A proposito delle "caxxate" combinate dall'Assessore alle Immondizie e alle Discariche (chiamarlo Assessore all'Ecologia e Ambiente mi sembra troppo)... vorrei ricordarvi - perchè mi ero dimenticato - che il Comune di Sommacampagna... è uscito e non è più aderente al "PATTO DEI SINDACI - COVENANT OF MAYORS - PROMOSSA DALLA COMUNITA' EUROPEA PER LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI ANIDRIDE CARBONICA"... E dato che mi ero dimenticato di segnalarlo... oggi lo ricordo.

Da un pò di giorni sto cercando di scoprire il numero del Ricorso al TAR presentato dal Comune di Villafranca contro la Discarica PRO-IN... ma ad oggi non sono ancora riuscito a trovarlo... e se qualcuno mi aiuta... grazie anticipatamente. Ma mentre cercavo di scoprire il numero del Ricorso al TAR, spulciando anche sull'Albo Pretorio del Comune di Villafranca... ho scoperto questo:
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Colgo l'occasione di evidenziare che alle sedute del Consiglio Comunale di Villafranca si può assistere anche da casa collegandosi al sito web del Comune. Ma se poi perdi un Consiglio Comunale, puoi rivedere le sedute del Consiglio come dal primo video (come sopra indicato) a partire dal minuto 7,00.  
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Cosa è il Patto dei Sindaci
Il Patto dei Sindaci è la principale iniziativa europea che unisce le autorità locali e regionali in un impegno comune per migliorare la qualità della vita dei cittadini, contribuendo agli obiettivi energetici e climatici “3x20”* comunitari. Nel dicembre 2008, a seguito dell’adozione del Pacchetto europeo Clima ed Energia, la Commissione europea ha deciso per la prima volta di coinvolgere direttamente gli organi politici decisionali locali e regionali nel raggiungimento degli obiettivi.
Mediante misure di efficienza energetica e investimenti in energie rinnovabili, i firmatari del Patto dei Sindaci si impegnano a ridurre le emissioni di CO2 sul proprio territorio di almeno il 20% entro il 2020.
I Firmatari si impegnano ufficialmente a presentare, entro un anno dalla loro adesione, un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) in cui definiscono con misure concrete in che modo intendono raggiungere gli obiettivi del Patto dei Sindaci. Per produrre un documento così ambizioso è necessario valutare lo stato di fatto attraverso lo sviluppo di un Inventario di Base delle Emissioni, che dovrebbe individuare i settori su cui focalizzare l’azione. Ulteriori iniziative, come l’adattamento delle strutture amministrative, formazioni adeguate per il personale comunale, il coinvolgimento delle parti interessate vengono messe in atto per assicurare l’attuazione ottimale del piano d’azione.
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Dopo che avete ascoltato quello che ha detto il Sindaco di Villafranca: Faccioli, ora provate a collegarvi al sito web del Comune di Sommacampagna e alla pagina: "Elenco atti decisionale", come "ricerca" scrivete le parole: "PATTO DEI SINDACI" e cosi scoprite questo: 
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E mentre il Comune di Villafranca - se pur in ritardo - entra nel PATTO DEI SINDACI, ricordiamo che il Comune di Sommacampagna con Delibera di Consiglio n. 17 del 30-04-2013 aveva invece approvato questo: "REVOCA DELIBERAZIONE DI CONSIGLIO COMUNALE N. 48 DEL 11.07.2011 AVENTE AD OGGETTO "ADESIONE ALL'INIZIATIVA DELLA COMMISSIONE EUROPEA PER LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI ANIDRIDE CARBONICA - PATTO DEI SINDACI. PROTOCOLLO D'INTESA TRA COMUNI".
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Ora leggetevi - da soli - quello che hanno detto sia gli "intervenuti" della Maggioranza (Centro Destra), ma anche quello che nei loro "interventi" hanno detto - poco o nulla - anche i componenti della Minoranza (Centro Sinistra).
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Oggetto: REVOCA DELIBERAZIONE DI CONSIGLIO COMUNALE N. 48 DEL 11.07.2011 AVENTE AD OGGETTO "ADESIONE ALL'INIZIATIVA DELLA COMMISSIONE EUROPEA PER LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI ANIDRIDE CARBONICA - PATTO DEI SINDACI. PROTOCOLLO D'INTESA TRA COMUNI".
Il Presidente Residori lascia la parola all’Assessore all’ecologia, Augusto Pietropoli. Alle ore 22.30 esce il Consigliere Marchi. Alle ore 22.32 esce l’assessore Bighelli ed i presenti passano a 18.
L’Assessore Pietropoli illustra la proposta di deliberazione mediante lettura della seguente relazione: “Con delibera di Consiglio Comunale N. 48 dell’11 luglio 2011 si aderiva all’iniziativa della Commissione Europea per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica, il cosiddetto Patto dei Sindaci con protocollo di intesa tra i Comuni. Il Comune di Sommacampagna con i Comuni di Valeggio sul Mincio, Cavaion Veronese, Mozzecane, San Pietro in Cariano, Sona, San Giovanni Lupatoto, Fumane e Rivoli Veronese ha approvato il documento denominato Patto dei Sindaci, individuando come ente capofila il Comune di Valeggio sul Mincio. La delibera N. 88/2012 del Consiglio Comunale di Valeggio con cui il Comune di Valeggio, capofila, approva la convenzione intercomunale per la costituzione di una società a capitale misto pubblico – privato finalizzata alla gestione di attività strumentali di efficientamento e gestione energetica degli immobili pubblici con richiesta di adesione ai Comuni sottoscrittori al Patto dei Sindaci.
Adesso vi illustro le tre motivazioni che spingono il Comune di Sommacampagna a revocare la delibera del Consiglio Comunale. Considerato che l’Art. 9 comma 6 del Decreto Legislativo 95/2012, convertito in legge con modifiche dell’Art. 1 comma 1 Legge 7 agosto 2012 N. 135, la cosiddetta spending review per capirsi, pone alcune perplessità sulla possibilità per gli enti locali di costituire nuove società, analogamente qualche perplessità permane anche sulla possibilità di effettuare gli investimenti senza che gli stessi incidano sul rispetto del Patto di Stabilità. Considerato che con un primo esordio nel gennaio 2012 e quindi in data successiva alla adesione del Patto e alla partecipazione alla prima parte del programma i numerosi eventi sismici in Emilia hanno posto in essere una nuova consapevolezza in tema di adeguamento degli edifici pubblici a tali eventi naturali, poiché hanno messo in dubbio una stretta ed esclusiva correlazione tra livelli di rischio considerati bassi e conseguenti aspettative di danni, evidenziando altresì come in una zona classificata a rischio sismico analogo a quello che caratterizza il nostro territorio (livello 3 o cosiddetto basso rischio) possano in realtà verificarsi danni anche ingenti alle strutture edilizie, seppure in stretta relazione alle peculiarità costruttive che le caratterizzano, ciò a conferma che la classificazione sismica del territorio ha base tipicamente statistica, le cui risultanze sono sempre fatalmente esposte a modifiche indotte dal succedersi di eventi per loro natura imprevedibili. Va ricordato che il nostro territorio antecedentemente al 2003 era classificato come non sismico e l’aggiornamento della mappa nazionale del rischio sismico l’ha inserito dell’elenco dei Comuni con livello 3, introducendo per esempio l’obbligo di tenerne conto nella progettazione strutturale delle nuove costruzioni; da ciò, appunto, la cognizione di dovere affrontare il tema in maniera quanto meno programmatica che miri ad anteporre, per quanto possibile e utile, interventi edilizi di tale natura a qualsiasi altro intervento che possa di seguito essere compromesso dalla necessità di operare sulle strutture edilizie. Da ciò la necessità quindi di pianificare di pari passo gli adeguamenti sismici alla riqualificazione energetica nell’involucro edilizio o dell’impiantistica o, al limite, prefigurando anche soluzioni più radicali, qualora se ne intravedano ragionevoli prospettive, invertendo infatti le cose si corre il rischio di sperperare risorse e di crearsi all’opposto improponibili alibi a supporto di uno status inopportunamente modificato e citato a condizioni inibente, gli interventi di adeguamento sismico che nel medio termine potrebbero anche divenire obbligatori per via normativa.
È peraltro evidente che interventi sulle strutture comportano uno sforzo finanziario tale da introdurre con tutta probabilità una dilazione temporale di medio e lungo termine, presumibilmente incompatibile con la programmazione cronologica degli interventi di riqualificazione energetica, non fosse altro per ragioni legate alle aspettative generate da un necessario supporto di soggetti finanziatori privati e alle conseguenti logiche di payback. Considerato – questo è il terzo punto – inoltre che nel nostro Comune nel corso degli anni e anche per ragioni spesso contingenti sono stati attuati molteplici interventi di riqualificazione energetica a beneficio degli edifici pubblici, che hanno sicuramente quindi migliorato le prestazioni energetiche, sono stati realizzati cappotti, sostituzione di serramenti, di caldaie, sono stati realizzati sistemi di riscaldamento a bassa temperatura, impianti di produzione energia rinnovabile e non ultima è stata iniziata una considerevole riqualificazione impiantistica della pubblica illuminazione, che ha il suo apice nella sottoscrizione di un accordo con una importante azienda per la sostituzione di due terzi degli alimentatori elettrici e delle lampade attualmente non ancora riqualificati; alcune di esse sono già programmate, hanno ottenuto pubblici cofinanziamenti e saranno di prossima attuazione.
Tali azioni sono quelle tipicamente proponibili tra le azioni ricomprese nel Patto dei Sindaci e ne rappresentano, quindi, una anticipazione attuata spesso per ragioni contingenti e quindi ineludibili e improcrastinabili; tale circostanza non è da escludersi, può anche non essere automaticamente compatibile con le tempistiche attuative legate alla complessità e numerosità degli interventi ricompresi nel progetto esecutivo, complessivo che per sua natura coinvolge tutti i Comuni componenti il Patto e quindi una molteplicità di edifici su cui operare. In altre parole la necessità di operare in coro se da un lato rappresenta una innegabile opportunità per via delle conseguenti economie di scala dall’altro può divenire una sorta di ingessatura, che inibisce azioni agili e immediate per fare fronte a esigenze sopravvenute e urgenti, esempio il cambio della caldaia in quanto irriparabile. Paradossalmente, inoltre, l’attuazione dei citati miglioramenti volti al risparmio energetico rende economicamente meno sostenibile e opportuno il ricorso a sistemi di finanziamento che prevedono il coinvolgimento di soggetti privati riducendo il margine di risparmio energetico e quindi il ritorno economico dell’investimento effettuato, allungando cioè i tempi di payback, oltre i termini ragionevolmente accettabili sia dal soggetto che effettua l’investimento (cioè il privato nel caso della composizione della società mista pubblico – privato) e sia da quello che beneficia della riqualificazione, cioè il Comune, che vede per questo ultimo allontanarsi l’orizzonte temporale oltre il quale potrà anche iniziare a trarre un risparmio economico sulle bollette. È chiaro quindi che trovare un punto di equilibrio che prefiguri il principio di convenienza globale tra le necessità di adeguamento sismico, di riqualificazione edilizia energetica, di risposta a situazioni emergenziali e di ricerche di sinergie e, non ultima, della necessità di mantenere un minimo di fruibilità delle strutture per evitare il ricorso a sedi provvisorie al fine di garantire la continuità dei servizi diviene in un quadro generale sicuramente complesso, di certo difficile al punto da prefigurare la possibile sopravvenienza di criticità sostanziali. Per farvi un esempio di ciò che è stato realizzato negli ultimi anni sono stati sistemati i sistemi di riscaldamento e quindi le centrali termiche nel 2010 dell’ambulatorio di Custoza, sempre nel 2010 della Polisportiva Caselle, nel 2011 la centrale termica delle scuole medie di Caselle, del Municipio e dello spogliatoio calcio Caselle, nel 2012 le scuole medie del capoluogo e sempre nel 2012 le scuole elementari di Custoza. È stato migliorato l’involucro edilizio sostituendo con finanziamenti statali o regionali, cioè con la compartecipazione dello Stato o della Regione nei finanziamenti la sostituzione dei serramenti delle medie di Caselle nel 2012, la sostituzione dei vetri e dei serramenti delle elementari di Caselle ed è in fase di programmazione e di ultimazione la sostituzione dei serramenti nelle medie del capoluogo. Sono stati inoltre installati impianti fotovoltaici nella sala polivalente di Caselle e nel magazzino comunale.
Per tutto ciò premesso si ritiene, pure condividendo le finalità e gli scopi dell’iniziativa del Patto dei Sindaci, per le motivazioni sopra espresse di non continuare in questo percorso. Ho letto esplicitamente questo documento che illustrava la delibera, perché chiedo che questo documento sia allegato agli atti affinché possa essere inviato al Comune di Valeggio, capofila, per anche un rispetto nei ruoli e tra le istituzioni. Grazie.”
Nel frattempo, alle ore 22.35 sono rientrati gli assessori Marchi e Bighelli, per cui i presenti passano a 20.
Il Presidente Residori dichiara aperta la discussione.
La capogruppo consiliare di SP, Graziella Manzato, interviene: “È tardi e tutto quanto però solo un dubbio, Pietropoli: l’avete fatta voi la proposta, vero? Capisco tutta l’esposizione che hai fatto, sembra giustificare il perché non aderiamo ma non ce l’ha mica ordinato il Dottore, vero? Perché siamo entrati e alla fine usciamo? Perché è un balletto!”
L’Assessore Pietropoli replica: “Capisco che possa avere letto in fretta perché è tardi e tutto quanto ma probabilmente non è stata attenta nell’illustrazione.”
La capogruppo consiliare di SP, Graziella Manzato, controreplica: “No, ti faccio il riassunto: abbiamo il rischio sismico, abbiamo già fatto i cappotti, noi siamo più sciolti a lavorare da soli che tutti insieme, questa è la sintesi. Le motivazioni le ho capite, vorrei capire perché siamo entrati e non perché usciamo.”
L’Assessore Pietropoli spiega: “Siamo entrati nel 2011, l’evento sismico dell’Emilia Romagna è avvenuto dopo, l’approvazione del documento della spending review che implica ai Comuni di non costituite nuove società è arrivato dopo nel nostro Comune.”
La capogruppo di SP Manzato si dichiara soddisfatta.
L’Assessore Pietropoli continua: “Nel frattempo abbiamo ricevuto finanziamenti regionali e statali per mettere a norma la coibentazione degli edifici e la sostituzione della caldaia, semplicemente per questi tre motivi non è logico nelle nostre condizioni procedere in questo progetto, tutto qua.”
Interviene il consigliere di maggioranza Renzo Girelli: “Da quello che leggo stiamo perdendo dei fondi europei per questi scopi, cioè erano fondi a fondo perduto oppure?”
Il Vicesindaco Residori risponde: “Finanziamenti a tasso agevolato, non c’era previsto nessun fondo perduto”.
L’Assessore Pietropoli prosegue: “Qua si parlava con l’adesione al Patto dei Sindaci i Comuni aderenti oltre ad analizzare tutte le strutture comunali facevano dei progetti per il miglioramento energetico, la coibentazione degli edifici e il risparmio energetico, in poche parole e quindi si dava la possibilità di accedere a fondi della BEI e quindi della Comunità Europea a tasso agevolato, non erano fondi a fondo perduto. L’utilità del Comune era che si poteva pagare questi crediti, questo finanziamento con il risparmio di spesa.
Come ho spiegato magari velocemente leggendo l’illustrazione della delibera in parte questi interventi negli ultimi anni 2010/2012 sono stati inseriti con finanziamenti del Senato e della Regione e il dubbio principale che abbiamo come Comune l’abbiamo sollevato sia tecnicamente che politicamente nelle riunioni anche con gli altri Comuni, è proprio la perplessità sulla possibilità di costituire una società pubblico – privata. Pertanto per questi molteplici fattori riteniamo opportuno abbandonare questo percorso e, pure condividendo le finalità benefiche e lodevoli del progetto non è per noi così conveniente proseguire nel percorso.”
Il consigliere di SP, Roberto Bianconi, chiede: “Ci sono penali per l’uscita?”
Il Vicesindaco Residori assicura: “No nessuna penale, comunque in questo momento eravamo al bivio, se si andava avanti bisognava investire una cifra importante per chiudere il progetto e poi avere in tempi medio – lunghi finanziati gli interventi di efficientamento. In ogni caso il contributo non era in conto capitale ma in conto interessi quindi con finanziamenti a tasso agevolato. In sintesi il beneficio arrivava quasi esclusivamente dall’efficientamento delle strutture, cosa che già stiamo facendo e che andremo avanti a fare a prescindere dall’avere partecipato o meno al Patto dei Sindaci e probabilmente anche in tempi molto più veloci, questa però è una considerazione personale. Grazie.” Non essendoci ulteriori interventi, passa alla votazione.
IL CONSIGLIO COMUNALE
Con voti favorevoli 13, astenuti 7 (Manzato, Serpelloni, Bianconi, Rigo, Vincenzi, Granuzzo e Chiaramonte di SP), contrari //, espressi in forma palese da 20 consiglieri presenti e votanti,
DELIBERA
di approvare la proposta di deliberazione allegata al presente provvedimento, per costituirne parte integrante, formale e sostanziale;
ed inoltre,
Con voti favorevoli 13, astenuti 7 (Manzato, Serpelloni, Bianconi, Rigo, Vincenzi, Granuzzo e Chiaramonte di SP), contrari //, espressi in forma palese da 20 consiglieri presenti e votanti,
DELIBERA
di dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134 c. 4 del D.L.vo 267/2000.
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PROPOSTA DI DELIBERAZIONE DI CONSIGLIO COMUNALE
Premesso che con propria deliberazione n° 48 del 11.07.2011 con cui si aderiva all’iniziativa della commissione europea per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica – patto dei sindaci - con protocollo d’intesa tra Comuni;
Che i con i Comuni di Valeggio sul Mincio, Cavaion Veronese, Mozzecane, San Pietro in Cariano, Sommacampagna, Sona, San Giovanni Lupatoto, Fumane e Rivoli Veronese, è stato approvato il documento denominato Patto dei Sindaci (Convenant of Mayors), individuando come Comune capofila il Comune di Valeggio sul Mincio;
Dato atto che con Deliberazione di Giunta Comunale n. 223 del 07/12/2011 il Comune di Valeggio sul Mincio ha affidato l’incarico per lo svolgimento delle attività di assistenza e coordinamento a favore dello studio relativamente all’utilizzo del programma UEFONDI BEI, programma Europeo denominato Convenant of Mayors, Accordo tra i Sindaci, alla Società Smart-Grid srl di Bergamo nella persona del legale rappresentante prof. Antonello Pezzini;
Considerato che si tratta di un incarico esterno per fornire informazioni e supporto tecnico in orari stabiliti, anche ai referenti dei diversi Comuni che hanno aderito al Patto sui diversi problemi energetici, criteri per il calcolo del consumo energetico degli edifici, contributi per lo sviluppo delle RES, mobilità sostenibile, certificazione ambientale EMAS, standardizzazione di prodotto e di processo in riferimento alla recente legislazione italiana sul risparmio energetico e sulle rinnovabili;
Seguire lo sviluppo dei GPP con l’applicazione dei criteri ambientali minimi, da inserire nei Bandi di gara della Pubblica Amministrazione, per l’acquisto di servizi energetici. e l’adesione a mutui agevolati per mettere a norma dal punto di vista energetico gli edifici comunali e gli impianti di illuminazione pubblica;
Visto che il nostro comune nel corso degli anni ha migliorato e reso a norma dal punto di vista energetico gli edifici comunali con cappotti, ristrutturazioni, cambio di serramenti e predisposto idoneo progetto per il cambio delle lampade dell’illuminazione pubblica con impianti e luci a basso consumo;
Pur condividendo le finalità e gli scopi dell’iniziativa “patto dei Sindaci” Ritiene per le motivazioni sopra espresse di non poter continuare a partecipare all’iniziativa in quanto verrebbero spesi soldi e assunti mutui per interventi e incarichi esterni, quando la situazione degli immobili comunale e dell’illuminazione pubblica dal punto di vista energetico è praticamente già a norma;
Inoltre si ritiene che debba essere data priorità alla messa a norma degli edifici comunali dal punto di vista sismico;
Tutto ciò premesso e considerato;
S I   P R O P O N E
1) Di revocare la propria deliberazione n° 48 del 11.07.2011 avente ad oggetto “adesione all’iniziativa della Commissione Europea per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica – patto dei sindaci – (convenant of mayor) . protocollo d’intesa tra Comuni, per le motivazioni espresse in premessa che devono intendersi integralmente trascritte;
2) Di comunica la decisione di revoca al Comune di Valeggio in qualità di capofila;
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Ovviamente se vi collegate al sito web del Comune di Valeggio sul Mincio - dove c'è la pagina ufficiale del PATTO dei SINDACI - il Comune di Sommacampagna, dopo 11 mesi... risulta ancora essere un Comune "aderente".
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A proposito delle "caxxate" combinate dall'Assessore alle Immondizie e alle Discariche (chiamarlo Assessore all'Ecologia e Ambiente mi sembra troppo)... vorrei ricordarvi - perchè mi ero dimenticato - che il Comune di Sommacampagna... è uscito... e non è più aderente al "PATTO DEI SINDACI - COVENANT OF MAYORS - PROMOSSA DALLA COMUNITA' EUROPEA PER LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI ANIDRIDE CARBONICA"... 
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E dato che mi ero dimenticato di segnalarlo... oggi lo ricordo. 
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Ovviamente anche questo è un "effetto collaterale" della disastrosa gestione della Discarica Siberie e dei mancati incassi dei corrispettivi - in milioni di euro - che avrebbero dovuto entrare nelle casse del Comune.

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