Se mi chiedono cosa ne penso sulla TAV... posso rispondere che... la VAS della TAV, dovrebbe costringere il Comune di Sommacampagna a predisporre una nuova VAS per il PAT - con una evidente adozione-approvazione di una Variante al PAT - altrimenti il PI non può essere approvato, in quanto nella VAS del PAT non vi è stata una attenta verifica e analisi degli effetti diretti che eventuali effetti indiretti, secondari, cumulativi, transfrontalieri, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi?

Oggi non sarò breve e quindi cominciamo da Sabato scorso, quando sull'Arena è stato pubblicato un articolo a titolo: "Tav, la Regione porta avanti le richieste fatte dai Comuni", con sotto titolo: "Bassi: «Si tratta di osservazioni logiche, condivisibili e accoglibili» Bonfante: «Il progetto ha 15 anni. I contesti allora erano diversi»" e sopra titolo: "Sommacampagna. Ieri in municipio si è tenuta la riunione della seconda commissione consigliare Infrastrutture".
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Mancava la Regione. E ora c'è.
La giunta veneta farà proprie le osservazioni avanzate dai Comuni interessati dal tracciato della linea ferroviaria ad alta velocità, affinché a Roma, alla Conferenza dei servizi, abbiano maggior peso politico.
È il risultato della riunione della seconda commissione regionale Infrastrutture, presieduta dal consigliere regionale Andrea Bassi (Lega Nord), tenutasi ieri in municipio a Sommacampagna, con il vicepresidente del consiglio regionale Franco Bonfante, gli amministratori di Sommacampagna, Sona, Castelnuovo e Peschiera e i tecnici di Cepav2, il consorzio costruttore dell'opera. 
I sindaci lamentavano di essere stati lasciati soli davanti alla Tav, senza l'appoggio della Regione. Un supporto richiesto per limitare l'impatto ambientale, viabilistico e legato ai cantieri che saranno aperti.
Nei mesi scorsi i Comuni hanno elaborato oltre un centinaio di osservazioni al progetto per arginare gli effetti negativi della Tav in zone di particolare interesse culturale, turistico o produttivo, chiedendo opere di completamento di infrastrutture o compensative. Nel totale silenzio della Regione. 
Ma ieri Bassi ha colmato questa carenza, convocando la commissione a Sommacampagna, ascoltando i sindaci e raccogliendo le loro istanze. Con loro, infine, ha sottoscritto un documento votato all'unanimità col quale impegna il Consiglio regionale a portare in giunta le osservazioni dei Comuni affinché siano recepite da Venezia che se ne farà portavoce a Roma.
«La Regione può fare sintesi delle richieste dei Comuni che sono logiche, condivisibili e accoglibili», aggiunge Bassi. «La Tav è un'opera alla quale non si è contrari a priori; ha una valenza internazionale e passerà, volenti o nolenti, sul nostro territorio. Ma occorre lavorare perché ci sia il minor impatto possibile. La scarsa presenza della Regione è dovuta a un mancato coordinamento, ma c'è ora la volontà di supportare i sindaci. Per questo siamo venuti qui».
Con Bassi, a promuovere l'incontro c'era anche Bonfante. «A differenza della Lombardia, che si è mossa elaborando un documento puntuale, in Veneto l'assenza della giunta, dovuta al vuoto di deleghe per la decapitazione della dirigenza dopo l'inchiesta che ha coinvolto anche l'assessore Renato Chisso (l'inchiesta Mose, ndr), è stata di grande rilievo. Ora compensiamo questo vuoto e cercheremo di spingere la giunta ad assumersi la responsabilità delle osservazioni dei Comuni», spiega. «Anche Cepav2 dice che, dal punto di vista tecnico, molte osservazioni sono accoglibili. La presenza forte della Regione è determinante. Non è una presa di posizione contro la Tav. Però il progetto risale a quindici anni fa in contesti diversi dagli attuali e occorre tener conto delle amministrazioni, delle imprese e della popolazione, per non scavalcare il territorio». All'incontro si è aggiunto anche l'assessore regionale all'ambiente Maurizio Conte: «Ascoltiamo la richiesta dei sindaci di attivarci come Regione e per produrre aggiustamenti al progetto affinché l'opera sia il meno possibile di impatto». Fuori dal municipio, c'era un picchetto dei cittadini contro la Tav che considerano l'opera inutile e costosa e si danno appuntamento al 14 febbraio per una marcia popolare a Peschiera. 
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Non commento l'articolo, ma mi fermo solo al titolo: "Tav, la Regione porta avanti le richieste fatte dai Comuni" perchè primo va evidenziato un fatto: "che la Regione Veneto... abbia da interessarsi ora della TAV ad un paio di mesi dalla decadenza del Consiglio Regionale... mi sa che serve poco o nulla... forse bisognava muoversi prima".
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Poi in merito alla dichiarazione di  Bonfante: «Il progetto ha 15 anni. I contesti allora erano diversi»anche qui ci sarebbe molto da dire visto che in questi 15 anni molte sono state le modifiche apportate alla Direttiva VIA (Valutazione Impatto Ambientale) relativa ai Progetti e anche le modifiche apportate alla Direttiva VAS (Valutazione Ambientale Strategica) relativa ai Piani.
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Premesso questo credo che sia più importante esaminare l'articolo di spalla a titolo: «In ritardo, ma un passo avanti» dove si legge questo:
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I sindaci, preoccupati per l'impatto della Tav, chiedono misure di compensazione, opere viarie o l'eliminazione di alcune infrastrutture. E si oppongono all'apertura di nuove cave. Per loro, la riunione di ieri è stata soddisfacente. «In ritardo ma è pur sempre un passo avanti», commenta Giovanni Peretti, sindaco di Castelnuovo, «da ottobre segnaliamo la scarsa presenza della Regione e dei parlamentari veronesi».
 «Finalmente un incontro concreto», dice il vicesindaco di Sommacampagna Giandomenico Allegri, con il sindaco Graziella Manzato. «Il lato positivo è la grande coesione dei Comuni uniti per la salvaguardia del territorio, oltre le appartenenze politiche», sostiene Gianfranco Dalla Valentina assessore di Sona, «e speriamo che la Regione faccia altrettanto». «Peschiera ha a cuore la tutela del Lugana e del turismo: i cantieri della Tav incidono sui vigneti, anziché contemplare aree a prato», conclude Tiziano Cimarelli, vicesindaco di Peschiera.
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Ovviamente non essendoci molto da commentare lascio i commenti ad un altro articolo pubblicato ieri a titolo: "Comitato contro la TAV. «E' uno spreco di soldi»" con sottotitolo: "Contestati i progetti dell'Alta Velocità. «Ci sono fondi solo per fare due tunnel sui binari»" e sopra titolo: "Sommacampagna. Presidio alla riunione".
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E se questi erano gli articoli pubblicati sull'Arena - dove non è che ci fosse molto da scrivere e/o da commentare visto che nessuno dei Sindaci presenti a quanto pare non ha capito nulla di VIA e di VAS - in merito ai Sindaci e a quello che potrebbero fare - se volessero farlo - ricordiamo questo altro articolo, sempre dell'Arena di ieri a titolo: "Tav, anche Lupi è favorevole al tracciato che taglia a sud", con sotto titolo: "E giovedì saranno in Comune i tecnici di Ferrovie per discutere dei problemi specifici del territorio Provoli: «Abbiamo una finestra di cinque mesi»" e sopra titolo: "SAN BONIFACIO. Il sindaco ha relazionato in Consiglio dell'incontro avuto con il ministro delle Infrastrutture e Trasporti".
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Le prospettive per un soluzione favorevole delle scelte riguardanti il tracciato della futura linea ferroviaria ad alta velocità vengono confermate ogni giorno di più, anche se per il momento ogni decisione definitiva è ancora lontana e non è del tutto scongiurato quello che viene considerato l'incubo del tracciato in centro al paese.
Le buone notizie dei giorni scorsi hanno ricevuto una prima conferma con la riunione della Provincia con i sindaci dell'est interessati alla Tav, svoltasi mercoledì a San Martino Buon Albergo, che ha visto tutti concordi nel chiedere lo spostamento del tracciato a sud della strada Porcilana, come auspicato dal Comune di San Bonifacio.
Un ulteriore tassello positivo è stato collocato venerdì mattina a Verona, dove il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, ha ricevuto per un quarto d'ora il sindaco Giampaolo Provoli, che era accompagnato dal consigliere delegato alla Tav Palma Racconto e dai tecnici comunali ingegner Franco Volterra e architetto Rossana Forigo.
Dopo aver ascoltato le esigenze di San Bonifacio circa il tracciato Tav, il ministro ha assicurato il suo pieno appoggio.
Ne ha dato notizia il sindaco Provoli durante la seduta consiliare di venerdì sera, a conclusione della relazione di Racconto su quanto si sta facendo per scongiurare il passaggio del tracciato in centro al paese. L'argomento era stato portato all'attenzione del Consiglio comunale per averne un atto di indirizzo: indirizzo che è arrivato con il voto unanime dell'assemblea, che ha così approvato non soltanto le iniziative poste in atto dall'amministrazione, ma soprattutto la scelta del passaggio del tracciato della Tav a sud della Porcilana.
Questa indicazione non sembrava scontata del tutto, tanto che il consigliere di minoranza, l'avvocato Federico Pasetto, nel corso del dibattito aveva chiesto lumi sulla vecchia ipotesi di un tracciato a nord, che pure sembrava meno impattante di quello attraverso il centro.
Provoli ha risposto che quel tracciato verrebbe a interessare, tra l'altro, anche altri comuni, come Soave e Monteforte, complicando ulteriormente le cose.
Invece il tracciato a sud, oltre ai molti vantaggi in fatto di minore impatto (come ad esempio la demolizione di appena 46 edifici, pari a un decimo di quelli che distruggerebbe invece il tracciato in centro) interessa esclusivamente il territorio sanbonifacese.
Quindi il progetto a sud della Porcilana, attualmente allo studio dei tecnici di Iricav, cioè dei progettisti delle Ferrovie, è pienamente e ufficialmente condiviso dal Consiglio comunale. «Abbiamo una finestra di quattro o cinque mesi», ha sottolineato il primo cittadino, «per riuscire a far modificare il tracciato dal Cipe, sede in cui la Regione Veneto, unica a poterlo fare, si dovrà esprimere. E dobbiamo ringraziare anche il prefetto di Verona, Perla Stancari, che ci sostiene».
Intanto la Provincia ha predisposto una serie di incontri tecnici, come quello in programma il prossimo giovedì a San Bonifacio, tra i progettisti della linea e quelli dei Comuni interessati, per calare nel territorio le problematiche dell'attraversamento dei supertreni. «È chiaro», sottolinea il sindaco Provoli, «che nel nostro caso si tratta di ben più di semplici modifiche o di richieste di mitigazioni compensative, qui si tratta di ridefinire addirittura il tracciato». Tuttavia negli incontri ravvicinati tra tecnici tenutisi nelle settimane precedenti si hanno motivi concreti di ritenere che il reciproco interesse, compreso naturalmente quello delle Ferrovie, faccia tramontare definitivamente il vecchio progetto attraverso il centro di San Bonifacio.
«Anche perché», ha ribadito Giampaolo Provoli, «noi ora non abbiamo qui i forconi per far valere le nostre ragioni, ma è evidente che in caso contrario una scelta sbagliata creerebbe anche da noi una situazione come quella dei Notav che si fannno sentire in Piemonte». Ma per il momento conforta la speranza che il buon senso, come sembra, prevalga.
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Se i Sindaci non cominciano a chiedere una corretta applicazione della Direttiva VIA, tutti questi articoli sui giornali - ovviamente - non servono a niente, perchè i progetti si approvano con le leggi (e le direttive comunitarie in vigore) e non con i.. "mi piace" su Facebook.
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In merito alla corretta applicazione della Direttiva VIA... ricordo quanto pubblicato il 13 Gennaio scorso, in questo messaggio a titolo: "Se in un documento inerente la T.A.V. a titolo: "Richiesta integrazioni della documentazione" emesso dalla Direzione Generale Valutazioni Ambientali leggo questo: "Venga integrato lo S.I.A. con la valutazione degli EFFETTI CUMULATIVI e delle possibili interferenze del progetto con il Nuovo Sistema delle Tangenziali Venete"... posso esprimere il "mio compiacimento"... che finalmente in un procedimento di V.I.A. si tengano conto degli EFFETTI CUMULATIVI?".
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A seguito di una "Richiesta integrazioni della documentazione" emesso dalla Direzione Generale Valutazioni Ambientali relativamente al Progetto della Ferrovia TAV - tra le 78 richieste di integrazione - leggo questo: "Venga integrato lo S.I.A. con la valutazione degli EFFETTI CUMULATIVI e delle possibili interferenze del progetto con il Nuovo Sistema delle Tangenziali Venete"... a quanto pare l'unico che ha scritto un documento che chiede la verifica e l'analisi degli EFFETTI CUMULATIVI è stato il sottoscritto.
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Ma visto che i Sindaci continuano a non comprendere le parole: EFFETTI CUMULATIVI, solo dopo una richiesta di quello che penso su questo argomento - richiesta che mi è stata scritta sulla pagina Facebook di "Abitare a Sommacampagna New", solo oggi, nel rispondere alla domanda ricevuta - ai SINDACI - vorrei ricordare che è da decenni che loro, prima, avrebbero dovuto applicare correttamente le Direttive VIA e VAS e se oggi vanno a chiedere la corretta applicazione delle Direttive a Tutela della Ambiente e per la Salvaguardia della Salute Pubblica... forse... è tardi.
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Se mi chiedono cosa ne penso sulla TAV... posso rispondere che... la VAS della TAV, dovrebbe costringere il Comune di Sommacampagna a predisporre una nuova VAS per il PAT - con una evidente adozione-approvazione di una Variante al PAT - altrimenti il PI non può essere approvato, in quanto nella VAS del PAT non vi è stata una attenta verifica e analisi degli effetti diretti che eventuali effetti indiretti, secondari, cumulativi, transfrontalieri, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi
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Visto anche il sottotitolo dell'Arena a titolo: "«Il progetto ha 15 anni. I contesti allora erano diversi»" partiamo proprio da circa 15 anni fa quanto è stata approvata la DIRETTIVA V.A.S. - Valutazione Ambientale Strategica
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Se nella Direttiva VAS - che ricordo è dal 2001 che è stata approvata - nella quale Direttiva sarebbe previsto quanto qui sotto evidenziato, posso chiedermi cosa hanno fatto i Sindaci in questi ultimi 15 anni?
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f) possibili effetti significativi (1) sull'ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l'acqua, l'aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l'interrelazione tra i suddetti fattori;
g) misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali effetti negativi significativi sull'ambiente dell'attuazione del piano o del programma;
(1) Detti effetti devono comprendere quelli secondari, cumulativi, sinergici, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporaneipositivi e negativi.
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Essendo noto che la VAS si applica ai Piani e ai Programmi (esempio ai PAT - Piani di Assetto del Territorio) per i progetti e quindi anche per la Ferrovia TAV si applica la Direttiva VIA (approvata ancora nel 1985) ricordiamo che della DIRETTIVA VIA nell'Aprile 2014 ne è stata approvata una ulteriore modifica di cui qui sotto si evidenziano gli  aspetti relativi agli EFFETTI CUMULATIVI... aspetti come evidenziati nella VAS.
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Se nella Direttiva VIA oggi viene rimarcato quanto già deciso 15 anni fa con la Direttiva VAS - forse questo aspetto andrebbe ricordato ai Sindaci - qualora volessero effettivamente fare qualcosa per il nostro territorio, visto che anche nella Direttiva VIA (come nella VAS) ci sarebbe scritto questo:
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4. La descrizione dei fattori specificati all'articolo 3, paragrafo 1, potenzialmente soggetti a effetti significativi derivanti dal progetto: popolazione, salute umana, biodiversità (ad esempio fauna e flora), territorio (ad esempio sottrazione del territorio), suolo (ad esempio erosione, diminuzione di materia organica, compattazione, impermeabilizzazione), acqua (ad esempio modifiche idromorfologiche, quantità e qualità), aria, clima (ad esempio emissioni di gas a effetto serra, gli impatti rilevanti per l'adattamento), beni materiali e patrimonio culturale, ivi compresi gli aspetti architettonici e archeologici, e paesaggio.
omississ...
e) al cumulo con gli effetti derivanti da altri progetti esistenti e/o approvati, tenendo conto di eventuali problemi ambientali esistenti, relativi ad aree di particolare importanza ambientale suscettibili di risentirne gli effetti o all'uso delle risorse naturali;
omississ...
La descrizione dei possibili effetti significativi sui fattori specificati all'articolo 3, paragrafo 1 include sia effetti diretti che eventuali effetti indiretti, secondari, cumulativi, transfrontalieri, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi del progettoomississ...
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Premesso questo ed evidenziando questa frase: "territorio (ad esempio sottrazione del territorio)", posso ricordare che era il 17 Ottobre 2014 quando il sottoscritto inviava questo documento: "Osservazioni alla VIA della Linea Ferroviaria AV/AC Torino-Venezia: tratta AV/AC Milano-Verona, relativamente al tracciato che interessa il territorio del Comune di Sommacampagna - VR [ dal Km 135 al km 140 ]" e di quelle "23 Osservazioni" allora inviate al Ministero dell'Ambiente e anche ai Sindaci di Sommacampagna e di Sona... avevo ricordato queste quattro Osservazioni:
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Osservazione n° 06: Obbligatorietà della Valutazione di tutti gli “Effetti Cumulativi” 
Osservazione n° 07: Mancata valutazione del “Cumuli degli Effetti” con la SI.TA.VE. 
Osservazione n° 08: Verifica di modifiche-alterazioni al Deficit Ecologico di Caselle. 
Osservazione n° 09: Ai comuni una “compensazione” per il territorio “consumato”. 
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Vista la situazione di Caselle (vedi sotto) impattata da una serie infinita di impatti ambientali... se mi chiedono cosa ne penso sulla TAV... posso rispondere cosi: "La VAS della TAV, dovrebbe costringere il Comune di Sommacampagna a predisporre una nuova VAS per il PAT - con una evidente adozione-approvazione di una Variante al PAT - altrimenti il PI non può essere approvato, in quanto nella VAS del PAT non vi è stata una attenta verifica e analisi degli effetti diretti che eventuali effetti indiretti, secondari, cumulativi, transfrontalieri, a breve, medio e lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi e non vi è stata anche una analisi relativa al cumulo con gli effetti derivanti da altri progetti esistenti e/o approvatitenendo conto di eventuali problemi ambientali esistenti?"
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