«Ma la Lega ha valutato se l'azione fatta in Europa potrà avere delle conseguenze sul Catullo? La messa in discussione del contratto con Ryanair è sacrosanta, ma certe azioni vanno riflettute meglio, almeno per evitare situazioni poi difficili da sanare». Quando c'è una guerra in corso, bisogna stare attenti agli effetti collaterali... perchè possono portare alla chiusura dell'Aeroporto Catullo.

Era il 24 marzo 2012 quando Aero Habitat pubblicava questa news: "Ryanair, prima il Italia, prima in Europa, ma si apre una inchiesta nella UE" con questo sottotitolo: "Riguarda alcuni aeroporti e gli accordi co-marketing in vigore con Ryanair" e che finiva con questa frase: "L'inchiesta della UE si allargherà, forse, anche al Catullo? "... e a questa domanda avevo cosi risposto: ""Farò il possibile che l'inchiesta UE arrivi al Catullo"... ma poi mi sono fermato, pensando agli effetti collaterali.
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Il sottoscritto non sta facendo una battaglia per chiudere l'Aeroporto Catullo, la mia unica guerra... è finalizzata far si che l'Aeroporto rispetti la Direttiva V.I.A. e che quindi siano realizzate le opere di mitigazione e di compensazione ambientale... e devo limitarmi a questo... perchè s
e l'Unione Europea, va a mettere il naso sui conti della Catullo SpA... poi l'Aeroporto viene chiuso.
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In merito alla questione Ryanar, già evidenziata da Aero Habitat 4 mesi fa, ieri ho pubblicato questo messaggio: "«Contratto tra Aeroporto Catullo e Ryanair, Fontana scrive alla Commissione Europea: “Aiuti di stato alla compagnia irlandese, violata normativa comunitaria sulla concorrenza”»... Ad essere.. precisini... precisini... l'Aeroporto Catullo avrebbe anche violato la normativa comunitaria sulla V.I.A. (Valutazione Impatto Ambientale) ma di questa violazione che renderebbe nullo il contratto con la Ryanair (ma che potrebbe far anche chiudere e/o ridimensionare l'Aeroporto Catullo)... nessuno ne parla e/o ne scrive".
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Un intervento conseguente ad una serie di articoli pubblicati sull'Arena e da altri media che riguardavano una iniziativa dell'Onorevole Parlamentare Europeo Lorenzo Fontana, a seguito di un Comunicato Stampa avente questo titolo: "Contratto tra Aeroporto Catullo e Ryanair, Fontana scrive alla Commissione Europea: “Aiuti di stato alla compagnia irlandese, violata normativa comunitaria sulla concorrenza”.
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Che come risulta da questa nota di Avionews a titolo: "Aiuti di Stato a Ryanair: AVIONEWS intervista l'onorevole Fontana sul "Catullo"" le intenzioni dell'On. Fontana (anche se buone) sarebbero queste:
"Chiedo che la Ce verifichi gli accordi esistenti tra l'aeroporto di Verona e Ryanair, e se questi costituiscano un vantaggio per la compagni aerea sotto forma di aiuto di Stato secondo il regolamento del Mercato unico europeo".
"Parlando con i colleghi della Commissione mi è stato confermato che verificheranno con attenzione
perché anche a loro risulta qualcosa di non molto chiaro e se così fosse la Comunità europea deve intervenire"
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Essendo di Verona tengo particolarmente alla verifica della situazione: capisco che quando si apre una nuova rotta ci possa essere necessità di avere dei piccoli aiuti per vedere se la tratta regge, ma se dovesse essere vero che vengono dati 20 Euro a passeggero, secondo le voci che mi hanno riportato, sarebbe una cosa molto grave".
"Non si può favorire una compagnia piuttosto che un'altra: è giusto che prevalga chi può offrire il servizio al minor prezzo, ma rispettando le regole ed agendo con criterio".

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Delle buonissime intenzioni, ma forse l'On. Fontana non ha ben compreso cosa possa aver scatenato e/o scatenerà la sua "improbia" azione forse suggerita e voluta dalla Catullo SpA, visto il contenuto dell'articolo dell'Arena: "Catullo, il caso Ryanair finisce davanti all'Ue", con questo sopratitolo: "AEROPORTI. L'eurodeputato veronese solleva il caso al commissario per la concorrenza Almunia. Penalizzate altre compagnie che in 6 mesi hanno cancellato 1.700 voli" e questo sottotitolo: "Fontana: «Incentivi troppo alti, sono aiuti di Stato». Il dg Bassetti: «Quel contratto ci ha destabilizzato»".
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Una domanda che se l'è posto anche il PD di Verona, come risulta da questo loro Comunicato Stama a titolo: "Catullo-Ue, valutato il rischio vero?" e con questo testo:
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Ma la Lega ha valutato se l’azione fatta in Europa potrà avere delle conseguenze sul Catullo?

La messa in discussione del contratto con Ryanair è sacrosanta, ma certe azioni vanno riflettute meglio, almeno per evitare situazioni poi difficili da sanare.
Un esempio? E se la compagnia aerea decidesse di lasciare lo scalo di Verona a fronte di questo attacco durissimo? E’ vero che Verona ci rimette, ma è altrettanto vero che una parte rilevante dell’operatività è garantita proprio dalla Ryanair.
Mi stupisce anche l’harakiri: prima la Lega ha consentito a Soppani di fare quel contratto e adesso abbaia alla luna per allontanare le proprie responsabilità. Dov’erano quando quel direttore lo stipulava?
Se si tratta di aiuti di Stato, lo saranno da anni, esattamente dal periodo in cui la Lega sorreggeva Bortolazzi e Soppani alla gestione del Catullo. Che tristezza.
La confusione continua ad annebbiare il futuro del Catullo.
Sui mercati le minacce non servono. Ryanair va convinta a rinegoziare il contratto, ma senza pistole puntate alla tempia.
Azioni del genere danneggiano la collaborazione in essere.
Auspico che la cosa non faccia più danni di quanto non ce ne siano adesso, ma ora non ci sono più alibi. Occorre fare in fretta per evitare che possano arrivare mannaie che distruggano quanto di buono è stato fatto nella trattativa con Ryanair.
Emerge, però, sempre di più che le perdite non sono attribuibili al personale. Anzi.
Per sgombrare il campo da questa orribile sensazione è più che necessario conoscere le singole frazioni della perdita per sapere quanto di essa è attribuibile ai mancati pagamenti delle compagnie aeree e quale quella conseguente al contratto con la Ryanair.
Insomma, prima di qualsiasi azione negativa, è sempre meglio riflettere.
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Il Comunicato Stampa del PD Veronese è apparso sull'Arena con questo titolo: "Catullo, Pd contro la Lega: «Danno se Ryanair lascia»" e questo sottotitolo: "POLEMICA. Il segretario provinciale D'Arienzo replica a Fontana", articolo che cosi comincia: "«Ma la Lega ha valutato se l'azione fatta in Europa potrà avere delle conseguenze sul Catullo? La messa in discussione del contratto con Ryanair è sacrosanta, ma certe azioni vanno riflettute meglio, almeno per evitare situazioni poi difficili da sanare»".
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Dello stesso tono e con lo stesso testo (ripreso dal Comunicato Stampa del PD) anche l'intervento del Corriere di Verona con questo titolo: "Catullo, pericoloso il ricorso alla UE" e questo sottotitolo: "D'Arienzo attacca Fontana: harakiri della lega, rischiamo di farci male da soli".
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Sulla questione Aeroporti e Ryanair, anche oggi un intervento di Aero Habitat a titolo: "Catullo e Ryanair, costi, interrogazioni e ricapitalizzazione" con sottotitolo: "Non solo il gap tra 6 e 14/15 euro a passeggero, ma anche la i debiti della società di gestione" e questo testo (con evidenziazioni):
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L'interrogazione di Lorenzo Fontana non è altro che l'ultima di una serie. Stavolta è stata inoltrata alla Commissione Europea, come in passato innumerevoli altre. Sullo stesso argomento e, purtroppo, senza risultati.
Come quelle presentate anche al Parlamento Italiano. Senza alcuna chiarezza sulla questione: "aiuti di stato alla compagnia irlandese, violata normativa comunitaria sulla concorrenza”.
Il contratto tra l’aeroporto Catullo di Verona e la Ryanair, denuncia l’eurodeputato Lorenzo Fontana al commissario alla Concorrenza Joaquin Almunia, grava in maniera rilevante sui bilanci della società Aeroporti del Garda. E indubbio, sopratutto se corrispondente al vero quanto i media sostegono.
Sostenere costi di 14/15 euro a passeggero quando in Sardegna la quota procapite di co-marketing sarebbe di 6 euro significa che gli autori dell'accordo, perlomeno, ignoravano/ignorano i costi medi di queste operazioni.
Perciò in discussione non è solo una infrazione delle normative UE alla concorrenza ma anche problematiche riguardanti la congruità e costi di esercizio di uno scalo aereo. Gli accordi di co-marketing tuttavia sembrerebbero allargarsi anche ad altri vettori. Non solo low cost internazionali. Con il rischio che gli incrementi del traffico aereo annuale di uno scalo aereo (non vale quindi solo per Verona Catullo) vengano, sistematicamente, ottenuti da contratti ad hoc con i vettori aerei. A spese ed a carico dei bilanci delle società aeroportuali o di soggetti partecipati regionali istituiti anche per svolgere questa funzione: sottoscrivere accordi di co marketing con le aerolinee.
Con gravi bilanci in rosso e con squilibri di spending review delle amministrazioni locali coinvolte.
Di riflesso emerge quindi anche una terza questione. E anche questa incorre e riguarda il rispetto delle normative UE. Quando una società di gestione aeroportuale è in profondo rosso, qualsiasi operazione di ricapitalizzazione da parte di istituti pubblici non è ammessa. 
Al Catullo nel prossimo mese di agosto è prevista un’assemblea straordinaria dei soci. L'obiettivo è un nuovo aumento di capitale, una ricapitalizzazione che, probabilmente, sarà a carico delle amministrazioni pubbliche (magari con prestiti bancari e fideiussioni relative).
La continuità aziendale è indispensabile, probabilmente anche la necessità di rinegoziare gli accordi con Ryanair ai costi medi degli altri aeroporti, ma tutto questo non rimanda altro che alla capacità dei manager di determinare una svolta gestionale?
Ma quali prospettive emergono da una catchment area, da un bacino di traffico alterato, distorto dalle incentivazioni ai voli che, fra l'altro, non hanno corrisposto alle previsioni?
Quanti posti di lavoro, quanto turismo, quali ricadute sull'economia hanno realmente determinato a Verona come in tanti altri scali che hanno applicato contraddittorie politiche di co marketing?
Probabilmente potrebbero emergere significative distorsioni anche nelle stime del traffico aereo atteso al medio e lungo termine. I rosei traguardi di milioni di passeggeri/anno non corrisponderebbero ai masterplan presentati.
Cosa accadrebbe se saltassero tutti gli accordi di incentivazione ai voli?
Le interrogazioni sugli accordi con Ryanair, low cost e le altre consentono ai parlamentari una breve vetrina sui media, ma serve altro. Occorre andare alla radice del problema, affrontarlo nei vari livelli operativi e nelle ripercussioni conseguenti.
Per inquadrare strategie di rilancio di uno scalo aereo stravolto da accordi di co marketing e bilanci incontrollati serve innanzi tutto trasparenza, ma anche manager competenti. 
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Prima che dell'azione dell'On. Fontana vi fosse rilevanza sui giornali, il sottoscritto ancora in data 25 Luglio 2012, da un Comunicato Stampa dell'Unione Europea a titolo: ""Aiuti di Stato: la Commissione amplia l’ambito dell’indagine sull’aeroporto di Alghero"" aveva evidenziato queste frase:"...estende la durata dell’indagine stessa e ne amplia la portata al fine di includervi le sovvenzioni alle infrastrutture da parte dello Stato, gli aiuti ulteriori all’operatore aeroportuale sotto forma di rimborso delle perdite e aumenti di capitale e gli accordi aggiuntivi conclusi con le compagnie aeree che operano nell’aeroporto"...
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In data 26 Luglio 2012 dopo aver letto un'articolo pubblicato oggi sull'Arena a titolo: "Catullo, concessione più vicina e intesa con Orio al Serio", avevo evidenziato queste frasi:
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1° _ Ricapitalizzazione da 15 milioni di euro saranno oggetto di approfondimento in sede di assemblea straordinaria dopo agosto...

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2°_ Dei rapporti con Ryanair abbiamo già scritto l'altro giorno ed è noto il braccio di ferro già esistente con la compagnia irlandese...
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3°_ ... per gli alti incentivi che lo scalo veronese deve pagare (a Ryanair) per ogni passeggero portato a Verona.
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Ricordati questi tre frasi dell'articolo dell'Arena, ora andate a leggere i 3 punti che ho estratto dal Comunicato Stampa della Commissione Europea, cosi qui sotto sintetizzati... che rappresentano i divieti imposti dall'Unione Europea alle società di gestione aeroportuali:
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1° ...   sovvenzioni alle infrastrutture da parte dello Stato
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2° ...   rimborso delle perdite e aumenti di capitale
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3° ...   accordi aggiuntivi conclusi con le compagnie aeree
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Forse l'On. Fontana, aveva tutte le buone intenzioni del caso scrivendo a Bruxelles in merito alla Ryanair, ma avendo stuzzicato l'Unione Europea sul punto 3°, magari come effetto collaterale andrà ad ottenere che l'indagine si estenda anche ai punti 1° e 2° e dopo che avete riletto l'intervento conclusivo del Segretario del PD Veronese come sopra citato... "Insomma, prima di qualsiasi azione negativa, è sempre meglio riflettere" non è che gli sviluppi alla Catullo SpA prenderanno una brutta piega dopo l'iniziativa dell'On. Lorenzo Fontana.
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Quando c'è una guerra in corso, bisogna stare attenti agli effetti collaterali... perchè possono portare alla chiusura dell'Aeroporto Catullo. Meglio mettersi in regola con la VIA... che chiudere l'Aeroporto?

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