Veneto City sceglie il verde. «Sarà il cuore della PaTreVe». Il centro direzionale mascherato da alberi e laghi. Sorgerà lungo la A4 a Dolo. «Vedrete un nuovo paesaggio»

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Ma visto che sul Corriere del Veneto ho letto un articolo a titolo: "Veneto City sceglie il verde. «Sarà il cuore della PaTreVe»" con sottotitolo: "Il centro direzionale mascherato da alberi e laghi. Sorgerà lungo la A4 a Dolo. «Vedrete un nuovo paesaggio»" e questo testo (vedi sotto), vi invito a dare un'occhiata alle immagini allegate all'articolo.
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Su il sipario. Et voilà Veneto City: un’immensa distesa di alberi, canali e laghetti tra cui spuntano le linee curve di edifici ultramoderni che si confondono con la natura. «Chi percorrerà l’autostrada tra Venezia e Padova o prenderà il treno vedrà scorrere fuori dal finestrino un nuovo paesaggio», assicura l’architetto Mario Cucinella, uno dei tre padri - gli altri due sono Andreas Kipar e Adileno Boeche - del progetto del centro multifunzionale che sorgerà nell’area compresa tra la A4 e la ferrovia nei pressi di Dolo (Venezia) e che è stato presentato ieri in anteprima a Padova. Il progetto di Veneto City infatti parte proprio dalla sua infrastruttura verde. «Abbiamo optato per un approccio complesso per cui il paesaggio diventa l’infrastruttura portante - spiega Valeria Pagliaro intervenuta in rappresentanza di Kipar - I laghi, i canali sono la parte superiore delle vasche di laminazione e formano un grande invaso per contenere le alluvioni e forniscono acqua per irrigare i campi».

Anche gli alberi hanno una funzione tecnica. Le migliaia di pioppi e di altre specie vegetali selezionate appositamente per il progetto verrano piantati per delimitare i cantieri e per filtrare le polveri sottili prodotte dall’autostrada e dalla ferrovia. Una natura addomesticata che anticiperà la costruzione degli edifici. «In modo che al termine della realizzazione del progetto - continua Pagliaro - le piante saranno già cresciute ». Perché a quel punto, quando sarà completato anche lo snodo della metropolitana di superficie, Veneto City sarà il vero e proprio cuore geografico della futura Città metropolitana di Venezia, Padova e Treviso. «Veneto City non è una semplice operazione urbanistica - aggiunge Cucinella - È un’operazione mai tentata prima di recupero di una periferia industriale che ha, negli anni, cambiato l’aspetto della pianura». Il complesso di opere infatti non è un parco tematico ma ha, come sottolinea lo stesso Cucinella, «funzioni multiple tipiche dei centri urbani». Resta il fatto che oggi i mercati sono «molto crudeli» (è di nuovo Cucinella che parla) e prima che il nuovo cuore tecnologico e naturalistico della PaTreVe possa trasformarsi in realtà servono nuovi investitori che mettano sul piatto una discreta cifra (non ancora nota) per poter occupare gli spazi commerciali, residenziali e funzionali che sorgeranno tra un filare di pioppi e l’altro e per evitare che Veneto City si trasformi da futuro centro a una verde cattedrale nel deserto.
«La risposta è offrire qualcosa che il mercato non ha ancora pensato - continua Cucinella - Una qualità altissima delle opere». Per questo, oltre a Cucinella e Kipar che si è occupato dell’aspetto paesaggistico, è stato chiamato in causa anche Adileno Boeche che ha curato l’aspetto energetico dell’infrastruttura e che è in grado di garantire le più alte certificazioni. «Abbiamo studiato fonti di energia rinnovabile e sistemi a bassissimo consumo - spiega l’ingegnere - Il cervello dell’approvigionamento energetico è un edificio centrale che è in grado di recuperare e riciclare l’energia elettrica per riscaldare o raffreddare gli ambienti interni». Lo stesso sistema di riciclo, anche se dal punto di vista tecnico si tratta di tutt’altra faccenda, viene applicato all’acqua per evitare di sprecare anche solo una goccia. «Si tratta di innovazioni che permettono di salvaguardare l’ambiente», continua Boeche, ricordando che tutti gli edifici saranno dotati di pannelli solari, di sistemi di recupero delle acque piovane e di impianti per lo smaltimento dei rifiuti. Veneto City però adesso resta ancora sulla carta (e intagliato nella plastica di un gigantesco modellino). La firma sul piano urbanistico attuativo (Pua) arriverà solo il 17 luglio. E a quel punto la parola andrà ai finanziatori. I progettisti, per il momento hanno fatto la loro parte. Ora, in attesa del secondo atto, giù il sipario. 
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Venetocity
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Masterplan Venetocity
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MCA, in collaborazione con lo studio Land, è stato incaricato dalla società Veneto city spa di realizzare un masterplan su un area di circa 750 000 m2, nella città diffusa del Veneto.
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Architettura, urbanistica, intelligenza, sostenibilità e riuso del territorio sono gli elementi sui quali si incardina il nuovo baricentro del Veneto. Spazi direzionali, una proménade commerciale, una grande vetrina per le aziende del territorio, formazione, svago e tempo libero: queste le vocazioni di Veneto City che insieme integra e sviluppa concetti e aspetti che fanno di una città normale”, una città intelligente. 
Si parte dal riuso di un territorio altrimenti votato alla edilizia industriale/produttiva per costruire un format urbanistico-architettonico “green”. La realizzazione di questa “smart city green” è stata concepita prevedendo un sistema di progettazione e costruzione che tiene conto di elevati standard qualitativi e ambientali. Trigenerazione, geotermia e fotovoltaico sono le parole chiave attorno alle quali Veneto City raccoglie la sfida energetica per garantire un approvvigionamento conveniente e a basso impatto. 
La progettazione degli edifici infatti integra fonti rinnovabili con fonti energetiche di lunga prospettiva e controllabili in remoto. Veneto City è inoltre un hub green che incrocia le principali arterie infrastrutturali presenti sul territorio, simbolo della faccia moderna di una delle aree produttive più importanti d'Europa.
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Si possono progettare lottizzazioni e poi riempire la campagna di capannoni... o si possono anche progettare nuove realizzazioni che possono migliorare il territorio?

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