Il "JET GROUTING" e la DISCARICA SIBERIE. Il segreto (...di Pulcinella) del "Know Now" utilizzato per la Discarica Comunale che doveva avere questo obiettivo: "L’intervento proposto è definitivo e risolutivo per impedire in modo permanente qualsiasi effetto delle infiltrazioni in fase di irrigazione e sull’integrità e stabilità del manto di impermeabilizzazione delle scarpate". Peccato non abbia funzionato un... "piffero" e le pareti della Discarica Siberie... continuano a... "COLLASSARE".

Se su "Google" effettuate una ricerca utilizzando le parole: "JET GROUTING" vi appriranno diverse pagine tra cui anche questa: "Jet grouting", dove viene spiegata la tecnica, il cosidetto "Know Now" utilizzata nella Discarica Siberie... fine di impedire le infiltrazioni d'acqua dalla campagna dentro le pareti della Discarica... e impedire i collassamenti che si ripetono anualmente... dal 2010.
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Tra i metodi di miglioramento con modifiche fisiche e chimiche rientra quello denominato jet-grouting o di gettiniezione con il quale vengono modificate in sito le caratteristiche del terreno utilizzando l’effetto di getti fluidi ad altissima velocità ottenuti con pressioni elevate per disgregare il terreno e miscelarlo o anche sostituirlo parzialmente con un fluido stabilizzante formato da una miscela acqua-cemento.
Cenni storici
Tale sistema, nato in Giappone intorno al 1965, si è affermato nel giro di pochi anni in tutti i paesi europei ed americani tecnologicamente avanzati. Esso ha avuto un notevole sviluppo in Italia, paese di antiche tradizioni nel campo dei consolidamenti e delle fondazioni.
I motivi del rapido sviluppo di tale tecnica sono da ricercare nella sua versatilità di impiego; se si devono trattare terreni a granulometria fine o comunque chiusa, infatti, i sistemi tradizionali di consolidamento o impermeabilizzazione per impregnazione, claquage o compattazione, presentano notevoli limitazioni di natura tecnica od economica e possono inoltre comportare gravi problemi di inquinamento. Le tecniche jettings, mescolando il terreno direttamente in sito con cemento, permettono di trattare queste formazioni in modo omogeno, continuo e non inquinante.
Le prime esperienze di jet-grouting furono condotte in Giappone da Yamakado et al. nel 1965 ma fu solo nel 1970 che i sistemi jettings cominciarono ad essere utilizzati sistematicamente e che la loro tecnologia assunse aspetti differenziati e chiaramente individuati.
Nel 1970, infatti, furono sviluppate le tecniche “Chemical Churning Pile”, “Jet Grout”, “Jumbo Jet Special Grout”, “Column Jet Grout”.
Esecuzione ed attrezzature
La tecnologia del “jet grouting” consiste nell’iniettare, attraverso perforazioni di piccolo diametro (da 7 a 10 cm) volumi controllati di miscela cementizia in volumi controllati di terreno. Il trattamento può essere eseguito con tre diverse metodologie, le prime due perfezionate in Italia, la terza di origine giapponese:
1)    iniezione di sola miscela (sistema monofluido);
2)    iniezione di aria e miscela (sistema bifluido);
3)    iniezione d’aria, acqua e miscela (sistema trifluido)
Nel jet grouting monofluido la disgregazione del terreno avviene attraverso l’azione della miscela cementizia che ha anche la funzione di stabilizzazione.

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Nel jet grouting trifluido la funzione disgregante è invece demandata all’azione di un getto d’acqua (a circa 400 bar) a guida d’aria (a circa 5 bar) che realizza un processo di rottura e scavernamento del terreno completamente indipendente da quello d’iniezione. Il getto successivo di miscela, che avviene con pressioni dell’ordine di 50 bar, sostituisce il terreno scavato con la miscela stabilizzante
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Il foro si esegue usualmente a rotazione o a rotopercussione. L’avanzamento a rotazione è preferibile nei terreni a granulometria media-fine, in quanto richiede sonde leggere. In terreni incoerenti  grossolani, e/o in presenza di blocchi lapidei, la rotopercussione può essere più conveniente in termini di produzione, ma richiede attrezzature più ingombranti se si vogliono minimizzare i tempi di manovra. La perforazione del terreno viene generalmente eseguita con la stessa sonda usata per l’iniezione ad alta pressione.
Le operazioni necessarie per l’esecuzione del jet grouting mono-fluido e bi-fluido, che sono i sistemi più usati, si articolano principalmente in due fasi (fig. 1.4.3.6):
Prima fase: fase di andata o perforazione, in cui si inserisce nel terreno la batteria d’aste, munita della valvola porta ugelli, fino alla profondità di trattamento richiesta dal progetto.
Seconda fase: fase di ritorno o di estrazione. La batteria d’aste viene estratta a velocità di risalita ed angolare programmate mentre si effettua l’iniezione della miscela attraverso gli ugelli.
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A seguito del trattamento, le caratteristiche meccaniche del terreno interessato risultano incrementate fino a raggiungere valori di permeabilità e resistenza confrontabili con quelli di un calcestruzzo.
Parametri operativi
I principali parametri operativi sono:
·         pressione d’iniezione;
·         numero e diametro degli ugelli;
·         rapporto acqua/cemento della boiacca d’iniezione;
·         tempo d’insistenza del getto.
La pressione d’iniezione è controllata con manometri, da essa dipende l’energia del getto e quindi il suo raggio d’azione. Generalmente si adottano pressioni d’esercizio pari a 40-60 MPa.
Il numero e il diametro degli ugelli determinano, con la pressione, la portata d’iniezione, cioè il volume di miscela immessa nel terreno nell’unità di tempo e, di conseguenza, la velocità di trattamento. Non disponendo di macchine d’iniezione di elevata potenza conviene limitare il numero degli ugelli.
Il rapporta acqua-cemento della boiacca d’iniezione è il parametro che principalmente influenza le proprietà meccaniche della colonna e le caratteristiche iniziali della massa terreno-boiacca. Da prove di laboratorio e in sito si è ricavato che esso è in stretta relazione con la resistenza alla compressione semplice.
Il tempo d’insistenza del getto dipende dalla velocità di estrazione della batteria d’aste e dalla velocità di rotazione della stessa. Se la velocità d’estrazione è eccessivamente ridotta, il getto, non avendo energia sufficiente per creare ulteriore diametro, fuoriesce attraverso l’intercapedine aste-foro. Esiste inoltre un limite inferiore anche per la velocità di rotazione, al di sotto del quale si hanno effetti di riflessione del getto che ne diminuiscono l’efficienza.
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Da quello che ho compreso, per realizzare il MURO (quasi) impermeabile sul perimetro della Discarica Siberie hanno utilizzato la tecnica del Jet Grouting monodirezionale a triplo fluido (vedi sopra, in particolare la soluzione riportata sulla destra della foto) di cui qui sotto si vede un esempio di cosa può succedere sotto il terreno, quando viene iniettata acqua alla pressione di 400 bar.
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Se come consigliano le migliori tecniche esecutive, prima devono aver effettuato delle prove, e forse le hanno eseguite dove c'era... "Terreno naturale Alluvioni Ghiaiose-Sabbiose)", stabilendo cosi le modalità operative e tarando tutta la strumentazione e decidendo quali parametri poi utilizzare... ma se poi hanno iniettato: Aria ad alta pressione, Cemento e Bentonite... su una parete costituita invece da: "Terreno vegetale costituito da Materiali fini"... i risultati potrebbero essere stati ben diversi.
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Se questa, in sintesi, è la tecnica definita "Jet Grouting" e se hanno tarato gli strumenti e la procedura su "terreno naturale (ghiaoso-sabbioso)" come era li da millenni, forse era la procedura corretta... ma se poi, invece, vai ad effettuare il "Jet Grouting" su un "Terreno vegetale (materiali a granulometria fine)" - vedi sotto il materiale che hanno utilizzato - se inietti acqua ad alta pressione nella... TERRA... quella che ottieni è... FANGO, con la consistenza di un budino tipo "suffle"... e se va bene... "sperando che se la cavano" le pareti hanno una impermeabilità come quello dello... "scolapasta".
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Questa immagine... è datata 24 aprile 2010 e dimostra con che materiale sono state "risagomate" le pareti della Discarica Siberie, descritto come l'avevo inserito in questo messaggio: "Ho dubbi sul “Terreno vegetale limoso-sabbioso color marrone con ghiaia e rari ciotoli”, utilizzato per il (finto) Recupero Ambientale di Cava Siberie
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Di fatto, quello che volevano ottenere era una cosa tipo come questa sotto rappresentata e cioè quella di creare un "muro continuo e impermeabile" all'acqua proveniente dalla campagna.
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Ma forse quello che in certi punti della parete della Discarica hanno ottenuto, è più simile a questo risultato... e in tal caso non essendoci un muro continuo... l'acqua della campagna passa... e poi casualmente le pareti collassano!!!
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Premesso questo - che di fatto sarebbe la descrizione del "know Now" utilizzato dalla Geo Nova per rendere "impermeabili" le pareti della Discarica Siberie - se ora, sempre su Google, provate ad effettuare un'altra ricerca utilizzando non più... due parole: "Jet  Grouting", ma ne usate tre di parole, queste tre: "Jet Grouting Disastro", nelle prime immagini della ricerca vi appaiono una serie di foto, come di seguito riprodotte.
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Se inietti acqua ad altra pressione nella TERRA... quello che ottieni è... FANGO.
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Come si legge in questa pagina "Jet grouting" se hanno tarato le procedure pensando di scavare in un terreno costituito da "sabbie e da ghiaie intonse da millenni", ed invece poi si sono trovati delle formazioni "limose argillose"... è evidente che hanno sbagliato i calcoli, visto che, come qui sotto riportato, cambia tutto se cambia il tipo di terreno:
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I metodi sopra descritti permettono di rimuovere la porzione fine del terreno, sostituendola con materiale con buone caratteristiche geotecniche. In particolare sabbie e ghiaie trattate con tale tecnica possono raggiungere resistenze a compressione variabili tra 10-30 MPa. La medesima tecnica in formazioni limoso-argillose sature, con plasticità medio alta, permette di raggiungere una resistenza a compressione che non supera i 2-3 MPa.
Le miscele cementizie utilizzate nel jet-grouting sono costituite da una sospensione cementizia con un rapporti cemento/acqua variabile tra 0,5 e 1,2 in funzione della granulometria, della permeabilità del terreno e delle proprietà meccaniche che si vogliono ottonere. Nel caso sia necessario realizzare un setto impermeabile o comunque una porzione di terreno con una minore permeabilità in terreni granulari, si aggiunge alla miscela cementizia un prodotto stabilizzante, in genere identificato nelle bentonite.
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In sostanza, il sottoscritto crede che abbiano tarato le procedure del jet Grouting, calcolando che il terreno da consolidare fosse costituito da "Ghiaia e Sabbia"... quando poi invece sono andati ad eseguire il Jet Grouting su una parete costituita da Terra... hanno realizzato tutti questi danni... un disastro!!!
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Se le pareti della Discarica Siberie, dopo l'aver utilizzato la tecnica del "Jet Grouting" dovevano dare questo risultato: "L’intervento proposto è definitivo e risolutivo per impedire in modo permanente qualsiasi effetto delle infiltrazioni in fase di irrigazione e sull’integrità e stabilità del manto di impermeabilizzazione delle scarpate"... ed invece - dopo i collaudi (con esito positivo) - dopo un anno dalla sua realizzazione, la parete della Discarica Siberie è cosi - vedi sotto - e pertanto... mi sa che l'intervento eseguito... non ha dato i risultati come questi erano stati progettati.
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Sul quanto accaduto il 27 Agosto 2013 - vedi foto sopra - sarei curioso di leggere le "RELAZIONI TECNICHE" del Direttore dei Lavori e del Responsabile Unico del Procedimento che hanno scritto in merito agli ultimi avvenimenti, come sarei curioso di leggere anche i "VERBALI" dell'ARPAV e della PROVINCIA... documenti che comunque nei prossimi giorni andrò a chiedere.
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Accesso agli atti che chiederò, anche se sto già immaginando che il Responsabile Unico del Procedimento non mi concederà l'accesso agli atti, perchè (secondo lui) andrei a violare il "Know Now" della ditta che dovrebbe costruire la Discarica... quando quello che stanno costruendo e riparando (peggiorando la situazione) e riparando di nuovo... sembra essere più simile ad uno "scolapasta"... visto la tenuta dell'impermeabilizzazione delle pareti.

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