Se sul Corriere di Verona leggo: "Ritorno al Catullo, scoppia la pace con Ryanair" e se sull'Arena leggo: "Ryanair-Catullo firmata la pace: tornano due voli" posso chiedermi chi paga la differenza dei costi del biglietto se arrivano i voli Ryanair?

Ieri mattina mentre scrivevo questo messaggio: "Nell'immagine di copertina del Comitato Aeroporto di Treviso - da oggi - c'è scritto «STOP AMPLIAMENTO», dopo che sulla Tribuna di Treviso hanno pubblicato un articolo con titolo: "Voli sforati, l’aeroporto sotto inchiesta" e sotto titolo: "Il Ministero per l’ambiente apre la procedura per danno ambientale. Mandato alla Ispra: «Quantificare l’inquinamento»", non immaginavo quello che sarebbe successo a fine giornata, quando cominciarono ad essere pubblicate notizie sul ritorno di Ryanair all'Aeroporto Catullo e nei TG locali si enfatizzava questo evento. 
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Se sul Corriere di Verona leggo: "Ritorno al Catullo, scoppia la pace con Ryanair", con sottotitolo: "Chiusa la guerra legale da oltre otto milioni, dal primo aprile voli a Verona per Palermo e Bruxelles. E nell’autunno 2015 collegamenti anche per Montichiari. «Questo non è solo che l’inizio dello sviluppo»" e se sull'Arena leggo: "Ryanair-Catullo firmata la pace: tornano due voli", con sottotitolo: "Da aprile per Palermo e Bruxelles. Previsti in totale 175mila passeggeri. «I contratti sono sostenibili». Verrà coinvolto anche lo scalo di Montichiari", posso chiedermi chi paga la differenza dei costi del biglietto se arrivano i voli Ryanair?
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VERONA Dopo i contrasti, dopo un arbitrato a Londra del valore di 8,4 milioni di euro, dopo le polemiche, dopo i conflitti e le discussioni su un contratto, firmato dai precedenti vertici, che ha portato l’aeroporto Catullo sull’orlo del fallimento, Ryanair torna a Verona. Ieri la conferma ufficiale: dal prossimo 1° aprile la compagnia aerea tornerà a fare scalo all’aeroporto Catullo con due nuovi voli, uno per Palermo, con collegamento giornaliero, e uno per Bruxelles-Zaventem, con collegamento quadrisettimanale.«Abbiamo lavorato per definire un progetto di sviluppo win win – ha spiegato il presidente del Catullo Paolo Arena – per tutte le componenti coinvolte: per l’aeroporto, per Ryanair e per il territorio. L’ipotesi iniziale – confida Arena – era quella di aprire le operazioni dal prossimo autunno, ma la compagnia aerea ha valutato di anticipare l’inizio dell’attività alla prossima stagione estiva, che in termini di programmazione è imminente».
Sepolta l’ascia di guerra, quindi, grazie ad un lavoro proseguito nell’ombra in questi anni dall’ex direttore generale Carmine Bassetti e dall’intervento di Save che con Ryanair vanta canali preferenziali, visto il rapporto di lunga data a Treviso. L’accordo, attivo dalla prossima primavera, prevede che nella programmazione winter time possano aggiungersi non solo nuovi collegamenti per e da Verona Catullo, ma anche con lo scalo di Brescia – Montichiari. Per adesso, non sono state reso note le tratte, ma entrambe le parti in causa hanno confermato che si sta lavorando a queste ipotesi.
Rimanendo alla stretta attualità, John Alborante, sales e marketing manager della compagnia ha sottolineato: «Ryanair è lieta di confermare il suo ritorno a Verona dall’aprile 2015, con due nuove rotte per Palermo e Bruxelles, grazie alle quali Ryanair si prefigge di trasportare 175mila passeggeri all’anno da e per l’aeroporto scaligero. Verona rappresenta il nostro 25° aeroporto in Italia». L’obiettivo della compagnia aerea, per il 2015, è quello di arrivare a trasportare, solo nel nostro Paese, 26 milioni di passeggeri. Ma, soprattutto, il ritorno di Ryanair a Verona mette fine a un contenzioso da 8,4 milioni di euro che dura da anni, tra la compagnia aerea e l’aeroporto scaligero. L’ultimo volo su Verona, Ryanair l’aveva eseguito nell’ottobre di due anni fa, con la promessa di rivedersi in tribunale. Da una parte c’era il Catullo che, con la nuova gestione Arena–Carmine Bassetti, si rifiutava di pagare incentivi ritenuti troppo onerosi siglati dalla precedente gestione, dall’altra la compagnia aerea che aveva deciso di non pagare più le tasse aeroportuali. Ne è venuto fuori un contenzioso milionario. «I termini del nuovo accordo – ha chiarito Arena – sono coperti da ovvio riserbo, ma possiamo dire che abbiamo trovato opportunità di sviluppo e vediamo grandi possibilità di crescita. Questo scalo non è succube di nessuno». Con l’amministratore delegato Paolo Simioni (uomo nominato da Save) che ha precisato: «L’accordo è economicamente sostenibile ed è la risposta a chi diceva che Save non avesse a cuore lo sviluppo del Catullo». Tra l’altro il ritorno di Ryanair a Verona fa parte di una strategia di crescita più ampia: «Questo accordo rappresenta un importante rafforzamento del network per il nostro scalo, reso possibile grazie al rapporto esistente tra Save e Ryanair. Il suo traguardo è di medio termine e, da qui al 2018, le nuove rotte sono solo all’inizio». Tre sono le direttrici principali lungo le quali il Catullo dovrà crescre: lo sviluppo di collegamenti punto a punto, l’incremento dei voli per gli hub europei (e l’aeroporto di Bruxelles – Zaventem lo è) e il consolidamento del segmento charter. «Queste linee guida – ha ribadito Simioni – consentiranno di andare oltre il recupero del volume di traffico perso negli ultimi anni, traguardando il Catullo a quattro milioni di passeggeri, nel medio periodo».
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E dopo aver ricopiato l'articolo del Corriere ora quello dell'Arena a titolo: "Ryanair-Catullo firmata la pace: tornano due voli" con sottotitolo: "Da aprile per Palermo e Bruxelles. Previsti in totale 175 mila passeggeri. «I contratti sono sostenibili» Verrà coinvolto anche lo scalo di Montichiari" e sopra titolo: "AEROPORTI. La compagnia low cost mancava a Verona da due anni".
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Pace fatta tra l'aeroporto Catullo e la compagnia aerea low cost Ryanair, che dal prossimo aprile tornerà a volare su Verona con due nuove rotte per Palermo e Bruxelles (Zaventem).
Si è dovuto attendere un po' di tempo, ma a distanza di due anni il lieto fine è arrivato: un ritorno importante, invocato da molti viaggiatori costretti a recarsi in altri scali e che si lascia alle spalle le pesanti controversie che nell'ottobre del 2012 avevano spinto la compagnia irlandese a prendere il volo e abbandonare lo scalo veronese.
Ieri, invece, l'annuncio. «Abbiamo lavorato per definire un nuovo progetto di sviluppo con Ryanair, che portasse risultati positivi nel medio-lungo periodo per l'aeroporto e il territorio, oltre che per la compagnia», spiega il presidente della Catullo spa Paolo Arena, la società che gestisce gli aeroporti di Verona e di Brescia.
«I voli partiranno dal primo di aprile 2015, in modo da coprire l'intera stagione estiva. Siamo fiduciosi, inoltre, di poter comunicare a breve anche sviluppi sullo scalo di Montichiari, specializzato nel cargo ma pronto ad accogliere opportunità anche sul fronte passeggeri».
La programmazione estiva di Ryanair da Verona avrà due nuove rotte, che permetteranno di trasportare oltre 175mila clienti: Palermo con frequenza giornaliera e Bruxelles Zaventem, l'aeroporto principale di Bruxelles, quattro volte a settimana.
«La nostra è la compagnia numero uno per traffico: nel 2014 contiamo di raggiungere l'obiettivo di 89 milioni di passeggeri, fino ad arrivare a 150 milioni nel 2024», dichiara John Alborante, sales&marketing manager di Ryanir per l'Italia.
«Per festeggiare queste due nuove rotte, stiamo mettendo a disposizione posti in vendita a tariffe che partono da soli 19,99 euro per viaggiare su tutto il network europeo da gennaio a marzo, prenotabili entro la mezzanotte di domenica 21 dicembre».
Soddisfatto anche l'amministratore delegato della Catullo spa Paolo Simioni. «Il sistema aeroportuale del Nordest punta a valorizzare le specificità di ciascun aeroporto. La strategia dello scalo di Verona si basa su tre direttrici: lo sviluppo di collegamenti punto a punto, l'incremento dei voli per gli hub europei e il consolidamento del segmento charter», sostiene Simioni.
«Tali linee guida consentiranno di andare oltre il recupero del volume di traffico perso negli ultimi anni, traguardando a quattro milioni di passeggeri nel medio periodo. In tale ottica va inserito l'accordo con Ryanair, che testimonia la nostra ferma determinazione di restituire all'aeroporto di Verona la sua funzione di riferimento per il territorio e la sua economia».
Il ritorno di Ryanair va a chiudere, dunque, tutte le problematiche di arbitrato presenti nel contenzioso con il Catullo: lo scalo scaligero nel 2012 aveva smesso di rispettare l'accordo contrattuale, perché prevedeva incentivi troppo alti (fino a 24 euro a passeggero), fino ad arrivare ai ferri corti con la compagnia irlandese.
Le trattative, portate avanti in questo periodo anche dall'ex direttore generale Carmine Bassetti per il superamento delle controversie, e la collaborazione storica tra Save e Ryanair hanno portato al nuovo accordo. E i contratti questa volta, come dichiarato da tutti i vertici della Catullo spa, «sono economicamente sostenibili».
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In merito al fatto che l'articolo precedente cosi si concludeva: "i contratti questa volta, come dichiarato da tutti i vertici della Catullo spa, «sono economicamente sostenibili»" lato dell'articolo principale, va evidenziato che c'è questo piccolo articolo: "Archiviati i contratti capestro" con questo testo:
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Il ritorno di Ryanair conclude uno dei contenziosi più duri che siano mai stati aperti con una compagnia aerea al punto che era diventato un caso nazionale. I contratti con gli irlandesi erano stati stipulati dalla gestione Bortolazzi- Soppani (presidente e dg) e ritenuti eccessivamente costosi dalla successiva gestione Arena-Bassetti. Al punto che erano stati ribattezzati «contratti capestro». Il Catullo pagava incentivi altissimi per ogni passeggero e quindi ogni anno sborsava alla compagnia low cost cifre fino a 7 milioni. Aggravando il deficit. I contratti vennero impugnati davanti all'Unione europea per l'ipotesi che si trattasse di aiuti di Stato. La mobilitazione fu anche politica (con l'eurodeputato Fontana) e partì una inchiesta dell'Ue in tutta Italia che portò a ridimensionare il fenomeno degli incentivi. Il Catullo decise di non pagare Ryanair e gli irlandesi non pagarono i diritti aeroportuali. Intervenì anche Enac e alla fine Ryanair tolse gli aerei da Verona: il Catullo perse passeggeri ma evitò di affossare ancora il bilancio. L'arbitrato si spostò davanti ai giudici e quella annunciata ieri è la soluzione finale: gli irlandesi recuperano i voli e il Catullo può avere finalmente quella marginalità reddituale che prima non esisteva.
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Ho trascritto gli articoli, per evitare di scrivere considerazioni, ma dovere di cronaca se quel signore (qui sopra sulla destra) rappresenta Ryanair e il signore al centro sarebbe il Presidente della Catullo SpA (che ormai non conta più nulla)... chi comanda veramente è l'Amministratore Delegato nominato dalla SAVE SpA che è questo signore qui sopra sulla sinistra... che si vede anche in questo sottostante video a fianco del Presidente di SAVE quando avevano presentato il Piano di Sviluppo dell'Aeroporto di Treviso in Provincia... nel Dicembre 2011.
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E se siete curiosi... curiosi... dal minuto 1 e 8 secondi... Marchi parla dell'Aeroporto di Verona, cosi dicendo: "... oggi a differenza di quello che succede con il Comune di Verona, con la Provincia di Verona... che mettono ogni anno soldi dei cittadini per ripianare le perdite dell'aeroporto... "
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In quell'occasione, i rappresentanti di SAVE SpA, avevano illustrato il Piano di Sviluppo dell'Aeroporto di Treviso, il quale P.S.A. - però - è stato bocciato dalla Commissione VIA Nazionale e sul quale aeroporto sta indagando sia il Ministero dell'Ambiente per danno Ambientale che la Corte dei Conti per Danni Erariali.
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Dopo questa ricopiatura di articoli conseguenti ad un Comunicato Stampa della Catullo Spa a titolo: "LE TARIFFE BASSE RYANAIR TORNANO A VERONA LA PROSSIMA ESTATE. 2 NUOVE ROTTE PER BRUXELLES E PALERMO, 175.000 CLIENTI. ", il mio unico intervento di oggi è solo questa domanda: "Posso chiedermi chi paga la differenza dei costi del biglietto se arrivano i voli Ryanair?".
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Visto che sulla rotta Verona Palermo ci sono voli anche di Volotea ho provato a fare una prenotazione per il 1° Aprile 2015 (giorno di inaugurazione del volo Ryanair sulla stessa rotta) e a differenza di Ryanair il cui costo sarebbe di 19,99 euro, con Volotea dovrei spendere 57,56 euro.
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Se prosegui la prenotazione con Volotea, con la indicazione di un posto standard... da 57,56 di spesa passi già a 74,01 euri, di cui ben 25,10 euro sarebbero solo di tasse (compreso anche l'IVA).
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Se invece di Volotea, per il 2 Aprile 2015 prenotate un volo Meridiana con cambio a Napoli, solo il volo Verona Napoli vi verrà a costare 58 euro.
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E di questi 58,10 euro qui sotto evidenziamo il dettaglio delle tasse e delle spese, che per un adulto sono pari a 19.10 EUR, cosi costituite: EX - CONTROLLO BAGAGLI: 0.69 EURFN - IVA SU TASSE: 1.74 EURHB - TASSA COMUNALE: 6.50 EURIT - TASSA D'IMBARCO: 6.13 EURMJ - PSC - TASSA PER I SERVIZI AL PASSEGGERO: 0.93 EURVT - TASSA DI SICUREZZA: 3.11 EU.
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Se la matematica non è un'opinione e i biglietti di Ryanair costano 19,99 euro e se solo di tasse e spese una ditta concorrente avrebbe una spesa di 19,10 euro, mi spiegate chi paga almeno le spese e le tasse quando Ryanair riprenderà i voli su Verona?

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