Richiesta di Annullamento in Autotutela della Delibera di Giunta Comunale n. 57 dell’8 Aprile 2013 avente ad oggetto “Costruzione, gestione operativa e post operativa di una Discarica per Rifiuti non pericolosi non putrescibili, nell’ex Cava “Siberie” di Proprietà comunale… (gestita dalla A.T.I. Geo Nova) “PARERE SULLA RICHIESTA DI DEROGA AI SENSI DEL DM 27.09.2010”

Mi servono ancora un paio d'ore per ricontrollare tutto quanto ho scritto e poi via PEC o via e_mail, verrà spedita questa richiesta (vedi sotto) con questo oggetto: "Richiesta di Annullamento in Autotutela della Delibera di Giunta Comunale n. 57 dell’8 Aprile 2013 avente ad oggetto “Costruzione, gestione operativa e post operativa di una Discarica per Rifiuti non pericolosi non putrescibili, nell’ex Cava “Siberie” di Proprietà comunale… (gestita dalla A.T.I. Geo Nova) “PARERE SULLA RICHIESTA DI DEROGA AI SENSI DEL DM 27.09.2010”"... documento che per oggi... non pubblico. 
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Visto che non ho tempo da scrivere qui... per oggi non scrivo altro, ma se avete voglia di leggere vi segnalo un articolo pubblicato oggi sull'Arena a titolo: "Ca' Filissine, indagato l'ex sindaco", con sottotitolo: "PESCANTINA. I fondi per la gestione della discarica nel mirino della Procura su segnalazione della Corte dei Conti: sforato il Patto di stabilità. Reggiani: «Sarebbe gravissimo se passasse il principio per cui i soldi che paghiamo per smaltire il percolato vanno nel bilancio»" e questo testo: 
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L'ex sindaco Alessandro Reggiani è indagato dalla Procura della Repubblica, su segnalazione della Corte dei Conti, per un problema amministrativo: avrebbe violato il Patto di stabilità 2009 inserendo a bilancio nella gestione corrente, anziché in quella delle somme in uscita, i fondi per la gestione «post mortem» della discarica di Ca' Filissine. 
Queste somme, derivanti da una parte della tariffa che il Comune riceveva quando la discarica era in funzione, prima del sequestro avvenuto a fine agosto 2006, sono destinate a tutte le attività previste dalla normativa sulle discariche dopo la loro chiusura. Rientrano la gestione del percolato e la ricomposizione ambientale, che dovrebbero concludere la vita di una discarica. «La questione è un po' più complessa di come appare», spiega Reggiani. «Quando fu chiusa la discarica, ormai quasi sette anni fa, si pose il problema di come gestire i lavori e, soprattutto, di come asportare il percolato che viene prodotto dai rifiuti stoccati nel momento in cui vengono attraversati dall'acqua piovana. E' un lavoro continuo che assorbe risorse, praticamente a fondo perduto. Il percolato deve essere asportato e poi avviato ai centri di depurazione, che non sono in Veneto. 
Per farla breve: costa, questa operazione, circa 200mila euro al mese e in breve i soldi si esaurirono. «In quel periodo», ricorda il sindaco, «feci più volte appello a Provincia e Regione perché non lasciassero il Comune di Pescantina a portare da solo un peso che non poteva più portare, pena l'impossibilità di porre in essere qualsiasi attività amministrativa». Inoltre c'era da fare i conti, nella gestione ordinaria del Comune, con il famigerato Patto di stabilità, contro cui i sindaci e l'Anci in particolare avevano ingaggiato una battaglia perché rende difficile se non impossibile spendere per i Comuni, soldi già in bilancio. «Le somme del post mortem», precisa Reggiani, «in particolare erano derivanti dalle quote tariffarie che tutti i Comuni che conferivano i rifiuti avevano già versato e calcolato nel loro patto di stabilità. Su questo specifico argomento, il sottoscritto, l'allora segretario comunale Luigi Bebber e il ragioniere capo Renato Veneri ci eravamo recati a Roma al ministero delle Finanze dal funzionario che seguiva questa pratica, per avere conforto sulla strada che avevamo intrapreso. «Noi abbiamo sempre mantenuto le somme post mortem nella voce di partita di giro del bilancio perché questa è la loro naturale collocazione: non sono né soldi del Comune, né della Provincia, ma somme della tariffa, e perciò vincolate. 
Il Comune non può scegliere come spenderle, hanno già una loro destinazione. La segnalazione della Corte dei Conti alla Procura della Repubblica vuole chiarire se il Comune ha scelto di inserire le somme in quella specifica voce per rispettare il patto di stabilità o se era, come noi sosteniamo, prassi consolidata che di fatto poi abbiamo attuato in tutti gli anni contabili». Questo è il «giro» delle somme che Reggiani delinea, legato alla questione del percolato. «Quando noi, Comune di Pescantina, chiedevamo alla Provincia lo svincolo della somme post mortem per il percolato», spiega l'ex sindaco, «questi soldi venivano inseriti come partite di giro: entravano nelle casse del Comune e immediatamente uscivano per coprire le spese del percolato. 
Il problema grave è che dal 1999 il Comune si è accollato la gestione del percolato, ed è uno dei pochi casi in Italia. Da qui il Comune si è trovato in prima linea, mentre in altri impianti di smaltimento esiste una società esterna che gestisce tutto il ciclo dei rifiuti». 
Reggiani si mostra molto sereno e convinto del proprio operato. «Sosterremo con forza la nostra posizione perché coinvolge l'operato stesso del Comune che ha sempre, da parte sua, cercato di far convivere la gestione della discarica coll'attività amministrativa: sarebbe gravissimo se passasse un principio contrario, e cioè quello per cui i soldi che noi paghiamo per lo smaltimento del percolato entrano nel bilancio ordinario. Questo provocherebbe l'impossibilità tecnica di gestire il bilancio comunale».
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Visto che oggi non scrivo nulla di mio su ViViCaselle, vi ricordo questi due eventi che si terranno il 1 Luglio a Caselle per illustrare il Bilancio 2013 e il 3 Luglio a Sommacampagna, con la Convocazione del Consiglio Comunale.
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Lo sto dicendo da mesi... io nel Bilancio del Comune - come entrate dalla Discarica Siberie - scriverei "ZERO EURO"... e se nel frattempo, comunque, entrano dei soldi... io li metterei da parte, per imprevisti, per eventuali danni da risarcire... e/o per spese di Avvocati... Meglio essere previdenti... Non si sa mai!!!

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