Se su Target leggo: "Colpo Bigon! Gratis l'area Militare", se su l'Arena leggo: "Lo Stato pronto a cedere al Comune i forti sulle colline" e se poi leggo anche: "Marchi: «Arriverò al 90% del Catullo»" posso chiedermi perchè le aree dalla "Margerita Nord" dell'Aeroporto Militare - se queste andranno alla Catullo SpA - poi, di fatto, questa aree andranno a finire... "agratis" nelle mani di Marchi, per realizzare la sua Città Aeroportuale?


Oggi un accorato appello all'Amministrazione Comunale di Sommacampagna, perchè le aree della "Margherita Nord" abbiano da essere gestite da NOI, in modo che i benefici siano positivi per tutti NOI cittadini, al fine di impedire che... i vantaggi della trasformazione delle future aree ex militari, siano a favore di chi viene da fuori a fare i suoi - legittimi - interessi (nella fattispecie il Presidente di SAVE: Enrico Marchi)... interessi che forse - con un NUOVO Accordo di Programma - potrebbero essere a favore anche di NOI cittadini.
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Se su Target leggo: 
"Colpo Bigon! Gratis l'area Militare"
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Se su l'Arena leggo: 
"Lo Stato pronto a cedere al Comune i forti sulle colline"
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Se poi, sempre sull'Arena dell'altro ieri, leggo però anche questo: 
"Marchi: «Arriverò al 90% del Catullo»"
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E se poi, ancora sull'Arena, di ieri, leggo questo altro articolo:
"Catullo, da Tosi l'ok a Marchi «Basta Campanili»"
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Posso chiedermi perchè le aree dalla "Margerita Nord" dell'Aeroporto Militare - se queste andranno a finire nella gestione della Catullo SpA - poi, di fatto, questa aree andranno a finire... "agratis" nelle mani di Marchi, per realizzare la SUA... Città Aeroportuale e non siano invece trasformate per essere anche a servizio della nostra comunità?
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Prima di proseguire, ricordo quanto avevo pubblicato in data 8 Marzo 2014 (prima che nella Catullo SpA entrasse SAVE SpA) in questo messaggio: "In merito alla "Margherita Nord", dopo aver riletto quanto dichiarato dai due ex Assessori di Sommacampagna e dopo aver letto gli articoli e ascoltato il TG di TeleArena, non bisogna essere "paragnosta" per comprendere - mesi prima - che l'Aeroporto Catullo intendeva violare la V.I.A. - Valutazione di Impatto Ambientale come riportato in un articolo dell'Arena di oggi: "Catullo, nuove aree da luglio «Così l'aeroporto crescerà»" - Dalla lettura dei giornali di oggi, pare che sia confermato che da Luglio 2014, cioè solo fra 5 mesi, ci sarà l'ennesima VIOLAZIONE della V.I.A. all'Aeroporto di Verona - Non è che come cittadini di Sommacampagna stiamo un pò esagerando a farci prendere per il "lato B" dai Catulliani e pertanto... gli tiriamo fuori gli "attributi"... SI o NO????"
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Su quello che Marchi vorrà fare all'Aeroporto: "Valerio Catullo" non dovrebbe essere difficile capirlo, visto l'intervista che ha rilasciato ad "Avionews" come riprodotta in questo video a titolo: "Avionews: intervista con Enrico Marchi Pres. SAVE" nel quale: "Marchi parla del sondaggio Censis e delle varie iniziative su aeroporto di Venezia e dei nuovi collegamenti aerei"
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E dopo aver ascoltato questa intervista, ricordiamo anche questo altro video a titolo: "
Un AEROPORTO-CITTA'  per lo sviluppo del Nordest", un intervento cosi sintetizzato: "VENEZIA - Per il 77% dei veneti bisogna investire nelle relazioni con il mondo per tornare a crescere: lo dice un'inchiesta del Censis, presentata oggi all'aeroporto di Venezia. Proprio lo scalo di Tessera sarà la chiave di sviluppo principale per il futuro del Nordest. - Intervistati: ENRICO MARCHI (Presidente SAVE), MATTEO ZOPPAS (Presidente Confindustria Venezia), PAOLO COSTA (Presidente Autorità Portuale Venezia) ".
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Visti-ascolati questi video ora rileggiamo l'articolo pubblicato l'altro ieri sull'Arena a titolo: "Marchi: «Arriverò al 90% del Catullo»", con sottotitolo: "Giuseppe Riello, Aerogest: «Gli accordi sono chiari, se vorrà crescere ancora sarà necessario un confronto»", sopra titolo: "AEROPORTI. Il presidente di Save, oggi socio al 35%, non nasconde le ambizioni di scalata. Intanto compra l'inoptato" e questo testo:
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Enrico Marchi, grande patron di Save, vuole dare la scalata al Catullo. Lo ha rivelato lui stesso alle agenzie di stampa. Nelle settimane scorse la società aeroportuale veneziana, quotata in Borsa, che gestisce gli scali Marco Polo di Venezia e il Canova di Treviso è entrata come partner industriale nella società Catullo con la quota del 35%. Marchi ha nominato l'amministratore delegato, Paolo Simioni, e ha aperto subito il dialogo con Orio al Serio per trovare un accordo di gestione che metta in movimento lo scalo bresciano di Montichiari, sottoutilizzato da sempre e di proprietà della Catullo che dal secolo scorso ne paga i pesanti debiti.
«Alcuni soci hanno esercitato il diritto di recesso e quindi noi compreremo quelle azioni. A breve saliremo al 40% in Catullo Spa», ha dichiarato infatti il presidente di Save che si trovava a Milano per ufficializzare l'acquisto di Banca Arner da parte della Finint, la finanziaria con la quale Marchi cavalca i mercati. E Marchi si è spinto oltre: «Una volta vinta la diffidenza, mi aspetto che Save possa salire all'80-90% di Catullo». 
Uno scenario che al momento non è negli accordi, anche perché i soci veronesi e trentini non pare abbiano intenzione di perdere il controllo del loro aeroporto. Almeno per ora. Per questo motivo l'altro ieri il presidente di Aerogest e Camera di commercio Giuseppe Riello, commentando l'interessamento di Orio al Serio per lo scalo di Montichiari ha aggiunto anche un altro punto: «Il nostro primo intento come soci di Aerogest (la nuova società che detiene la maggioranza della Catullo e che comprende soci veronesi e trentini) è di promuovere lo sviluppo economico del territorio. Al momento, gli accordi con Save sono chiari e il contesto della nostra collaborazione è definito. Se, in futuro, Save manifestasse concretamente l'intenzione di crescere ulteriormente nel capitale», ha precisato Riello, «dovrà confrontarsi con Aerogest, il cui primo intento, lo ripeto, è salvaguardare le aspettative dell'economia locale».
Sul Catullo insomma le pedine non sono ancora ferme. 
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«Una volta vinta la diffidenza, mi aspetto che Save possa salire all'80-90 per cento di Catullo». Com'era prevedibile non sono certo passate inosservate nel mondo politico e imprenditoriale scaligero le "bellicose" dichiarazioni di Enrico Marchi, presidente di Save, la società aeroportuale veneziana che gestisce gli scali Marco Polo di Venezia e il Canova di Treviso, entrata come partner industriale nella società Catullo con la quota del 35 per cento. Marchi, come riportato ieri da L'Arena, aveva dichiarato a Milano che «a breve saliremo al 40 per cento» attraverso l'acquisto di azioni alle quali alcuni soci hanno rinunciato.
«A me sta a cuore l'interesse per Verona, e cioé che garantisca il maggior numero possibile di voli nazionali e internazionali». Il sindaco Flavio Tosi, importante socio del Catullo, si dice «per nulla spaventato» dalle parole di Marchi. Anzi. «Per una città e un territorio come il nostro», commenta Tosi, «l'aeroporto è un'infrastruttura strategica per il turismo, basti vedere l'afflusso eccezionale di visitatori ai mercatini di Natale in centro, le grandi aziende, le manifestazioni fieristiche. Quindi quello che interessa è come viene gestito e fatto crescere... E il presidente Marchi ha dimostrato di essere uno straordinario gestore di aeroporti». E continua: «Le scelte campanilistiche e localistiche su questi temi non pagano, bisogna affidarsi al miglior gestore che garantisca il miglior piano industriale di sviluppo. E grazie all'intuizione del presidente Paolo Arena che è stato bravo a intraprendere la strada di un'apertura all'esterno dopo che si era perso troppo tempo a cercare soluzioni interne, si è scelto di allearsi con Save proprio per quello che ha dimostrato di saper fare con il Marco Polo di Venezia. Per cui siamo tranquilli, anche perché», sottolinea il sindaco, «Marchi si è subito mosso molto bene anche per rilanciare l'aeroporto di Montichiari che da un problema che era può ora diventare un volano importantissimo per il sistema Verona sul trasporto delle merci».
Il presidente del Catullo Paolo Arena non si sbilancia. «Siamo impegnati», commenta, «a cogliere le opportunità industriali che si stanno concretizzando. A livello societario, gli azionisti hanno stretto lo scorso ottobre un patto preciso, definito contestualmente al piano di investimento, come ribadito dal presidente Riello. Procederemo anche in futuro sulla base delle indicazioni che i soci definiranno congruenti con lo sviluppo dell'aeroporto».
... omississ...
Più preoccupato dalle intenzioni del patron di Save si dice, invece, il presidente della Provincia Antonio Pastorello. «Si sapeva», esclasma, «che Marchi sarebbe entrato nell'assetto societario per comandare, non certo per obbedire. E ora sta scoprendo le sue carte, ma è il prezzo che si doveva pagare per il salvataggio dell'aeroporto. Spero solo che adesso non torniamo sotto la dominazione di Venezia... Il Catullo è un'infrastruttura strategica per il territorio veronese, l'auspicio, quindi, è che il suo ruolo non si impoverisca, noi come Provincia seguiamo attentamente gli sviluppi di questa vicenda, speriamo che ci si possa confrontare».
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In merito a quello che vorrebbe fare "Marchi di SAVE" all'Aeroporto Catullo - tra cui "prendersi le aree della Margherita Nord" - io credo che ci sia un'alternativa sull'utilizzo delle aree della "Margherita Nord" da parte dell'Aeroporto, ma utilizzate dal Comune di Sommacampagna come descritto in una proposta che ho illustrato in questo PRIMO documento: "BOZZA-PROPOSTA per un nuovo ACCORDO DI CONCERTAZIONE, per le aree a SUD di Caselle con l’obiettivo di PROGETTARE PER PROTEGGERE al fine di poter realizzare delle Opere e degli Interventi di Mitigazione, di Compensazione, di Ripristino, di Restauro e di Risanamento Ambientale, per Salvare Caselle" che ho spedito in data 7 Luglio 2014 e che ho integrato poi in data 21 Luglio 2014 nel SECONDO documento denominato "INTEGRAZIONE alla precedente Comunicazione del 7 Luglio 2014".
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