Dopo aver letto questi articoli di giornali di ieri... dall'Arena: "SMOG E PM 10, POLEMICA IN CONSIGLIO" - "CATULLO E QUADRANTE SUL BANCO DEI MINISTRI" e dal Corriere di Verona: "MONTICHIARI, FIATO SOSPESO PER LA CONCESSIONE" ed essendo evidente che l'Aeroporto, l'Interporto e le Autostrade A4 e A22... inquinano... non sono d'accordo con il Sindaco di Villafranca che - per quanto riguarda l'inquinamento - sostiene questo: "SIAMO IN LINEA CON IL RESTO DEL VENETO".

Sull'Arena di ieri è stato pubblicato un articolo a titolo: "SMOG E PM 10, POLEMICA IN CONSIGLIO", con sopra titolo: "VILLAFRANCA. Per il sindaco è inutile procedere con interventi locali in mancanza di un coordinamento regionale, sotto accusa le grandi arterie Smog e Pm10, polemica in Consiglio", con sotto titolo: "Per l'opposizione del Pd non ci sono monitoraggi sufficienti e manca un piano d'azione, ma Faccioli assicura: «Siamo in linea con il resto del Veneto»" e questo testo:
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La qualità dell'aria e la correlazione tra inquinamento e malattie hanno tenuto banco durante lo scorso consiglio comunale. La minoranza di centrosinistra ha chiesto che siano attivati monitoraggi specifici sulle polveri sottili. Ma il sindaco Mario Faccioli (Pdl) ha invitato a non diffondere allarmismi, assicurando che la situazione villafranchese è in linea con quella del resto del Veneto. La discussione è stata innescata dall'interpellanza proposta da Matteo Melotti (Pd) che, dopo aver ricordato alcuni studi europei e di università italiane riguardo ai rischi sulla salute a causa delle polveri sottili, ha chiesto a che punto sia il piano di azione e di risanamento della qualità dell'aria e quali azioni il Comune intenda portare avanti con Arpav.
«I dati scaligeri sono preoccupanti», ha spiegato Melotti, «chiedo che Arpav esca per effettuare misurazioni in aree determinate come Dossobuono, dove si incrociano due autostrade e insiste l'aeroporto». Le polveri sottili Pm10 derivano dall'inquinamento veicolare; le P2,5 da riscaldamento, industrie e traffico e sono più piccole e più pericolose, perché arrivano più in profondità, nei bronchi e nei polmoni. Stando ai bollettini archiviati, a Villafranca Arpav non misura le polveri da almeno tre anni. Non è possibile, quindi, capire se il fatidico superamento dei 35 giorni all'anno, dal quale non si deve sforare con le emissioni di Pm10, si verifica o meno.
Neppure le tre centraline sperimentali installate l'anno scorso, grazie a un progetto con l'università di Venezia (furono spesi 10mila euro), sono utili. Solo una funziona. Tuttavia trasmette i livelli di anidride carbonica e non quelli delle polveri sottili.
«I dati villafranchesi tengono rispetto alla base regionale», ha risposto il sindaco a Melotti, spiegando che la questione dell'inquinamento è ben più complessa e non circoscrivibile a livello locale. Il problema, infatti, riguarda tutta la pianura padana, per la quale occorre un coordinamento.
Ma del piano di battaglia antismog del Comune non si è parlato. «I gas serra sono prodotti in percentuali pari da industria, trasporti e riscaldamento. Servono quindi azioni complessive da parte di tutti i soggetti che concorrono all'emissione di gas serra», ha spiegato Faccioli.
Non soddisfatto della risposta Melotti ha ribattuto: «Laddove ci sono aree inquinate aumenta l'incidenza di malattie anche gravi. Il mio timore è che si tenda a sottovalutare la serietà della questione a tutti i livelli: comunale, provinciale e regionale. Pm10 e Pm2,5 non sono sempre connesse ai gas serra».
Faccioli, tuttavia, ha invitato a non creare allarmismi: «L'inquinamento non è dato solo dalle auto, ma da una sommatoria di fattori. Togliendone uno la situazione non cambia. Fermare il traffico un giorno non elimina il Pm10. Anche le stufe a pellet inquinano. Le azioni devono essere complesse e servono investimenti e iniziative che partano dall'alto: sistemi di trasporto, città metropolitane, parcheggi scambiatori e riduzione del traffico in centro. Si deve lavorare di concerto, da soli non fermiamo l'autostrada a Dossobuono». A nulla è valsa la replica di Melotti: «I dati di uno studio dell'università di Trento dicono che il 52 per cento dell'inquinamento a Villafranca è dovuto al traffico veicolare. Se monitoriamo possiamo chiedere ai cittadini di adottare misure specifiche». «Quella è un'analisi temporale», ha chiuso il sindaco, «i dati vanno rapportati a periodi. Abbiamo i nostri, anche sul Pm10, pubblicati man mano sul sito».
Che però non sono ben accessibili dai cittadini: sul portale del Comune, nella sezione dei monitoraggi, si trovano solo i link ad Arpav.
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Riguardo all'inquinamento ambientale creato dalle infrastrutture trasportistiche segnaliamo ora questo articolo, sempre dall'Arena, a titolo: "Catullo e Quadrante sul banco dei ministri" con sotto sottotitolo: "AMBIENTE. Interrogazione di Fantinati (M5S)" e questo testo:
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In una interrogazione parlamentare ai ministri dell'Ambiente e delle Infrastrutture e dei Trasporti, il deputato veronese Mattia Fantinati, del Movimento 5 Stelle, ha chiesto di conoscere gli interventi urgenti che il governo intende adottare «affinché l'aeroporto Valerio Catullo e l'interporto Quadrante Europa siano rispettivamente sottoposti alle procedure di Via e di Vas, tenendo conto anche degli effetti cumulativi che impattano su Caselle di Sommacampagna, vista la contemporanea presenza dell'interporto, dell'aeroporto, dell'Autostrada A22 e della A4 e del rispettivo incrocio autostradale».
«Sono decenni ormai– tiene a sottolineare Fantinati - che l'aeroporto e l'interporto di Verona, separati fisicamente solo dall'Autostrada A22 e dall'incrocio tra l'Autostrada A22 e l'Autostrada A4 e quindi in presenza di impatti ambientali “cumulativi”, si sono ampliati e potenziati senza mai chiedere una procedura di Via (Valutazione d'impatto ambientale) o di Vas (Valutazione ambientale strategica). Queste infrastrutture (aeroporto, interporto, autostrade A22 e A4) – si legge ancora nell'interrogazione - interessano pesantemente il centro abitato di Caselle di Sommacampagna, i cui abitanti, nel corso degli anni, hanno presentato denuncie ed esposti alla Procura della Repubblica, inviate anche alla Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea».
Considerata, quindi, la sommatoria degli impatti che creano gravi problemi ambientali sull'abitato di Caselle del Comune di Sommacampagna, il deputato Mattia Fantinati, grazie anche alle segnalazioni degli attivisti locali del Movimento 5 Stelle, ha chiesto ai ministri Andrea Orlando e Maurizio Lupi come intendano adoperarsi.
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Sul Corriere di Verona un articolo a titolo: "Montichiari, fiato sospeso per la concessione" con sopra titolo: "Ieri l'udienza. L'avvocatura dello Stato ribadisce la bontà del piano finanziario veronese", con sottotitolo: "I giudici del Tar decideranno entro un mese sui ricorsi presentati" e con un testo come sotto riportato che termina citando l'interrogazione presentata dall'On. Mattia Fantinati in merito all'Aeroporto e all'Interporto.
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Nuovo capitolo, ieri, dello scontro legale per la gestione dell'aeroporto Gabriele D'Annunzio di Brescia. Davanti ai giudici del tribunale amministrativo bresciano si sono discussi i ricorsi presentati da Sacbo, società che gestisce lo scalo bergamasco di Orio al Serio, e Abem, società pubblico-privata bresciana, contro la concessione ministeriale che affida, per 40 anni, la gestione dell'aeroporto di Montichiari alla Catullo Spa. Questa volta si è entrati nel merito della questione, visto che le due società lombarde avevano deciso di ritirare la richiesta di sospensiva. La parola, quindi, è passata ai legali: secondo quelli della Sacbo, la società Catullo sarebbe priva del «requisito dell'affidabilità finanziaria», uno dei requisiti base per ottenere la concessione. A dimostrarlo ci sarebbero proprio le cospicue «perdite pregresse», tanto che nemmeno il possibile arrivo di Save, come nuovo socio, sarebbe garanzia di «solvibilità finanziaria». Per questo, secondo gli avvocati di Abem, non solo la Catullo non sarebbe in grado «di sostenere alcun programma di investimento», ma nemmeno la concessione è stata affidata correttamente perché sarebbe stata necessaria una gara europea con principi validati da Bruxelles. Nel muro contro muro legale, gli avvocati della società scaligera hanno ribadito che «nessun interesse reale» di Sacbo o Abem è stato lesionato dal decreto di concessione, tanto più che la società bresciana non avrebbe nemmeno i requisiti per partecipare ad una gara europea. Mentre l'avvocatura dello Stato che rappresentava i Ministeri dell'Economia e delle Infrastrutture, cioè i firmatari della concessione, ha ribadito la solidità finanziaria della Catullo, che ha già investito 60 milioni di euro a Brescia, e la bontà del piano industriale presentato. Per la decisione dei giudici ci sarà da attendere circa un mese. 
Su un altro punto, invece, chiede chiarezza Mattia Fantinati, deputato veronese del Movimento 5 stelle: in un'interrogazione rivolta ai ministri dell'Ambiente e delle Infrastrutture, il parlamentare chiede quali «interventi urgenti il governo intende adottare affinché l'aeroporto Valerio Catullo e l'interporto Quadrante Europa siano rispettivamente sottoposti alle procedure di Valutazione di impatto ambientale e di Valutazione ambientale strategica». Le due infrastrutture, sostiene Fantinati, negli anni si sono ampliate e potenziate, creando gravi problemi ambientali all'abitato di Caselle di Sommacampagna, ma non sono mai state sottoposte a procedure di Via e di Vas. 
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Tornando alla questione Interrogazione sull'Interporto e l'Aeroporto pubblichiamo il testo integrale di detta interrogazione, come riportato sul sito web della Camera dei Deputati:
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FANTINATI, BUSINAROLO e TURCO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro per gli affari europei. — Per sapere – premesso che: 

sono decenni ormai che l'aeroporto e l'interporto di Verona – separati fisicamente solo dall'autostrada A22 e dall'incrocio tra l'autostrada A22 e l'autostrada A4 e quindi in presenza di impatti ambientali «cumulativi» – si sono ampliati e potenziati senza mai chiedere una procedura di VIA (valutazione d'impatto ambientale) o di VAS (valutazione ambientale strategica); 
non risulta all'interrogante che queste strutture siano state sottoposte neppure alla verifica di assoggettabilità (screening preliminare) alla valutazione d'impatto ambientale o alla valutazione ambientale strategica; 
queste infrastrutture (aeroporto, interporto, autostrade A22 e A4), interessano pesantemente il centro abitato di Caselle di Sommacampagna, sul cui territorio insiste quasi l'80 per cento del sedime dell'aeroporto di Verona, il cui confine comunale coincide con l'intero confine ovest dell'interporto «Quadrante Europa» ed il cui territorio è attraversato dall'autostrada A22 e dall'A4, ai cui impatti ambientali vanno anche aggiunti quelli generati dall'incrocio di due autostrade; 
nel corso degli anni, alcuni cittadini di Caselle di Sommacampagna hanno presentato denunce ed esposti alla procura della Repubblica, inviate anche alla direzione generale ambiente della Commissione europea; 
su tale argomento l'eurodeputato Andrea Zanoni ha presentato tre interrogazioni al Presidente del Consiglio europeo e alla Commissione competente per materia; 
con la pratica EU-PILOT 3719/12/ENVI la direzione generale ambiente sta ancora indagando sulla mancata sottoposizione alla valutazione ambientale strategica dell'interporto «Quadrante Europa» e, con la pratica EU-PILOT 3720/12/ENVI sono ancora in corso verifiche sulla mancata sottoposizione alla valutazione d'impatto ambientale dell'Aeroporto «Valerio Catullo»; 
in merito alla violazione della direttiva di valutazione d'impatto ambientale dell'aeroporto Catullo, la Procura della Repubblica di Verona sta ancora svolgendo indagini, in quanto ad oggi risulta essere ancora aperto il fascicolo 4246/11/ANCNR; 
notizie di stampa di qualche settimana fa anticipano indiscrezioni secondo cui, a seguito di una perizia commissionata dal pubblico ministero, sarebbe emerso che «era necessaria la Valutazione d'Impatto Ambientale per realizzare l'ampliamento e il potenziamento dell'Aeroporto Catullo» –: 
considerata la sommatoria degli impatti che creano gravi problemi ambientali sull'abitato di Caselle del comune di Sommacampagna, quali iniziative urgenti intenda adottare affinché l'aeroporto «Valerio Catullo» e l'interporto «Quadrante Europa» siano rispettivamente sottoposti alle procedure di valutazione d'impatto ambientale e di valutazione ambientale strategica, tenendo conto anche degli effetti cumulativi che impattano su Caselle di Sommacampagna vista la contemporanea presenza dell'interporto, dell'aeroporto, delle Autostrade A22 e A4 e del rispettivo incrocio autostradale. (4-03074)
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Dopo aver letto questi articoli di giornali di ieri... dall'Arena: "SMOG E PM 10, POLEMICA IN CONSIGLIO" - "CATULLO E QUADRANTE SUL BANCO DEI MINISTRI" e dal Corriere di Verona: "MONTICHIARI, FIATO SOSPESO PER LA CONCESSIONE" ed essendo evidente che l'Aeroporto, l'Interporto e le Autostrade A4 e A22... inquinano... non sono d'accordo con il Sindaco di Villafranca che - per quanto riguarda l'inquinamento - sostiene questo: "SIAMO IN LINEA CON IL RESTO DEL VENETO".
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Se in media - calcolata sull'intero territorio comunale - possiamo anche essere in linea con la qualità dell'inquinamento del Veneto è evidente invece che i cittadini di Dossobuono e di Caselle (attraversati dalle Autostrade e in adiacenza con l'Interporto: Quadrante Europa e dell'Aeroporto: Valerio Catullo) non possono condividere la dichiarazione del Sindaco di Villafranca.
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Per ultimo c'è da evidenziare un piccolo dettaglio... che dell'Aeroporto tutti ne parlano... ma nessuno vuole approfondire il vero problema e cioè che l'Aeroporto Catullo è mancante della V.I.A. visto che la Catullo SpA ha solo presentato una richiesta di "scoping" come riportato in un mio messaggio pubblicato il 20 gennaio 2010 avente questo titolo: "Per avere "Accesso agli Atti" di documenti relativi all'Aeroporto Catullo, spesi altri 5,14 euro (+ spese postali) e anche questi soldi, spesi bene"... nel quale messaggio ho pubblicato i documenti dello "scoping"... in cui tra l'altro si legge questo:
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Il primo documento:
U.prot. exDSA-2009-0030390 del 13/11/2009 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – ex Direzione Salvaguardia Ambientale, indirizzata all’ENAC, al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, alla Regione Veneto, Dipartimento Tutela dell’Ambiente e al Presidente Commissione VIA/VAS. oggetto: Procedura art. 21 D.lgs n° 152/06 e ss.mm.ii relativamente al Piano di Sviluppo dell’Aeroporto Catullo di Verona – trasmissione parere della Commissione Tecnica VIA/VAS.
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Il secondo documento:
U.prot CTVA-2009-0004095 del 04/11/2009 della Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale VIA VAS, indirizzata al Ministro dell’Ambiente e alla Direzione Generale per la Salvaguardia Ambientale avente oggetto: Procedura Preliminare ex art. 21 D.lgs n° 152/06 e ss.mm.ii Piano di Sviluppo dell’Aeroporto Catullo di Verona. Trasmissione parere della Commissione Tecnica VIA/VAS.
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Il terzo documento:
Data emissione: 14.05.09 redatto dalla ditta Ares srl per il Committente: Aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca S.p.A. 37060 Caselle di Sommacampagna (VR) un elaborato avente a titolo: “Studio Ambientale Preliminare – Relazione Tecnica (art. 21 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. – Parte seconda – Titolo III”.
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In merito all'interrogazione presentata ricordo anche una news di Aero Habitat avente a titolo: "Verona Catullo, interrogazione parlamentare Movimento 5 Stelle su V.I.A., V.A.S." con sottotitolo: "Tra aeroporto, autostrada A22 e A4 e altro è un ingorgo cumulativo" che cosi inizia: "Verona Catullo: ancora una interrogazione sullo scalo. Primo firmatario Mattia Fantinati, con Businarolo Francesca e Turco Tancredi".

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