Come scrivevo ieri: "Bocciata la «legge ponte» che amplia le cave" . Consiglio regionale, la maggioranza va sotto astenuti e contrari nel Pdl affossano la Lega.

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E oggi, in merito a quello stesso argomento questo altro articolo del Corriere del Veneto a titolo: "Bocciata la «legge ponte» che amplia le cave", sottotitolo: "Consiglio regionale, la maggioranza va sotto astenuti e contrari nel Pdl affossano la Lega" e testo: 
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La maggioranza Lega-Pdl si sfarina sotto la pioggia che sferza il consiglio regionale e va sotto al momento del voto sulla legge per la riapertura di alcune cave tra Verona e Vicenza. Un provvedimento delicato, a lungo contestato da entrambe le sponde dell’assemblea, sul quale l’assessore leghista all’Ambiente Maurizio Conte, forte dell’appoggio del suo predecessore, il pidiellino Giancarlo Conta, è voluto andare fino in fondo. Uscendone sconfitto. Un episodio più unico che raro, a Palazzo Ferro Fini: perché la maggioranza è solita fermarsi sempre un attimo prima della debacle (magari con uno strategico rinvio in commissione), perché si assiste alle prime rappresentazioni plastiche delle novelle «larghe intese» (Pdl e Pd alleati, la Lega all’angolo) e perché l’argomento era di quelli scivolosi, tra cospicui interessi economici, proteste ambientaliste e pressioni della lobby dei cavatori.
Tanto il relatore di maggioranza Luca Baggio, quanto l’assessore Conte, hanno illustrato il testo facendo leva sulla necessità di aiutare il settore messo in ginocchio dalla crisi dell’edilizia, nelle more dell’approvazione della nuova legge 44 (in discussione in commissione Ambiente) e del Piano regionale per l’attività di cava (il «Prac») che, secondo Conte, «sarà pronto al più tardi per giugno». Una «leggina-ponte», insomma, che a detta di Baggio avrebbe soddisfatto anche le richieste dei Comuni che dai contributi sull’estrazione ricavano i denari necessari alle successive ricomposizioni. «La legge prevede il parere vincolante dei Comuni, dura solo 2 anni e fissa criteri così stringenti da indurci a stimare la quantità estraibile in aggiunta tra i 7 ed i 14 milioni di metri cubi, pochissimi rispetto ai 90 milioni già autorizzati - ha spiegato Conte tentando di convincere la minoranza ma anche (e soprattutto) i molti scettici della maggioranza -. Senza contare che si tratta di siti già attivi, visto che l’articolo 1 stabilisce il no a nuove cave per tutti i 2 anni». La strategia dell’assessore era chiara: puntare tutto sulla temporaneità della legge in discussione e rinviare l’eventuale scontro alla «44» ed al Prac, su cui sin da ora dà le più ampie rassicurazioni («In tempi di crisi si legifera liberi dalle pressioni delle lobby», «è giusto guardare al calo dei consumi», «punteremo sul riutilizzo dei materiali»).
Il controrelatore del Pd, Roberto Fasoli, ha chiesto comunque di rinviare il provvedimento, perché «la delicata questione delle attività estrattive va affrontata con una legge quadro che superi quella attuale, vecchia ormai di 30 anni», annunciando in caso contrario una corposa manovra emendativa, tesa ad aggiustare le storture della legge, a cominciare dalle tariffe di estrazione ferme al 1995 (0,62 centesimi per metro cubo). Conte ha preferito tirare dritto. E così, dopo la ritirata strategica dal Palazzo di molti consiglieri di Lega e Pdl (con motivazioni che spaziavano dal radical ambientalista «è una porcata» al più prosaico «è un favore ai cavatori di Vicenza e Verona e gli altri, tipo quelli di Treviso, giustamente s’incazzano»), in aula si sono ritrovati in 37 su 60. Risultato: 18 voti contrari (tra cui i pidiellini Bond, Bendinelli, Donazzan) 15 favorevoli e 4 astenuti (compresi i pidiellini Padrin e Laroni). Sempre nella maggioranza non hanno preso parte alla votazione, pur essendo presenti, Cortelazzo (Pdl) e Bassi (Lega). Furioso Conte: «Evidentemente la sinistra può contare su qualche consigliere del centrodestra: insieme hanno scritto una pagina vergognosa per il consiglio, che così non dà risposta alle richieste di una parte del nostro tessuto economico e paradossalmente apre la strada all’apertura di nuove cave, avendo affossato la moratoria di 2 anni». Dura la replica di Fasoli («La maggioranza è anarchica e noi non siamo la sua stampella, anche se ci implorano di esserlo sempre più di frequente. L’apertura di nuove cave? Sono curioso di vedere se la Regione avrà il coraggio di rilasciare altre autorizzazioni dopo quel che è accaduto»). Infine Dario Bond, uno dei dissidenti Pdl: «Era necessario cambiare approccio rispetto al passato: più che un provvedimento legato ad alcuni territori, doveva essere predisposta una normativa generale capace di indicare una strada di sviluppo e sostenibilità in un’ottica futura». 

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Comunque in merito a questo argomento, sul sito web della Regione Veneto nella sezione "Diretta seduta Consigliare"... c'è scritto questo:
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Respinto
Proposta di legge di iniziativa del Consigliere Maurizio Conte relativa a: “Provvedimenti transitori in materia di attività estrattive”. (Progetto di legge n. 272). Relazione della TERZA Commissione Consiliare. Relatore: Consigliere Baggio. Correlatore: Consigliere Fasoli. Termine per la presentazione degli emendamenti: scaduto il 30 gennaio 2013. Durata interventi: 7 ore
o    02-05-2013, 15:01
Si passa al punto 8 - PDL n. 272 Proposta di legge di iniziativa del consigliere Maurizio Conte relativa a: “Provvedimenti transitori in materia di attività estrattive”. Relaziona il Presidente della terza commissione Baggio, svolge la relazione per la minoranza il consigliere Fasoli.
o    02-05-2013, 15:27
Intervengono l'assessore all'ambiente Conte e i consiglieri Franchetto (Futuro Popolare), Conta (PDL), Fracasso (PD), Cortelazzo (PDL), Niero, Reolon e Tiozzo (PD).
o    02-05-2013, 16:39
Si passa all'esame dell'articolato e degli emendamenti. La seduta viene sospesa fino alle ore 17.30.
o    02-05-2013, 17:38
Alla ripresa dei lavori interviene l'assessore all'ambiente Conte.
o    02-05-2013, 17:39
Si procede con l'esame degli emendamenti. Intervengono i consiglieri Bendinelli (PDL), Fasoli (PD), Pipitone (IDV), Cortelazzo (PDL), l'assessore Conte, i consiglieri Laroni (PDL), Franchetto (Futuro Popolare), Berlato Sella (PD), Bond (PDL), Marchese (PD).
o    02-05-2013, 18:33
In sede di dichiarazione di voto intervengono il consigliere Fasoli (PD), l'assessore all'ambiente Conte, il consigliere Conta (PDL).
o    02-05-2013, 18:38
Il provvedimento viene respinto con 18 voti contrari, 15 favorevoli e 4 astenuti.
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Non credo serva aggiungere altro... ma qualcuno stanotte ha dormito male... Mi dispiace. 
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Comunque appena sarà on line la Delibera di "NON APPROVAZIONE della Legge", vediamo di comprendere meglio i vari interventi e le loro giustificazioni a sostegno delle loro cause.

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