Se sulla "Tribuna di Treviso" leggo un'articolo con questo titolo: "Bocciato il raddoppio dell’aeroporto" e con questo sottotitolo: "Terzo stop dal ministero al progetto di sviluppo presentato da Save. È un no definitivo dopo il precedente di marzo", posso preoccuparmi che la V.I.A. dell'Aeroporto: Valerio Catullo (visto che devono ancora presentarla) possa fare la stessa fine? Se la SAVE non è nemmeno capace di presentare un progetto che superi la VIA dell'Aeroporto di Treviso, cosa farà mai per l'Aeroporto di Verona?

E' da un po di tempo che non scrivo nulla sulla "V.I.A." (o la sua mancanza) degli Aeroporti di Verona, di Treviso e di Venezia, anche perchè sono in attesa di risposte dalla Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea, visto che in data 12 Settembre 2014 ho ricevuto una mail che mi avvisano che entro il 3 Ottobre 2014 dovrebbero darmi una risposta in merito alla mia richiesta di "Accesso agli Atti".
.
.
La mail del 12 Settembre 2014 l'ho ricevuta in risposta ad una mia richiesta di Accesso agli Atti che avevo presentato l'11 Settembre 2014 e che era relativa alla pratica EU-PILOT 3720/12/ENVI, con la quale chiedevo di avere copia di tutta la documentazione intercorsa tra la DGA della CE con le Autorità Italiane.
.
.
Una richiesta di Accesso agli Atti che avevo presentato lo stesso giorno che - sempre dalla Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea - mi era stato annunciato che se entro quattro settimane non avessi presentato "nuove informazioni" la pratica EU-PILOT 3720/12/ENVI sarebbe stata archiviata.
.
.
Di aver ricevuto questa comunicazione della DGA della CE ne avevo scritto in data 11 Settembre 2014 in questo messaggio: "Dopo aver letto l'ultima Comunicazione della Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea relativa alla Violazione della VIA, in particolare dei tre Aeroporti del Veneto: Venezia, Treviso e Verona... secondo la quale questi tre aeroporti non avrebbero violato la Direttiva VIA... una domanda spontanea ora mi sorge: "Ma se le informazioni alla Commissione sono inviate da chi ha violato la VIA... non è che queste informazioni possono essere... leggermente di parte?", al quale avevo anche allegato la Lettera ricevuta dalla Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea, che mi è stata anticipata via mail, l'11 Settembre 2014.
.
In merito alla Pratica EU-PILOT 3720/12/ENVI segnalo che anche il Comitato per la riduzione dell'Impatto Ambientale dell'Aeroporto di Treviso ha presentato una loro formale richiesta di "Accesso agli Atti Amministrativi".
.

.
E per seguire la storia della "mancanza di VIA" dell'Aeroporto di Treviso basta leggere quello che "COMITATO AEROPORTO DI TREVISO", da anni, pubblicano sul loro sito web o sulla loro pagina di Facebook.
.
.
Per comprendere meglio quello che oggi vado a pubblicare qui su www.vivicaselle.eu andiamo indietro di qualche mese, quando il 22 Giugno 2014, su "Il Gazzettino" venne pubblicato un articolo a titolo: "Il Canova va ampliato, assatanato chi dice no", con questo sottotitolo: "Aeroporto. Marchi, presidente Save, attacca il fronte di chi si oppone allo sviluppo dello scalo".
.
.
A questo articolo il Comitato No Ampliamento Aeroporto, due giorni dopo, ha scritto un commento a titolo: "Arroganza targata Enrico Marchi!" e con sottotitolo: "In risposta alle dichiarazioni di Enrico Marchi comparse sul Gazzettino di Treviso in data 22 giugno 2014:"... che cosi comincia: "
.
Le folli esternazioni del Dott. Enrico Marchi dagli scranni dell'assemblea di Confindustria contro il Comitato di cittadini che in questi anni ha coraggiosamente difeso e messo all'attenzione delle autorità le irregolarità dell'ampliamento “occulto” dell'aeroporto Canova di Treviso, conferma l'arroganza e la disonestà di questo personaggio che da anni si disinteressa degli impatti ambientali e della salute dei cittadini.  Sprezzante delle regole democratiche, per l'ennesima volta insulta e denigra pubblicamente delle persone che si sono rivolte alle autorità, le quali hanno dato i loro pareri con giudizio imparziale e rispettando i regolamenti prescritti per legge.

.
E se questi articoli venivano pubblicati a Giungo 2014, ora evidenzio una articolo, sempre della Tribuna di Treviso del 25 Settembre 2014 con questo titolo: "Bocciato il raddoppio dell’aeroporto" e con questo sottotitolo: "Terzo stop dal ministero al progetto di sviluppo presentato da Save. È un no definitivo dopo il precedente di marzo".
.
.
I sogni di gloria di Save sull’aeroporto di Treviso possono dirsi di fatto, finiti. Dopo il parere interlocutorio negativo dato nell’ottobre 2013 al piano di sviluppo dello scalo trevigiano, e la bocciatura ufficiale di marzo 2014 con cui il Ministero per l’ambiente aveva stoppato il programma di opere e investimenti, ad agosto la società che gestisce lo scalo trevigiano ha incassato l’ennesimo e definitivo niet da parte della commissione Via che ha giudicato inadatto e inammissibile il programma di interventi per il potenziamento del Canova.
La bocciatura netta. La commissione si è riunita in seduta plenaria ad inizio agosto ed ha valutato una per una tutte le eccezioni e le osservazioni presentate dalla società dopo il voto negativo di marzo. E le ha stroncate tutte. Il ministero, di fatto, ha ribadito il parere dato in primavera imponendo a Save, qualora non abbia intenzione di rinunciare al piano su Treviso, «di riformulare completamente» il Master plan. Un’istanza che per Save, viste anche le ultime dichiarazioni fatte dal presidente Enrico Marchi («Se l’aeroporto a Treviso non piace, Venezia può arrangiarsi da sè»), potrebbe tradursi nel dietro front su Treviso in virtù magari – è una delle ipotesi – dei buoni rapporti instaurati con il Catullo di Verona.
Il piano stroncato. Save prevedeva investimenti per 130 milioni in 20 anni: l’ampliamento dello scalo, nuovi parcheggi, nuova viabilità, nuovi hangar e soprattutto il raddoppio dei voli e la moltiplicazione dei passeggeri. Tanto, troppo secondo il Ministero per uno scalo come quello di Treviso dove la pista convive con case, fauna e flora del Parco Sile, traffico già intasatissimo, spazi di manovra e ampliamento ridottissimi. E a tutto poi si aggiungeva il fattore “tempo”. Come giudicare, approvare o rinviare un programma di investimenti (2011-2030) che nei fatti risultava già fuori tempo massimo e quindi – anche ammesso un parere favorevole dei tecnici – doveva essere completamente riscritto e riparametrato?
«Già ora non va». Come se non bastasse poi, la Commissione di agosto ha ribadito quanto detto a marzo: già oggi il Canova è fuori misura, infrastrutture e ubicazione sono inadatte ai flussi gestiti dallo scalo. Di qui l’invito (ma sembra più che altro una richiesta perentoria) a operare su viabilità e parcheggi, interventi che la commissione ritiene «fondamentali, adesso», non certo per le esigenze di un Canova raddoppiato per cui servirebbero ben altri interventi e altri spazi. A Save quindi la scelta sul da farsi, ben sapendo che tre no su tre non lasciano molti margini di trattativa.
Il comune può decidere. Stando a quanto definito dalla commissione poi, lo sviluppo “urbanistico” dello scalo può essere concordato direttamente da Save con il Comune di Treviso, senza altri passaggi. Se proprio il Canova si vuole allargare, si programmi lo sviluppo, ma sul piano dei voli e dei parametri non si deve muovere foglia, almeno fino a quando lo scalo non dimostrerà di avere oggi la capacità di gestire nuovi carichi.
Silenzi e stallo. La notizia del niet d’agosto fino ad oggi è stata tenuta sotto coperta. Save fino ad oggi ha taciuto, limitandosi a dire di «essere in attesa di un confronto sui progetti» che a quanto pare c’era già stato e non aveva portato i risultati sperati. Rinuncerà a Treviso? Si limiterà a utilizzarlo come fatto fino ad oggi, ovvero come scalo «Venezia» per le compagnie low cost? Oppure ripartirà da capo con studi e piani? La terza ipotesi, alla luce dei 4 anni spesi fino ad oggi per sbattere contro un muro, sembra la meno percorribile.
.
Dopo che la TERZA bocciatura dell'Ampliamento dell'Aeroporto di Treviso è diventata di dominio pubblico, ieri sulla Tribuna di Treviso è apparso questo altro articolo a titolo: "Save: meno voli al Canova. Marchi attacca il Comune" con sottotitolo: "Dopo tre bocciature, la società rivede i piani sullo scalo. Il progetto già a Roma Il presidente furioso: «Da mesi pronti a intervenire in Noalese. Ma Manildo tace»".
.

.
Meno voli, meno passeggeri, con gli stessi programmi di sviluppo edilizio e infrastrutturale e – quasi – lo stesso investimento. Così Save, la società che controlla l’aeroporto di Treviso, cerca di aggirare il muro che la commissione Via del ministero per l’ambiente ha eretto davanti al suo piano di sviluppo dell’aeroporto di Treviso. Il progetto è arrivato sul tavolo della commissione due giorni fa, dopo l’ennesimo no (il terzo) dato dall’assemblea nella seduta di agosto. Save, con questo nuovo programma, rinuncia al raddoppio dei voli giocando sul numero di passeggeri che possono essere trasportati da nuovi aerei «più capienti» puntando non più ai 4 milioni di passeggeri ma «almeno» a 3 milioni e 200 mila circa. Una svolta netta, sulla quale il presidente della società Enrico Marchi punta tutto sparando a zero contro la commissione ministeriale e la giunta Manildo.
Presidente Marchi, il “suo” Canova non decolla. Ora un nuovo piano. Siamo alla resa dei conti?
«La vicenda ha dell’incredibile. L’ennesimo no al progetto è la dimostrazione del lavoro dissennato, superficiale, di una commissione tecnica che frena lo sviluppo di un Paese, di una impresa in virtù di problemi insussistenti e questioni personali come quelle che da tempo oppongono uno dei suoi componenti, Mainardi, alla Save. Ma fortunatamente la commissione ora è scaduta, la nuova verrà nominata a breve e speriamo lavori meglio valutando la nostra nuova proposta».
Disposti a continuare ad oltranza per ottenere il via libera?
«Abbiamo rivisto il numero di movimenti e passeggeri sullo scalo di Treviso puntando sulla capienza dei velivoli e sulla soglia minima di sopravvivenza dello scalo, che per un programma di investimento come il nostro sono 3 milioni e 200 mila passeggeri circa. Sotto questa cifra, ogni piano su Treviso non ha senso».
Di ultimatum in questi anni ne ha dati diversi.
«Senza sviluppo o lo si chiude o lo si lascia com’è, ma se vale la pena...»
Avete un piano?
«Sono già partiti gli studi per rivedere tutto senza tener conto del Canova».
Un Canova che però già oggi, secondo la commissione, non ha le infrastrutture, i collegamenti, per gestire i 2 milioni di passeggeri.
«La situazione è critica anche per colpa del Comune. Della giunta Manildo. Abbiamo offerto più volte, in diverse riunioni, di acquistare il park comunale davanti allo scalo per riorganizzare i parcheggi ma anche – in parte – i problemi strutturali davanti al terminal. Così risponderemo a problemi cogenti dando, al contempo, servizi. Era un’idea già maturata con la precedente giunta. Il comune? Zero, muto, niente».
Ne ha parlato con l’assessore all’Urbanistica Camolei?
«Io parlo con il sindaco, non certo con un assessore, specie se oltrettutto è un ex presidente “scaricato” dell’aeroporto».
Il Master plan prevede due rotonde davanti allo scalo per migliorare la viabilità. Perché non farle adesso, visto che la commissione insiste sul nodo infrastrutture?
«Save cosa dovrebbe fare? Spendere milioni in strade e parcheggi senza un via libera al piano di sviluppo? Non se ne parla».
Strade intasate, case vicine, parco naturale a due passi. Non ha il dubbio di aver valutato male l’affare?
«Tornassi indietro, non accetterei mai di impegnarmi in un piano come quello di Treviso, senza avere prima tutte le carte timbrate, ma non tiriamo in ballo problemi inesistenti. Treviso può e deve svilupparsi. Se i comuni negli anni hanno autorizzato case nei pressi di un aeroporto, non diamo oggi la colpa a Save. Quella del rischio è una vulgata assurda. Andate a vedere altri aeroporti quanto vicini sono ai centri urbani. L’ambiente? Sarà tutelato. Parcheggi e strade? Si faranno».
Lei ci crede ancora, quindi.
«Daremo 3.000 posti di lavoro. Questa è l’impresa che deve crescere, questa è l’Italia che anche Renzi propone. Sono certo che vinceremo la battaglia, specie adesso che cambierà la commissione. Ma la totale assenza di Manildo è incredibile».
.
Per dovere di cronaca va precisato che il Sindaco di Treviso: Giovanni Manildo sarebbe un esponente del Partito Democratico, come dello stesso partito lo sarebbe anche il Sindaco di Sommacampagna: Graziella Manzato, che a quanto pare hanno parecchio tempo a disposizione per partecipare alle Feste Democratiche del PD piuttosto che occuparsi dei nostri problemi... visto che il 30 Giugno 2014 erano seduti a fianco alla Festa Democratica del "quarto circolo" di Verona
.
.
Se invece di essere sempre alle Feste Democratiche il nostro Sindaco incontrasse la nostra popolazione, non sarebbe meglio per tutta la cittadinanza del Comune di Sommacampagna?
.
Letto tutti questi articoli relativi all'Aeroporto di Treviso, io sarei curioso di sapere se il MIO Sindaco avesse già incontrato il Presidente di SAVE spa e sarei curioso di sapere che pensano di fare, visto che l'Aeroporto Catullo (come quello di Treviso e di Venezia) sono mancanti della V.I.A. - Valutazione di Impatto Ambientale.
.
Se sulla "Tribuna di Treviso" del 24 Settembre 2014 leggo un'articolo con questo titolo: "Bocciato il raddoppio dell’aeroporto" e con questo sottotitolo: "Terzo stop dal ministero al progetto di sviluppo presentato da Save. È un no definitivo dopo il precedente di marzo"...
.
Se il 26 Settembre 2014, leggo anche questo altro articolo a titolo: "Save: meno voli al Canova. Marchi attacca il Comune" con sottotitolo: "Dopo tre bocciature, la società rivede i piani sullo scalo. Il progetto già a Roma Il presidente furioso: «Da mesi pronti a intervenire in Noalese. Ma Manildo tace»". 
.
Se la SAVE spa vuole gestire l'Aeroporto di Verona... posso preoccuparmi che la V.I.A. dell'Aeroporto: Valerio Catullo (visto che devono ancora presentarla) possa fare la stessa fine dell'Aeroporto di Treviso? 
.
Se la SAVE SPA non è nemmeno capace di presentare un progetto che superi la VIA dell'Aeroporto di Treviso, cosa farà mai per l'Aeroporto di Verona, ma sopratutto cosa farà il Sindaco di Sommacampagna: Graziella Manzato per ottenere le opere di Mitigazione Ambientale promesse in campagna elettorale?

Commenti