Ma SAVE SpA e il Suo Presidente... lo sanno che il Veneto sarebbe in Italia e pertanto sarebbero obbligati all'applicazione delle norme del Testo Unico sull'Ambiente e sempre SAVE e il Suo Presidente... lo sanno che l'Italia sarebbe in Europa e pertanto sarebbero obbligati all'applicazione della Direttive V.I.A. e V.A.S.? Leggendo il Comunicato Stampa di SAVE SpA a firma del Suo Presidente: "Il CdA approva l’avvio di gare d’appalto per interventi infrastrutturali per 120 milioni di euro"... mi sembra che SAVE viva al di sopra delle norme e che il Suo Presidente faccia finta di nulla!!!

Oggi sul Corriere di Verona - inserto del Corriere della Sera - hanno pubblicato un articolo a titolo: "People mover e nuova aerostazione. Save avvia cantieri per 120 milioni", con sopra titolo: "Il cda avvia cantieri per rinnovare il marco Polo di tessera. I Lavori partiranno all'inizio dell'anno prossimo".
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Nell'articolo del Corriere non hanno scritto nulla in merito al fatto che prima di iniziare i lavori SAVE dovrebbe ottenere una VIA positiva e cosi sono andato a cercare se esisteva un Comunicato Stampa della Save e ho trovato questo: "SAVE S.p.A. – Il CdA approva l’avvio di gare d’appalto per interventi infrastrutturali per 120 milioni di euro".
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E di questo Comunicato Stampa se ne evidenziano alcune frasi.
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Il Consiglio di Amministrazione di SAVE, riunitosi nel pomeriggio odierno, ha approvato l’avvio di gare d’appalto per una serie di importanti interventi di sviluppo infrastrutturale previsti dal Piano Investimenti decennale dell’aeroporto Marco Polo di Venezia, per un importo complessivo a base d'asta di circa 120 milioni di euro e con apertura dei cantieri a gennaio 2015. La durata dei lavori, sulla base della diversa tipologia di investimento, è prevista tra 11 e 24 mesi.
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Gli interventi riguardano:
ampliamento del Terminal landside (Lotto 1)
• realizzazione di un percorso pedonale assistito tra la darsena e l'aerostazione (Moving Walkway)
• realizzazione di una Centrale di Trigenerazione a gas metano
riqualifica e adeguamento normativi delle Infrastrutture di volo (Lotto 1)
Attraverso queste prime ed importanti opere, lo scalo di Venezia sarà in grado soddisfare al meglio le esigenze della progressiva crescita del traffico aereo, risolvendo alcune criticità che si verificano in sala partenze (landside) nei momenti di picco della stagione estiva e garantendo nel contempo un incremento dei Servizi al Passeggero anche in termini di nuovi spazi commerciali.
In particolare, il nuovo Percorso Pedonale Assistito garantirà una migliore accessibilità al terminal e maggiore comfort ai passeggeri, in quanto sarà collocato all’interno di una galleria climatizzata di collegamento tra l’aerostazione, il parcheggio multipiano, altri parcheggi a raso e la darsena, dove sarà realizzato un Water Terminal.
La realizzazione dei Primi lotti di Riqualifica e Adeguamento normativo delle Infrastrutture di volo comporterà il miglioramento dell’utilizzo della Taxiway attraverso un primo stralcio della Via di Rullaggio Nord e nuova Bretella, nonché altre opere di Riqualifica Piazzale e Sistemazione Idraulica.
Attraverso la realizzazione di una Centrale di Trigenerazione sarà infine possibile coprire quasi totalmente il fabbisogno di energia frigorifera e termica dello scalo, nonché il 60 % di quella elettrica, attraverso l’utilizzo del gas metano e il recupero del calore di scarto.
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Di seguito una sintesi descrittiva delle singole opere:
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1 – Ampliamento del Terminal landside – Lotto 1
Il progetto prevede un significativo ampliamento della sala partenze situata al primo piano dell' aerostazione e della sala arrivi al piano terra.
Attraverso tale intervento, la parte landside del terminal sarà estesa e ingloberà l'intero volume (in questo momento esterno) compreso tra il fabbricato attuale e la viabilità antistante ad esso.
L'intervento consentirà principalmente di ampliare notevolmente la sala partenze, talvolta congestionata nei periodi di picco estivo, attraverso la creazione di maggiori spazi per gli accodamenti dei passeggeri, l’implementazione di nuovi varchi security al lato sud, e in generale permetterà una più fluida circolazione.
Saranno realizzati 14 nuovi spazi dedicati a biglietterie/uffici, Enti di stato/desk informativi (+ 30 % superficie) ed ulteriori 1.400 mq di aree commerciali e di servizio al passeggero.
Sarà inoltre migliorata l'accessibilità al piano partenze, attraverso nuovi e potenziati impianti di sollevamento: il numero delle scale mobili passerà da 2 a 3, quello degli ascensori da 6 a 16.
La superficie lorda complessiva dell’intervento è di circa 11.000 mq, pari a circa il raddoppio dell’ attuale area disponibile in zona landside del terminal.
L'inizio dei lavori è previsto per gennaio 2015 per una durata di 24 mesi e ultimazione a gennaio 2017L'importo delle opere a base d'asta è pari a 57 milioni di euro.
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2- Realizzazione di un percorso pedonale assistito tra la Darsena e l'Aerostazione (Moving Walkway).
L'opera si compone di un collegamento pedonale assistito, realizzato attraverso una Galleria vetrata e climatizzata dotata di Tapis Roulant, sopraelevata rispetto al piano stradale, che parte dalla Darsena e porta direttamente alla nuova Sala Partenze del Terminal.
In corrispondenza della darsena sarà realizzato un Water Terminal, mediante la copertura dell'attuale Banchina e dei Pontili di attracco dei mezzi acquei; in tale volume saranno alloggiati gli Impianti di Sollevamento (tre scale mobili e due ascensori) necessari per raggiungere la quota del Tapis Roulant e nuovi Servizi Igienici a servizio dei passeggeri.
Attraverso tale opera sarà possibile collegare al Moving Walkway anche il Parcheggio Multipiano, nonché altri parcheggi a raso oggi ‘’remoti’’, che diverranno così a tutti gli effetti parcheggi di "prossimità", collegati direttamente al terminal in condizioni di assoluto comfort offerte dalla nuova galleria.
Il collegamento si sviluppa per una lunghezza di circa 365 metri, ad un'altezza dal piano stradale di 10,65 mt, la stessa quota del piano partenze dell'aerostazione; la larghezza della galleria è di 11,5 mt.
Sono inoltre previste opere di sistemazione a verde dell’area della darsena.
L'importo stimato a base d'asta è pari a 28 milioni di euro e la durata dei lavori è di 16 mesiL'inizio dei lavori è previsto per gennaio 2015 per una durata di 18 mesi e ultimazione a giugno 2016.
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3- Realizzazione di una Centrale di Trigenerazione a gas metano.
L'intervento consentirà, attraverso l’utilizzo di gas metano, la produzione a servizio del terminal e degli altri edifici del sedime non solo di energia elettrica e termica, ma anche frigorifera per la climatizzazione estiva, grazie allo sfruttamento del calore di scarto.
L'elevata efficienza energetica consentirà inoltre un'importante riduzione dei consumi di energia primaria (metano) stimata pari a circa 1.281 TEP/anno, con conseguenti risparmi di emissioni di CO2 in atmosfera per circa 4.560 ton/anno.
Il collegamento tra la Centrale di Trigenerazione e l'Aerostazione avverrà mediante un cunicolo ipogeo di sezione 4 mt x 4 mt, completamente ispezionabile, che garantisce spazi adeguati al passaggio delle condotte, una loro maggiore durabilità e manutenzione delle condotte dei fluidi.
La superficie della Nuova centrale di Trigenerazione è pari a circa 3000 mq.
I principali impianti installati sono:
• Nr 2 Cogeneratori da 2MW elettrici
• Nr 2 Assorbitori da 1,45 mw frigoriferi
• Nr 5 frigoriferi centrifughi da 4,5 MW frigoriferi
• Gruppo di spinta antincendio a servizio del Terminal
Con tale Nuova Centrale di Trigenerazione sarà' possibile coprire il 60% del fabbisogno annuo di energia elettrica, l'87% di quella termica e il 96 %di quella frigorifera.
L’importo stimato dei lavori a base d’asta è pari a 21 milioni di euro, per una durata di 18 mesi, da gennaio 2015 a giugno 2016.
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4 - Interventi di riqualifica e adeguamento normativo delle Infrastrutture di volo - Lotto 1
Gli interventi approvati rappresentano il primo lotto del progetto più generale di riqualifica e potenziamento delle infrastrutture di volo.
Il Lotto in esame si riferisce alle aree di circolazione a servizio del piazzale e principali raccordi di accesso alle piste, assicurando un migliore livello di flessibilità e funzionalità dell’intero sistema delle infrastrutture di volo di Venezia, che si completerà con i lotti successivi che seguiranno quello in appalto.
In particolare, sono previsti i seguenti interventi :
Opere preliminari (bonifica del sottofondo ed eliminazione delle interferenze) relative realizzazione della nuova via di rullaggio nord e raccordo.
Realizzazione del primo stralcio della Taxiway Nord e Raccordo "W"
Ampliamento piazzali lato Nord e Nuova bretella M
Riconfigurazione De Icing Bay e vie correlate cavidotti e opere ancillari.
Principali dati tecnici :
Lunghezza Taxiway Nord e raccordo W : 600 mt
• Riconfigurazione Piazzali Sud per una lunghezza di 1100 mt
• Aree Pavimentate : Rigide 70 mila mq, Flessibili 40 mila mq
• Sistemazione Strip 18 mila mq
• Riconfigurazione idraulica delle opere interessate.
L'importo delle opere a base d'asta è pari a 18,5 milioni di euro. L’inizio del cantiere è previsto per febbraio 2015 con una durata di 11 mesi e ultimazione a novembre 2015.
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Questa serie di opere rappresenta l’attuazione degli impegni presi con la stipula del Contratto di Programma tra SAVE ed ENAC e arriva dopo aver completato i progetti esecutivi e aver ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie da parte di Commissione di Salvaguardia, Regione Veneto (aree urbanistica e ambiente), Comune di Venezia, Provveditorato alle Opere Pubbliche, Soprintendenza per i Beni Paesaggistici, Vigili del Fuoco, ASL, Consorzio Bonifica Acque Risorgive, Enti di Stato aeroportuali.
Si è ora in attesa, a breve, dell’approvazione finale da parte di ENAC.
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Pare che sia evidente che dalla lettura del Comunicato Stampa della Save SpA, non hanno scritto nulla che quanto hanno in mente di realizzare e a costruire a partire dal gennaio 2015 - con una spesa di 120.000.000 di euro - sia stato sottoposto alla Procedura di VIA e/o almeno alla Verifica di Assogettabilità alla VIA (screening) e pertanto tutti questi lavori, a parere di me medesimo, dovranno attendere l'avvio e il completamento (positivo) di una procedura di VIA.
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E visto questo comunicato Stampa di SAVE spa... ora mi tocca scrivere alla Direzione Generale per la Salvaguardia Ambientale del Ministero dell'Ambiente e sopratutto segnalare alla Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea che in merito alla mancanza di VIA degli Aeroporti di Treviso e di Venezia (gestiti da SAVE SpA) e dell'Aeroporto di Verona (tra poco gestito anche questo da SAVE SpA, vedi sotto) ha ancora aperta la pratica EU PILOT 3720/12/ENVI, che è una procedura d'indagine aperta per Violazione della Direttiva VIA degli Aeroporti di Treviso, Venezia e Verona.
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Se qualcuno ancora non lo sapesse la SAVE SpA sarebbe quella società che dovrebbe salvare dal fallimento la Catullo SpA, come riportato in questo articolo (vedi sopra) pubblicato oggi sull'Arena, una notizia riportata anche su "Venezia Post" in questo altro articolo: "Fusione Catullo Save: a Verona le opposizioni vanno all'attacco".
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La grande fusione dell’anno tra Save e Catullo entra nel vivo (l’assemblea dei soci chiamata a celebrare le nozze è convocata per lunedì 21 luglio) e cresce di conseguenza anche lo scontro politico. Perché il sistema aeroportuale del Nordest piace a molti, e anzitutto ai “big”: governo, ministero dei Trasporti, Enac, soci di maggioranza dei due gestori (Venezia e Verona). 
Ma nella città scaligera le opposizioni vanno all’attacco. L’avvocato Michele Croce sul suo blog “Veronapulita” ha pubblicato un post in cui lamenta il fatto che la Camera di Commercio di Verona (socio di maggioranza della Catullo spa col 27,7%) non abbia seguito le indicazioni dei suoi stessi revisori contabili. Lo scorso 13 maggio, infatti, l’ente camerale ha approvato la costituzione della newco Aerogest (che riunisce i grandi soci pubblici della Catullo) e l’accordo di investimento che prevede l’ingresso di Save nella Catullo con una quota del 35%. Ma, nota Croce, la decisione è quantomeno anomala: «La giunta – dice l’avvocato – quello stesso giorno aveva sul tavolo il parere negativo dei loro revisori dei conti, che dice testualmente: si “ritiene che tale procedura, come delineata nella delibera e nella documentazione a corredo, difetta del confronto concorrenziale, tipica delle procedure ad evidenza pubblica”. Ma dice anche: si “evidenzia, peraltro, che alle CCIAA si applica l’art. 23 del d.l. n. 66 del 2014… con le limitazioni già esistenti di apporto di ulteriori risorse in presenza di perdite risultanti dagli ultimi bilanci”. Insomma – conclude Croce – secondo i revisori dei conti della Camera di Commercio, la trattativa privata con Save non si poteva fare, perché si doveva fare la gara, e non si possono investire altri soldi in società da anni in perdita».
Obiezioni che saranno sollevate stasera in Consiglio Comunale, dove l’ordine del giorno prevede di votare proprio l’accordo di investimento per l’ingresso di Save nella Catullo. «Il parere dei revisori camerali divulgato da Croce – dice il capogruppo del Pd in Comune, Michele Bertucco – fa parte di un dossier che il Pd di Verona ha presentato due settimane fa per contestare l’operazione. In sostanza i revisori dicono ciò che noi ripetiamo da anni: che un’operazione di questo tipo va fatta ricorrendo a una gara pubblica, cioè alla procedura più trasparente e rispettosa del principio della concorrenza». Ma la trattativa privata, sostiene l’esponente Pd, serve ai soci veronesi per ottenere altre “contropartite”, come per esempio un “salvacondotto” rispetto a quanto avvenuto in questi anni. «Save – dice Bertucco – si impegna a non intentare in nessun caso azioni di responsabilità contro gli attuali vertici della società. Inoltre – aggiunge – l’accordo prevede che i contenziosi pendenti siano esclusi dalla fusione. In pratica – afferma Bertucco – si tolgono dall’accordo le cause pendenti con Ryanair per 9 milioni e con Enav per 20 milioni».
Si tratta rispettivamente della causa intentata dalla low cost irlandese contro la rescissione del contratto da parte della Catullo spa un paio d’anni fa, e della causa intentata da Enav per alcune presunte inadempienze sul passaggio della torre di controllo di Brescia Montichiari dai militari all’aviazione civile. Su questi punti fonti vicine alla Catullo fanno notare che si tratta di notizie riservate che sono state rese pubbliche in maniera un po’ avventata. Ma soprattutto si sottolinea che la clausola avvantaggia la Catullo: l’esclusione dei contenziosi riguarda infatti la valutazione “enterprise value”. Significa che il valore della società riconosciuto da Save non tiene conto di eventuali soccombenze in questi due contenziosi. Quanto al “salvacondotto”, sarebbe una frase di rito che viene sempre inserita negli accordi di investimento. E comunque, si nota, la malleva riguarda solo Save: tutti gli altri soci, se un domani si riterranno danneggiati dall’attuale management, potranno intentare senza problemi azioni di responsabilità.
Per quanto riguarda la querelle “gara sì, gara no”, risponde direttamente Paolo Arena, presidente della Catullo: «La gara – dice Arena – si sarebbe fatta se l’assemblea dei soci svoltasi un anno fa avesse approvato il “punto 1” all’ordine del giorno, che prevedeva di mettere sul mercato l’intero asset aeroportuale. In quel caso saremmo andati a gara. Ma dato che i soci decisero di puntare sul “sistema aeroportuale”, come richiesto dal Mit, mantenendo la maggioranza delle quote, abbiamo seguito l’unica strada percorribile, cioè quella della trattativa privata. E l’unica offerta seria che ci sia pervenuta – conclude il presidente – è quella avanzata da Save». Ad ogni modo Arena ricorda che «tutti gli accordi sono stati sottoscritti attraverso gli advisor, le clausole di salvaguardia sono tutte a tutela dell’aeroporto stesso, e abbiamo solidi pareri legali che ci hanno permesso di sottoporre ai soci quanto definito». Anche il parere dei revisori camerali, che secondo Croce è “negativo”, per i soci va in realtà considerato come “neutro”, perché si dice che la gara “difetta del confronto concorrenziale”, ma non si dice che è illegittima.
Perciò il presidente camerale, Giuseppe Riello, respinge gli attacchi: «Sulla legittimità dell’operazione, come sulla sua opportunità – commenta – non vi sono dubbi. Sulla scorta di pareri legali, la Giunta della Camera di Commercio di Verona ha deliberato agendo nell'interesse della collettività e come da missione dell’ente: per sostenere e promuovere lo sviluppo economico del territorio». 
Lo stesso sindaco di Verona, Flavio Tosi, derubrica come sostanzialmente pretestuose le polemiche sollevate dalle opposizioni: «La procedura – afferma – è stata verificata e riverificata mille volte, e tra i soci ci sono molti enti pubblici: noi, Camera di Commercio, Comune di Villafranca. Perciò il controllo c'è stato, è stato rigoroso e infatti l’operazione avviene con la benedizione del governo. Va poi considerato – aggiunge – che nessun altro gestore ha fatto proposte concrete per il Catullo. A parte la polemica politica – conclude perciò Tosi – tutti hanno capito che si tratta di un'operazione favorevole per tutte le parti in causa, anche perché, come accade per le autostrade, permette di ragionare in termini di sistema aeroportuale e di non andare in ordine sparso». E la logica di sistema al sindaco di Verona piace anche se di parla di gestire lo scalo di Brescia assieme agli “arcinemici” di Sacbo: «È una soluzione auspicabile – afferma il sindaco – e Montichiari è nella posizione ideale per uno scalo: centrale per la pianura padana, raggiunta dall'Av ferroviaria, quindi favolosa per le potenzialità che ha. All'idea di Marchi – chiosa Tosi – rispondo perciò: perché no?».

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