Oggi ho dell'altro da fare e quindi vi lascio ad un articolo del Corriere di Verona a titolo: "Catullo in rosso ma senza debiti Arena: «Pronti per il rilancio»" e ad un articolo dell'Arena a titolo: "Catullo, conti in rosso, ma segnali positivi".

Oggi ho dell'altro da fare e quindi vi lascio ad un articolo del Corriere di Verona a titolo: "Catullo in rosso ma senza debiti Arena: «Pronti per il rilancio»" con sottotitolo: "Il presidente: «Perdite da accantonamenti, società solida». Save sale al 40,3% ".
.

.
VERONA Il Catullo chiude il bilancio 2014 con un aumento delle perdite ma si libera del fardello storico del debito: «Mai successo negli ultimi dieci anni», tiene subito a sottolineare il presidente Paolo Arena. Il consiglio di amministrazione ha approvato ieri i primi conti della nuova epoca targata Save. Che, peraltro, sale alla quota del 40,3% della compagine azionaria, avvicinandosi ulteriormente al nocciolo duro dei soci pubblici raccolti in Aerogest (47%). 

Presidente, si sta compiendo la conquista del controllo da parte del gruppo di Enrico Marchi? 
«Si è compiuta semplicemente un’operazione di acquisto delle partecipazioni del Banco Popolare, della Camera di commercio di Brescia e della Provincia di Mantova, tutti soci che hanno scelto il diritto di recesso in seguito all’integrazione con Save. E il nuovo azionista ha esercitato il diritto a rilevarle. Ma non ci saranno ulteriori passi a breve: gli accordi sottoscritti fissano per i prossimi 5 anni una differenza di almeno cinque punti a favore di Aerogest nel confronto con le quote con Save». 
Come commenta i numeri del bilancio? 
«Li giudico interessanti, perché se si guarda oltre l’ultima riga che vede il risultato consolidato negativo, scopriamo fondamentali in miglioramento. Mi riferisco alla redditività (Ebitda in crescita del 27% a 8,2 milioni), al fatturato (36,8 milioni, +9% rispetto al 2013) e soprattutto al debito, che abbiamo azzerato. Anzi, la società ora mostra una posizione finanziaria netta positiva per 10,3 milioni». 
Questo è un effetto dell’aumento di capitale. 
«Certo. Però gli aumenti di capitale li facevamo anche negli anni precedenti, e l’indebitamento non calava». 
C’è poi, però, questo sensibile peggioramento del risultato netto: -8,8 milioni contro i -3,2 milioni dell’anno precedente. Frutto tra l’altro di 2,2 milioni per accantonamenti da eventuali contenziosi per la ristrutturazione del personale, e di un carico fiscale più elevato. 
«Oggi la società è liquida e ben patrimonializzata. Questo è ciò che conta davvero per farla ripartire». 
Ma l’utile si potrà rivedere nel 2015? 
«Per quanto riguarda la business unit del Catullo, senz’altro. Resta la vicenda dello scalo di Montichiari, il cui rilancio dipende dall’intesa che stiamo cercando di finalizzare con Sacbo di Bergamo». 
A proposito: con molto ottimismo si era parlato di un accordo entro i primi mesi dell’anno... 
«La volontà, da parte di entrambi, è di fare il più velocemente possibile. Come sapete però in queste cose subentrano problematiche che richiedono tempi tecnici». 
A giugno c’è la sentenza del Consiglio di Stato sulla concessione di Montichiari. 
«Credo appunto che lo sforzo sia quello di arrivare in tempo utile per quella scadenza. Siamo in dirittura d’arrivo, anche se non me la sento di dare scadenze precise». 
E il piano industriale? Marchi ha parlato di 70 milioni di investimenti, di cui 42 nei prossimi quattro anni. 
«Il management sta lavorando intensamente per l’aggiornamento del business plan da sottoporre ai soci. Presto si potrà avere un quadro completo di obiettivi di bilancio e risorse finanziarie». 
Ma la famosa e tanto annunciata ripresa si intravede sulla pista di Villafranca? 
«I primi due mesi hanno risentito di alcune criticità come quelle relative al traffico charter dalla Russia, in sensibile calo per la crisi finanziaria di quel Paese. Se poi aggiungiamo che lo scorso anno ci è venuta a mancare Air One e che Meridiana continua ad avere difficoltà, la risalita non è certo facile. Però con il programma estivo che sancirà il ritorno di Ryanair e l’aumento dell’offerta di Volotea ci sono tutte le premesse per recuperare. La nostra attesa è di una crescita complessiva del traffico a fine anno». 

.
E ad un articolo dell'Arena a titolo: "Catullo, conti in rosso, ma segnali positivi", con sottotitolo: "Perdite per 8,8 milioni. Bene Ebitda e fatturato" e sopra titolo: "AEROPORTI. In cda il consuntivo 2014; la quota di Save è salita al 40%".
.
.
L'aeroporto Catullo chiude ancora un bilancio consuntivo in perdita, questa volta di 8,8 milioni di euro rispetto ai meno 3,2 del 2013. Un peggioramento di 5,6 milioni di euro dovuto principalmente a due fattori prudenziali: maggiori accantonamenti nel fondo rischi per 2,2 milioni e il mancato riconoscimento di proventi per fiscalità prepagata, che nell'esercizio precedente era pari a 3,4 milioni. 
Detto questo, per la società aeroportuale che gestisce gli scali di Verona e di Montichiari, ci sono però almeno tre indici positivi che segnano una inversione di tendenza: il fatturato, l'Ebitda e la posizione finanziaria.
Fatturato. Dal punto di vista economico, nel 2014 la società ha raggiunto un volume di vendite pari a 36,8 milioni di euro in crescita del 9% rispetto l'esercizio precedente, grazie all'incremento di traffico e all'andamento positivo delle attività commerciali non avio, affiancati dall'effetto della politica di contenimento dei costi iniziata negli scorsi esercizi. 
Ebitda. Il risultato operativo a livello di Ebitda, pari a 8,2 milioni, risulta in miglioramento di 1,7 milioni rispetto al 2013 (+27%). 
Banche. Forte il miglioramento della posizione finanziaria netta che evidenzia un saldo positivo di 10,3 milioni, in incremento di 27,7 milioni rispetto il 2013. Era da dieci anni che questa voce si presentava negativa, precisamente dal 2005. 
Quote. Un'altra novità la ritroviamo nella compagine azionaria dove la società veneziana Save che è entrata nel 2013 come partner industriale strategico è salita dal 35% al 40,3% perché ha rastrellato le quote dei soci che avevano esercitato il diritto di recesso (Banco Popolare, Camera di commercio di Brescia, Provincia di Mantova). Primo azionista resta Aerogest con il 47%, la società presieduta da Giuseppe Riello che raggruppa i soci storici del territorio (Camera di Commercio di Verona, Provincia di Verona, Comune di Verona e della Provincia di Trento). Per gli accordi sottoscritti con Save, inoltre, tra la società Aerogest e Save non potranno mai esserci meno di 7 punti di distanza.
Dopo Aerogest e Save, nell'attuale composizione dell'azionariato, conseguente alla conclusione dell'aumento di capitale deliberato a luglio 2014, troviamo al Provincia di Bolzano con il 3,6% del capitale sociale, Fondazione Cariverona 2,8% e Provincia di Brescia 2,1%. Partecipazioni inferiori al 1% completano l'assetto societario (4,2% delle azioni).
.
Per oggi non ho altro da aggiungere... ma se scrivono di "70 milioni di investimenti, di cui 42 nei prossimi quattro anni"... prima vediamo se i "Catulliani" riusciranno ad ottenere una VIA positiva?

Commenti