Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale dell'Aeroporto di Treviso - Comunicato stampa del 14.07.15 - LETTERA APERTA DA PARTE DI "SPECULATORI" ED "ESAGITATI" [indirizzata a Enrico Marchi Presidente di SAVE SpA]


Se ieri ho scritto questo messaggio: "Controdeduzioni alle Controdeduzioni (della SAVE SpA) inerenti l’ISTANZA di V.I.A. avente ad oggetto: “Aeroporto Internazionale di Venezia Tessera - Master Plan - 2021” (Avviso pubblicato il 29.05.2015)" anche oggi scriviamo ancora qualcosa su SAVE SpA.
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Considerato poi che anche oggi c'è anche caldo, nemmeno oggi scriviamo molto e pertanto ricopiamo un Comunicato stampa emesso il 14 Luglio 2015 da parte del Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale dell'Aeroporto di Treviso avente questo oggetto: LETTERA APERTA DA PARTE DI "SPECULATORI" ED "ESAGITATI"
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Una LETTERA APERTA indirizzata a Enrico Marchi che sarebbe il Presidente di SAVE SpA (società per azioni quotata alla Borsa di Milano)  che oltre a controllare l'Aeroporto di Venezia, controlla l'Aeroporto di Treviso e "di fatto" controlla anche l'Aeroporto di Verona.

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COMUNICATO STAMPA 14.07.2015
Oggetto: LETTERA APERTA DA PARTE DI "SPECULATORI" ED "ESAGITATI".
In riferimento ai commenti di Enrico Marchi, indirizzati ai Componenti dell'Associazione Comitato per la riduzione dell''impatto ambientale dell'aeroporto di Treviso, vogliamo tranquillizzare il Presidente di Save; non siamo persone: inquiete – scalmanate – turbolente o in preda a forte agitazione e nemmeno dediti alla speculazione (da quale pulpito viene la predica …).
La qualità della nostra vita è purtroppo condizionata da scelte imprenditoriali tendenti esclusivamente a garantire il profitto, senza tener conto delle conseguenze; per Chi non è coinvolto, è troppo facile pontificare sull'utilità e convenienza della struttura aeroportuale trevisana.
Il Comitato richiede innanzitutto il rispetto delle regole, a cominciare dal vincolo dei 16.300 movimenti annui imposto dall'anno 2007, per cui il Ministero dell'Ambiente, in caso di inadempimento, avrebbe dovuto attivare iniziative di tutela che si sarebbero rese necessarie, in collaborazione con la Regione Veneto ed Arpa Veneto: azioni mai intraprese ma che ora, dopo il ritiro della procedura di VIA, diventano un obbligo per le Autorità coinvolte.
Il Comitato ha sempre evidenziato il mancato rispetto di quanto previsto dalle Normative:
concentrazione aeroporti; aggiornamento zonizzazione acustica aeroportuale; verifica compatibilità ambientale del limite imposto e ricerca inquinamento tipico aeronautico, con modalità/tempistica previste; emissioni gas serra; salute pubblica; controllo acque sversanti in fiume Sile; rispetto orario notturno; rispetto linee guida ISPRA; …. nonché fatto presenti le criticità riscontrabili ed inconfutabili, rilevabili nella situazione attuale.
Evidentemente per qualcuno, tutto questo è sinonimo di speculazione ed esagitazione!!
Le tre ripetute bocciature del Master Plan, da parte della Commissione VIA nazionale, dimostrano l'assurdità di quanto proposto per la gestione operativa dell'aeroporto; in previsione della definitiva bocciatura, il gestore/ENAC ha deciso di soprassedere ed in questo contesto c'è da evidenziare l'operato scandaloso dell'altra Commissione VIA, quella regionale, che ha espresso parere positivo su un progetto indifendibile al limite della decenza procedurale, di cui gli estensori incaricati dalla stessa Commissione di palazzo Ferro Fini si dovrebbero vergognare!
L'auspicio è che i vincoli imposti e le verifiche ambientali previste debbono essere rispettati; la realtà purtroppo dimostra che il gestore tutela esclusivamente le proprie esigenze, a prescindere dalle conseguenze. Il vuoto amministrativo si evince sul fatto che le Autorità locali dovrebbero monitorare e controllare lo sviluppo di queste infrastrutture altamente impattanti e invece non viene mai fatto, disattendendo o mettendo in serio pericolo la tutela della salute e lo sviluppo armonico del territorio.
Il Direttivo del Comitato
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In merito alle parole "esagitati" e "speculatori" come già inserite nell'oggetto della Lettera Aperta, vi invito a leggere quanto pubblicato su ViViCaselle il 14 Luglio in questo messaggio: "Questa frase detta dal Presidente "di fatto" dell'Aeroporto Catullo: «Faremo un altro progetto di ampliamento dell’aeroporto di Treviso. Sarà pronto già per il 2016... io vado avanti lo stesso, non mollo per colpa di qualche esagitato presente nella commissione Via e nei comitati»... non fa ben sperare per la qualità della vita della popolazione di Caselle".
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La frase "non mollo per colpa di qualche esagitato presente nella commissione Via e nei comitati" che sarebbe stata pronunciata dal Presidente di SAVE SpA è stata riportata in articolo pubblicato sulla Tribuna di Treviso a titolo: "Aeroporto, Marchi «Non cedo ai ricatti»", con sottotitolo: "Il presidente di Save risponde alle proteste dei residenti di Quinto e Zero Branco «I proprietari vicini allo scalo hanno speculato sul prezzo di acquisto delle aree»" e questo testo:
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QUINTO. «Non cedo ai ricatti». Risponde duro il presidente della Save, Enrico Marchi, alle proteste di chi abita vicino all’aeroporto Canova di Treviso per il rumore provocato ogni giorno dagli aerei in transito. Nel giorni scorsi, infatti, il comitato «No all’ampliamento dell’aeroporto di Quinto» aveva pubblicato sulla sua pagina Facebook i dati dei rilievi registrati domenica 10 maggio durante un controllo in via Nogarè a Quinto tra fine mattina e inizio pomeriggio. I cittadini si erano serviti di un fonografo non omologato, ma professionale, che ha evidenziato il superamento dei 60 decibel previsti per il giorno. Nello specifico, il comitato puntava il dito contro sei aeromobili della Ryanair, con punte di decibel comprese tra i 73,9 e i 90,7, uno della Wizzair, fissato a 91,4 e due voli privati tra 79 e 81,1. Il portavoce Dante Faraoni aveva comunicato che altre misurazioni saranno fatte anche nelle prossime settimane e se la situazione dovesse persistere, c’è l’intenzione di chiamare in causa le autorità competenti, a partire dal Ministero dell’Ambiente: a Roma, infatti, potrebbe arrivare una busta con dentro i dati emersi.«Non cedo ai ricatti» prosegue Marchi parlando subito dopo la presentazione del volo Venezia-New York Newark della United Airlines «perché molte di queste persone prima hanno speculato acquistando a poco prezzo il terreno vicino al sedime aeroportuale, poi ci hanno costruito la casa. Adesso protestano perché ci sono gli aerei: mi sembra un atteggiamento non accettabile». Lo stesso comitato aveva chiamato in causa i sindaci per chiedere aiuto; quello di Quinto Mauro Dal Zilio aveva ricordato come in Comune stiano monitorando la situazione ma anche che solo Arpav e l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) possono divulgare dati ufficiali. Insomma, la questione resta aperta e Save, come precisa Marchi, non ci sta. «Io continuo a collaborare con i sindaci e le autorità preposte al controllo dei rumori» precisa il presidente «e non mi faccio ricattare da queste persone».

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Questo "botta è risposta" tra il Comitato e la SAVE è stato causato dal fatto che l'ENAC ha ritirato la domanda per la Valutazione di Impatto Ambientale dell'Aeroporto di Treviso (dopo la terza bocciatura da parte della Commissione VIA Nazionale).
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Sul ritiro della Istanza di V.I.A. dell'Aeroporto di Treviso, segnaliamo quanto scritto dal Comitato Aeroporto di Ciampino in un loro Comunicato Stampa a titolo: "ALL’AEROPORTO DI TREVISO ENAC RITIRA LA VIA SOTTO IL PESO DELLE NUMEROSISSIME CRITICHE DI AMMINISTRAZIONI, ASSOCIAZIONI E SEMPLICI CITTADINI"
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Comunicato stampa 16 luglio 2015
Il Ministero dell’Ambiente ha comunicato sul sito istituzionale che il 2 luglio scorso l’ENAC ha ritirato la richiesta di Valutazione Impatto Ambientale (V.I.A.) per l’aeroporto di Treviso, formulato in data 8.03.2012, “riservandosi di avviare una nuova procedura una volta attualizzati gli studi e gli approfondimenti tematici tutt’ora in evoluzione”.
I commenti di stampa trovano sorprendente il comportamento di ENAC ma per noi non lo è affatto. Infatti la proposta di VIA gestita da ENAC, nella sua fase di apertura alle osservazioni del pubblico, è stata accolta da una montagna di documentatissime critiche, sia sulla legittimità di ENAC come proponente che sui contenuti tecnici, da parte delle Amministrazioni comunali coinvolte, del Comitato dei cittadini di Treviso che combattono contro l’espansione dell’aeroporto, di Legambiente, Italia Nostra e anche di singoli cittadini. Se a questo si aggiunge la recente promulgazione della Legge 68/2015 che reintroduce i reati ambientali nel Codice Penale, ci pare che ci siano molti motivi a giustificare la “ritirata” di ENAC. Forse i corposi rilievi delle osservazioni alla VIA hanno indotto a una seria revisione della Valutazione di Impatto Ambientale, che ora potrebbe anche determinare un ridimensionamento dello stesso Piano di Sviluppo Aeroportuale.
Noi siamo felici che a fronte delle critiche di amministratori, Comitati, Associazioni ambientaliste e singoli cittadini alla V.I.A. di ENAC, all’Aeroporto di Treviso si sia giunti a queste conclusioni.
Qui a Ciampino invece non è affatto possibile verificare il rispetto di alcun limite ambientale perché nessuno ha mai avviato gli studi di sostenibilità ambientale per lo sviluppo delle attività dell’aeroporto. Mancano infatti del tutto sia V.I.A. (Valutazione Impatto Ambientale) che V.A.S. (Valutazione Ambientale Strategica) obbligatorie per legge e l’aeroporto opera da anni senza alcun vincolo e limite.
Chiediamo che anche a Ciampino l’aeroporto rispetti i limiti di sostenibilità ambientale e, in mancanza di V.I.A. e V.A.S. la sua attività sia immediatamente e drasticamente ridotta entro i 60 movimenti aerei al giorno suggeriti da Arpa Lazio nel suo studio CRISTAL. Questo in osservanza dell’elementare principio di cautela previsto dalla legge e oggi, finalmente, tutelato anche dal codice penale.
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In merito a questo argomento, segnalo anche questi altri miei interventi:
sabato 11 Luglio 2015

Lunedi 13 Luglio 2015
Martedi 14 Luglio 2015
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