Se oggi sull'Arena hanno pubblicato questo articolo: "Ciclabili, un megaprogetto dal Biffis a Porta Nuova" (un progetto che inizia dove inizia il Canale Alto Agro Veronese e che va verso Est, verso la città)- da oggi ho qualche motivo in più di sperare che per il Comune di Verona possa essere di suo interesse la "Ciclopedonale dell'Alto Agro Veronese" che potrebbe servire ai 5 comuni delle "Terre del Custoza".

Ieri pomeriggio, sul tardi, dopo aver letto un post su "Verona Sera" a titolo: "Verona, dal Biffis al Camuzzoni: c'è il progetto per collegare la ciclopista dell'Adige a Porta Nuova", con sotto titolo: "Servirà al cicloturismo ma anche come collegamento tra i quartieri Chievo, Saval, Borgo Milano, Stadio, dove si intersecano numerose linee bus, e permetterà di entrare nelle piste già esistenti dirette verso il centro città e Borgo Roma"... sono rimasto piacevolmente sorpreso di questa proposta.
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Verona, dal Biffis al Camuzzoni: c'è il progetto per collegare la ciclopista dell'Adige a Porta Nuova.
Un nuovo progetto per il collegamento fra la ciclopista dell’Adige (che scende dalla direttrice del Brennero, percorrendo l’argine del canale Biffis) e la stazione ferroviaria di Porta Nuova. Il documento preliminare è stato consegnato nei giorni scorsi alla Regione Veneto per concorrere al bando per la Mobilità ciclabile, che stanzia complessivamente 35 milioni di euro.
Il bando prevede per ciascun intervento un finanziamento massimo di un milione 800mila euro, che per il progetto veronese corrisponderebbe alla copertura del 90% della spesa complessiva, pari a 2 milioni di euro. “La realizzazione di questa pista servirà non solo al cicloturismo – spiega il consigliere comunale incaricato allo Sviluppo delle piste ciclabili, Ansel Davoli - ma sarà fondamentale anche per i cittadini residenti quale collegamento interquartierale di mobilità sostenibile ed alternativa all’uso dell’auto, tra i quartieri Chievo, Saval, Borgo Milano, Stadio, dove si intersecano numerose linee di trasporto pubblico extraurbano e urbano, e permetterà i collegamenti alle piste già esistenti dirette verso il centro città e Borgo Roma, incentivando la mobilità pedonale e ciclabile anche ai fini del contenimento del traffico veicolare e del conseguente inquinamento atmosferico ed acustico".
La nuova pista avrà quindi valenza strategica per integrare la mobilità ordinaria e funzionerà da infrastruttura permanente a supporto della crescente domanda di pendolarismo e di cicloturismo, valorizzando elementi naturalistici, architettonici e paesaggistici di interesse, quale il corso del Canale San Giovanni, il Forte del Chievo e Villa Pullè ricompresi nei territori agricoli della zona urbana e periurbana di Verona. Il progetto si sviluppa in due interventi specifici, che consentono di completare e collegare tratti ciclabili esistenti, ma ad oggi frammentati e discontinui.
IL PROGETTO - Il primo intervento, di circa 3,5 chilometri, riguarda il collegamento dalla ciclopista dell’Adige fino alla frazione di Chievo e l’innesto all’altezza della diga con la pista ciclabile esistente lungo il Canale Camuzzoni. Questo tratto percorrerà l’argine del canale Biffis-diramazione San Giovanni da località Cason del Chievo fino a via Bionde per poi, sfruttando il sottopasso ferroviario di via Monte Chievo, collegarsi al centro della frazione passando a lato del parco di Villa Pullè. Questo tratto è caratterizzato da una valenza paesaggistica e ambientale elevata sviluppandosi attraverso la campagna e il paesaggio fluviale lungo il canale San Giovanni, in un percorso ciclabile protetto, immerso nel verde, con una pista ciclabile bidirezionale e, ove possibile, anche con percorso riservato ai pedoni. L’intervento consente quindi di collegare la dorsale Brennero Ciclopista del Sole, importante itinerario internazionale, con il percorso lungo l’Adige verso la Valpolicella, sfruttando il passaggio sul ponte della diga del Chievo.
Il secondo intervento, di circa 2 chilometri, riguarda il completamento della pista ciclabile lungo Canale Camuzzoni da via San Marco fino alla stazione ferroviaria, proseguendo il percorso esistente che collega la diga del Chievo a via San Marco. Questo tratto si svilupperà lungo l’argine sinistro del canale, in continuità con quello esistente, passando accanto all’area camper nei pressi di via Albere fino a raggiungere la stazione ferroviaria di Porta Nuova. Tutta la lunghezza del percorso sarà pavimentata in asfalto e adeguatamente messa in sicurezza, lasciando gli spazi necessari per la manutenzione del canale, così come già concordato con il Consorzio gestore della rete idraulica.
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E dopo qualche ora, sempre relativamente a questo progetto, la notizia veniva riportata anche sull'Arena "on line" con questo titolo: "Ecco il nuovo mega progetto del Comune"... (un'articolo dove si può vedere anche il video dell'illustrazione del progetto).
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Il consigliere incaricato allo sviluppo delle piste ciclabili Ansel Davoli ha presentato oggi il progetto preliminare per il collegamento fra la ciclopista dell’Adige - che scende dalla direttrice del Brennero, percorrendo l’argine del Canale Biffis - e la stazione ferroviaria di Porta Nuova. 
Alla presentazione hanno partecipato il direttore tecnico del Consorzio di bonifica veronese ingegner Andrea De Antoni, il direttore del Consorzio Canale Camuzzoni ingegner Federico Vigato, i rappresentanti della Fiab Gianantonio Donini e Marco Passigato, che in qualità di ingegnere aveva redatto per conto del Consorzio veronese uno studio di fattibilità del progetto. 
Il progetto preliminare è stato consegnato nei giorni scorsi alla Regione Veneto per concorrere al bando per la mobilità ciclabile, che stanzia complessivamente 35 milioni di euro. Il bando prevede per ciascun intervento un finanziamento massimo di 1 milione 800 mila euro, che per il progetto veronese corrisponderebbe alla copertura del 90 per cento della spesa complessiva, pari a 2 milioni di euro. 
«La realizzazione di questa pista servirà non solo al cicloturismo –spiega Davoli- ma sarà fondamentale anche per i cittadini residenti quale collegamento interquartierale di mobilità sostenibile ed alternativa all’uso dell’auto, tra i quartieri Chievo, Saval, Borgo Milano, Stadio, dove si intersecano numerose linee di trasporto pubblico extraurbano e urbano, e permetterà i collegamenti alle piste già esistenti dirette verso il centro città e Borgo Roma, incentivando la mobilità pedonale e ciclabile anche ai fini del contenimento del traffico veicolare e del conseguente inquinamento atmosferico ed acustico. La nuova pista avrà quindi valenza strategica per integrare la mobilità ordinaria e funzionerà da infrastruttura permanente a supporto della crescente domanda di pendolarismo e di cicloturismo, valorizzando elementi naturalistici, architettonici e paesaggistici di estremo interesse, quale il corso del Canale San Giovanni, il Forte del Chievo e Villa Pullè ricompresi nei territori agricoli della zona urbana e periurbana di Verona». 
Il progetto si sviluppa in due interventi specifici, che consentono di completare e collegare tratti ciclabili esistenti, ma ad oggi frammentati e discontinui. Il primo intervento, di circa 3,5 chilometri, riguarda il collegamento dalla ciclopista dell’Adige fino alla frazione di Chievo e l’innesto all’altezza della diga con la pista ciclabile esistente lungo il Canale Camuzzoni. Questo tratto percorrerà l’argine del canale Biffis-diramazione San Giovanni da località Cason del Chievo fino a via Bionde per poi, sfruttando il sottopasso ferroviario di via Monte Chievo, collegarsi al centro della frazione passando a lato del parco di Villa Pullè. Questo tratto è caratterizzato da una valenza paesaggistica e ambientale elevata sviluppandosi attraverso la campagna e il paesaggio fluviale lungo il canale San Giovanni, in un percorso ciclabile protetto, immerso nel verde, con una pista ciclabile bidirezionale e, ove possibile, anche con percorso riservato ai pedoni. L’intervento consente quindi di collegare la dorsale Brennero Ciclopista del Sole, importante itinerario internazionale, con il percorso lungo l’Adige verso la Valpolicella, sfruttando il passaggio sul ponte della diga del Chievo. Il secondo intervento, di circa 2 km, riguarda il completamento della pista ciclabile lungo Canale Camuzzoni da via San Marco fino alla Stazione ferroviaria, proseguendo il percorso esistente che collega la diga del Chievo a via San Marco. Questo tratto si svilupperà lungo l’argine sinistro del canale, in continuità con quello esistente, passando accanto all’area camper nei pressi di via Albere fino a raggiungere la stazione ferroviaria di Porta Nuova. Tutta la lunghezza del percorso sarà pavimentata in asfalto e adeguatamente messa in sicurezza, lasciando gli spazi necessari per la manutenzione del canale, così come già concordato con il Consorzio gestore della rete idraulica.
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Se adesso sulla mappa dell'Anello Cicloturistico delle Terre del Custoza evidenziamo il tracciato del Canale Alto Agro Veronese - da dove inizia il nuovo progetto del Comune di Verona - appare evidente che questo canale va ad interessare oltre il Comune di Verona anche tutti i 5 comuni del "Partenariato delle Terre del Custoza" e cioè i Comuni di Bussolengo, Sona, Sommacampagna, Villafranca di Verona e Valeggio sul Mincio.
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Sul sito web delle "Terre del Custoza", sono rappresentati i territori dei 5 comuni che aderiscono a questo progetto e se evidenziamo a nord la Pista Ciclopedonale del Sole e a Sud Ovest la Pista Ciclopedonale del Mincio (a cui si aggiunge a sud un'altra Pista Ciclopedonale lungo altri canali del Consorzio di Bonifica Veronese) parrebbe essere logica conseguenza realizzare un Pista Ciclopedonale lungo il Canale Alto Agro Veronese, come sotto sintetizzato da questa freccia.
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Se adesso questa "freccia" andiamo a posizionarla su uno degli Otto progetti per Salvare Caselle, possiamo comprendere quanto valore aggiunto potrebbe creare al Comune di Sommacampagna e alle "Terre del Custoza" il poter realizzare un "Percorso ciclopedonale e rinaturalizzazione del Canale Alto Agro Veronese".
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Richiamando sempre il "Partenariato Terre del Custoza" ed evidenziando un dettaglio dell'Anello Ciclopedonale delle Terre del Custoza, possiamo - di questa mappa - evidenziare dove inizia il progetto della Pista Ciclopedonale del Comune di Verona e quindi anche dove inizia il Canale Alto Agro Veronese che poi arriva a Sommacampagna.
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Con questo dettaglio del progetto del Comune di Verona, si evidenzia dove inizia questo progetto (verso EST), che è l'inizio del Canale Alto Agro Veronese (Verso SUD) che poi attraversa il Comune di Sommacampagna.
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In merito a questo progetto ricordiamo quanto pubblicato il 14 Settembre 2014 in questo messaggio: "Se le "TERRE DEL CUSTOZA" possono diventare l'embrione per un nuovo sistema finalizzato allo sviluppo del Cicloturismo sulle colline Moreniche del Basso Lago di Garda, una nuova Ciclopedonale da realizzarsi lungo il "Canale Alto Agro Veronese" e che quindi fosse elemento di collegamento tra la "Ciclopista del Sole" con la "Ciclopista del Mincio", potrebbe essere l'inizio di una nuova valorizzazione e uno nuovo sviluppo turistico del nostro Comune? Nel frattempo... per il prossimo inverno... vista l'esperienza acquisita con il "GREEN BIKE PARK" perchè non si cerca di far nascere una collaborazione a TRE che comprenda anche le "TERRE DEL CUSTOZA" e la "FUNIVIA del MONTE BALDO", proprietaria di 15 "e-bike" che per i prossimi sei mesi (forse) verranno messe in magazzino?".
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Ed in merito al Canale Alto Agro Veronese ripubblico questi altri documenti. 
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Se oggi sull'Arena hanno pubblicato questo articolo: "Ciclabili, un megaprogetto dal Biffis a Porta Nuova" (un progetto che inizia dove inizia il Canale Alto Agro Veronese e che va verso Est, verso la città)- da oggi ho qualche motivo in più di sperare che per il Comune di Verona possa essere di suo interesse la "Ciclopedonale dell'Alto Agro Veronese" che potrebbe servire ai 5 comuni delle "Terre del Custoza". 

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