Richiesta di estensioni delle indagini aperte con la pratica “EU-PILOT 3720/12/ENVI” (oltre alla V.I.A. e alla V.A.S.) anche alla verifica di violazioni in materia di aiuti di stato sugli Aeroporti Italiani e sul ruolo di ENAC in evidente conflitto d’interessi in materia. [INTEGRAZIONE con richiesta di verifica d’infrazione VIA sull’Aeroporto di Cagliari]


Ieri, via e_mail, mi è arrivata la segnalazione di questo articolo: "Aeroporto Elmas, 3 candidati per Sogaer - Camera di Commercio valuta le offerte". con questo sottotitolo: "Tre concorrenti si candidano alla scalata alla Sogaer. Entro il 10 ottobre dovranno pervenire le offerte delle società che intendono acquistare il 40% dell'aeroporto di Elmas" e questo testo:
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In origine erano 8 candidati; ora la rosa dei possibili acquirenti, dopo la scrematura effettuata dall'azienda di advising incaricata dalla Camera di Commercio, si è ridotta a tre. Si tratta della Save (aeroporto di Venezia), del fondo F2I di Vito Gamberale e della Gesar di Olbia. I concorrenti sono chiamati a presentare un'offerta economica vincolante e un piano industriale. Sull'Unione Sarda oggi in edicola le prospettive che la cessione di una parte consistente di Sogaer potrebbe offrire per lo sviluppo dell'aeroporto di Elmas e per un più generale rilancio del trasporto aereo nell'Isola. La Sogaer, infatti, punta anche al controllo della Sogaeor che gestisce lo scalo di Oristano-Fenosu.
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Che la SAVE SpA che gestisce l'Aeroporto di Venezia e di Treviso (tutti e due mancanti del Decreto di Compatibilità Ambientale) abbia da partecipare alla gara per acquisire il 40% delle azioni dell'Aeroporto di Cagliari... a me sta cosa appare strana.
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Sopratutto perchè anche l'Aeroporto di Cagliari è mancante del Decreto di Compatibilità Ambientale, in netta violazione alle direttive Comunitarie sulla VIA. E dato che comunque per eseguire i lavori di potenziamento e di ampliamento di detta aerostazione e del piazzale per gli aerei sono stati spesi sempre soldi della Comunità Europea, mi sembrava doveroso segnalare il tutto alla Commissione Europea e agli indirizzi qui sotto riportati.
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Una lettera di 10 pagine inviata ai suindicati indirizzi - che oggi non pubblico su ViViCaselle - ma che cosi ho concluso:
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Quanto oggi segnalato ad integrazione della pratica EU PILOT 3720/12/ENVI serve ad evidenziare la necessità che siano posti sotto indagine tutti gli aeroporti italiani, che oltre ad essere mancanti del Decreto di Compatibilità Ambientale, nonostante questo hanno eseguito opere, potenziamenti e anche degli incrementi capacitivi di traffico utilizzando anche Fondi Comunitari dell’Unione Europea.
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Comunque, dato che con la pratica EU PILOT 3720/12/ENVI, sono già sotto indagine gli Aeroporti di Verona, Treviso, Venezia, Lamezia Terme, Crotone e Reggio Emilia, in attesa che le indagini siano estese a tutte gli altri aeroporti, si chiede che l’indagine in corso sia estesa all’Aeroporto di Cagliari.
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E se la mancanza del decreto di compatibilità Ambientale – ad avviso del sottoscritto – è già una grave irregolarità ed illegittimità, che poi l’incremento capacitivo del traffico sia conseguente, nella maggior dei casi, ad interventi di co-marketing che hanno fatto si che siano stati erogati fondi (in particolare alle compagnie low cost) spesso utilizzando finanziamenti di enti pubblici, magari attingendo anche per queste azioni di co-marketing, anche da altri Fondi Comunitari, meriterebbe una approfondita indagine sul come, dove e quando sono stati spesi fondi comunitari in aeroporti, alcuni di questi, senza la VIA.
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Se quanto sta accadendo all’Aeroporto di Verona con la Ryanair è ormai un fatto noto, parrebbe essere evidente che l’indagine già aperta presso l’Unione Europea dovrebbe essere estesa ai tre punti come sopra indicati, indagini che comunque, per questi argomenti: “(A) Sovvenzioni alle infrastrutture da parte dello Stato – (B) rimborso delle perdite e aumenti di capitale – (C) accordi aggiuntivi conclusi con le compagnie aeree” dovrebbero essere estese a tutti gli aeroporti d’Italia in modo che questa estensione di indagini di cui si chiede un particolare approfondimento, vadano a verificare il ruolo di ENAC che come Controllore e Controllato è un Ente Pubblico in evidente conflitto d’interessi, soprattutto in rapporto alle verifiche sulla corretta applicazione della Direttiva VIA. 
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In attesa di urgenti” e di “indifferibili azioni, si porgono distinti saluti.

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