Devo preparare un nuovo esposto alla Procura della Repubblica per la Discarica Siberie, nel frattempo oggi leggetevi questi due articoli: "Valerio Catullo-Ryanair: il Tar rinvia l'udienza" - "Ryanair e Catullo, pari davanti al Tar Veneto".

Devo preparare un nuovo esposto alla Procura della Repubblica per la Discarica Siberie, anzi sul fatto che "AD INSAPUTA DEGLIEX" circa 5-6000 mc di rifiuti si sono nascosti da soli sotto il fondo dell'ex cava Siberie e non avendo tempo di scrivere qui, nel frattempo oggi leggetevi questi due articoli: "Valerio Catullo-Ryanair: il Tar rinvia l'udienza" - "Ryanair e Catullo, pari davanti al Tar Veneto".
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Primo articolo con titolo: "Valerio Catullo-Ryanair: il Tar rinvia l'udienza", sottotitolo: "Verdetto rinviato per la vicenda che vede contrapposti Ryanair e il Valerio Catullo. Il Tar del Veneto, infatti, ha deciso di posticipare al 10 ottobe l'udienza cautelare" e questo testo:
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Resta congelato dunque il provvedimento dell'Enac, che a luglio aveva intimato alla low cost irlandese il blocco del decollo dallo scalo veronese per gli aerei che non fossero in regola con il pagamento dei diritti aeroportuali. Lo stop sarebbe dovuto scattare dal 6 agosto, ma Rynair aveva impugnato il provvedimento davanti al Tar del Veneto, ottenendone la sospesione fino al 13 settembre, data prevista per l'udienza. Ora, con il posticipo, tutto slitterà di un mese, secondo quanto riportato da L'Arena.it

La questione era scattata al sommarsi di due fattori: da un lato il mancato versamento, da parte de Valerio Catullo, degli incentivi previsti dagli accordi con Ryanair, dall'altro la sospensione dei pagamenti dei diritti aeroportuali dovuto dalla low cost al Valerio Catullo. A questo, aveva poi fatto seguito il provvedimento dell'Enac.

La decisione del Tar del Veneto potrebbe scrivere un capitolo importante nella vicenda del business model low cost, andando a toccare uno dei nodi fondamentali: quello dei finanziamenti erogati dagli scali.
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Secondo articolo a titolo: "Ryanair e Catullo, pari davanti al Tar Veneto" con questo sottotitolo: "AEROPORTI. Il provvedimento Enac contro gli irlandesi resta congelato. Udienza rinviata al 10 ottobre per trovare l'accordo" e questo testo:
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Un altro mese di tempo per trovare un accordo tra le parti. Il Tar Veneto ieri, con l'accordo delle parti in causa e cioè Enac, Catullo e Ryanair ha deciso di rinviare al 10 ottobre l'udienza cautelare in merito al braccio di ferro tra l'aeroporto e la compagnia aerea low cost. Il 24 luglio scorso Enac, l'ente nazionale dell'aviazione civile, aveva emanato un provvedimento a carico di Ryanair che intimava dal 6 agosto il blocco di decollo dall'aeroporto Catullo degli aerei Ryanair non in regola con il pagamento delle tasse aeroportuali. La compagnia irlandese aveva impugnato il provvedimento avanti il Tar Veneto e aveva ottenuto la sospensiva con rinvio dell'udienza al 13 settembre. Ieri era attesa la decisione dei giudici amministrativi, perché in ballo non c'è solo la legittimità del provvedimento di Enac ma, a cascata, ci sarebbero state una serie di valutazioni sui comportamenti sia del Catullo che di Ryanair in merito al contratto stipulato nel 2010. La società Catullo infatti ritiene che quel contratto preveda incentivi troppo elevati che si possono configurare come aiuti di Stato: quasi 25 euro a passeggero contro una media nazionale che va dai 7 ai 9 euro. Per la Catullo un costo di 7 milioni l'anno che ha contribuito a destabilizzare i conti della società. Ryanair per contro ha applicato una compensazione per cui ha smesso di versare i diritti aeroportuali, ma questo comportamento è punito dal Codice della navigazione, che all'articolo 802 vieta la partenza degli aeromobili quando risultano violati gli obblighi relativi al pagamento di tasse, diritti e tariffe dovuti allo Stato Italiano. Una qualsiasi decisione da parte del Tar Veneto avrebbe una ripercussione notevole sul mondo aeroportuale, tanto che nei confronti di Ryanair e degli incentivi che percepisce c'è già un ricorso all'Unione europea per concorrenza sleale e aiuti di Stato. Il Catullo rischia di perdere un importante partner; gli irlandesi temono un effetto domino in caso di sconfitta. Quindi, visto che è interesse delle parti in causa trovare un'intesa, da qui fino al 10 ottobre c'è l'impegno a non prendere ulteriori iniziative di contrasto. Già nelle scorse settimane il dg del Catullo Carmine Bassetti e il numero due di Ryan, Cawley si sono scritti ma l'intesa è ancora lontana. Si lavora comunque perché il Catullo ha interesse che Ryanair resti per l'impatto sul territorio ma a costi sopportabili e a condizioni diverse. Per gli irlandese, come spiega il legale Matteo Castioni, Verona è una destinazione molto interessante e non la si vorrebbe abbandonare ma le condizioni economiche devono essere vantaggiose.
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Ovviamente se al TAR del Veneto... ad ottobre, Ryanair avesse da vincere (come presumo che accadrà) assisteremmo alla immediata chiusura dell'Aeroporto Catullo, perchè ai 26 milioni di debito del 2011... ne aggiungeranno qualche altra decina nel 2012... e saranno costretti a portare i libri contabili in Tribunale.
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Me le pongo solo io le domande è qualche giornalista si è chiesto: "Come sono i conti della semestrale 2012 dell'Aeroporto Catullo"... (Semestrale che di solito serve a verificare gli esiti del Bilancio a fine anno).

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