verona.
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Ieri sull'Arena è stato pubblicato una articolo a titolo: "Aeroporti, Pd in campo per nuovi collegamenti", con sopra titolo: "TRASPORTI/1. Proposte di modifica al documento che dovrà indicare le priorità al Governo", con sottotitolo: "D'Arienzo: « Il nodo Montichiari, linea ferroviaria con Mantova, caselli e uscita tangenziale sud: bisogna inserirli nel Piano»" e questo testo.
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Inserire nel Piano nazionale aeroporti lo scalo D'Annunzio di Brescia-Montichiari nel bacino di traffico del Nord est. E poi, spostare il tratto ferroviario Verona-Mantova in funzione del servizio metropolitano di superficie di collegamento fra Verona e l'aeroporto Catullo. Più in generale, prevedere strade, caselli e collegamenti ferroviari e metropolitani di servizio agli scali. Ciò in previsione di raggiungere i 6,3 milioni di passeggeri all'anno, a Verona, entro il 2030, cioè circa il doppio rispetto a oggi.Sono alcune proposte di Vincenzo D'Arienzo e Michele Bertucco, rispettivamente deputato e capogruppo in Comune del Pd, per il Piano nazionale aeroporti. Il quale secondo il Pd, come L'Arena ha anticipato nei giorni scorsi, «contiene errori e ha bisogno di varie correzioni che come partito, in Parlamento, formuleremo», spiegano i due esponenti.Come D'Arienzo e Bertucco illustrano mostrando i contenuti del Piano, il D'Annunzio di Brescia-Montichiari non è appunto inserito nel sistema Nord est, che comprende anche il Catullo di Verona-Villafranca e gli scali di Venezia e Treviso (tutti della società Catullo-Save-Aerogest). Esso viene citato come aeroporto bresciano del sistema nord ovest. «Invece il D'Annunzio è di proprietà del Catullo e sarà nel Piano industriale a supporto di Verona. Si tratta di uno scalo presso il quale può essere allungata la pista ed è prevista una fermata del tracciato ferroviario Tav Milano-Brescia. Ci sono quindi ampi margini di crescita, anche solo cargo, dello scalo in questione», rilevano i due.E poi, «altro grande errore», dice il Pd, è aver inserito come imminente, nella zona del Catullo, il collegamento con la strada Tirreno-Brennero (Ti.Bre) e il casello autostradale dedicato all'aeroporto. «Il primo è fermo non finanziato, il secondo è stato cancellato dalle previsioni dagli enti locali veronesi almeno cinque anni fa». Al contrario, come evidenzia D'Arienzo, sono stati finanziati il tratto di Tav Brescia-Padova e il tunnel del Brennero, con conseguente accelerazione del tratto Verona-Innsbruck ovvero i due percorsi Ten1 e Ten6 che attraversano Verona e giocano un ruolo chiave nella logistica. Inoltre, le ferrovie hanno in programma di spostare il binario sul collegamento Verona-Mantova per portare il treno vicino all'aeroporto.Il Pd porterà le proposte correttive al Piano aeroporti per indicare al Governo cosa finanziare, così sintetizzate da D'Arienzo e Bertucco. Oltre a inserire Montichiari nel bacino di traffico del Nord est, sono cinque gli interventi prioritari: spostare il traffico ferroviario Verona-Mantova in funzione del servizio metropolitano di superficie di collegamento fra Verona e l'aeroporto. Sviluppare, inoltre, il casello autostradale di Verona nord. Inoltre, «è necessario potenziare la tangenziale sud di Verona in prossimità dell'aeroporto Catullo, per creare un collegamento» e poi serve «il collegamento Ti.Bre, ferroviario e autostradale». Vanno quindi «tolti dal Piano il prolungamento della pista del Catullo, il casello autostradale dedicato e l'ampliamento dell'area Margherita nord».
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Altro intervento dell'On. Vincenzo D'Arienzo sul Corriere di Verona con questo titolo: "Brescia, metro di superficie e Tav. Piano aeroporti: i punti da rivedere", con questo sottotitolo: "Il Pd: «Solo così nel 2030 si arriverà ai 6 milioni di viaggiatori»" e con questo testo:
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VERONA Dopo tutti quegli strafalcioni, ora si tenta di rimediare. Il deputato veronese del Pd, Vincenzo d’Arienzo, aveva denunciato nei giorni scorsi la vagonata di errori contenuti nel Piano nazionale degli Aeroporti (presentato dall’Enac) per quanto riguarda Verona. E adesso, insieme al capogruppo comunale, Michele Bertucco, propone appunto le correzioni. A partire, ovviamente, dall’inserimento dello scalo di Montichiari (di proprietà dell’aeroporto di Verona) nel sistema del Nordest e non in quello del Nordovest, come assurdamente ha scritto l’Enac nel Piano.
Ma non basta. L’Enac (i cui vertici sembrano avere idee assai vaghe sulla realtà dello scalo di Verona) hanno scritto nel Piano che è già finanziato il nuovo casello stradale dedicato all’aeroporto (che invece è stato cancellato da ogni progetto da diversi anni) e ci sarebbero i soldi anche per il collegamento con la Tirreno-Brennero (progetto fermo e mai finanziato). Una corbelleria dietro l’altra, insomma. Per rimediare alle quali, D’Arienzo ha già concordato con il presidente della commissione Trasporti, Vincenzo Garofalo (Ncd) la presentazione, nei prossimi giorni, di una serie di controproposte.
In particolare, si chiederà (oltre alla collocazione di Montichiari nel sistema di cui fa già parte, quello del Nordest) di creare una metropolitana di superficie (spostando e riusando i binari ferroviari della Verona Mantova), di sviluppare il collegamento tra il Catullo e il casello di Verona Nord (che esiste realmente, a differenza di quello… inventato dall’Enac), di potenziare la tangenziale sud in prossimità dell’aeroporto, di allungare la pista di Montichiari (in modo da consentire l’atterraggio e il decollo anche dei voli cargo più importanti). La proposta chiederà invece di cancellare l’ipotesi di prolungamento della pista del Catullo e lo sviluppo sull’area della cosiddetta Margherita Nord (entrambi già bocciati dai vertici veronesi). D’Arienzo chiederà anche di rivedere le previsioni di Enac relative alla Tav (i supertreni ad alta velocità) visto che nel Piano sta scritto che Venezia ha bisogno di un collegamento Tav con il suo scalo, mentre di Verona (dove la Tav arriverà prima che in Laguna) nulla si dice e nulla sembra sapersi.
D’Arienzo e Bertucco hanno sottolineato che solo se si agirà in questo senso sarà possibile, sia pure con fatica, arrivare all’obiettivo di registrare nel 2030 ad un numero di viaggiatori su Verona (previsto dallo stesso Piano Enac) tra un minimo di 5,4 e un massimo di 6,3 milioni, visto che oggi siamo attorno a quota 3 milioni.
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Conoscendo l'On. Vincenzo D'Arienzo e apprezzando la sua professionalità e sul suo impegno politico... divento basito poi quando leggo che... vorrebbe che l'Aeroporto Catullo arrivasse a 6 milioni di passeggeri all'anno... il che ovviamente è impossibile visto l'antropizzazione del territorio contermine l'Aeroporto di Sommacampagna e visto che, come l'Aeroporto di Venezia, anche l'Aeroporto di Verona continua ad operare pur in mancanza del Decreto di Compatibilità Ambientale.

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