Visto come si è svolta ieri sera l'Assemblea Pubblica relativa al Centro Commerciale avrei dovuto mettermi nella posizione di essere... "tra l'incudine e il martello", ma visto gli argomenti che avrei voluto evidenziare, mi sarei pure messo in un... "cul de sac"... e mi sarebbe voluto un "sac de cul" per venirne fuori bene e pertanto ho preferito stare in silenzio.

La sintesi del "mio comportamento" di ieri sera - durante l'Assemblea Pubblica organizzata dall'Amministrazione Comunale - potrebbe essere cosi sintetizzato: "Visto come si è svolta ieri sera l'Assemblea Pubblica relativa al Centro Commerciale avrei dovuto mettermi nella posizione di essere... "tra l'incudine e il martello" (tra l'Amministrazione Comunale e i Cittadini di Caselle), ma visto gli argomenti che avrei voluto evidenziare, mi sarei pure messo in un... "cul de sac"... e mi sarebbe voluto un ..."sac de cul" per venirne fuori bene e pertanto ho preferito... rimanere in silenzio" ... scrivendo oggi quello che ieri sera avrei voluto evidenziare, riportando alcune foto ieri sera scattate, che dimostrano l'ampia partecipazione degli abitanti di Caselle.
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Come prima "COSA" 
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... avrei dovuto chiedere all'Amministrazione Comunale di spiegare meglio in base a quale Legge Regionale, la proposta  del Centro Commerciale era stata presentata, perchè ad avviso del sottoscritto quanto proposto dai proprietari dei terreni, non è in sintonia con l'art. 32 della LR 35 del 2001 (articolo citato nella Delibera di Giunta n° 67 del 16.04.2015, come sotto evidenziato).
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Come è noto... della Legge regionale 29 novembre 2001, n. 35 (BUR n. 109/2001) avente ad oggetto: "NUOVE NORME SULLA PROGRAMMAZIONE", l'art. 32 - ACCORDI DI PROGRAMMA - cosi  determina:
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1. Fermo restando quanto previsto dalla legge regionale 1 giugno 1999, n. 23 , per l'attuazione organica e coordinata di piani e progetti che richiedono per la loro realizzazione l'esercizio congiunto di competenze regionali e di altre amministrazioni pubbliche, anche statali ed eventualmente di soggetti privati, il Presidente della Giunta regionale può promuovere la conclusione di un accordo di programma, anche su richiesta di uno o più dei soggetti interessati, per assicurare il coordinamento delle azioni e per determinarne i tempi, le modalità, il finanziamento ed ogni altro connesso adempimento. 
 2. L'accordo può prevedere altresì procedimenti di arbitrato, nonché interventi surrogatori di eventuali inadempienze dei soggetti partecipanti, escluse le amministrazioni statali. 
 3. Per verificare la possibilità di concordare l'accordo di programma, il Presidente della Giunta regionale convoca una conferenza fra i soggetti interessati. 
 4. L'accordo consiste nel consenso unanime dei soggetti interessati, autorizzati a norma dei rispettivi ordinamenti in ordine alla natura e ai contenuti dell'accordo stesso. Esso è reso esecutivo con decreto del Presidente della Giunta regionale ed è pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto. L'accordo sostituisce ad ogni effetto le intese, i pareri, le autorizzazioni, le approvazioni, i nulla osta previsti da leggi regionali. Esso comporta, per quanto occorra, la dichiarazione di pubblica utilità dell'opera, nonché l'urgenza e l'indifferibilità dei relativi lavori, e la variazione integrativa agli strumenti urbanistici senza necessità di ulteriori adempimenti. 
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Ma per comprendere meglio questo articolo, bisogna collegarsi al Sito Web della Regione Veneto e leggere quanto riportato in questa pagina: "Programmi strategici di interesse regionale art. 32 LR 29 novembre 2001, n. 35".
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E se qui, tra l'altro, c'è scritto che: "L'accordo di programma è quindi un atto di programmazione attuativa finalizzato a semplificare  l'azione amministrativa e rendere più celere il perseguimento degli obiettivi di interesse pubblico"... a me medesimo non mi sembra che la realizzazione di un Centro Commerciale sia di "interesse pubblico", sopratutto se non vengono evidenziate quali sarebbe la "... scansione delle diverse azioni necessarie qualora l’accordo implichi valutazioni ed adempimenti di natura urbanistica ed ambientale".
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E per avere un quadro più completo bisognerebbe collegarsi e prendere visione dei documenti riportati in questa altra pagina web a titolo: "Programmi complessi di interesse regionale articolo 32 della Legge regionale 35 del 2001. Procedimenti conclusi".
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Per queste considerazioni, se la proposta di riqualificazione delle aree della Corte Palazzina e ex Gecofin avessero da presentare una proposta di Accordo di Programma che preveda un VERO INTERESSE PUBBLICO e cioè (A) La realizzazione della Tangenziale Sud di Caselle con un sottopasso a due canne sotto l'Autostrada A4, (B) la Copertura con una Galleria Artificiale per una lunghezza di 2 km dell'Autostrada "A4", (C) tutte le opere di Mitigazione Ambientale derivanti dalla sommatoria degli Effetti Cumulativi  (additivi e interattivi) generati dalle infrastrutture confinanti con il comparto in oggetto e (D) la progettazione esecutiva di tutti gli OTTO PROGETTI PER SALVARE CASELLE... poi dopo potremmo anche discutere su un eventuale progetto di Centro Commerciale a Caselle.
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Come seconda "COSA" 
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Se ieri sera l'Assessore all'Urbanistica ha ricordato il Masterplan Paesistico per la Riqualificazione del Territorio Comunale di Sommacampagna che è stato predisposto dall'Arch. Andreas Kipar, non mi sembra siano stati ricordati gli "OTTO PROGETTI PER SALVARE CASELLE".
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Un progetto - quello del Masterplan Paesistico Ambientale - ormai datato visto che era stato presentato alla Fiera di Sommacampagna che si era tenuta nell'ultima domenica del mese di Agosto dell'Anno 2010.
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E se per Caselle il tema proposto nel Masterplan Paesistico Ambientale su cui lavorare e intervenire era la NATURA RITROVATA... è evidente che il Centro Commerciale come proposto... NON è in sintonia con questo tema.
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Per dovere di cronaca - ma forse mi è sfuggito - non mi sembra che l'Amministrazione Comunale ieri sera, nei diversi interventi, abbia ricordato che esiste un altro documento predisposto dall'Arch. Andreas Kipar avente a titolo: VERDI ORIZZONTI - Per un futuro sostenibile" con sottotitolo: "OTTO PROGETTI PER SALVARE CASELLE"
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E dato che questi "OTTO PROGETTI PER SALVARE CASELLE" erano stati presentati nell'Assemblea Pubblica durante la quale poi l'Amministrazione Comunale il 26 Giugno 2012 aveva presentato il Bilancio 2012 (vedi video della serata), mi sembrava doveroso che ieri sera quegli "OTTO PROGETTI PER SALVARE CASELLE" avrebbero dovuto essere ricordati.

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Per la grave situazione ambientale che impatta su Caselle, se prima non viene data concretezza agli "OTTO PROGETTI PER SALVARE CASELLE" - di cui uno di questi 8 Progetti ha questo titolo: "Progetto del PARCO HIGH LINE per Caselle" (di fatto una galleria Artificiale sull'Autostrada "A4") - non solo a Caselle non può e non potrà essere approvato nessun nuovo Centro Commerciale, ma nemmeno potrà essere approvata nessuna MANIFESTAZIONE D'INTERESSE presentata per il PIANO degli INTERVENTI.
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Ed è evidente che prima di qualsiasi intervento edificatorio su Caselle, prima necessità la predisposizione di una "REVISIONE del MASTERPLAN PAESISTICO AMBIENTALE del 2010" e poi necessità sopratutto uno "STUDIO DI PREFATTIBILITA' ATTUATTIVA PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL TERRITORIO DI CASELLE", con la predisposizione degli "OTTO PROGETTI PER SALVARE CASELLE" al fine di essere pronti a richiedere finanziamenti pubblici e a chiedere l'applicazione del Principio Comunitario: "CHI INQUINA PAGA".
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Come terza "COSA" 
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Nella sala polifunzionale di Caselle... ieri sera c'era un caldo pazzesco e ogni tanto (per raffreddarmi) uscivo dalla sala a fumare una sigaretta e probabilmente mi sarà sfuggito qualche intervento relativo al PIANO degli INTERVENTI ed in particolare potrebbe essermi sfuggito che l'Amministrazione Comunale abbia ricordato che in data 19 Maggio 2015 con Determina dell'Ufficio urbanistica n° 7 era stato stabilito di aprire una "Procedura negoziata per l'affidamento di un incarico professionale per la redazione del Piano degli Interventi".
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E se dalla "Lettera Invito Piano interventi Sommacampagna" ricordiamo alcuni punti delle prestazioni professionali che dovrà eseguire il tecnico incaricato per la "Redazione del Piano degli Interventi", posso evidenziare (con evidenziatore giallo) quali di questi punti potrebbero avere attinenza con le aree del Comparto Corte palazzina più aree della ex Gecofin?.
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ELABORATI TECNICI COSTITUENTI IL P.I. e relativi contenuti:
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A.1 
Adeguamento del Quadro Conoscitivo del P.A.T.
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a. aggiornamento della cartografia di base (Carta Tecnica Regionale) tramite inserimento di edifici e infrastrutture eventualmente mancati e realizzate dalla data di stesura del Quadro Conoscitivo alla data dell’incarico;
b. aggiornamento della banca dati alfa numerica secondo le prescrizioni degli Atti di Indirizzo Regionali, in versione firmata digitalmente dal professionista incaricato ed immodificabile ed in versione modificabile ad uso interno degli uffici;
contenuto oggetto di offerta migliorativa da parte del concorrente soggetto a valutazione secondo le modalità di cui al successivo punto 8 della presente lettera invito:
c. conseguente integrazione / aggiornamento della schedatura degli edifici sulla base di quanto già presente nel Quadro Conoscitivo con eventuale inserimento di nuovi immobili ritenuti meritevoli di tutela;
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A.2 
Elaborati grafici
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Elaborati grafici alla scala 1:5.000 relativi all’intero Territorio Comunale ed alla scala 1.2.000 relativamente ai tre centri abitati principali (Sommacampagna – Caselle – Custoza) il cui ambito va definito utilizzando i limiti degli stessi individuati sulla Tav. 1 del P.A.T. dal limite delle fasce di rispetto stradale.
Specifiche tecniche informatiche obbligatorie:
Le Tavole del Piano dovranno essere redatte con software atti a garantire la massima compatibilità con gli strumenti in dotazione presso gli uffici tecnici del Comune (a titolo esemplificativo: GEOMEDIA) e dovranno essere depositati in formato PDF – PDFA per la pubblicazione del sito internet completi di firma digitale del professionista incaricato ed in versione modificabile liberamente dagli uffici comunali per i successivi utilizzi interni ed esterni.
La struttura di archiviazione dei dati deve essere conforme alle specifiche tecniche dettate dagli Atti di Indirizzo della L.R. 11/04 nella versione definita dalla DGR 3811/2009 con particolare riferimento alla lettera A.
Inoltre i metadati relativi a nuove elaborazioni di banche dati geografiche prodotte dovranno essere conformi alle specifiche definite dagli standard regionali in adeguamento agli standard ISO 10115 e agli standard proposto dal Repertorio nazionale dei dati Territoriali (RNDT), secondo quanto previsto dal DM 10.11.2011 “Regole tecniche per la definizione del contenuto del repertorio nazionale dei dati territoriali”.
contenuto minimo obbligatorio degli elaborati:
a. suddivisione del territorio in zone territoriali omogenee ai sensi degli atti di indirizzo regionali in materia (Art. 50 della L.R. 11/04), avuto riferimento alle incompatibilità tra il P.R.G. // P.I. vigente (Art. 48 della L.R. 11/04) ed il P.A.T. approvato, comprese aree o ambiti di tipo turistico ricettivo;
b. individuazione delle aree di espansione e di sviluppo insediativo, nonché di atterraggio dei crediti edilizi, in coerenza con le direttive del P.A.T. e del P.T.C.P. approvato, sia di natura residenziale che produttiva, in cui gli interventi sono assoggettati a P.U.A. (perimetri) o di comparti urbanistici – unità minime di intervento – soggetti a progettazione coordinata ed unitaria, dettando le indicazioni per le eventuali successive variazioni dei perimetri, con predisposizione di una scheda urbanistica, da allegare al Piano, esplicativa degli accordi ex Art. 6 della L.R. 11/04 che l’Amministrazione indicherà all’incaricato;
c. proposta e successiva definizione grafico - normativa delle modalità di attuazione degli interventi di trasformazione / conservazione e salvaguardia del patrimonio edilizio esistente, predisponendo schede di regolazione degli interventi sugli edifici oggetto di salvaguardia e/o tutela non regolamentati per legge o con norme tecniche specifiche;
d. definizione normativa e regolamentare di:
- destinazioni d’uso dell’edificato esistente e di progetto;
- parametri edificatori delle aree del consolidato, delle aree di espansione e di riqualificazione e riconversione;
e. localizzazione e dimensionamento delle aree di interesse pubblico esistenti da trasformare e riqualificare, o di nuova eventuale costituzione in relazione anche agli obiettivi di tutela ambientale del territorio definiti dal P.A.T. e dalla relativa V.A.S.;
f. verifica della perimetrazione dei Centri Storici e degli ambiti rurali di antica origine (ex art. 10 L.R. 24/85), definizione degli obiettivi di tutela, valorizzazione, recupero e trasformazione funzionali alla successiva revisione dei relativi Piani Particolareggiati di esecuzione, con riferimento agli obiettivi fissati nel Documento Programmatico del Sindaco;
g. individuazione e regolazione secondo le direttive del P.A.T. delle aree produttive non inserite nel contesto del consolidato e definizione dei relativi parametri di incompatibilità e/o di riallocazione urbanistica;
h. definizione della aree rurali con eliminazione della sottozonizzazione prevista dalla L.R. 24/85 (attualmente nel P.R.G. // P.I.) con perimetrazione e disciplina degli ambiti di produzione tipica e/o specializzata previsti dal P.A.T.;
i. tavola di verifica del dimensionamento con riferimento alla A.T.O. previste dal P.A.T. ed agli interventi proposti con contestuale verifica e calcolo del consumo di S.A.U.: predisposizione di registro informatico;
j. individuazione degli ambiti in cui consentire gli interventi previsti dalla L.R. 50/2012 con riferimento alle medie strutture di vendita e stesura dei relativi criteri tecnici operativi (standard edilizi ed urbanistici);
k. recepimento dei P.U.A. vigenti e creazione di un “fascicolo normativo” di riferimento al fine di confermarne le prescrizioni edilizie ed urbanistiche;
l. individuazione, perimetrazione e normazione degli ambiti da assoggettare a tutela con riferimento alla Rete Ecologica Comunale prevista dal P.A.T. nella Carte dei Vincoli (Tav. 1), delle Invarianti (Tav. 2) e delle Fragilità (Tav. 3), nonché dei contesti figurativi individuati dal P.A.T. e dal P.T.C.P. vigente;
m. recepimento ed aggiornamento del registro dei vincoli predisposto (anno 2003) dal Comune e degli edifici non più funzionali alla conduzione del fondo;
n. recepimento delle direttive dello Studio di Micro - zonizzazione Sismica ed eventuale individuazione di ambiti di attenzione per la progettazione strutturale degli edifici;
o. indicazione delle azioni progettuali volte alla riorganizzazione viaria dell’abitato di Caselle;
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A.3 
Norme Tecniche Operative
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a. normazione di tutti gli aspetti di natura edilizia ed urbanistica di competenza del P.I., in relazione alla ripartizione del territorio di cui al precedente punto A.2 lett. a) e j), sia in riferimento all’edificato esistente che a quello di nuova realizzazione o in trasformazione (indici, distanze, altezze, destinazioni d’uso, standard edilizi); definizione degli interventi ai sensi del D.P.R. 380/01, della relativa documentazione tecnico – progettuale, nonché definizione delle modalità di calcolo e misurazione degli edifici al fine di determinare i predetti parametri;
b. normazione dei parametri tecnici e regolamentari per la redazione dei P.U.A. e/o degli interventi ad essi assimilabili (documentazione tecnica necessaria – modalità di dimensionamento – standard urbanistici e relativi criteri di monetizzazione – criteri qualitativi per gli interventi in relazione al tessuto edilizio di riferimento – consolidato, rurale o produttivo ecc.);
c. definizione delle modalità di applicazione dell’art. 2bis del D.P.R. 380/01 con riferimento a distanze, altezze e standard come previsti dal D.M. 1444/68 artt. 7 – m8 – 9;
d. regolamentazione dell’istituto del Credito Edilizio con costituzione del relativo registro;
e. regolamentazione della perequazione e compensazione urbanistica;
f. disciplina edilizia delle fasce di rispetto e zona vincolate individuate nella Tav. 1 del P.A.T. con riferimento a: strade, autostrade, ferrovie, aeroporto, elettrodotti, gasdotti, cimiteri (in riferimento anche all’art. 4 della L.R. 4/2015), allevamento zootecnici, aree con penalità edificatorie e tutele idraulica, aree a rischio idraulico e franosità, aree boscate, ambiti naturalistici ed ambiti appartenenti alla rete ecologica comunale;
g. regolamentazione degli scomputi volumetrici consentiti in presenza di particolari metodologie e tecniche costruttive finalizzate al risparmio energetico e/o alla compatibilità degli interventi con il territorio ed il paesaggio;
h. normazione edilizia degli interventi in zona rurale ai sensi degli art. 43 – 44 e 45 della L.R. 11/04 con recepimento del Registro comunali dei vincoli e definizione delle modalità di aggiornamento dello stesso e recepimento delle norme regionali afferenti agli “appostamenti di caccia”;
i. definizione del tipo di procedura utilizzabile per i singoli interventi edilizi sulla scorta del vigente prontuario comunale, opportunamente aggiornato ed integrato;
j. disciplina edilizia nelle aree di tutela individuate nelle Tav. 2 – 3 e 4 del P.A.T. proponendo specifiche norme ai sensi di legge e/o un’adeguata e proporzionata salvaguardia con riferimento alle Norme Tecniche di Attuazione vigenti,

k. definizione di specifiche normative atte a favorire l’insediamento di attività produttive ad elevato contenuto di innovazione tecnologica del processo produttivo e dei beni prodotti e con il miglior rapporto possibile tra superficie territoriale occupata e numero di addetti;
l. predisposizione di uno schema tipo di convenzione urbanistica per gli accordi ex 6 della L.R. 11/04 che per il convenzionamento dei futuri P.U.A. e definizione delle modalità tecniche di quantificazione della eventuale monetizzazione di aree a standard;
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A.4 
Prontuario per la qualità architettonica e la mitigazione ambientale
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Prontuario per la qualità architettonica e la mitigazione ambientale, anche con riferimento alle prescrizioni dettate dal P.T.C.P. approvato.
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A.5 
Relazione illustrativa e programmatica
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Relazione illustrativa e programmatica, che indichi i tempi, priorità operative ed il quadro economico.
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A.6 
Verifica di assoggettabilità a VAS del Piano
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Verifica di assoggettabilità a VAS del Piano, previa stesura di relazione ambientale preliminare e relativi elaborati tecnici in riferimento alle disposizioni della VAS del P.A.T. ed in reazione alla D.G.R. 1717 del 03.10.13.
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A.7 
Relazione metodologica sulle modalità di svolgimento dell’incarico art. 7 delle FOAV
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Relazione metodologica sulle modalità di svolgimento dell’incarico in cui dovranno essere illustrate le modalità di svolgimento dell’incarico con riferimento allo schema fissato nell’art. 7 delle FOAV precisando le attività che verranno svolte con specifico riferimento a:
illustrazione dei contenuti tecnici degli elaborati di progetto in relazione alle indicazioni dello strumento urbanistico vigente al fine di produrre il Piano degli Interventi;
esplicazione delle modalità di confronto tecnico con gli uffici comunali relativamente alle scelte metodologiche ed ai contenuti normativi progettuali, definiti mediante la rielaborazione ed implementazione dell’attuale strumento urbanistico comunale;
partecipazione agli incontri pubblici (con un minimo di n. 4) e con l’Amministrazione (con un minimo di n. 4) nonché a tutti gli incontri di lavoro, richiesti dal Comune, con l’Ufficio Urbanistica anche al fine di definire quanto previsto al punto A.2 lett. b);
partecipazione all’esame delle osservazioni e predisposizione delle controdeduzioni, dovrà inoltre essere indicato il termine per il deposito della relazione contenente i pareri di controdeduzione alle osservazioni/opposizioni pervenute, decorrente dalla trasmissione degli atti da parte del Comune;
illustrazione sintetica degli strumenti e risorse umane che si intendono impiegare;
ogni altra argomentazione, autonomamente prevista inerente allo svolgimento dell’incarico, finalizzata a rendere comprensibili e trasparenti le modalità tecniche di redazione del progetto e di confronto con l’amministrazione;
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A parere del sottoscritto, quanto sopra evidenziato è attinente direttamente e/o indirettamente alla proposta per l'Accordo di Programma come illustrato ieri sera nell'Assemblea Pubblica... un incarico con il relativo iter approvativo e di partecipazione del Pubblico... abbastanza complesso che... se va bene... potrebbe concludersi tra i 12 e 18 mesi.
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Prima ancora di entrare nel merito dello studio di fattibilità (che non ho fatto ovviamente) come è stato proposto... a chi era "favorevole" e/o a chi era "contrario" alla Delibera di Giunta n° 67 del 16 Aprile 2015 avente ad oggetto: "Atto di indirizzo relativo allo studio di fattibilita' e proposta urbanistica dell'ambito territoriale circostante la Corte Palazzina in Caselle"... avrei dovuto chiedere approfondimenti su queste "TRE COSE":
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1^ COSA:
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Per primo sarebbe stato necessario un dovuto approfondimento in merito alla questione "INTERESSE PUBBLICO" come richiesto dall'Art. 32 della LR 35 del 2010... un Interesse Pubblico che, a mio avviso, non esiste nella proposta dello Studio di Fattibilità come risulta essere stato allegato alla Delibera di Giunta.
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2^ COSA:
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Senza la certezza che siano realizzati gli "OTTO PROGETTI per SALVARE CASELLE" e una rielaborazione e aggiornamento del MASTERPLAN PAESISTICO AMBIENTALE dell'intero Comune, è evidente che a Caselle, non può essere approvata nessuna MANIFESTAZIONE d'INTERESSE relativa al PIANO DEGLI INTERVENTI.
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3^ COSA:
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Se la documentazione necessaria per predisporre il PIANO degli INTERVENTI sarà pronta tra 12/18 mesi (nella migliore ipotesi)... prima si approva il Piano degli Interventi e poi si verifica se la richiesta dell'ACCORDO di PROGRAMMA rispetta quanto previsto dal Piano degli Interventi.
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CONCLUSIONI
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Il mio contributo e quanto avrei voluto sostenere ed illustrare ieri sera avrebbe avuto bisogno di "slide" e ricordare leggi e norme in vigore... che forse non tutti i presenti avrebbero compreso dato, appunto, che il mio primo intervento sarebbe iniziato ricordando le "TRE COSE"... 
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E per queste "TRE COSE", ma sopratutto... "visto come si è svolta ieri sera l'Assemblea Pubblica relativa al Centro Commerciale avrei dovuto mettermi nella posizione di essere... "tra l'incudine e il martello(tra l'Amministrazione Comunale e i Cittadini di Caselle), ma visto gli argomenti che avrei voluto evidenziare, mi sarei pure messo in un... "cul de sac"... e mi sarebbe voluto un ..."sac de cul" per venirne fuori bene e pertanto ho preferito... rimanere in silenzio".
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Ricordando, per adesso, solo queste TRE COSE... credo che l'Amministrazione Comunale dovrebbe ritirare la Delibera di Giunta n° 67 del 16 Aprile 2015 avente ad oggetto: "Atto di indirizzo relativo allo studio di fattibilita' e proposta urbanistica dell'ambito territoriale circostante la Corte Palazzina in Caselle"... che è quello che in sintesi hanno richiesto la maggioranza quasi assoluta dei Cittadini di Caselle, che ieri sera erano presenti all'Assemblea Pubblica indetta dall'Amministrazione Comunale di Sommacampagna.

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Credo che queste TRE COSE possano essere TRE MOTIVI validi da riportare nella Delibera di Giunta Comunale di Sommacampagna che dovrebbe a revocare ed annullare - in autotutela - la DGC 67/2015.

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