Se oggi leggo un articolo a titolo: "Le piste di sci? Non sono autorizzate" e con sopra titolo: "L’iter per la certificazione di V.I.A. è in corso già dal 2012"... secondo questa logica - visto che c'è una procedura di V.I.A. in corso per l'Aeroporto di Venezia - anche l'Aeroporto Marco Polo dovrebbe chiudere... come dovrebbe chiudere anche l'Aeroporto: "Valerio Catullo" e anche l'Interporto: "Quadrante Europa"... che la V.I.A. non l'hanno mai chiesta?

Se sull'Arena di oggi, leggo un articolo che ha questo titolo: "Le piste di sci? Non sono autorizzate", che ha questo sopra titolo: "MALCESINE. L’iter per la certificazione di Via è in corso già dal 2012 ma la vicenda emerge ora: sono a posto solo Paperino e Pozza della Stella" e che ha questo sottotitolo: "L’anno scorso hanno aperto lo stesso, ma a fine stagione dopo un sopralluogo è arrivata la multa. Passarini ai soci: «Danni gravi, serve una deroga»"... rimango... basito.
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Secondo questa logica, che degli impianti sciistici esistenti non possono rimanere aperti "perchè senza VIA" allora possiamo fare degli esempi significativi che questa chiusura sarebbe assurda e come esempio principale ricordiamo che visto c'è una procedura di V.I.A. in corso per l'Aeroporto di Venezia - allora anche l'Aeroporto Marco Polo dovrebbe chiudere perchè mancante della VIA.
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E sempre secondo questa logica - che le Piste di Sci vanno chiuse perchè c'è una Procedura di VIA in corso... anche l'Aeroporto Valerio Catullo... dovrebbe chiudere visto che la VIA, tra l'altro, la Catullo SpA... non l'ha mai chiesta, anche se è dal 2008 che sanno che l'Aeroporto deve essere sottoposto a VIA nazionale?
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Se poi aggiungiamo che anche l'Interporto: Quadrante Europa, non solo è mancante di VIA ma è anche mancate della VAS... dopo aver letto l'articolo sulle Piste di Sci del Comprensorio del Monte Baldo che andrebbero chiuse per mancanza della VIA... rimango... basito.
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Premesso questo riportiamo quanto è stato pubblicato oggi sull'Arena.
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Le piste da sci di Malcesine non hanno le autorizzazioni per aprire e non potranno essere utilizzate, salvo colpi di scena, per tutta la stagione. La Funivia di Malcesine, per questo, era stata diffidata e anche sanzionata dagli uffici della Provincia già la scorsa stagione.
Tranne la Paperino e la Pozza della Stella, entrambe brevi, le altre piste gestite da Atf il prossimo 20 dicembre non potranno entrare in funzione.
Dal 29 settembre 2012 infatti, anche se la notizia viene a galla ora, è in corso l'iter che prevede la loro corretta classificazione in Regione. Le piste infatti (salvo Pozza della Stella riconosciuta come da decreto regionale del 2011) non hanno mai ottenuto il riconoscimento da Venezia. Pertanto, dovrebbero seguire l'iter previsto dalla legge regionale 21 del 2008.
Della sistemazione di questo iter si sono occupati l'ufficio tecnico del Comune di Malcesine e, in seguito, la Funivia guidata dal presidente Stefano Passarini. La prima richiesta, formulata alla Provincia è del 29 settembre 2012. Nonostante la mancanza di autorizzazione, nell'inverno 2013 il comprensorio sciistico è stato regolarmente aperto. Si poteva sciare su ogni tracciato.
A fine novembre 2013 era stato approvato dall'Assemblea dei soci di Funivia (Provincia, Camera di Commercio e Comune di Malcesine) il bilancio di previsione di Atf, che teneva conto anche dell'introito previsto per l'uso degli impianti di risalita. Eppure a quella data gli uffici della Provincia avevano già in corso da mesi l'iter per la approvazione della classificazione delle piste. 
Ecco che a gennaio 2014, dall'ufficio mobilità e trasporti della Provincia, parte una diffida per la Funivia di Malcesine. Nel documento con oggetto «Procedimento per il rilascio delle autorizzazioni piste da sci» si legge: «Come noto, il procedimento è ancora pendente e, pertanto, le piste da esso interessate non possono essere in alcun modo aperte al pubblico». Poi l'annuncio dell'imminente sopralluogo da parte della Provincia per la verifica. La verifica avviene però solo il 7 marzo, vigilia della chiusura della stagione. Il sopralluogo dei tecnici produce diversi «verbali di contestazione e notifica di illecito amministrativo» che vengono inviati dalla Provincia a Funivia. Si tratta di sanzioni di mille euro ciascuna poiché «Non risulta essere stata rilasciata la prescritta autorizzazione all'apertura al pubblico». Le piste incriminate sono: Pra' Alpesina, ski weg Pozza della Stella, Diretta, variante Colma e ski weg Pra' Alpesina. Totale: cinquemila euro di multa.
Nonostante la diffida della Provincia risalisse a gennaio, dunque, l'utilizzo delle piste da sci a Malcesine è continuato fino alla prima settimana di marzo, con tanto di promozioni e sconti. Come mai?
Un altro dato. La Regione il 28 febbraio 2014 invia un documento alla Provincia, una settimana prima del sopralluogo. A scrivere è l'ingegner Bruno Carli, direttore sezione mobilità della Regione. In sistensi si legge: «Come è noto, è in corso di istruttoria in Commissione Via regionale il progetto di classificazione delle piste. Durante la seduta del 12 febbraio,  l'ingegner Claudio Pallaoro, delegato Via della Provincia di Trento (Pra' Alpesina ricade in parte in territorio del Trentino, ndr) parlando dell'area sciabile del Baldo ha fatto presente che… “le piste attualmente sono in esercizio, nel senso che l'impianto è in funzione e si può sciare. Sul Baldo sono percorribili tutte le piste". Tanto si comunica per quanto di competenza, ai sensi della legge regionale 21 del novembre 2008».
Ed ecco che, sette giorni dopo, la Provincia invia i tecnici in sopralluogo. A questo punto la Funivia decreta la chiusura anticipata delle piste. Il 29 ottobre di quest'anno il presidente della Funivia, Stefano Passarini, scrive ai soci di Atf, cioè al presidente della Provincia Antonio Pastorello, a quello di Camera di Commercio Giuseppe Riello e al sindaco di Malcesine, Michele Benamati. Riassume l'iter per l'autorizzazione delle piste. 
Secondo la sua ricostruzione, il 26 settembre 2012 Atf scrive alla Provincia per «il riconoscimento della piste da sci Colma, Passo del Lupo, Diretta, skiweg Pra Alpesina, Pra Alpesina, Variante Colma, variante Diagonale, skiweg Pozza della Stella». Il «22 novembre le piste ricevono la compatibilità ambientale dal ministero per i Beni culturali» e in dicembre inizia l'iter per la Via provinciale. Passano i mesi. L'otto luglio del 2013 la Provincia invia una comunicazione di «incompetenza territoriale»: l'ok alle piste compete alla Regione. Il 18 ottobre 2013 Atf presenta così «richiesta di compatibilità ambientale alla Regione»; il 24 dicembre 2013 ottiene «parere favorevole della Commissione Via Provincia di Verona» e il 2 luglio 2014 avviene l' approvazione di un disegno regionale (il 437) proposto dal consigliere Andrea Bassi, che riclassifica come «zona naturale regionale speciale invece che integrale», l'arrivo della seggiovia Pra' Alpesina, «modificando i confini della riserva integrale Lastroni Selva Pezzi». Manovra indispensabile per sanare la posizione dell'impianto.
«Attualmente», scrive ancora Passarini, «la Commissione Via della Regione non può esprimere il parere solo perché il regolamento (art. 6 l.r. 437/2014) predisposto da Veneto Agricoltura non è stato ancora inviato in Regione per le approvazioni». Secondo il presidente, si tratta quindi della mancanza di un «mero riconoscimento di un comprensorio sciistico di straordinaria importanza esistente da più di 60 anni». «Stante la situazione attuale», prosegue Passarini, «Atf non è in grado di aprire le piste con gravi danni economici e sociali». Le conseguenze, enormi, sono delineate dallo stesso Passarini: «Grave danno economico derivante dalla mancanza di attività sciistica: circa 200 mila euro di mancati incassi; impossibilità di assumere personale stagionale con ricadute su almeno 15 addetti; perdita di immagine quale importante polo sciistico della provincia; svalorizzazione dell'intero comprensorio». Infine, Passarini chiede: «In via del tutto eccezionale, il rilascio di un' autorizzazione provvisoria relativa all'esercizio del comprensorio per la stagione invernale 2014-2015». La palla ai soci.
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Se noi adesso ci colleghiamo al sito web della Regione Veneto nella sezione Valutazione Impatto Ambientale - progetti 2013 - dove ci sono i progetti che vengono sottoposti all'esame della Commissione VIA Regionale - possiamo cliccare su questo link: "Classificazione delle piste da sci sulla stazione sciistica Malcesine - Monte Baldo - Comune di localizzazione: Malcesine (VR); Comune interessato: Avio (TN) in Provincia di Trento"... e scopriamo che i documenti relativi alla procedura di V.I.A. sono stati pubblicati il 30 Ottobre 2013 e che richiesta di Istanza di VIA è del 18 Ottobre 2013.
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Nell'articolo del giornale non si fa riferimento che l'autorizzazione mancherebbe solo alle Piste da Sci ubicate nel territorio del Comune di Malcesine, mentre per le piste ubicate nel Comune di Avio, le autorizzazioni ci sono e quei tratti di pista sono stati regolarmente autorizzati dalla Provincia, come riportato nella "Sintesi Non Tecnica" dello Studio di Impatto Ambientale (S.I.A.) dove a pagina 49 si legge questo: "Al contrario, attualmente tutte le piste da sci situate nella provincia di Trento (si vedano le piste gialle di Figura 1/II), in fregio o in continuazione risultano già classificate. Gli impianti di risalita nella skiarea, quali la sciovia Colma, la sciovia Pozza della Stella e la seggiovia Prà Alpesina, sono anch’essi già classificati."
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Richiamando quanto già scritto, secondo questa logica, che degli impianti sciistici esistenti non possono rimanere aperti "perchè senza VIA" allora possiamo fare degli esempi significativi che questa chiusura sarebbe assurda e come esempio principale ricordiamo che visto c'è una procedura di V.I.A. in corso per l'Aeroporto di Venezia - allora anche l'Aeroporto Marco Polo dovrebbe chiudere perchè mancante della VIA.
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E sempre secondo questa logica - che le Piste di Sci vanno chiuse perchè c'è una Procedura di VIA in corso... anche l'Aeroporto Valerio Catullo... dovrebbe chiudere visto che la VIA, tra l'altro, la Catullo SpA... non l'ha mai chiesta, anche se è dal 2008 che sanno che l'Aeroporto deve essere sottoposto a VIA nazionale?
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In merito alla mancanza di VIA dell'Aeroporto Catullo, ricordo la comunicazione spedita, in data 11 febbraio 2008 (quasi 5 anni fa), dalla Direzione Generale per la Salvaguardia Ambientale del Ministero dell'Ambiente ad oggetto: "Assoggettamento alla procedura di VIA dell'Aeroporto di Verona - Valerio Catullo" che cosi si concludeva:
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E che ci sia un procedimento di VIA aperto per l'Aeroporto: Marco Polo di Venezia, basta collegarsi al sito web del Ministero dell'Ambiente per poter prendere visione del progetto: "Aeroporto Internazionale di Venezia Tessera - Master Plan" il cui procedimento di VIA... è iniziato solo in data 2 Ottobre 2014.
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Ma nonostante che per l'Aeroporto Marco Polo ci sia una procedura di VIA in corso e che ci siano grosse battaglie, pure in corso (vedi sotto) quell'Aeroporto... pur essendo ancora senza VIA... continua ad operare.
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Ricordato questo concludiamo con una serie di articoli relativi all'Aeroporto di Venezia.
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Se gli Aeroporti di Venezia e di Verona e l'Interporto di Verona possono continuare ad operare senza aver mai ottenuto la VIA, come mai le Piste di Sci del Monte Baldo - con una Procedura di VIA in corso... verrebbero chiuse?

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