Mentre i Politici, in merito alla Discarica Siberie... NON vedono... NON sentono... NON parlano... continuano gli interventi e le manifestazioni contro la Discarica Ca Balestra e ora anche contro la Discarica Ca di Capri. Chissà mai perchè nessuno, a parte il sottoscritto, si interessa della Discarica Siberie... che giorno dopo giorno... si trasforma sempre di più in una Bomba Ecologica?

Da mesi, da quando ho scoperto l'esistenza del Progetto della Discarica Ca Balestra di Valeggio... devo mantenere l'attenzione su questa Discarica, perchè mi serve per utilizzarla per la mia battaglia contro la Discarica Siberie... come accaduto per quanto pubblicato ieri in questo messaggio: "Proposta di EXIT STRATEGY (transizione da una situazione attuale indesiderata) applicata all’OPERA PUBBLICA comunale - realizzata in PROJECT FINANCING - del “FINTO” Recupero Ambientale dell’ex Cava Siberie… che è stata trasformata in DISCARICA di Rifiuti".
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A differenza della Discarica Siberie... progettata male e... costruita peggio... la Discarica Ca Balestra e come mettere a confronto un quadro di Teomondo Scrofalo con la "Gioconda" di Leonardo da Vinci, perchè malgrado il Comitato stia tentando di fermare la Discarica Ca Balestra, questa loro discarica, rispetto alla Discarica Siberie... è quasi un'opera d'arte.
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E visto che ieri ho scritto in merito alle discariche e visto che oggi su altre discariche - non sulla Discarica Siberie - sono stati pubblicati degli articoli sia sui giornali che sulle pagine di Facebook - pubblichiamo quanto oggi ho trovato... a partire dalla Discarica Ca di Capri che si trova a meno di due km "a monte" di Caselle.
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Diventa sempre più intricata la situazione che ruota attorno al ritorno in attività della discarica Cà di Capri di Lugagnano. Dopo che infatti negli scorsi giorni si è scoperto che, mentre il Consiglio Comunale il 12 marzo discuteva su eventuali azioni da intraprendere in realtà la discarica era già stata riaperta da dieci giorni, senza che nessuno a Sona lo sapesse, un nuovo capitolo viene aggiunto del Movimento Cinque Stelle.
Dopo quella seduta del Consiglio Comunale infatti i Grillini di Sona hanno fatto pervenire al primo cittadino un documento con il quale portano in evidenza alcuni potenziali vizi di forma nella convocazione della Commissione Regionale VIA(Valutazione Impatto Ambientale) che, lo scorso ottobre, aveva dato parere favorevole al progetto presentato dalla Rotamfer. In quella sede, va ricordato, il Comune di Sona era stato l’unico soggetto presente a dare parere negativo alla riapertura. 
“Per legge avrebbero dovuto prendere parte alla commissione anche i Comuni situati fino a cinque chilometri a valle e a due chilometri a monte rispetto alla discarica – ha dichiarato a Federica Valbusa del L’Arena il Capogruppo in Consiglio Comunale del Movimento Federico Zanella (nella foto) -. Invece, Comuni come Sommacampagna, Villafranca e Bussolengo non sono stati convocati. Inoltre, l’Ente nazionale per l’aviazione civile deve emettere parere vincolante. E il parere non è stato mai chiesto”.  
Nel frattempo il Comitato Cittadini, assieme a Legambiente, ha presentato ricorso al TAR per chiedere l’annullamento della delibera con cui la Giunta regionale ha approvato il progetto di completamento presentato dalla Rotamfer.
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Ovviamente questo "vizio di forma" c'è anche per la Discarica Siberie, tanto che il Comune di Villafranca ha presentato Ricorso al TAR e il TAR del Veneto ha sospeso la DGRV che aveva autorizzato la triplicazione dei valori inquinanti dei rifiuti, senza coinvolgere nel procedimento di VIA i "Comuni Interessati"... e senza chiedere l'Autorizzazione all'ENAC.
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Se poi vai sulla pagina Facebook del Comitato No Discarica Cà Balestra, trovi questa Interrogazione a risposta in Commissione, presentata da un insieme di Deputati del Partito Democratico tra cui Alessia Rotta (residente e/o che è stata residente a Sommacampagna)... Deputati locali... che a quanto pare non sanno cosa sta accadendo nella Discarica Siberie.
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Atto Camera - Interrogazione a risposta in commissione 5-02318
presentato da ZARDINI Diego
Lunedì 10 marzo 2014, seduta n. 186
ZARDINI, CARRA, DAL MORO, D'ARIENZO e ROTTA. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che: 
presso la direzione VIA della regione Veneto è in corso di istruttoria un procedimento di VIA per un progetto riguardante la realizzazione di una discarica di rifiuti speciali («impianto integrato per operazioni di recupero e smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi costituito da impianto di smaltimento (D 1) di sottocategoria “C” ed impianto per la produzione di energia da fonte rinnovabile, sito in località Cà Baldassarre nel Comune di Valeggio sul Mincio.»), che prevede di localizzare una discarica di rifiuti speciali nell'area interessata dalla discarica Cà Baldassarre, attivata nel 1983 e dal 2000 in fase di post mortem con rilevanti costi per il trattamento del percolato residuo; 
nell'area di interesse da un punto di vista idrogeologico, per effetto della presenza nel sottosuolo di alluvioni ghiaiose ad elevata permeabilità, si riscontra la presenza di una potente e pregiata falda freatica a ridotta soggiacenza rispetto al piano di imposta dell'argilla di tamponamento del fondo dell'invaso della discarica esistente; 
tale conformazione è alla base dell'attribuzione del valore di elevata vulnerabilità idrogeologica dell'area di intervento, che risulta ulteriormente aumentata in funzione delle attività progettate ed, in particolare, in funzione del rischio di sversamento in falda del percolato anche a seguito di eventuali eventi sismici; 
nelle more dell'approvazione del piano regionale del Veneto sui rifiuti speciali, non possono essere rilasciati provvedimenti di approvazione di progetti di impianti di smaltimento o recupero di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, né concesse autorizzazioni all'esercizio di nuovi impianti di smaltimento o recupero di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, in assenza di una deliberazione del consiglio provinciale competente per il territorio, previo parere dell'osservatorio rifiuti dell'agenzia regionale per la protezione dell'ambiente del Veneto, che accerti l'indispensabilità degli impianti stessi ai fini dello smaltimento o recupero, in ragione dell'osservanza del principio di prossimità tra luogo di produzione e luogo di smaltimento prescritto dall'articolo 11, commi 1 e 2, della legge regionale 21 gennaio 2000, n. 3 e dall'articolo 199, comma 3, lettera d), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152; 
l'area di intervento ricade nella fascia di ricarica degli acquiferi per la quale la regione Veneto, con delibera n. 952 dell'8 marzo 1994, ha chiesto al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare il riconoscimento di area ad «elevato rischio di crisi ambientale» e quindi non idonea alle discariche; 
sono evidenti i notevoli impatti cumulativi tra la vecchia e la nuova discarica sottovalutati dal nuovo progetto, soprattutto in relazione ad un sottofondo che, nella progettazione predisposta, appare in tutta la sua fragilità e rischia di pregiudicare la potabilità della falda; 
relativamente al progetto, i comuni limitrofi e la provincia di Mantova hanno espresso parere contrario, la commissione VIA della provincia di Verona ha dato parere contrario di compatibilità ambientale, confermato anche dai pareri negativi di Arpav provinciale e della provincia di Verona, che «non vedono necessità di discariche di questo tipo per la provincia di Verona»; 
è dunque fondamentale effettuare in via preventiva alla eventuale realizzazione dell'impianto un'approfondita indagine allo scopo di valutare i potenziali rischi di contaminazione degli acquiferi nel medio e lungo periodo e le prevedibili conseguenze sulla fruibilità delle risorse idriche sfruttate, con particolare riguardo a quelle utilizzate a scopo potabile; 
la normativa comunitaria, nonché le vigenti disposizioni normative, in particolare l'articolo 301 del decreto legislativo n. 152 del 2006 prevede l'Attuazione del principio di precauzione in caso di pericoli, anche solo potenziali, per la salute umana e per l'ambiente, dovendosi assicurare un alto livello di protezione ambientale e di tutela della salute umana –: 
quali iniziative urgenti il Ministro interrogato intenda assumere per garantire un adeguato monitoraggio e controllo dell'inquinamento ambientale delle falde idriche; 
se il Ministro interrogato non ritenga opportuno sollecitare l'intervento dei soggetti competenti in materia di controlli ambientali, e in particolare l'ISPRA, al fine di predisporre un accurato piano di monitoraggio e controllo dell'inquinamento del suolo e delle falde superficiali e profonde, pregresso e futuro, in considerazione anche della richiesta della regione Veneto di «dichiarazione di area ad elevata criticità ambientale». (5-02318)
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Di questa interrogazione ne hanno scritto anche oggi sull'Arena in un articolo a titolo: "Interrogazioni in Parlamento. Sollecitato il Ministero. Rischi per le acque"... pubblicato a margine di un altro articolo... nel seguito poi riprodotto.
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VILLAFRANCA e VALEGGIO. I consiglieri a Venezia invitati a non approvare il progetto per Ca' Balestra. Firmano le associazioni di categoria
«Inaccettabile discarica e tortellini»

Pastai, ristoratori e agricoltori insorgono con una lettera alla Regione: «Non aprite quell'impianto»

La progettata discarica di Ca' Balestra va fermata. Lo dicono con forza nove associazioni imprenditoriali, artigianali e di promozione turistica che hanno inviato una lettera aperta ai consiglieri regionali per chiedere il loro intervento a favore della tutela del territorio valeggiano perché temono che le loro attività sarebbero definitivamente compromesse dalla realizzazione di un nuovo impianto (da un milione di metri cubi). Per questo chiedono che si dica no all'apertura della discarica di rifiuti speciali al confine con la frazione di Quaderni di Villafranca. L'autorizzazione è stata chiesta da Adige Ambiente e ora è in fase di valutazione dalla commissione regionale Via (Valutazione impatto ambientale). Per le nove associazioni questa richiesta è «assolutamente inappropriata e pericolosa», perché rischierebbe di «compromettere tutti gli sforzi e gli investimenti fatti fino ad ora, oltretutto in un momento di congiuntura economica molto difficile».
A prendere questa netta posizione contro la possibilità di una nuova discarica sono l'Associazione ristoratori di Valeggio (Arv), l'Associazione pastifici artigiani di Valeggio (Apav), la Pro loco e l'Associazione Percorsi, oltre alle associazioni di categoria del commercio (Confcommercio e Confesercenti) e dell'agricoltura (Confagricoltura, Cia e Coldiretti). Nel documento si sottolineano le bellezze del territorio, da Borghetto col ponte visconteo, al Parco giardino Sigurtà, eletto parco più bello d'Italia nel 2013, senza dimenticare la vicina Custoza, rinomata sia dal punto di vista storico-culturale che enologico, ma anche l'agricoltura di qualità e le tante iniziative turistiche di successo, oltre ad una zona artigianale e produttiva non particolarmente impattante.

Tanti i prodotti agricoli d'eccellenza delle 444 aziende agricole del territorio, dal Custoza Doc alla pesca Igp e al kiwi di Verona, dall'olio del Garda dop al Grana padano e al Provolone. Di particolare importanza poi il settore turistico ed enogastronomico che ruota attorno ai conosciutissimi tortellini di Valeggio e vede attive 91 aziende di ristorazione e dieci pastifici artigianali con certificazione europea. Molti anche gli eventi che hanno fatto conoscere Valeggio in Italia ed all'estero, dalla «Festa del Nodo d'Amore» alla più recente «Tortellini e dintorni», al ventennale «Mercato dell'antiquariato». Secondo gli estensori del documento il territorio avrebbe ormai preso da decenni «una strada precisa, scegliendo la valorizzazione delle bellezze, peculiarità e risorse» sue proprie invece che «sviluppi più industriali».

Le nove associazioni si chiedono come sia possibile «affiancare a bellezze come Borghetto o il parco più bello d'Italia una discarica di rifiuti speciali», come si potranno «valorizzare i prodotti agricoli» e come si potranno promuovere i tortellini, le attività commerciali e l'immagine del paese se Valeggio «verrà riconosciuta come luogo di stoccaggio di rifiuti tossici come mercurio, cromo e arsenico».
Nella lettera si ricorda poi che Valeggio ha già fatto la sua parte con la discarica di rifiuti urbani di Ca' Baldassarre, che è servita a tanti comuni, anche fuori dai confini regionali e che Arpav e Provincia, sulla scorta del piano regionale dei rifiuti, sostengono che, nei prossimi decenni, non servono in Veneto nuove discariche di rifiuti speciali. Per i firmatari «si rischia quindi di compromettere la nostra economia locale per una discarica che non serve e non risponde a requisiti di pubblica utilità e che, oltretutto, verrebbe realizzata in un'area di ricarica degli acquiferi ad alta «vulnerabilità idrogeologica». Di conseguenza le associazioni produttive non vogliono più discariche sul territorio e chiedono agli enti competenti e ai rappresentanti politici regionali «di non autorizzare la discarica per rifiuti speciali a Valeggio, sia per le oggettive preoccupazioni di carattere ambientale sia per salvaguardare le nostre attività economiche».

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Come è noto... e per come ho utilizzato anche ieri nella lettera inviata avente ad oggetto: "Proposta di EXIT STRATEGY (transizione da una situazione attuale indesiderata) applicata all’OPERA PUBBLICA comunale - realizzata in PROJECT FINANCING - del “FINTO” Recupero Ambientale dell’ex Cava Siberie… che è stata trasformata in DISCARICA di Rifiuti", per la Discarica Ca Balestra è stata progettata una doppia barriera per impedire che sia inquinata la falda acquifera.
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Se per la Discarica Ca Balestra hanno progettato una DOPPIA BARRIERA... costituita da DUE metri di argilla con interposto materassino bentonitico, perchè nella Discarica Siberie, stanno scaricando i rifiuti, quando - come è evidente dalle foto - c'è solo UN METRO di Argilla... che tra l'altro, sembra pure di qualità scadente?
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Mentre i Politici, in merito alla Discarica Siberie... NON vedono... NON sentono... NON parlano... continuano gli interventi e le manifestazioni contro la Discarica Ca Balestra e ora anche contro la Discarica Ca di Capri... 
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Chissà mai perchè nessuno, a parte il sottoscritto, si interessa della Discarica Siberie... che giorno dopo giorno... si trasforma sempre di più in una Bomba Ecologica?
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AGGIORNAMENTO DELLE ORE 10,47
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Ho appena scoperto un altro intervento contro la Discarica Ca Balestra!!!
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Ristoratori e Confcommercio, appello in Regione

La progettata discarica di Ca' Balestra non s'ha dafare. E' l'accorato appello sottoscritto da  nove associazioni imprenditoriali, artigianali e di promozione turistica che hanno inviato una lettera aperta ai consiglieri regionali per chiedere, come riporta il quotidiano L'Arena di oggi, il loro intervento a favore della tutela del territorio valeggiano. Le organizzazioni, tra cui Confcommercio e Associazione Ristoratori valeggiana, temono che le loro attività sarebbero definitivamente compromesse dalla realizzazione di un nuovo impianto da un milione di metri cubi. Grande la preoccupazione per la possibiile apertura della discarica di rifiuti speciali al confine con la frazione di Quaderni di Villafranca.
L'autorizzazione è stata chiesta da Adige Ambiente e ora è in fase di valutazione dalla commissione regionale Via (Valutazione impatto ambientale). Per le nove associazioni questa richiesta è "assolutamente inappropriata e pericolosa", perché rischierebbe di "compromettere tutti gli sforzi e gli investimenti fatti fino ad ora, oltretutto in un momento di congiuntura economica molto difficile".
A prendere etta posizione contro la possibilità di una nuova discarica sono l'Associazione ristoratori di Valeggio (Arv), l'Associazione pastifici artigiani di Valeggio (Apav), la Pro loco e l'Associazione Percorsi, oltre alle associazioni di categoria del commercio (Confcommercio e Confesercenti) e dell'agricoltura (Confagricoltura, Cia e Coldiretti).
Nel documento si sottolineano le bellezze del territorio, da Borghetto col ponte visconteo, al Parco giardino Sigurtà, eletto parco più bello d'Italia nel 2013, senza dimenticare la vicina Custoza, rinomata sia dal punto di vista storico-culturale che enologico, ma anche l'agricoltura di qualità e le tante iniziative turistiche di successo, oltre ad una zona artigianale e produttiva non particolarmente impattante.
Tanti i prodotti agricoli d'eccellenza delle 444 aziende agricole del territorio, dal Custoza Doc alla pesca Igp e al kiwi di Verona, dall'olio del Garda dop al Grana padano e al Provolone. Di particolare importanza poi il settore turistico ed enogastronomico che ruota attorno ai conosciutissimi tortellini di Valeggio e vede attive 91 aziende di ristorazione e dieci pastifici artigianali con certificazione europea. Molti anche gli eventi che hanno fatto conoscere Valeggio in Italia ed all'estero, dalla "Festa del Nodo d'Amore" alla più recente «Tortellini e dintorni», al ventennale "Mercato dell'antiquariato". Secondo gli estensori del documento il territorio avrebbe ormai preso da decenni "una strada precisa, scegliendo la valorizzazione delle bellezze, peculiarità e risorse» sue proprie invece che «sviluppi più industriali".
Le nove associazioni, riporta ancora L'Arena, si chiedono come sia possibile "affiancare a bellezze come Borghetto o il parco più bello d'Italia una discarica di rifiuti speciali", come si potranno «valorizzare i prodotti agricoli" e come si potranno promuovere i tortellini, le attività commerciali e l'immagine del paese se Valeggio "verrà riconosciuta come luogo di stoccaggio di rifiuti tossici come mercurio, cromo e arsenico".
Nella lettera si ricorda poi che Valeggio ha già fatto la sua parte con la discarica di rifiuti urbani di Ca' Baldassarre, che è servita a tanti comuni, anche fuori dai confini regionali e che Arpav e Provincia, sulla scorta del piano regionale dei rifiuti, sostengono che, nei prossimi decenni, non servono in Veneto nuove discariche di rifiuti speciali.
Per i firmatari "si rischia quindi di compromettere l'economia locale per una discarica che non serve e non risponde a requisiti di pubblica utilità e che, oltretutto, verrebbe realizzata in un'area di ricarica degli acquiferi ad alta vulnerabilità idrogeologica. Di conseguenza le associazioni produttive non vogliono più discariche sul territorio e chiedono agli enti competenti e ai rappresentanti politici regionali "di non autorizzare la discarica per rifiuti speciali a Valeggio, sia per le oggettive preoccupazioni di carattere ambientale sia per salvaguardare le nostre attività economiche".

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