Se sull'Arena leggo un articolo a titolo: "Atto di citazione al Comune. Il milione del Catullo in bilico", con sottotitolo: "L'incasso delle quote cedute alla Save assoggettato all'esito del procedimento promosso da Sea al Tar Contestata la procedura di vendita senza gara" e sopra titolo: "Il sindaco Faccioli convinto della correttezza dell'operazione. Prima udienza a Venezia il 21 gennaio"... posso chiedermi cosa può succedere se...!!!

Oggi non avendo tempo di scrivere su ViViCaselle
vi lascio ad un articolo dell'Arena sull'Aeroporto di Verona.
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Se sull'Arena leggo un articolo a titolo: "Atto di citazione al Comune. Il milione del Catullo in bilico", con sottotitolo: "L'incasso delle quote cedute alla Save assoggettato all'esito del procedimento promosso da Sea al Tar Contestata la procedura di vendita senza gara" e sopra titolo: "Il sindaco Faccioli convinto della correttezza dell'operazione. Prima udienza a Venezia il 21 gennaio"... posso chiedermi cosa può succedere se...!!!
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Sorge un punto di domanda sul milione di euro in arrivo nelle casse comunali per l'operazione di vendita delle quote societarie villafranchesi della Catullo spa. La situazione sarà più chiara tra qualche giorno: il 21 gennaio si terrà la prima udienza al Tar Veneto per la sospensiva, in seguito al ricorso di Sea, società aeroportuale, gestore degli scali milanesi di Malpensa e Linate. L'ente contesta le due delibere di consiglio e di giunta approvate da Villafranca con le quali il Comune ha venduto le quote a Save, la società di gestione dell'aeroporto di Venezia entrata poi come socio al 35 per cento nella Catullo. Sea ritiene che l'amministrazione dovesse passare per una procedura evidenziale: vendere le quote con una gara pubblica. 
Sea ha promosso il ricorso dapprima al Presidente della Repubblica in ottobre per annullare le due deliberazioni comunali, che garantivano a Save il primo accesso, con il 2 per cento villafranchese, alla Catullo. Il ricorso era rivolto anche a Catullo e Save. Quest'ultima ha chiesto la trasposizione del ricorso dal Presidente al tribunale amministrativo regionale. Così il 19 dicembre Villafranca ha ricevuto la citazione in giudizio dinnanzi al Tar e ha nominato come legale rappresentante l'avvocato Andrea Leoni di Verona, per una somma di circa 14mila euro. Il 21 gennaio, all'udienza, si discuterà sulla sospensiva e si deciderà se dar corso al procedimento. Per Villafranca, però, oltre alla questione legale, c'è quella economica. Dall'operazione di vendita delle quote societarie, già sottoscritta con atto notarile l'anno scorso, deve incassare un milione di euro. Il Comune decise di non introitare la cifra nell'autunno scorso, perché non finisse nell'avanzo di bilancio, ma di riscuoterla nel 2015 inserendola così nel nuovo esercizio finanziario in modo da averla disponibile per sostenere qualche opera pubblica. Il sindaco Mario Faccioli, tuttavia, è tranquillo: «Il milione non ci serve subito e possiamo incassarlo più avanti. Il bilancio si studierà nei prossimi mesi e nel frattempo la questione potrebbe già risolversi». La somma non rischia di andar perduta, secondo il primo cittadino, essendoci una polizza fideiussoria. Sulla legittimità procedurale della cessione delle quote di Villafranca direttamente a Save, invece, spiega: «Siamo sereni sulla procedura e non potevamo agire diversamente. Abbiamo seguito le modalità con le quali la società aeroportuale gestisce le quote. Tutti i soci di maggioranza hanno indicato come socio entrante Save. La nostra scelta è stata, quindi, in linea con le strategie societarie». C'è anche un aspetto economico: «Se avessimo aperto una gara pubblica avremmo dovuto nominare un Advisor (consulente, ndr) che provvedesse a calcolare il valore delle nostre quote in base a un'analisi più ampia sul valore dell'aeroporto intero. Si doveva passare poi per il consiglio di amministrazione e l'assemblea dei soci che hanno diritto di prelazione o possono anche rifiutare. E nel caso la gara non fosse andata a buon fine avremmo comunque dovuto pagare l'Advisor».
Il sindaco spiega che la controversia è nata in seguito alle riflessioni tra Enrico Marchi, presidente di Save, e la società di gestione dello scalo di Bergamo (Sacbo) per un piano industriale congiunto di sviluppo sull'aeroporto di Montichiari. Sul tema del ricorso anche Marchi e il presidente della Catullo Paolo Arena avevano puntato il dito contro Sea accusandola di voler solo contrastare lo sviluppo delle altre società. «Sulle procedure», aveva detto Arena, «tutti i passaggi e le decisioni sono stati vagliati dagli organi competenti, dal ministero a Enac».
Villafranca possedeva possedeva 41.899 quote, il 2,66 per cento nella società. Ne ha vendute 31mila, a 31,7 euro l'una, restando con lo 0,66 per cento. L'idea di cessione era stata sollecitata anche dalla minoranza di centro sinistra di Paolo Martari che però al momento di approvarla si astenne («Pur condividendo l'impianto dell'operazione») come i due consiglieri della lista Tosi Luca Zamperini e Stefano Predomo. La delibera fu approvata dalla maggioranza e dal consigliere di minoranza Martina Pasetto (Forza Villafranca). 
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