Consiglio Comunale di Villafranca: Delibera n° 74 / 2013 del 26/11/2013 - OGGETTO : MOZIONE CAVA BALESTRA - Estratto: "... le discariche portano soldi ai Comuni e quindi hanno visto un business. Ci sono Comuni che vivono e fanno i loro bilanci con le entrate da discarica, però se non avessero le entrate da discarica sarebbero già chiusi" - Ooopss!!! Se lo dice Faccioli (Sindaco di Villafranca)... io posso essere concorde con lui?

Sull'Albo Pretorio del Comune di Villafranca è stato pubblicato questo: "DELIBERA CONSIGLIO Anno 2013 Numero 74 - MOZIONE CAVA BALESTRA"... e visto che durante la discussione - più volte - è stato citato il Comune di Sommacampagna... vediamo che hanno detto di noi???
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SINDACO: sulla questione della mozione, siccome non abbiamo avuto tempo né io né Paolo, che ha fatto anche lui un ottimo lavoro, e sono emerse delle questioni alla conferenza capigruppo, facciamo come ritenete utile.
Siccome c’è da fermarsi a fare un ragionamento di aggiustamento, non di stravolgimento, volete che la discutiamo e poi ci fermiamo dieci minuti e condividiamo, o prima condividiamo e poi discutiamo?
CONSIGLIERE PAOLO MARTARI: io preferirei prima condividere nel senso che poi si aggiusta il testo.
Solo per ribadire: questo testo, sostanzialmente quello che ha presentato la contro mozione presentata dalla maggioranza con lievissime correzioni di forma e, in ultima analisi, credo che, io lo ribadisco per l'ennesima volta, il senso di questa iniziativa non era di mettere il cappello su una battaglia ma di rendere questa battaglia non solo condivisa, ma istituzionalizzata, cioè sposata dall'intero Consiglio comunale e spostata su un piano politico.
Abbiamo già avanzato tutte le considerazioni che era giusto fare in termini di osservazioni quindi dal punto di vista tecnico sta facendo il suo percorso.
Credo che debba essere lanciato un messaggio territoriale alla politica regionale dicendo che questo territorio, non solo Villafranca, dice no e in questo senso si dà mandato al Sindaco, perché il Sindaco è primo cittadino, quindi è legale rappresentante ed è legittimato a sedere al tavolo, perché faccia due cose sostanzialmente: provi a convocare gli altri sindaci del territorio coinvolto spendendo un documento, per quanto semplice, ma che esprima la contrarietà politica e il secondo, se è possibile, a mio avviso può tornare utile, un’iniziativa di coordinamento costante di modo che non venga lasciato un onere del genere al Comitato, che sta già facendo tutto il suo bel lavoro, ma che si sposti anche a livello politico.
 Questo per me ha una finalità, ne parlavamo con il Sindaco quando ci siamo sentiti la settimana scorsa sull'argomento, perché mi piacerebbe che anche gli altri Comuni limitrofi potessero uscire da qualsiasi equivoco, compreso quello di cui si è discusso ieri in Assemblea, cioè  firmassero loro, siccome sindaci in rappresentanza dei diversi Consigli comunali, un documento congiunto semplicissimo nel quale si esprimesse il no a questa cosa.
Ecco perché quando avevamo presentato la prima mozione eravamo stati molto più spogli del testo che ha presentato la maggioranza, perché la maggioranza ha espresso con dovizia di dettagli e particolari tutto il percorso fatto.
Più completi indubbiamente, ma non è che non si potesse fare da parte nostra, è che immaginavo che questo testo venisse già trasferito sui tavoli degli altri Consigli comunali e quindi fosse è più facile per loro votare un testo che era già spogliato da qualsiasi riferimento di Villafranca, e non per rivendicare il ruolo.
Detto questo, se ci intendiamo su questo mandato di carattere politico, secondo me è facilissimo; se ci sono dei dubbi è meglio che emergano prima che noi sistemiamo il testo, questa mia considerazione.
Un' ultima cosa, il Sindaco stesso di contro chiedeva non tanto che fosse lasciata esclusivamente a lui questa iniziativa, aveva piacere che venissero responsabilizzati, ciascuno per la propria parte politica, la condivisione di un ruolo che fosse sì affidato il Sindaco, ma allargato quanto meno al Consiglio comunale nella figura dei capigruppo, la forma è da trovarsi, perché fosse a maggior ragione diffondibile, quindi per me io l'avevo già cercato di inserire, se non basta si adegua, comunque il succo è questo qui.
 PRESIDENTE: allora sospenderei dieci minuti.
SINDACO: prima faccio solo una considerazione, perché noi l’abbiamo guardata parecchio, pur tra mille cose, l'unica cosa che troviamo doppia, l'ho detto a Isabella Roveroni in conferenza capigruppo, quindi magari finché discutiamo te lo guardi, dove “si impegna il Sindaco e Giunta comunale, esprime la convinzione” sotto c'è una ripetizione.
O aggiustiamo la prima e quindi mettiamo tutto lì dentro senza dover ripetere. È solo per aggiustare un testo in cui non ci sia un doppione.
Però, se mi permettete perché poi mi va bene tutto, quello che dico non è riferito a questo Consiglio comunale, quindi cerchiamo di capirci bene, quello che sto per dire non è riferito a questo Consiglio Comunale perché, in modo particolare su questo tema, non si sono mai avute difformità, divisioni e nemmeno altro.
Da sindaco e da chi ha fatto l'assessore all'ecologia da quindici anni, mi permetto di fare delle osservazioni, lo dico a questo Consiglio comunale che ha dimostrato sempre molta sensibilità in materia.
Io ho difficoltà a vedere i comitati come ieri sera. Ho difficoltà a vedere qualcuno che strumentalizza i comitati come ieri sera, perché per il sindaco di Villafranca Mario Faccioli, assessore all'ecologia, l'ho detto anche ieri al comitato, non sono le parole ma i fatti compiuti in questi quindici anni a dimostrare che, quando dice una cosa la fa, si assume la responsabilità e fa le battaglie che crede giuste, se deve dire sì dice sì, se dice noi è no.
Perché non c'è il problema solo di Quaderni, l'ho ribadito ieri sera. Non c'è solo il problema di Quaderni ma c'è il problema di Sommacampagna che è stato sottovalutato; e quello di Sommacampagna, vi assicuro, è più pesante di quello di Quaderni, ma là non vedo comitati, non ho visto un Comune che ha fatto un documento come il nostro, di questo Consiglio comunale non di Mario.
Ricordo a tutti che ce l'hanno scopiazzato, compresa la VIA regionale, compreso qualche consigliere che va a dire che si può bloccare la discarica per questi motivi qua.
L'abbiamo scritto noi, minoranza e maggioranza, ma è lo stesso, ripeto, non voglio essere ostaggio di qualunque forma di strumentalizzazione perché qualcuno sta andando in campagna elettorale.
Io sono fermamente convinto, per i miei anni di battaglie su queste questioni, che io devo difendere il mio territorio da nord a sud, da est a ovest, e per me per il problema della fascia di ricarica degli acquiferi, di come stanno andando le falde, Sommacampagna è più pesante di Quaderni, e là c’è un silenzio assordante.
Mi sono permesso il lusso appena nominato sindaco adesso, perché nel 2008 la procedura delle discariche, quella della Provincia e l'altra, sono state fatte dal 2004 al 2007, non avevo più metodo e modo per correggere e fare ricorso, fatalità quest'estate, dopo la campagna elettorale, hanno fatto una procedura di cambio di codici sia una che l'altra, con cambi di metodologia, rifiuti speciali… con tutta una serie di questioni che non sono a posto.
Vi assicuro, non è per cattiveria, non è per questione di qualcuno, ci siamo mossi prima dei comitati, ci siamo mossi prima di tutti, perché questo è il nostro compito, questo è il nostro dovere, queste sono le nostre convinzioni, questo è il nostro programma elettorale.
Allora questa è mozione perché nasce? O è una mozione a difesa del nostro territorio, l'ho detto anche ieri, da Sommacampagna a Quaderni, o è riferita solo a Valeggio e Quaderni.
Per me la mia difesa va anche per le altre; non mi sta bene nemmeno quello che ho letto ieri, ho già chiesto copia degli atti, sul cupping. Ci voglio vedere dentro.
Il cupping che faranno è una copertura per eliminare il percolato, ora magari qualche cittadino non sa nemmeno di che cosa stiamo parlando: la proposta è, siccome il Comune di Valeggio è in difficoltà economico finanziaria perché ha esaurito i fondi di accantonamento per la gestione del post mortem della discarica, la nostra convinzione in questo Consiglio comunale è che tutto quello che sta nascendo è sostanzialmente per coprire una difficoltà sulla vecchia Ca’ Baldassarre.
Questa credo sia una convinzione che abbiamo tutti. Adesso cosa succede? Visto che non riescono a uscire da questa questione, presentano un piano economico finanziario di, non mi ricordo più quanti milioni di euro, che la Regione da al Comune di Valeggio con l'obbligo, a partire dai prossimi cinque o tre anni, di cominciare a restituirli, non so in che forma… quattro anni perché poi può essere dimensionato diversamente.
Se io avessi approvato un atto come quello di Valeggio qualcuno qua mi avrebbe ammazzato, per chi l'ha letto. Sostanzialmente vanno in Consiglio comunale col piano economico-finanziario senza il progetto.
Allora mi sono domandato e mi sono anche fermato, perché o sono matto, o qualcosa non mi quadra, se poi quel piano economico finanziario lì, nel momento in cui il progetto che dovrà essere vidimato dalla Provincia, sbaglierà di un milione di euro, chi ci mette la differenza?
Perché la Provincia dovrà fare affidamento a quella che è la norma sul cupping, che è la legge 36 del 2010, che non permette di mettere mezzo metro di argilla, vuole una ribaulatura fatta in modo chiaro e consistente perché non si ripresenti tra tot anni di nuovo il problema del percolato.
Io non sono un tecnico, l'esperienza mi porta a pensare, perché sono questioni anche tecniche, mi porta a pensare che comunque lì ci deve essere una ribaulatura.
Per chi ha vissuto l'Amministrazione, ancora dieci - dodici anni fa, ha vissuto l’inferno di Quaderni perché dovevano ribaulare per il percolato, fu bloccato tutto.
Ieri, non è volata una mosca. Dieci anni fa il cupping era una tragedia greca, adesso passa come una cosa dovuta, perché qualcuno ha ricevuto l’avviso di garanzia a Valeggio perché non ha operato secondo… perché comunque adesso prioritario è il buco di Ca’ Balestra.
Il nostro compito in questa sede è una difesa di Villafranca che è circondata da discariche.
Io ho preoccupazione per le future generazioni. O le discariche che nascono sono controllate e gestite, visitate e condivise dalle Amministrazioni, se no io non le faccio. Quelle di Sommacampagna, vi assicuro, non sono discariche, non mi piacciono.
Un ricorso lo abbiamo già presentato, venerdì viene in Giunta quella della Provincia e farò ricorso anche su quella. Ho già fatto una verifica tecnica e ci sono le condizioni per farlo, perché quella della Provincia e l'altra sono più vicine di quella di Valeggio e le falde passano esattamente lì e, fatalità, a ridosso anche della discarica di Caluri.
Fra un po’ ci sarà il problema di capire se è quella di Caluri o quella di Valeggio che inquina, o se è quella di Sommacampagna. Non capiremo più niente.
Allora, ripeto, a me sta bene perché questa mozione è rivolta principalmente alla discarica di Ca’ Balestra, ma io vorrei da questo Consiglio, per la sensibilità che ha sempre dimostrato, una visione ampia.
A Paolo ieri sera ho detto che mi piacerebbe coinvolgere Sommacampagna. Fatalità dal 1° dicembre ci sarà un commissario perché è caduta l'Amministrazione quindi non abbiamo la possibilità di coinvolgere, se non il commissario, vedremo… ma qui chiaramente c'è da mettere mani e porre una pietra finale su una pianificazione, da questo punto di vista, che nel futuro rischia di mettere a repentaglio l'ambiente di Villafranca.
Non si tratta solo di Quaderni, vorrei una visione a 360°. Questo è quello che sto dicendo ma, ripeto, con il buonsenso perché, ti assicuro Paolo, non voi, non noi, ma io sono stato l'unico che ha chiesto la Commissione a Venezia. Sai chi ha parlato là? Politici.
Dovevo parlare solo io, perché questo prevede la legge. Chi era testimone ed è venuto con me l’ha visto. Hanno fatto parlare il Comitato e me no, che ero l’unico che aveva diritto a parlare. Io non voglio essere strumento di questo.
Il Comitato quest'estate ha fatto la mostra: l'unica delibera che doveva affiggere come un quadro era questa. C’era quella della Provincia, che è una copia della nostra fatta fuori dai termini, c’era quella fatta fuori dai termini dagli altri Comuni, l'unica che ha un senso ed è la nostra.
Scusate se non è politica questa, ditemi cos’è. Io non sono invidioso e nemmeno geloso, ma voglio rispetto perché qualcun altro non ha fatto.
Paolo scusa, qualcuno sta usufruendo di quello che abbiamo fatto noi, perché la strumentalizzazione politica non s’ha da farsi, ve lo dico subito.
Se va nell'interesse generale bene, altrimenti comincio a tirar fuori le carte e quello che ha detto qualcun altro.
Allora siccome non voglio responsabilità di questo Consiglio, o continuiamo su una linea di indirizzo che è quella, se no comincio a diventare cattivo perché io ci ho creduto per testimonianza diretta.
Ho bloccato una cava a Rizza quando tutti la davano per fatta, ho bloccato Caluri. Son cattivo, ma dove dico che ci arrivo ci arrivo, dove dico che non ci si arriva non ci si arriva.
Credo che la testimonianza di questi dieci anni che sono in Amministrazione possa essere testimonianza attiva.
Poi uno può pensarla diversamente ma su queste partite ho sempre dimostrato che ci sappiamo fare.
Allora per me questa ha un senso ma domani ci facciamo anche il senso per tutto il resto, infatti giustamente ho messo che per me ha valenza il PAQE, ha valenza il Piano d’Area Baldo Garda, ha valenza il Piano regionale dei rifiuti, hanno valenza tutti quegli strumenti che ci arrivano dall'alto.
Per il Comune, e giustamente come dici tu nel coinvolgimento degli altri Comuni, ci deve essere responsabilità per stanare chi non ha intenzione di mettere una pietra sopra a questa situazione, perché l'abbiamo ereditata, non l'abbiamo fatta noi e probabilmente anche qualche altro Sindaco.
Se qualcun altro ci gioca è giusto stanarlo, sono d'accordo, siccome non accetto la regola che “là sono i tuoi e qua sono i miei”, a Sommacampagna non c’erano né i miei, né i tuoi né i suoi, è stata approvata lo stesso.
Quindi credo più alle logiche degli interessi, più che a quelle partitiche e sono disposto a fare una battaglia,  ma non partitica ma alle logiche degli interessi, queste sono logiche che a me interessa fermare. O sono logiche corrette o si fermano.
Questo è il concetto che voglio esprimere, non a questo Consiglio ma voglio renderlo, almeno per mia sensibilità o sfogo personale: non mi è mai stato chiesto “Sindaco cosa pensi? Sindaco cosa stai facendo?” Mai! E, ripeto, non sono mai andato in cerca di nessuno, abbiamo fatto sempre qua dentro il nostro lavoro. Come per la discarica di Sommacampagna, nessuno è venuto a chiedermi cosa penso eccetera, non abbiamo avuto bisogno di “spintanee” emozioni per fare, come ruolo politico, quello che dovevamo fare.
A Quaderni, ti assicuro, mai nessuno mi ha chiesto niente ma siamo stati i primi, perché quando si è costituito il Comitato questa delibera era già fatta e le strategie erano già state fatte.
Non voglio cadere in strumentalizzazione politica, voglio essere chiaro, contro i poteri forti su queste cose qua, perché qui ci sono logiche ed interessi forti a cui io voglio stare lontano, distinto e distante, questo è il concetto.
Poi, cambiano le amministrazioni, cambiano i governi ma questi sopravvivono, fatalità. Io questa gente la voglio sconfiggere perché se è giusto fare, lo deve fare come si deve.
Questo è il concetto che voglio esprimere, ma non a questo Consiglio, a qualcuno magari che è fuori o che lo verrà a sapere domani, perché di questo Consiglio sono orgoglioso, ha sempre dimostrato, anche cinque anni fa, un rapporto di collaborazione e di intenti straordinario del quale io vado orgoglioso e voglio continuare a mantenere questo orgoglio.
CONSIGLIERE PAOLO MARTARI: non caricherei di ulteriore significato. Cioè la problematica legata alla cattiva pianificazione delle cave che successivamente delle discariche è una tematica complessa.
Io sono meno informato rispetto alle questioni legata alle cave di Sommacampagna, è motivo per andarsi ad informare, credo che, se ci sono le ragioni tecniche, ha fatto bene l'Amministrazione ad avanzare ricorso.
Detto questo, rimarrei per quel che riguarda questa delibera, io la carico di un significato politico neanche legato ai comitati, cioè secondo me può diventare, come ho cercato di dirti, un ulteriore elemento che faccia acquisire a Villafranca un ruolo di leadership con un rischio che non voglio che ci nascondiamo, cioè potrebbe esserci anche l'elemento negativo di questa cosa, cioè vale a dire, gli altri sindaci o gli altri enti coinvolti non aderiscono.
Però secondo me non sarebbe un'iniziativa abortita perché a questo punto il Consiglio comunale del Comune di Villafranca anche sotto il profilo politico avrebbe fatto tutto ciò che era giusto e doveroso fare per contrastare un progetto che ha logiche che vanno al di là dell'aspetto tecnico e al di là dell'aspetto politico, perché ha una matrice di carattere economico.
Ma noi dobbiamo fare il nostro compito non quello di qualcun altro, quindi il contenuto, l'intendimento va in questo senso qua, è circoscritta alla questione legata a Valeggio e quindi io direi, se siete d'accordo su questa impostazione, si corregge il testo perché non ci siano ridondanze e duplicazioni eccetera, ma per il resto va bene.
CONSIGLIERE MARCO DALL’OCA: il Sindaco mi ha anticipato e condivido pienamente l’intervento del Sindaco, concordo anche con l'ultimo intervento che ha fatto Paolo.
Non so come venirne fuori, il rischio di strumentalizzazione c'è, io credo nella volontà sincera di questo Consiglio comunale, però il rischio strumentalizzazioni c’è.
Secondo me proviamo a vedere se troviamo una forma di collaborazione. Io vedevo la ripetizione tra la prima parte e l’altra, ma non la vedevo come una ripetizione dal punto di vista dell’italiano, la vedevo come una forzatura politica nel senso che, se la mozione precedente mi concludeva con le cinque righe in cui si diceva di inviare la nostra mozione agli altri consigli comunali perché la facciano propria, alla fine sembra che si voglia dire la stessa cosa due volte. C’è già, nel testo aggiunto dopo secondo me si vuole dire un qualcosa di lapalissiano che c'è già sopra, però proviamo a vedere se riusciamo a trovare una condivisione.
CONSIGLIERE SCATTOLINI: come cittadino di Quaderni nonché come amministratore volevo portare il nostra vivo apprezzamento all’Amministrazione comunale di Villafranca.
Una presa di posizione chiara e inequivocabile nei confronti del grosso problema sta diventando Ca’ Balestra.
Vorrei inoltre ringraziare in primis il Sindaco per il lavoro svolto, tutta la Giunta e naturalmente tutti i consiglieri di maggioranza e minoranza per la sensibilità che ha detto poc'anzi il Sindaco, dimostrata nei confronti di questo problema, mostrando anche coesione nella trattazione dell'argomento, è un argomento molto delicato col quale noi abbiamo convissuto trent'anni, questo sta a significare anche che la tematica ambientale non deve avere colore politico e non deve essere usata a scopi meramente propagandistici.
Naturalmente auspico, e auspichiamo come cittadini, che questo messaggio politico amministrativo di forte tenore arrivi laddove si devono fare le scelte, alla VIA regionale, che induca la stessa Commissione ad esprimere parere negativo a fronte anche delle deduzione tecniche precise e circostanziate prodotte dall’Amministrazione di Villafranca.
Quaderni, c'è scritto, ha già dato. Io vorrei aggiungere anche che Quaderni non solo ha già dato, ma non è disposta a subire vessazioni ulteriori e posizioni precostituite dall'alto.
Quindi, noi come amministratori abbiamo l'obbligo etico e morale di non lasciare in eredità alle generazioni future situazioni disastrose, situazioni difficili da affrontare, queste spade di Damocle che pendono sulle teste dei nostri figli.
CONSIGLIERE PASETTO: intervengo adesso così dopo sistemiamo tecnicamente la mozione.
Sarò un po’ ripetitiva perché comunque condivido pienamente quanto detto dal Sindaco prima, nel senso che ho letto con attenzione entrambe le mozioni.
 Condivido pienamente quanto scritto in ambedue perché sicuramente ritengo che la mozione che noi andremo a votare adesso sia un segnale positivo perché è un segnale che non ha colore di fazione, perché tutti quanti ci impegniamo per arrivare a un punto che è il no definitivo alla discarica.
Tra l'altro noi dobbiamo sempre ricordare che su quel territorio, a parte questo rischio di una nuova discarica, c’è  già la presenza incombente della discarica di Ca’ Baldassarre, quindi noi dobbiamo sempre partire dal presupposto di guardare alle istituzioni più in alto rispetto a noi.
Apprezzo quanto è presente nella contro mozione presentata dalla maggioranza: di sollecitare affinché la Provincia di Verona e la Regione Veneto, nei loro piani e territoriali, rimarchino il fatto che non sia più possibile, in questo territorio, procedere alla costituzione di nuove cave mettendo un vincolo di salvaguardia sul territorio.
Sostanzialmente questo; poi, tra l'altro, noi lo facciamo anche con il nostro Piano di Assetto Territoriale che prevede appunto il divieto di costruire nuove cave.
Condivido pienamente anche il messaggio che vogliamo lanciare alle altre amministrazioni di accogliere e far proprio questo nostro documento.
Poi chiaramente noi lanciamo il messaggio, spetta a loro decidere se accogliere o meno, però è importante che parta da noi e che non vi siano distinzioni di parte in questo.
Purtroppo è brutta la strumentalizzazione o anche le brutte notizie che si sentono in questi giorni come la proposta, che aveva ha menzionato il Sindaco anche prima, fatta da Adige Ambiente di versare 6 milioni al Comune di Valeggio per la ricomposizione di Ca’ Baldassarre.
 Ricordiamoci comunque che con il denaro non si compra né il consenso né tanto meno la salute dei cittadini, quindi il nostro no deve essere sempre forte e inequivocabile.
Quindi a questa mozione il mio voto sarà favorevole, tanto più se è condivisa.
CONSIGLIERE ZAMPERINI: noi non abbiamo partecipato alla Commissione ambiente, non so se c'è stato confronto, però abbiamo letto sia l'una che l'altra, quindi la mozione presentata e quella che viene definita contro mozione.
            Dobbiamo dire che condividiamo sostanzialmente entrambe le mozioni perché vanno nella direzione che è quella di difendere il territorio.
            Auspicavamo, in quel Consiglio comunale in cui sono state ritirate, che vi fosse una posizione unitaria da parte del Consiglio comunale, perché su queste tematiche non ci deve essere divisione di carattere politico perché sarebbe un brutto messaggio da dare ai cittadini.
Il Consiglio Comunale di Villafranca csi è sempre comportato bene sotto questo punto di vista, ha sempre preso delle posizioni all'unanimità.
Villafranca ha già dato sia a Quaderni che a Caluri e quindi, per quel che ci riguarda, siamo favorevoli, auspichiamo naturalmente che la versione che ne esca sia condivisa da tutti quanti e naturalmente ora si parla di Quaderni, domani evidentemente se sarà tema, giustamente il Sindaco ha gettato degli altri sassi perché è più al corrente di determinate informazioni, quando se ci sarà da condividere delle posizioni in merito sia ad altre discariche sul nostro territorio che anche a quelle a cui accennava di Sommacampagna, noi saremo al suo fianco perché io ho sempre detto, anche nella battaglia della discarica di Caluri, che quella di Sommacampagna per la falda è a monte del paese, mentre quella di Caluri è paradossalmente a valle della falda; per cui è un problema che noi sentiamo molto per cui è giusto che sia stato richiamato dal Sindaco e se ci sarà da affrontare questo problema insieme in Consiglio Comunale, siamo disponibili a dare una mano,  il nostro contributo.
Per quel che ci riguarda, la mozione, che speriamo sia condivisa, noi la condividiamo e voteremo favorevolmente.
SINDACO: mi permetto di fare una considerazione sui vincoli.
Nel 1999 in Consiglio Comunale abbiamo già posto un vincolo di PAQUE, adesso magari non te lo ricordi perché tu non c'eri, ma abbiamo già fatto un'azione sul piano urbanistico, perché da quel momento più nessuna cava è stata attivata nella fascia che va dal confine tra Marmirolo, sostanzialmente a Roverbella, Valeggio, fino alla strada che da Villafranca va a Valeggio, in quella fascia di PAQE è stato posto un vincolo ambientale riconosciuto con variante regionale. Per qui non è più possibile aprire cave.
Giusto per avere il quadro complessivo, l'unico aspetto di una ferita che rimane aperta è quella di Caluri, per cui non è possibile fare modifiche urbanistiche in quel senso, perché comunque c'è una cava che era di 9 lotti, 2 riempiti, e rimangono dei buchi.
Rimane comunque il problema, è inutile nascondercelo. È un problema che prima o poi doveva essere risolto.
Un progetto l'abbiamo bloccato ma mi aspetto che me ne arrivi un altro, quindi non c’è da  fuggire davanti a questa cosa, non mi spaventa ma va gestita.
L'unico problema che resta, ne parlavamo con Martari, ma anche con Zamperini, che hanno seguito l'Amministrazione precedente, è il problema dei comuni limitrofi.
Non è un problema della consapevolezza che abbiamo noi sulle nostre situazioni, il problema degli altri.
Sommacampagna ha più di una discarica e addirittura una la gestisce lei direttamente e in più ne ha delle altre.
È ovvio che il flusso di falda arriva su Villafranca, noi siamo quelli che subiscono una situazione di una programmazione urbanistica che non è stata fatta, se vogliamo, intelligentemente; è stata fatta d'interessi, perché le discariche portano soldi ai Comuni e quindi hanno visto un business. Ci sono Comuni che vivono e fanno i loro bilanci con le entrate da discarica, però se non avessero le entrate da discarica sarebbero già chiusi.
Da questo punto di vista noi non abbiamo mai vissuto sulle discariche, mai! Anzi sono stati  solo danni economici per ricorsi, contenziosi, ferite anche personali pesanti che stiamo tuttora subendo.
Noi non abbiamo responsabilità perché abbiamo ereditato questa situazione, quindi senso di responsabilità e piano per cercare di non commettere errori.
Però dobbiamo portare gli altri Comuni nel senso di questa mozione che è rivolta a quella discarica che, ad oggi, ha un progetto, ma che vorrei estesa anche agli altri Comuni per responsabilità, perché sono loro perché devono condividere con noi l'aspetto del “ci siamo anche noi”, questo è il senso che volevo dire prima.
Noi facciamo le nostre battaglie ma, se al confine hai qualcuno che fa quello che vuole, cominciamo le guerre che poi non portano niente di buono ma a quello che abbiamo subito in questi anni.
Per cui io vorrei questa sensibilità non tanto quando arrivano i progetti, quando arrivano i progetti a volte è già tardi: serve una programmazione, io mi sto battendo da anni sulla programmazione urbanistica, perché è l'unico strumento che ci consente di non poter avere ferite sul territorio.
Solo con l’urbanistica condivisa dall'alto, quindi sui piani regionali, possiamo eliminare questo problema perché, quando hai una disponibilità, se il progetto è fatto bene non c’è nessun tecnico che lo boccia.
Cos'è che previene la politica? Con la programmazione, sono convinto di questo, per cui sto spingendo perché tutti i piani d’area, tutte le pianificazioni e i vari strati di pianificazione superiore che non riguardano solo Villafranca ma riguardano un comprensorio che ha una fragilità importante che voglio venga preservata.
Ci sta venendo in aiuto il piano dei rifiuti, che speriamo abbia tutta una serie di discipline e spero che sia confermato, perché se viene confermato quel progetto non va più avanti.
Spero che il PAQE possa essere rivisto come piano d'area, che tenga conto di tutta una situazioni che ci porti a fare, d'accordo anche con gli altri Comuni, una pianificazione corretta a tutela non solo di noi che siamo qua oggi ma anche delle future generazioni.
Questo è il senso che vorrei in tutto quello che facciamo: non perseguire la giusta pancia dei cittadini che, quando vedono un progetto, si spaventano.
Noi abbiamo il compito e la responsabilità di prevenire e anticipare quelli che sono i problemi e questo vorrei come consapevolezza, perché poi sui progetti può andarti bene o può andarti male: sbagliano una carta e ti salvi come è successo fino adesso, siamo stati bravi a pizzicarli nelle questioni che non andavano bene, ma se trovi quello che fa tutto giusto, non è che poi diventa colpa di qualcuno, vuol dire che non abbiamo fatto bene il nostro mestiere.
C’è tutta una serie di elementi per cui li abbiamo messi in grossa difficoltà ma, ripeto, andando a vedere i decreti regionali o le delibere regionali, basta guardare quelle di Sommacampagna a cui stiamo facendo ricorso, se le paragoniamo a Valeggio: parere contrario di ARPAV che diceva che non serviva, parere contrario della Provincia, parere contrario del Comune… dieci pareri contrari ma approvato lo stesso.
La questione è delicata, perché poi la gente capisce un solo principio: che qualcuno gli sta facendo male e ha ragione. Allora da questa ragione bisogna trarre intelligentemente degli spunti per fare azioni politiche, che sono la nostra competenza.
CONSIGLIERE MELOTTI: mi fa molto piacere l'intervento del Sindaco perché questa sensibilità la sposo in pieno.
Chiederei la cortesia istituzionale, visto che lei ha trattato una visione d'insieme che comunque è preoccupante, nel senso che Caluri è una questione, ma lei ha detto giustamente che ce ne sono due a Sommacampagna e che Caluri è comunque una spada di Damocle che abbiamo sulla testa, le chiederei se possibile o in Commissione ambiente o durante un Consiglio comunale, compatibilmente con i suoi impegni, se potesse farci lei come assessore all'ecologia un resoconto generale della situazione, e mi spiego meglio: sia da un punto di vista “queste discarica è così” sia un’altra cosa che a me interessa in modo particolare, su Caluri, siccome ci sono una serie di pozzi piezometrici che, avevo letto i dati tempo fa, sono variabili e ci sono delle inquietudini  anche lì, un resoconto sui dati, su come si evolve il tutto eccetera, perché sarebbe comunque importante per avere un quadro d'insieme ed essere preparati a tutto.
SINDACO: volentieri perché mi piace la materia, quindi molto volentieri.
Allora con Paolo abbiamo aggiustato la mozione; per il Segretario e per il Presidente del Consiglio: sostanzialmente ho fatto un'aggiunta nelle premesse.
Prima del “tutto ciò premesso”, la pagina prima c’è “considerato che” abbiamo aggiunto dopo ho aggiunto dopo “il nuovo PRAC in fase di discussione, la Commissione regionale” ho aggiunto un'altra righetta “si rende necessario adeguare gli strumenti urbanistici regionali quali il PAQUE e il piano d'area Baldo-Garda a difesa e salvaguardia del territorio dei Comuni di Valeggio e Villafranca di Verona e Sommacampagna.
Poi “tutto ciò premesso e considerato”, in sostanza la parte “esprime” fino a “la discarica prospettata” va “confida e auspica”, viene portato sopra, quindi tutte le affermazioni al suo interno è un “confida e auspica”, mentre “si impegna ed impegna il Sindaco e la Giunta comunale” diventa “porre in essere” – punto 1, “inviare la presente mozione a tutti i Comuni interessati” -  punto 2, togliere “impegna il Sindaco a” quindi via quella parola lì, diventa punto 3 “coinvolgere il Sindaco dei Comuni limitrofi”, “istituire con l'ausilio di” - punto 4.
Dopo “Piano regionale dei rifiuti” diventa “esprimono la convinzione che pur garantendo… impegna il Sindaco e la Giunta comunale a porre in essere, in caso di emissione di parere positivo da parte della Commissione Regionale VIA, tutte le iniziative necessarie e opportune per contrastare il provvedimento e far valere le ragioni di opposizione già rappresentate anche adendo la via giudiziaria. Inviare la presente mozione a tutti i Comuni interessati perché possano farla propria all'interno delle loro Consigli Comunali e ne tengano conto nei propri strumenti urbanistici e nel contempo rivolgano lo stesso invito agli enti interessati.
            Punto 3: coinvolgere i Sindaci dei comuni limitrofi interessati dal progetto della discarica in esame ed a concertare con loro un documento politico unitario che esprima, per le ragioni sopra esposte, la ferma contrarietà al progetto di una nuova discarica per rifiuti speciali non pericolosi presso Ca’ Balestra, nel comune di Valeggio sul Mincio, da inoltrare, una volta sottoscritto, alla Giunta Regionale del Veneto in tempo utile prima dell'esame del provvedimento qui descritto.
            Punto 4: istituire, con l’ausilio di tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale, mediante i loro capi gruppo, un tavolo di coordinamento con i sindaci e/o gli assessori da essi delegati dei comuni limitrofi interessati  per definire l'azione politica territoriale volta a contrastare la realizzazione della discarica, concertando e programmando le successive iniziative: politiche, giuridiche e di altra natura.

Ultimata la disamina, il Presidente pone in votazione la sottoriportata mozione

MOZIONE

 OGGETTO: DISCARICA DI CA’ BALESTRA

Premesso che:
-          la ditta ADIGE AMBIENTE S.r.l., con sede legale a Polpenazze del Garda (BS), via Montecanale n. 19/21, con lettera del 19 marzo 2012 pervenuta al Comune di Villafranca di Verona il 23 marzo 2012 (Prot. n. 9434/23.03.2012) ha comunicato di aver chiesto alla competente Regione del Veneto l’attivazione della Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) con contestuale approvazione ed autorizzazione del progetto e contestuale rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.), ai sensi del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. e della L.R. n. 10/1999 e s.m.i., del Progetto per la realizzazione di un impianto integrato per operazioni di recupero e smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi costituito da impianto di smaltimento (D1), di sottocategoria lettera “c” ed impianto per la produzione di energia da fonte rinnovabile sito in località Ca’ Baldassarre, in corrispondenza dell’area di cava Ca’ Balestra, nel Comune di Valeggio sul Mincio;
-          con la suddetta comunicazione sono stati trasmessi al Comune di Villafranca di Verona, in qualità di Comune interessato dagli impatti ambientali, gli elaborati relativi alla domanda di V.I.A., al Progetto Definitivo, allo Studio di Impatto Ambientale e sua Sintesi non Tecnica, alle schede ed allegati relativi alla Procedura di A.I.A. come previsto dalla D.G.R.V. n. 668/2007, ai fini del deposito e della messa a disposizione del pubblico per la consultazione;
-          la pubblicazione dell’annuncio della presentazione dell’istanza per l’espressione del giudizio di compatibilità ambientale sul progetto e l’autorizzazione di cui trattasi, con contestuale rilascio dell’A.I.A., è avvenuta sui quotidiani “La Repubblica” e “L’Arena” in data 26 marzo 2012;
-          entro il termine di 60 giorni dalla data di tale pubblicazione, e quindi entro il 25 maggio 2012, i comuni interessati esprimono il proprio parere, indirizzandolo alla competente Regione del Veneto, Segreteria Regionale per l’Ambiente, Unità Complessa VIA, Calle Priuli - Cannareggio 99, 30121 Venezia;
-          L’amministrazione di Villafranca con delibera di C.C. n.21 del 24 maggio 2012 ha espresso il proprio parere negativo nei confronti del progetto presentato supportandolo con parere tecnico e amministrativo competente nei modi e tempi di legge previsti;
-          A seguito delle nuove elezioni amministrative si è insediato un nuovo Consiglio Comunale
-          Si ravvisa la necessità di ribadire nuovamente la contrarietà tecnica e politica al nuovo progetto di discarica, riassunta nei punti che seguono:
  1. ai sensi dell’art. 16 “Norme in materia di autorizzazioni all’esercizio degli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi” della L.R. n. 11/2010 “Legge finanziaria regionale per l’esercizio 2010”, nelle more dell’approvazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali, di cui all’art. 199 del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. e all’art. 11 della L.R. n. 3/2000 « … non possono essere rilasciati provvedimenti di approvazione dei progetti di impianti di smaltimento o recupero di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, né concesse autorizzazioni all’esercizio di nuovi impianti di smaltimento o recupero di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, in assenza di una deliberazione del consiglio provinciale competente per il territorio, previo parere dell’Osservatorio rifiuti dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente del Veneto, che accerti l’indispensabilità degli impianti stessi ai fini dello smaltimento o recupero, in ragione dell’osservanza del principio di prossimità tra luogo di produzione e luogo di smaltimento prescritto dall’articolo 11, commi 1 e 2, della legge regionale 21 gennaio 2000, n. 3 e dall’articolo 199, comma 3, lettera d), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 … »;
  1. in relazione ai potenziali impatti ambientali, il proponente non ha incluso fra i “Comuni interessati” ai sensi della L.R. n. 10/1999 e s.m.i. i tre comuni confinanti di Sommacampagna, Sona e Castelnuovo del Garda, che invece sono fortemente interessati dal procedimento in questione, tenuto conto che, in particolare nei comuni di Sommacampagna e Sona insistono tre discariche autorizzate e/o in esercizio per la ricezione, la lavorazione e lo stoccaggio di materiali similari;
  2. non risulta, inoltre, incluso fra le "Amministrazioni interessate", ai sensi della L.R. n. 10/1999 e s.m.i. e del DM 10.09.2010, l'Ente ENAC, che è chiamato ad esprimersi su progetti relativi ad impianti anche se, per tipologia e/o per ubicazione, risultano, in parte prevalente, di non interesse aeroportuale e/o aeronautico, ai fini della sicurezza della navigazione, e che avrebbe dovuto invece essere formalmente invitato ad esprimere il proprio parere essendo l'area interessata dall’intervento sottoposta a vincolo aeroportuale per effetto della presenza dell'aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca a pochi chilometri di distanza;
  3. l'area di Cava Gabbia, ora denominata Ca' Balestra, autorizzata alla ditta CAV.CA. di Luccato & C. snc  con D.G.R.V. n. 2710/12.05.1981, non è, ad oggi, estinta, in quanto non è mai stata emessa dalla Giunta Regionale il regolare Decreto di estinzione; risulta, inoltre che la Giunta regionale con nota del 17.05.2008-prot. n. 8812 inviti la ditta proprietaria a presentare una proposta operativa finalizzata alla ricomposizione ambientale del sito per la sua estinzione e ad effettuare alcuni versamenti economici previsti dall'autorizzazione in essere; pertanto, non essendo la cava ripristinata ed estinta non può essere presentato alcun progetto di discarica;
  4. nel Piano di Area del Garda-Baldo, adottato con Deliberazione di Giunta Regionale n. 827 del 15 marzo 2010, la Tavola 2.10 “Sistema delle fragilità” classifica, infatti,  l’area di progetto in esame come “Cava attiva”; l’art. 10 “Cava attiva e cava dismessa” riporta “È vietato il riutilizzo a discarica dell’area di cava abbandonata o dismessa, fatto salvo il riutilizzo a discarica della tipologia 2A”; la relazione 2S.1 specifica “Dalle prescrizioni contenute nell’articolo 10 di cui sopra, risulta vietato il riutilizzo a discarica dell’area di cava abbandonata o dismessa, fatto salvo il riutilizzo a discarica della tipologia 2A. Per le cave attive, come quella in esame, si fa riferimento invece a quanto stabilito dalla legge regionale 7 settembre 1982, n. 44 (BUR n. 39/82) e successive modificazioni ed integrazioni. La suddetta legge, all’articolo 14, prevede la possibilità, nell’ambito della ricomposizione ambientale di aree di cava, di destinazioni d'uso non agricole purché ciò sia previsto da strumenti urbanistici; di fatto l’area di progetto viene classificata dal PRG vigente del Comune di Valeggio sul Mincio come “Zona di attuale discarica destinata al recupero ambientale”; in particolare, l’intervento proposto prevede la realizzazione di un’area servizi a livello dell’attuale piano campagna, e la realizzazione di una discarica all’interno della fossa di cava, che sarà riempita con rifiuti speciali non pericolosi con la formazione di un rilievo a morfologia dolce in sommità, per consentire un corretto ed adeguato deflusso delle acque meteoriche dal corpo rifiuti; il tutto in accordo con quanto previsto dal Piano Regolatore del Comune di Valeggio sul Mincio (VR).”; la Relazione del Consulente ricorda le considerazioni riportate al punto precedente: il P.R.G. del Comune di Valeggio sul Mincio non prevede la realizzazione di ampliamenti o progetti analoghi nel sito; è evidente che le norme fanno riferimento ad uno stato di fatto ossia dell’attuale discarica ricadente nell’ambito “A”, identificabile graficamente anche dalla fascia di rispetto perimetrale, mentre l’ambito. “B” è individuato come area di pertinenza; le prescrizioni citate sono, quindi, dirette alla discarica esistente al fine del recupero ambientale dell’area e non prevedono la realizzazione di ampliamenti o progetti analoghi nel sito;
  5. nel vigente PRG del Comune di Villafranca è stata individuata un’ampia area di rispetto speciale a protezione della discarica sita all’interno del perimetro del Comune di Valeggio sul Mincio, destinata alla ricostituzione ambientale e sottoposta a piano di riqualificazione geologica; tale previsione è stata, inoltre, rafforzata dalla Deliberazione di Consiglio Comunale n. 65 del 14/10/2003 che, nell’area prospiciente Ca’ Baldassarre, ha formulato e ottenuto, attraverso una variante parziale al P.R.G., l’adeguamento al Titolo IV “Ecosistema” delle N.T.A. del Piano d’Area Quadrante Europa; con nota di prot. n. 4268/47.01 del 26/08/2003 la Regione del Veneto ha espresso parere favorevole a tale variante per qualificare un’area idrogeologicamente e agronomicamente fondamentale per tutta la provincia di Verona, vietando ed escludendo, di conseguenza, qualsiasi attività o intervento che modifichi morfologicamente e paesaggisticamente il territorio;
  6. secondo la Relazione del Consulente, la verifica delle distanze dagli edifici destinati ad abitazione ovvero dagli edifici pubblici stabilmente occupati, eseguita ai sensi dell’art. 32 della L.R. n. 3/2000 e s.m.i., non considera l’edificio Cà Baldassarre posto a sud … (omissis) … al progetto non è allegata la dichiarazione di inagibilità dell’edificio in oggetto, quindi, esso è potenzialmente generatore della fascia di rispetto di 250 m;
  7. da un punto di vista idrogeologico, per effetto della presenza nel sottosuolo di alluvioni ghiaiose ad elevata permeabilità con valori variabili tra 1 x 10-4 e 1 x 10-3 m/s, si riscontra la presenza di una potente e pregiata falda freatica a ridotta soggiacenza rispetto al piano di imposta dell’argilla di tamponamento del fondo invaso, con franco di falda compreso fra un minimo di 2,5 m ad un massimo di 5,5 m a seconda dei diversi dati idrogeologici considerati; tale conformazione idrogeologica è alla base dell’attribuzione del valore di elevata vulnerabilità idrogeologica dell’area di intervento, che risulta ulteriormente aumentato in funzione delle attività progettate ed, in particolare, in funzione del rischio di sversamento in falda del percolato (il volume ipotizzato di percolato di picco risulta pari a 10.000 mc/anno, corrispondente a circa 111 mc/giorno, calcolati a favore di sicurezza su 90 giorni di piovosità/annui); si ricorda, ulteriormente, che l’area di intervento ricade nella fascia di ricarica degli acquiferi per la quale la Regione Veneto con Delibera n. 952 del 8 marzo 1994 ha chiesto al Ministero dell’Ambiente il riconoscimento di area ad “elevato rischio di crisi ambientale” e quindi non idonea alle discariche;
  8. tale falda è sfruttata a scopo idropotabile anche dal Comune di Villafranca di Verona che, in località Quaderni a circa 1,5 km e in località Rosegaferro a circa 2,1 km sottocorrente rispetto all’area di intervento, ha in esercizio due pozzi acquedottistici di proprietà, collegati in rete all’intera rete acquedottistica comunale; l’area interessata dall’intervento interferisce, pertanto, con l’andamento dei flussi di falda (direzione nord-ovest sud-est) che alimentano l’approvvigionamento idrico potabile pubblico;
  9. la normativa regionale volge particolare attenzione all’aspetto della salvaguardia delle falde sotterranee; la D.G.R.V. n. 995/2000 “Specifiche tecniche e sussidi operativi alla elaborazione degli Studi di Impatto Ambientale per gli impianti di trattamento e smaltimento rifiuti” specifica al punto 3.2. “Rischi di contaminazione delle acque sotterranee e dell'aria connessi con gli impianti di discarica controllata” che « … è dunque fondamentale effettuare in via preventiva alla realizzazione dell'impianto un'approfondita indagine allo scopo di valutare i potenziali rischi di contaminazione degli acquiferi nel lungo periodo e le prevedibili conseguenze sulla fruibilità delle risorse idriche sfruttate, con particolare riguardo a quelle utilizzate a scopo potabile … », prevedendo che lo Studio di Impatto Ambientale deve produrre « …b) una cartografia in scala atta a fornire una rappresentazione del territorio potenzialmente interessato dalla propagazione degli inquinanti nel sottosuolo con riferimento all'area potenzialmente esposta delimitata attraverso le analisi di cui al punto seguente. In particolare devono essere individuati sulla cartografia almeno tutti i punti di prelievo delle acque sotterranee per uso pubblico posti a meno di 2 chilometri dal sito. Nel settore a valle del sito rispetto alle possibili direzioni di propagazione delle falde, l'individuazione dei punti di prelievo deve spingersi almeno fino ad una distanza di 5 chilometri dal sito … »; la Relazione del Consulente rileva, pertanto, che:
- manca la cartografia con ubicati i punti di prelievo nell’area a 2 e 5 km dal sito;
- è riduttivo valutare solo la fascia di rispetto di 200 m dai punti di prelievo idropotabile, considerata l’attenzione mostrata dalla norma su questo tema;
- la presenza del pozzo di Quaderni posto a valle, a circa 1,5 km di distanza, rispetto al flusso della falda deve essere valutata attentamente;
- l’analisi idrogeologica deve considerare la presenza di 10 punti di prelievo idropotabile nell’area richiesta dalla normativa;
  1. l’impianto proposto ricade in zona sottoposta a vincolo aeroportuale per effetto della presenza dell’Aeroporto Valerio Catullo di Verona Villafranca, ubicato nella frazione Dossobuono del Comune di Villafranca di Verona, ad una distanza di circa 9.500 m in direzione NE; la Relazione del Consulente evidenzia che l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile ha disposto un’apposita Informativa Tecnica in merito alla valutazione della messa in opera di discarica in prossimità del sedime aeroportuale; l’art. 707 del Codice della Navigazione ed il capitolo 4 parag. 12 del Regolamento per la costruzione e l’esercizio degli aeroporti mette in capo ad ENAC il compito di identificare le attività presenti sul territorio che potrebbero essere potenzialmente pericolose per la navigazione; al fine di garantire la sicurezza della navigazione aerea, l'ENAC individua, quindi, le zone da sottoporre a vincolo nelle aree limitrofe agli aeroporti e stabilisce le limitazioni relative ai potenziali pericoli per la navigazione; l’art. 711 prescrive che nelle zone di cui all'articolo 707, sono soggette a limitazioni le attività che, come lo smaltimento dei rifiuti, costituiscono un potenziale richiamo per la fauna selvatica o comunque un pericolo per la navigazione aerea; la realizzazione e l'esercizio delle attività di smaltimento dei rifiuti, fatte salve le competenze delle autorità preposte, sono pertanto subordinate all'autorizzazione dell'ENAC, che ne accerta il grado di pericolosità ai fini della sicurezza della navigazione aerea; il paragrafo 7.9 del cap. 7 Parte 3 dell’ICAO Airport Service Manual (Doc. ICAO 9137-AN/898) indica in 13 km dal sedime aeroportuale il limite consigliato per l’insediamento di attività di smaltimento; scopo della Informativa Tecnica è di fornire linee guida per la valutazione della messa in opera di impianti di discarica in prossimità del sedime aeroportuale, zona oggetto di limitazioni come indicato al paragrafo 5 , nell’ambito di applicazione dell’art. 711 del Codice della Navigazione; l’Informativa Tecnica di ENAC prevede al punto:
« … 5. IMPIANTI DI SMALTIMENTO: TIPOLOGIE, CATEGORIE DI RIFIUTI AMMESSI E LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICA
5.1.2 Discariche di rifiuti non pericolosi - la dicitura discarica di rifiuti non pericolosi contiene in se due categorie: ex I categoria (ovvero rifiuti solidi urbani ed assimilati) ed ex II categoria di tipo B (rifiuti sia speciali che tossici nocivi ma stabili). Le tipologie di rifiuti che conferiscono in questa classe di discariche, nel rispetto dei requisiti di ammissione e concentrazioni limite previste dal Decreto 3 agosto 2005, meritano un maggiore livello di approfondimento, in quanto il coefficiente di rischio di attrazione per gli uccelli e le specie murine per questa tipologia di discarica è estremamente elevato. Scendendo nel dettaglio:
- Rifiuti non pericolosi (codice CER 1-19) - Può essere autorizzata la costruzione di discariche destinate ad ospitare i rifiuti contemplati nel Catalogo Europeo dei Rifiuti non pericolosi, ad eccezione di quelli relativi al codice 2 e al 20, a qualunque distanza dal sedime aeroportuale.  Tali rifiuti, di cui al Par. 3 del presente documento, purché soddisfacenti i criteri di ammissione previsti dal Decreto 3 agosto 2005, risultano, infatti, privi di sostanza organica, potenziale fonte di attrazione per l’avifauna.
- Rifiuti solidi urbani ed assimilati (codice CER 2 e 20) - Relativamente alle discariche di rifiuti solidi urbani ed assimilati (ex I categoria), la realizzazione deve avvenire ad una distanza dal sedime aeroportuale la cui accettabilità dipende, tra l’altro, dal metodo di trattamento della frazione organica. Ai fini dell’abbattimento del rischio di birdstrike in prossimità delle aree aeroportuali è importante che la frazione umida dei rifiuti venga raccolta in modo differenziato o che comunque i rifiuti subiscano il trattamento meccanico-biologico prima del conferimento in discarica.
Per questa ragione non potranno essere consentite attività di conferimento diretto senza pretrattamento in discarica entro 13 km (tredici chilometri) dal sedime aeroportuale.
Nel caso in cui i rifiuti abbiano subito un pretrattamento, la distanza minima consentita sarà funzione della capacità del trattamento di abbattere la sostanza organica. In questi casi è necessaria un’analisi caso per caso da parte dell’ENAC. Ulteriori fattori che contribuiscono all’accettabilità del sito sono: la modalità di trasporto e conferimento in discarica nonché il tipo di recinzione utilizzato e le procedure di sorveglianza e monitoraggio messi in atto … »; in considerazione di quanto sopra riportato e dalla lettura del progetto proposto non si ritiene che l’impianto rispetti le indicazioni della Informativa Tecnica redatta da ENAC, in modo particolare i rifiuti (codice CER 2 e 20) potenzialmente putrescibili non subisco un pretrattamento atto a eliminare la frazione organica prima del conferimento in discarica;
12. la zona coinvolta dall’intervento è interessata da produzioni agricole ed alimentari di prodotti tipici di pregio, di qualità, di metodologia di coltivazione e di disciplinari di commercializzazione a cui i produttori sono tenuti a sottostare; il progetto non tiene conto che il D.Lgs. n. 36/2003 “Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti” richiede di verificare, a sensi dell’allegato 1, punto 2.1. “ubicazione”, la collocazione del progetto di impianti per rifiuti non pericolosi; l’allegato, oltre a descrivere le aree in cui non è consentita l’ubicazione di discariche per rifiuti non pericolosi, specifica le condizioni locali di accettabilità che devono essere valutate per ciascun sito « … per ciascun sito di ubicazione devono essere valutate le condizioni locali di accettabilità dell'impianto in relazione alla collocazione in zone di produzione di prodotti agricoli ed alimentari definiti ad indicazione geografica o a denominazione di origine protetta ai sensi del regolamento CEE n. 2081/92 e in aree agricole in cui si ottengono prodotti con tecniche dell'agricoltura biologica ai sensi del regolamento CEE n. 2092/91 … »; i regolamenti CEE n. 2081 e 2082 del 14/07/92, relativi alla definizione e regolazione delle D.O.P. e I.G.P. e alle Attestazioni di specificità, costituiscono la base normativa che regola l'istituzione delle denominazioni protette con l'esplicito fine di contribuire alla valorizzazione e alla promozione dei prodotti tipici; la denominazione di origine protetta (D.O.P.) e l'indicazione geografica protetta (I.G.P.) si differenziano per il fatto che, per il riconoscimento della prima, tutte le fasi di produzione, di trasformazione ed elaborazione devono avvenire nell'area geografica delimitata, mentre per la seconda è sufficiente che la relativa qualità o reputazione possa essere attribuita all'origine geografica, mentre si ammette che parte del processo produttivo avvenga al di fuori di tale area; l'attestazione di specificità è intesa come elemento o insieme di elementi che distinguono un prodotto agricolo o alimentare da altre analoghi appartenenti alla stessa categoria; in sostanza si tratta di una specificità derivante dalle caratteristiche produttive e non dalla provenienza, dall'origine geografica o dall'applicazione di un'innovazione tecnologica; i disciplinari di prodotto devono fornire tutte le indicazioni necessarie per il riconoscimento, costituendo la base essenziale per la dichiarazione di conformità dei prodotti; i regolamenti comunitari attribuiscono ai Consorzi di tutela (strutture di controllo), le cui competenze sono state stabilite da ogni Stato membro, il compito di garantire che i prodotti recanti una denominazione protetta o attestazione di specificità rispondano ai requisiti del disciplinare; secondo la Relazione del Consulente nel territorio comunale di Valeggio sul Mincio e di Villafranca di Verona rientrano i seguenti consorzi di tutela:
- Formaggio Provolone Valpadana D.O.P. Casatella Trevigiana D.O.P.;
- Formaggio Grana Padano D.O.P.;
- Olio extravergine di oliva "del Garda" D.O.P.;
- Pesca di Verona  I.G.P.;
fra questi è da citare la Pesca di Verona I.G.P., coltura particolarmente praticata nella zona; la foto satellitare con sovrapposta la cartografia allegata al S.I.A. (Tav. 2/IX) relativa alla diffusione delle polveri sottili (PM10) - Media dei massimi orari su 24 h evidenzia l’impatto prodotto dalle emissioni in previsione, soprattutto, di un loro effetto cumulo sui frutteti della zona; tale impatto si evidenzia dall’analisi della foto e dell’elaborato Tav. 1.3.5/I “Uso del suolo allo stato attuale” allegato allo S.I.A. del progetto dove le isolinee di uguale concentrazione al suolo in µg/mc di polveri sottili (PM10) interferiscono con i frutteti circostanti; l’impatto potrà intaccare la qualità del prodotto I.G.P. (la pesca) ed anche del Kiwi, anch’esso coltivato nella zona; l’impatto sulle colture della zona potrà essere determinato, inoltre, dalle variazioni sul microclima indotte, in particolare, dall’incremento termico generato dall’impianto di generazione elettrica, e non considerate dallo S.I.A.; la valutazione dell’idoneità della collocazione del progetto deve valutare gli aspetti citati anche in considerazione delle conseguenze sull’economia locale;

Richiamate le numerose prese di posizione del Comune di Villafranca di Verona e gli altrettanti innumerevoli impegni delle Pubbliche Istituzioni competenti a vari livelli (impegni che ora non possono essere disattesi, pena la sfiducia delle istituzioni stesse), contrarie all’uso intensivo ed impattante della discarica per rifiuti urbani in post-esercizio di Ca’ Baldassarre e della cava di Ca’ Balestra, fra cui:
  1. la Deliberazione di C.C. n. 44 del 14 settembre 1999 ad oggetto “Ampliamento discarica di smaltimento rifiuti Ca’ Baldassarre - Mozione”, con la quale si approva la Mozione riguardante la discarica di Ca’ Baldassarre per non autorizzare l’attivazione di una nuova discarica a Ca’ Balestra attigua a Ca’ Baldassarre;
  2. la Deliberazione di C.C. n. 47 del 10 ottobre 2001 ad oggetto “Realizzazione di gassificatore presso la discarica Ca' Baldassarre - Mozione”, con la quale si approva la Mozione trasmessa al Consiglio Provinciale di Verona e al Consorzio di Bacino Verona Due del Quadrilatero, riguardante la richiesta di non autorizzare nessun tipo di impianto a tecnologia complessa presso la discarica di Ca’ Baldassarre e la cava di Ca’ Balestra, di stabilire che nel Piano Provinciale di Smaltimento dei Rifiuti le stesse zone non vengano utilizzate in futuro come siti idonei allo smaltimento dei R.S.U. o all’installazione di impianti a tecnologia complessa;
-          La Commissione Via della Regione Veneto non ha ancora concluso i lavori dell’iter di analisi tecnica del progetto;
-          Che la medesima commissione Via non ha rispettato i termini previsti dalla legge n. 152/ 2006 senza addurre alcuna motivazione amministrativa o giuridica;
-          Fermo l’assunto secondo cui il progetto avanzato dalla impresa Adige Ambiente potrà essere autorizzato, ovvero respinto, in ragione dell’esito dell’istruttoria di carattere tecnico la cui competenza spetta esclusivamente alla Commissione VIA della regione Veneto;
-          A tale riguardo ribadisce la necessità che la citata Commissione VIA tenga in debita considerazione tutte le osservazioni ambientali  formalmente presentate dal Comune di Villafranca, valutazioni che esulano da qualsivoglia valutazione circa la bontà o meno del progetto in questione;
-          Merita di essere ricordato che il Comune di Villafranca è stato l’unico comune a deliberare ed inviare le proprie osservazioni nonché di esprimere puntuale parere di merito nel rispetto dei termini  previsti dalla normativa vigente (vale a dire: 60 giorni dalla pubblicazione sui quotidiani dell’annuncio della presentazione dell’istanza per l’espressione del giudizio di compatibilità ambientale sul progetto e l’autorizzazione di cui trattasi, con contestuale rilascio dell’A.I.A.);
-          Le problematiche sottese alla iniziativa privata oggetto di questa mozione si configurano come significativi rischi per la salute delle persone oltre che per l’ambiente e per la reputazione del territorio interessato dall’intervento, che dunque si caratterizza per l’interesse pubblico;
-          Tutti i comuni e le province interessate dal progetto hanno formulato parere negativo con rispettive delibere di Giunta o di Consiglio;
-       A seguito dell’istruttoria tecnica presso la Commissione VIA regionale, il procedimento amministrativo così avviato dalla ditta Adige Ambiente presso la Regione del Veneto si concluderà con il provvedimento definitivo, di autorizzazione o diniego, deliberato dalla Giunta regionale del Veneto;
-          Si ritiene opportuno ribadire con forza e senza equivoci la netta contrarietà del Comune di Villafranca alla discarica progettata di cui si chiede l’autorizzazione all’esercizio;
-          Che per gli effetti che potrebbero derivare all’intero territorio villafranchese interessato, la posizione politica qui espressa dal Comune di Villafranca potrebbe non essere sufficiente, da sola, a rappresentare alla Regione Veneto la diffusa preoccupazione maturata nella popolazione e nelle Istituzioni locali coinvolte;
-          Che per questa ragione si ritiene utile avviare un percorso di condivisione della medesima preoccupazione con altri Enti locali del territorio villafranchese, responsabilizzando i relativi amministratori (sindaci, giunte e consigli comunali) ad assumere con urgenza provvedimenti in grado di manifestare senza incertezze la loro contrarietà politica oltre che tecnica all’intervento in questione;
-          Che per la medesima ragione il Comune di Villafranca possa assumere un ruolo di riferimento politico territoriale forte;
-          Che si renda pertanto necessario attribuire al consiglio comunale – come organo di controllo ed indirizzo – nonché al sindaco di Villafranca, l’incarico di coordinare il lavoro degli enti locali limitrofi, sino alla stesura di un condiviso documento politico volto ad esprimere alla Regione Veneto la convinzione politica comune, vale a dire indipendente dalle sensibilità politiche e partitiche di ciascuna amministrazione, della inutilità e finanche della dannosità della discarica prospettata, invocando un provvedimento di diniego.

CONSIDERATO CHE:
-        la questione si inquadra in una fase di adeguamento normativo che prevede una maggiore salvaguardia del territorio ed in particolare:
-        il Piano regionale dei rifiuti, già adottato dalla Giunta ed attualmente in fase di approvazione, introdurrà (salvo che non intervengano nel frattempo inopinate modifiche in senso diverso) il divieto di realizzare discariche per rifiuti speciali non pericolosi nelle zone di ricarica degli acquiferi, adeguando l'ordinamento veneto a quanto già previsto in altre regioni;
-        le analisi allegate al suddetto Piano stimano sufficienti le discariche per rifiuti speciali attualmente in esercizio per rispondere alle esigenze di smaltimento dei rifiuti nella Regione Veneto per i prossimi 10-15 anni;
-        anche in ragione della normativa succitata la discarica in oggetto non risponde ai requisiti essenziali di pubblica utilità;
-        il nuovo P.R.A.C., in fase di discussione in III Commissione Regionale, contempla, nel testo attualmente in esame, il divieto di realizzare discariche presso siti di cava (art. 10. comma 4). Non sono consentite proposte di ricomposizione ambientale finalizzate alla realizzazione di discariche di rifiuti;
-        si rende necessario adeguare gli strumenti urbanistici regionali quali il PAQUE e il Piano d’Area Baldo Garda a difesa e salvaguardia del territorio dei comuni di Valeggio, Villafranca di Verona e Sommacampagna;
-        anche l'adottando Piano di Assetto del Territorio (PAT) del Comune di Villafranca prevede il divieto di realizzazione di nuove discariche;
-        i cittadini del territori interessati dal progetto di discarica in questione hanno ripetutamente manifestato in diverse forme e modi la propria contrarietà, come confermato anche dalla costituzione di un Comitato spontaneo che, tra le altre iniziative sin qui portate avanti, ha raccolto 6.000 firme a sostegno di una petizione che chiede alla Giunta Regionale di non approvare il progetto avanzato dalla ditta Adige Ambiente.

Tutto ciò premesso e considerato,

IL CONSIGLIO COMUNALE DI VILLAFRANCA DI VERONA

·           RIBADISCE con forza tutte le osservazioni già dedotte e documentate con propria delibera del 24  maggio 2012;
·           MANIFESTA ancora una volta la propria ferma contrarietà all'apertura di una nuova discarica presso Cà Balestra, nel comune di Valeggio sul Mincio;
·           CONFIDA ED AUSPICA che la Commissione regionale VIA esprima parere contrario al progetto per la realizzazione di un impianto integrato per operazioni di recupero e smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi costituito da impianto di smaltimento (DI), di sottocategorialettera "C" ed impianto per la produzione di energia da fonte rinnovabile, sito in località Ca' Baldassarre nel Comune di Valeggio sul Mincio (VR);
·           Esprime la ferma convinzione che attraverso una corretta pianificazione del territorio da parte degli Enti preposti (Regione, Provincia e Comuni) si possa garantire alle future generazioni la tutela e la salvaguardia del nostro territorio;
·           Invita la Provincia di Verona e in modo particolare la Regione Veneto a porre con netta convinzione un vincolo di salvaguardia in tutto il territorio villafranchese e in modo particolare nella zona di ricarica degli acquiferi, in tutti gli strumenti pianificatori, in modo particolare Piano d’Area Baldo-Garda, P.A.Q.U.E., P.R.A.C. e Piano Regionale dei Rifiuti;
·           ESPRIME la convinzione che - pur pendendo attualmente il procedimento presso la Commissione regionale VIA, per la sua valutazione di compatibilità tecnica e normativa, il provvedimento definitivo con cui verrà decretata l’autorizzazione o meno a questo progetto sarà deliberato dalla Giunta Regionale Veneta -  sia quanto mai opportuno consolidare una comune ed unitaria posizione  politica dell’intero territorio interessato dal progetto in questione, auspicando la manifestazione del parere politicamente contrario congiuntamente ai comuni limitrofi di Valeggio sul Mincio e Mozzecane, eventualmente ai comuni mantovani di Marmirolo e Roverbella, nonché alle province di Verona e Mantova, mediante la redazione e sottoscrizione di una dichiarazione unitaria con cui si ribadisca la indisponibilità del territorio Villafranchese ad ospitare la discarica prospettata;

SI IMPEGNA ed IMPEGNA SINDACO E GIUNTA COMUNALE

1)      a porre in essere – in caso di emissione di parere positivo da parte della Commissione regionale VIA – tutte le iniziative necessarie e/o opportune per contrastare il provvedimento e far valere le ragioni di opposizione già rappresentate, anche adendo la via giudiziaria;
2)      inviare la presente mozione a tutti i comuni interessati perché possano farla propria all’interno dei loro Consigli Comunali e ne tengano conto nei propri strumenti urbanistici e nel contempo rivolgano il medesimo invito agli enti interessati;
3)      coinvolgere i Sindaci dei comuni limitrofi interessati dal progetto della discarica in esame ed a concertare con loro un documento politico unitario che esprima, per le ragioni sopra esposte, la ferma contrarietà al progetto di una nuova discarica per rifiuti speciali non pericolosi presso Ca’ Balestra, nel comune di Valeggio sul Mincio, da inoltrare, una volta sottoscritto, alla Giunta Regionale del Veneto in tempo utile prima dell'esame del provvedimento qui descritto;
4)      istituire, con l’ausilio di tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale, mediante i loro capi gruppo, un tavolo di coordinamento con i sindaci e/o gli assessori da essi delegati dei comuni limitrofi interessati  per definire l'azione politica territoriale volta a contrastare la realizzazione della discarica, concertando e programmando le successive iniziative: politiche, giuridiche e di altra natura.
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IL CONSIGLIO COMUNALE

Uditi gli interventi del Sindaco e  dei consiglieri Paolo Martari, Dall'Oca Marco, Scattolini, Pasetto, Zamperini, Melotti;

Ritenuto di approvare la mozione per le motivazioni nella stessa contenute;

Con VOTI FAVOREVOLI VENTICINQUE su consiglieri presenti e votanti VENTICINQUE espressi mediante voto elettronico, debitamente accertati dal Presidente con l'ausilio degli scrutatori nominati in principio di seduta e con la collaborazione del Segretario Generale;

DELIBERA

-          di approvare la sopra riportata mozione.
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Il Presidente, visto l'esito della votazione, ne proclama il risultato.
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Credo che da quello che si è letto in questa Mozione, che sarebbe relativa alla Discarica Ca Balestra, si possano già trarre delle conclusioni su quello che potrebbe succedere martedi prossimo 17 Dicembre 2013, quando al TAR del Veneto - nel Ricorso n° 1592/2013 - si dovrebbe discutere sulla richiesta inoltrata dal Comune di Villafranca in merito alla "Sospensiva" dell'efficacia della DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 1251 del 16/07/2013 (BUR n. 67 del 06/08/2013) avente ad oggetto: "GEO NOVA S.p.A. - Recupero ambientale dell'ex cava Siberie, mediante la progettazione definitiva per la costruzione e la gestione operativa e post-operativa di una discarica controllata programmata con il sistema del project financing di cui all'art. 37 Legge n. 109/1994, in Comune Sommacampagna (VR), autorizzata con D.G.R. n. 996 del 21/04/2009. Comune interessato: Sona (VR). Istanza di riclassificazione in sottocategoria e relative deroghe (D.M. 27/09/2010)".
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Aspettiamo di vedere che succede martedi prossimo... anche se un leggero dubbio, il sottoscritto, sulla regolarità del ricorso presentato dal Comune di Villafranca, permane... visto che se la DGRV 1251 approvata il 16 Luglio 2013 è stata pubblicata sul BUR in data 6 Agosto 2013 e pertanto, il Ricorso al TAR del Veneto da presentare entro i 60 giorni, era da depositare entro il 6 Ottobre 2013, ma è stato presentato in data 21 Novembre 2013.
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Ad essere precisi precisi... ci sarebbe questa norma da ricordare: "Il termine per ricorrere decorre dal giorno in cui l'interessato abbia ricevuto la notifica del provvedimento, o ne abbia comunque avuta piena conoscenza, o, per gli atti di cui non sia richiesta la notifica individuale, dal giorno in cui sia scaduto il termine della pubblicazione, se questa sia prevista da disposizioni di legge o di regolamento, salvo l’obbligo di integrare le notifiche con le ulteriori notifiche agli altri controinteressati, che siano ordinate dal tribunale amministrativo regionale (art. 21, co. 1, l. Tar)." e pertanto spero che anche se presentato dopo i 60 giorni dalla pubblicazione sul BUR il Ricorso al TAR, del Comune di Villafranca, contro la Discarica Siberie... abbia efficacia!!!
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Una cosa comunque è certa, della Delibera n° 74 / 2013 del 26/11/2013 Consiglio Comunale di Villafranca avente ad oggetto: MOZIONE CAVA BALESTRA di quella mozione in estratto evidenzio questo: "... le discariche portano soldi ai Comuni e quindi hanno visto un business. Ci sono Comuni che vivono e fanno i loro bilanci con le entrate da discarica, però se non avessero le entrate da discarica sarebbero già chiusi".
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Ooopss!!! Se lo dice Faccioli (Sindaco di Villafranca)... io posso essere concorde con lui?

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