Quando i Giornalisti - per "dare un pò di piacere" ai Politici - vanno "nel pallone"... dobbiamo evidenziarlo se scrivono questo: "Corrado Passera aveva declassato Verona, Maurizio Luppi la riporta in "Serie A". Arriva infatti da Roma un'ottima notizia per il nostro sistema Aeroportuale". Peccato che la notizia... non sia precisa, precisina, visto che l'Aeroporto Catullo - anche con il Nuovo Piano Nazionale Aeroporti - sia rimasto in "Serie B" e che la buona notizia, se c'è, riguarda solo l'Aeroporto di Brescia che dalla "Serie C" dov'era, ora approda in "Serie B" come l'Aeroporto di Verona.

Sul Corriere di Verona di ieri c'era questo articolo: "Piano Aeroporti, il ministro Lupi rilancia le quotazioni del Catullo" con questo sottotitolo: "Il presidente Arena: «Riconosciuto il nostro valore sul mercato»" e...
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... che poi cosi cominciava: "Corrado Passera aveva declassato Verona, Maurizio Lupi la riporta in serie A. Arriva infatti da Roma un'ottima notizia per il nostro sistema aeroportuale" e...
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... poi cosi proseguiva: "Il Piano del ministro Passera, giusto un anno fa, aveva cancellato Verona dalla top-ten degli aeroporti di rilevanza strategica nazionale, e aveva addirittura considerato lo scalo bresciano di Montichiari come un «di più», di competenza della Regione Lombardia che avrebbe dovuto scegliere se venderlo ai privati oppure chiuderlo subito. Una sberla pesantissima per la Catullo Spa, che gestisce i due scali".
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Ed è evidente che - per chi conosce le cose - quanto scritto dal Giornalista... non è proprio preciso precisino... ma questo ve lo spiego dopo, ma prima vi invito a leggere tutto l'articolo del Corriere di Verona.
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Corrado Passera aveva declassato Verona, Maurizio Lupi la riporta in serie A. Arriva infatti da Roma un'ottima notizia per il nostro sistema aeroportuale.
Il Piano del ministro Passera, giusto un anno fa, aveva cancellato Verona dalla top-ten degli aeroporti di rilevanza strategica nazionale, e aveva addirittura considerato lo scalo bresciano di Montichiari come un «di più», di competenza della Regione Lombardia che avrebbe dovuto scegliere se venderlo ai privati oppure chiuderlo subito. Una sberla pesantissima per la Catullo Spa, che gestisce i due scali. 
Adesso, però, ecco arrivare il contrordine: il ministro Lupi ha infatti riscritto da cima a fondo il tanto contestato Piano. Lupi ha diviso l'Italia in dieci bacini di traffico. In ciascuno di essi, ci sarà un aeroporto strategico: i tre intercontinentali (Milano Malpensa, Venezia e Roma Fiumicino) e poi Bologna, Pisa/Firenze, Napoli, Bari, Lamezia, Catania, Palermo e Cagliari. E Verona? Verona è inserita tra i 26 aeroporti di interesse nazionale, esattamente come Brescia. Gli altri 24 sono Milano Linate, Torino, Bergamo, Genova, Cuneo, Treviso, Trieste, Rimini, Parma, Ancona, Roma Ciampino, Perugia, Pescara, Salerno, Brindisi, Taranto, Reggio Calabria, Crotone, Comiso, Trapani, Pantelleria, Lampedusa, Olbia ed Alghero. 
Decisamente soddisfatto il presidente del Catullo, Paolo Arena, che ha subito espresso la sua «grande soddisfazione perché, nel documento di informativa del ministro Lupi sul Piano nazionale degli Aeroporti, entrambi gli scali gestiti dalla società sono stati individuati quali aeroporti di interesse nazionale e viene inoltre di fatto riconosciuta la vocazione cargo dello scalo di Brescia. Da una prima lettura delle linee di indirizzo - aggiunge Arena - rileviamo un sostanziale riconoscimento di quanto da noi delineato nel piano industriale della Catullo Spa, approvato dai soci, che attribuisce un chiaro indirizzo strategico di crescita a ciascun aeroporto, Verona con vocazione al traffico passeggeri, Brescia specializzato nel cargo. Inoltre, finalmente il Piano ritiene imprescindibile per lo sviluppo del settore delle merci la costituzione di una rete basata su asset strategici, che sfruttando le specializzazioni esistenti diano risposte adeguante alle esigenze sia del trasporto cargo in stiva e all cargo, come nel caso di Brescia, attribuendo finalmente alla logistica e al trasporto aereo delle merci un ruolo di primo piano. Gestendo due aeroporti di interesse nazionale, la società ha ottenuto un ulteriore riconoscimento sul mercato».
Altrettanto soddisfatto il direttore generale del Catullo, Carmine Bassetti, che sottolinea l'importanza del fatto che il Piano sia stato «riscritto con linee guida chiare e con scelte altrettanto chiare, all'interno delle quali c'è anche Montichiari, che il Piano precedente escludeva non si sa per quali motivi. Che Brescia sta nel bacino nordovest - aggiunge Bassetti, prevenendo una possibile obiezione - è solo un fatto geografico e non creerà problemi di alcun tipo né sulla concessione per lo scalo bresciano, che resta in capo a Verona, né per la nostra scelta strategica di future alleanza coi veneziani di Save».
Sul piano operativo, intanto, Germanwings annuncia che con l'entrata in vigore dell'orario estivo saranno aperti nuovi collegamenti da Berlino con Verona. I nuovi voli sono prenotabili sin da oggi. 
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L'articolo invece che è stato pubblicato sull'Arena che ha questo titolo "Lupi si ricorda di Verona e Montichiari" e questo sottotitolo: "Catullo e D'Annunzio sono «di interesse nazionale». Dovranno avere una vocazione precisa e bilanci in equilibrio"... è... "più corrispondente alla verità" di quanto annunciato dal Ministro... e vi sottolineo le ultime parole del sottotitolo: "bilanci in equilibrio"... che il Catullo non ha!!!
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Il ministro Maurizio Lupi si è ricordato sia dell'aeroporto Catullo che soprattutto dello scalo di Montichiari (di prorietà di Verona e in concessione quarantennale alla Catullo) che viene promosso: il suo predecessore Corrado Passera aveva cassato l'aeroporto destinato al cargo e di proprietà della Catullo, lasciandolo nel dimenticatoio e declassandolo. 
Ieri invece il ministro per le Infrastrutture e Trasporti Lupi ha presentato nel Consiglio dei ministri una informativa per illustrare il nuovo piano nazionale rivisto e corretto che è stato imposto in base a un criterio «geografico» per distretti: undici scali strategici e altri ventisei di interesse nazionale. Il Piano individua dieci bacini di traffico, ciascuno con un aeroporto strategico, con distanza massima di 2 ore di percorso in auto dallo scalo strategico. Unica eccezione il Centro-Nord, dove oltre a Bologna il Piano indica Pisa/Firenze. La decisione è stata presa «in considerazione delle caratteristiche morfologiche del territorio e della dimensione degli scali e a condizione, relativamente ai soli scali di Pisa e Firenze, che tra gli stessi si realizzi la piena integrazione societaria e industriale», si legge nel Piano.

Gli aeroporti strategici con i rispettivi bacini d'utenza sono Milano Malpensa per il Nord-Ovest), Venezia per il Nord-Est, Bologna e Pisa/Firenze per il Centro-Nord, Roma Fiumicino per il Centro, Napoli per la Campania, Bari per il Mediterraneo/Adriatico, Lamezia per la Calabria, Catania per la Sicilia Orientale, Palermo per la Sicilia Occidentale, Cagliari per la Sardegna.
Decisi questi capisaldi, gli altri scali sono considerati di interesse nazionale.
NORD OVEST. Attorno a Malpensa ruotano Linate, Torino, Bergamo, Genova, Brescia Montichiari, Cuneo.
NORD EST. Assieme a Venezia questo bacino può contare su Verona, Treviso, Trieste.
CENTRO NORD. Attorno a Bologna gravitano Rimini, Parma, Ancona.
CENTRO. Oltre a Roma Fiumicino troviamo Roma Ciampino, Perugia e Pescara 
CAMPANIA. Oltre a Napoli, c'è anche Salerno.
MEDITERRANEO. Insieme con Bari, ci sono anche Brindisi e Taranto.
CALABRIA. Attorno a Lamezia ruotano Reggio Calabria e Crotone.
SICILIA ORIENTALE. L'aeroporto di Catania è affiancato da quello di Comiso.
SICILIA OCCIDENTALE. Con Palermo troviamo Trapani, Pantelleria, Lampedusa.
SARDEGNA. Oltre a Cagliari, ci sono gli scali di Olbia e Alghero. 
Se per gli aeroporti strategici è evidente il ruolo di network europeo o addirittura intercontinentale, per gli aeroporti di interesse nazionale il piano prevede che debbano essere soddisfatte alcune pre-condizioni: «che l'aeroporto sia in grado di esercitare un ruolo ben definito all'interno del bacino, con una sostanziale specializzazione dello scalo». Vale a dire deve avere una precisa vocazione, come nel caso di Montichiari che è destinato al cargo. Un'altra condizione di base è che «che l'aeroporto sia in grado di dimostrare il raggiungimento dell'equilibrio economico-finanziario, anche a tendere, purché in un arco temporale ragionevole» che viene previsto in «un triennio». Entrambe le condizioni «andranno verificate sulla base del Piano industriale (la seconda anche sulla base del Piano economico-finanziario) e la verifica periodica sarà effettuata dal Ministero in collaborazione con l'Enac. 
Per la Catullo c'è poco di nuovo: queste due condizioni erano infatti quelle richieste da Enav e ministero per rilasciare la concessione quarantennale per lo scalo di Montichiari e sono quindi già state rispettate tutte e due lo scorso anno.
Inoltre, l'individuazione geografica del bacino di traffico del Nord est pare andare nella stessa direzione dell'alleanza strategica allo studio tra la società Catullo e la Save che gestisce lo scalo di Venezia e di Treviso al fine di costruire appunto un polo aeroportuale di livello europeo nel quale dovrebbe entrare in futuro pure Trieste.
Il presidente Paolo Arena, che ha già incassato dal sindaco Tosi e dal presidente della Provincia Miozzi il via libera per la riconferma per un nuovo mandato, è soddisfatto «perché, nel documento di informativa del ministro Lupi, entrambi gli aeroporti gestiti dalla società sono stati individuati quali aeroporti di interesse nazionale e viene inoltre di fatto riconosciuta la vocazione cargo dello scalo di Brescia. Inoltre, finalmente il piano ritiene imprescindibile per lo sviluppo del settore delle merci la costituzione di una rete basata su asset strategici, che sfruttando le specializzazioni esistenti diano risposte adeguante alle esigenze sia del trasporto cargo in stiva e all cargo, come nel caso di Brescia. Gestendo due aeroporti di interesse nazionale, la società ha ottenuto un ulteriore riconoscimento sul mercato».

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Anche leggendo gli articoli è evidente che l'Aeroporto di Verona non è un Aeroporto di "Serie A" - come lo è invece l'Aeroporto di Venezia, ma il Catullo è solo un Aeroporto di "Serie B" al pari dell'Aeroporto di Brescia e di Treviso e per capire questo bastava leggere bene il Comunicato Stampa pubblicato sul sito web del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dove si legge questo: "PIANO NAZIONALE DEGLI AEROPORTI".
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Da questo comunicato stampa del Ministero appare evidente che tra i 10 Aeroporti Strategici (di "Serie A") non vi è l'Aeroporto di Verona, che invece appare nelle classifica (di "Serie B")... dei "restanti Aeroporti di interesse nazionale", assieme appunto all'Aeroporto di Brescia e di Treviso.
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E per scoprire qual'era il "vecchio" Piano Nazionale degli Aeroporti basta collegarsi al sito web dell'ENAC, nel pagina "PIANO NAZIONALE AEROPORTI" dove si può leggere questo sotto riportato:
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Studio sullo sviluppo futuro della rete aeroportuale nazionale e proposta Piano Nazionale Aeroporti
Si rende disponibile on-line lo Studio sullo sviluppo futuro della rete aeroportuale nazionale e la proposta di Piano Nazionale degli Aeroporti elaborata dall'ENAC per conto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Lo Studio è stato realizzato da un raggruppamento di imprese - One Works, Nomisma, KPMG - selezionato con gara europea con finanziamento messo a disposizione dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dall'ENAC.
Lo Studio nasce con l'obiettivo di fornire alle istituzioni di governo una visione chiara e puntuale della attuale dotazione infrastrutturale, unitamente alle esigenze di sviluppo e ammodernamento che consentiranno al sistema nazionale di continuare a supportare la crescita economica del Paese fino al 2030.
Il documento è articolato su più volumi, di cui il primo costituisce il cosiddetto Atlante degli Aeroporti, ovvero la fotografia delle attuali infrastrutture. Il secondo volume è articolato su due parti, di cui la prima fornisce l'inquadramento del sistema aeroportuale rispetto al contesto europeo e nazionale, agli atti di programmazione nazionale e regionale, all'interazione con le altre modalità, al contesto socio economico, ed alle strategie di sostenibilità ambientale. 
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Come poi scritto dato che il PIANO Nazionale degli Aeroporti è un PIANO ed essendo per legge che i PIANI devono essere sottoposti a VAS - Valutazione Ambientale Strategica, possiamo leggere che il PNA deve essere sottoposto a VAS... e/o almeno alla procedura di verifica di esclusione alla VAS... e quindi che il PNA dell'Aeroporto Catullo possa essere approvato... ne parliamo, se va bene, nel 2015 in piena campagna elettorale delle Elezioni Regionali.
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Va ricordato che l'Aeroporto Catullo non era nella "Serie A" del precedente Piano Nazionale Aeroporti, ma era in "Serie B", come lo è rimasto anche con la nuova proposta del PNA. 
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L'unica novità riguarda l'Aeroporto di Brescia che dalla "Serie C" - come era nel vecchio Piano Nazionale Aeroporti -  l'hanno portato in "Serie B" raggiungendo cosi l'Aeroporto di Verona e di Treviso
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Ieri l'unico Comunicato Stampa dell'Aeroporto Catullo che avevo letto aveva questo titolo: "AEROPORTI: CATULLO, SODDISFATTI PIANO LUPI RICONOSCE STRATEGICI VERONA E BRESCIAe questo testo:
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Il Piano Nazionale degli Aeroporti presentato dal ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi raccoglie grande soddisfazione in Catullo, la societa' che gestisce gli scali di Verona e di Brescia, peraltro oggetto di interesse anche da parte della veneziana Save. "Esprimo grande soddisfazione - ha affermato il presidente di Catullo, Paolo Arena, in quanto "entrambi gli aeroporti gestiti dalla societa' sono stati individuati quali aeroporti di interesse nazionale e viene inoltre di fatto riconosciuta la vocazione cargo dello scalo di Brescia". Arena spiega inoltre che da una prima lettura delle linee di indirizzo "rileviamo un sostanziale riconoscimento di quanto da noi delineato nel piano industriale della Catullo Spa, approvato dai soci, che attribuisce un chiaro indirizzo strategico di crescita a ciascun aeroporto, Verona con vocazione al traffico passeggeri, Brescia specializzato nel cargo". Inoltre, spiega il presidente, "finalmente il piano ritiene imprescindibile per lo sviluppo del settore delle merci la costituzione di una rete basata su asset strategici, che sfruttando le specializzazioni esistenti diano risposte adeguante alle esigenze sia del trasporto cargo in stiva e all cargo, come nel caso di Brescia, attribuendo finalmente alla logistica e al trasporto aereo delle merci un ruolo di primo piano. Gestendo due aeroporti di interesse nazionale, la societa' ha ottenuto un ulteriore riconoscimento sul mercato".
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Quando i Giornalisti - per "dare un pò di piacere" ai Politici - vanno "nel pallone"... dobbiamo evidenziarlo se scrivono questo: "Corrado Passera aveva declassato Verona, Maurizio Luppi la riporta in "Serie A". Arriva infatti da Roma un'ottima notizia per il nostro sistema Aeroportuale". 
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Peccato che la notizia... non sia precisa, precisina, visto che l'Aeroporto Catullo - anche con il Nuovo Piano Nazionale Aeroporti - sia rimasto in "Serie B" e che la buona notizia, se c'è, riguarda solo l'Aeroporto di Brescia che dalla "Serie C" dov'era, ora approda in "Serie B" come l'Aeroporto di Verona.
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Ovviamente per concludere, va ricordato che a differenza di altri Aeroporti, l'Aeroporto "Valerio Catullo" di Verona è ancora mancante della Valutazione di Impatto Ambientale... e ovviamente questo problemino - della mancanza della V.I.A. - emergerà nella V.A.S. del Piano Nazionale Aeroporti... e pertanto ai "Catulliani", forse, gli converrebbe darsi una mossa... e muoversi in fretta a presentare lo S.I.A. (Studio Impatto Ambientale) della V.I.A. ... prima di tornare in "Serie D".

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