In merito al contratto Catullo-Ryanair: "Quando il neodirettore Carmine Bassetti, chiamato a marzo dall’attuale presidente Paolo Arena, lo ha potuto visionare, se n’è uscito con un’imprecazione in inglese: non aveva mai visto nulla di simile nella sua carriera di manager negli aeroporti di mezzo mondo". Che abbia detto: "shit"?

Ieri sul corriere del Veneto c'era questo articolo: "Catullo-Ryanair, guerra da 8 milioni «Adesso andremo fino in fondo»" con questo sottotitolo: "Lo scalo veronese all'attacco: un terzo del buco da imputare agli incentivi alla compagnia low-cost. L’obiettivo è rinegoziare il contratto" e questo testo:
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VILLAFRANCA — Il blocco dei voli Ryanair dal Catullo (stoppato dal Tar, ma solo fino al prossimo 13 settembre) per una questione di tasse non pagate per circa un milione di euro è solo il primo atto della guerra che lo scalo veronese ha dichiarato, ormai apertamente, alla compagnia low-cost irlandese. «Non ci fermeremo, ci sono altre iniziative in ballo», assicurano dai corridoi del Catullo. In gioco, d’altra parte, c’è la sopravvivenza stessa dell’aeroporto, che ha appena approvato il bilancio 2011 con una maxi- perdita di oltre 26 milioni di euro.
Di questi, circa un terzo (attorno agli otto milioni di euro) sono da imputare all’oneroso contratto di incentivazione quinquennale siglato dalla passata gestione del Catullo, nelle persone del presidente Fabio Bortolazzi e del suo direttore generale Massimo Soppani. Quando il neodirettore Carmine Bassetti, chiamato a marzo dall’attuale presidente Paolo Arena, lo ha potuto visionare, se n’è uscito con un’imprecazione in inglese: non aveva mai visto nulla di simile nella sua carriera di manager negli aeroporti di mezzo mondo. «Ryanair è una compagnia importante perché porta un sacco di passeggeri sul territorio - spiega Giovanni Miozzi, presidente della Provincia di Verona, secondo azionista del Catullo - ma il presidente Arena, all’ultima assemblea dei soci, ci ha spiegato chiaramente, prove alla mano, che qui qualcosa non funziona».
Il fatto è che mentre in altri aeroporti simili a Verona i voli Ryanair vengono incentivati con cifre attorno ai 4/5 euro per passeggero, al Catullo, l’incentivo sale fino a 16/17 euro. Sono cifre, queste, che potrebbero essere giustificate per lanciare un aeroporto periferico o rotte semi- sconosciute, ma non per un aeroporto come il Catullo - che già prima di Ryanair trasportava circa 3 milioni di passeggeri - e non su rotte già servite da Verona, in particolare sul mercato domestico, dove si è assistito ad una «cannibalizzazione » di 95mila passeggeri su Palermo e di altri 20mila su Bari: tutti passeggeri «sottratti » da Ryanair ad altre compagnie. Tra queste c’è il gruppo Meridiana- Air Italy, che ha presentato una denuncia alla Commissione Europea per concorrenza sleale; il presidente della compagnia Alessandro Notari ha paragonato gli incentivi a Ryanair agli aiuti pubblici di cui ha goduto per tanti anni Alitalia. Una posizione simile a quella dell’eurodeputato leghista Lorenzo Fontana che ha scritto al commissario per la concorrenza Joaquin Almunia per indebiti «aiuti di Stato».
Sull’intervento di Bruxelles conta molto la dirigenza dell’aeroporto veronese, nonostante il Catullo sia da mettere «sotto accusa» come e quanto Ryanair: i contratti, com’è noto, si firmano in due. Certo è che un eventuale pronunciamento della Commissione su questo tema travalicherebbe i confini di Verona, diventando un caso nazionale (se non internazionale), che rimetterebbe in discussione un intero modello di business, quello del low-cost, che per altro denuncia già le prime crepe (Torino ha appena rinunciato alla proposta della compagnia irlandese per una base allo scalo di Caselle, per gli eccessivi costi prospettati). L’obiettivo del Catullo resta quello di rinegoziare con termini più favorevoli il contratto con Ryanair.
L’approccio iniziale, quello del dialogo, non ha sortito alcun effetto. Si è dovuto quindi passare alle maniere forti e l’azione combinata Catullo- Enac che chiedeva lo stop dei voli a partire dal 6 agosto (domani) ha rappresentato un notevole salto di qualità. Il Tar ha rimandato tutto a settembre, c’è un altro mese di tempo per ricondurre Ryanair a più miti consigli. Altrimenti si andrà avanti, costi quel che costi. Sarà comunque meno - ritengono al Catullo - di quando si dovrebbe pagare per onorare i prossimi anni di un contratto per altro non impugnabile in Italia, perché stipulato secondo i codici del diritto inglese.
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Un contratto quello stipulato tra la Catullo SpA e la Ryanair, che - a quanto pare - rappresenta un vero esempio megagalattico di contratto di "shit"... un vero momumento di "shit" a perenne ricordo di coloro che, della Catullo SpA, l'hanno voluto e poi firmato.
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E sempre in merito al contratto di "shit" voluto dall'ex Dirigenza e dall'ex Presidenza della Catullo SpA, un'altra news di Aero Habitat a titolo: "Caso Catullo Ryanair: sta implodendo il co marketing?" con sottotitolo: "Contenzioso milionario con ENAC che blocca i voli Ryanair, ma si vedrà dal 13 settembre" e testo:
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Improvvisamente tutto sembrerebbe chiarito. E' da oltre 14 anni che Aerohabitat denuncia le controverse politiche di co-marketing diffuse negli scali del Belpaese senza risposte? Ma ecco, un giorno d'estate 2012, improvvisamente e finalmente si vede un lampo di luce. Pur essendo una pratica nota e incontrastata ecco che i media rivelano come la Meridiana fly – Air Italy abbia deciso di ricorrere alla Commissione europea per le incentivazione concesse a Ryanair. Al Catullo di Verona.
Se Aerohabitat sottolineava i costi procapite varianti tra i 6 euro a passeggero dei voli dall'isola Sardegna a 14/15 di Verona Catullo per Ryanair ecco, a ciel sereno, un fulmine rivelatore. Al Catullo il sostegno unitario per Ryanair sarebbe addirittura di 24.7 euro a passeggero.
I media riportano tale costo procapite pari a un contributo di 24,7 euro, sommando 4.5 euro per l'esenzione della tassa comunale, 3.37 euro di minor carico di handling ed un incentivo pari 16,83 euro per ogni passeggero imbarcato.
Ora anche Assaero (Associazione confindustriale delle Compagnie aeree) solidarizza con Meridiana, "l’incredibile vantaggio competitivo di cui gode il vettore irlandese per l’effetto combinato dell’esenzione dalle addizionali comunali, di prezzi stracciati per i servizi di assistenza a terra e dei contributi commerciali per ciascun passeggero trasportato"
Non bastasse ecco ancora Assaero sostenere: "In tale contesto già di per se inquietante, il paradosso è che tali agevolazioni sono finanziate dagli enti pubblici azionisti delle società di gestione e quindi, in ultima istanza, dai cittadini contribuenti. Ci domandiamo, tanto più in questo periodo di Spending Review, quale sia l’utilità di continuare a destinare decine di milioni di euro dei contribuenti per finanziare le attività di un singolo operatore irlandese che grazie a quei soldi costringe i vettori italiani (e i loro lavoratori) a cessare le operazioni".
Ma non è finita. E' solo l'inizio.
Il ricorso al TAR di Ryanair ha ottenuto la sospensione della richiesta di ENAC che richiedeva l'immediato blocco dei 70 voli settimanali Ryanair da Verona per una ragione precisa. La low cost irlandese sarebbe in arretrato per il pagamento di circa un milione di euro. La Ryanair sostiene dal suo punto di vista invece d'essere in arretrato per due milioni di euro di contributi e per tale ragione avrebbe sospeso il pagamento delle tasse.
L'ennesimo contenzioso si aggiunge alla denuncia di Meridiana e l'eventuale blocco attera dei voli della low cost per mancato pagamento dei diritti aeroportuali, è stato rinviato al 13 settembre. Sarà una data storica, si svolgerà una udienza di merito. Che potrebbe manifestarsi anche sulle 10 aerobasi Ryanair e 23 scali operativi nel Belpaese.
Uno scontro frontale tra società aeroportuale e il colosso irlandese del low cost è aperto anche a Torino Caselle. Su quello scalo la Ryanair ha posto un ultimatum" di Ryanair:
"Pagate o addio voli", con questo sottotitolo: "L'aut aut alla Regione: se non saldate la rata di aprile cancelleremo i collegamenti della neve. La difesa: non ci sono ritardi, dobbiamo ancora approvare il bilancio consolidato".
Come andrà a finire?
Ricordiamo come il virus del co-marketing si sia nel frattempo allargato. Investendo anche l'operato di aerolinee tradizionali.
In sostanza una consistente volumi di voli nel Belpaese è incentivato dalle amministratori locali. Alla faccia della spending review sancito dal Commissario Governativo Enrico Bondi che ha rilevato extraspese annuali di Comuni, Provincie e Regioni di circa 10 miliardi/anno. Quanti di questi costi si sono riversati negli ultimi 13-14 anni innescando dinamiche laceranti per l'assetto territoriale delle catchment area, alimentando una concorrenza sleale, alterando i flussi e le dinamiche dei bacini di traffico?
Quanti di questi servono per finanziari i voli dei tanti/troppi scali del Belpaese?
Quale scenario di traffico aereo emergerebbe da un sistema aeroportuale italiano senza le incentivazioni di co marketing? Un sistema de co-marketingzzato?
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Secondo me a Settembre, Ryanair vincerà il ricorso al TAR... perchè non è colpa del Presidente della Ryanair (vedi foto sopra) se trova dei Presidenti Aeroportuali che firmano dei contratto di "shit", perchè se firmi un contratto di "shit"... dato che è un contratto... lo devi rispettare... anche a riscio di prenderlo nel "lato B".
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Stavolta io tifo per Ryanair... e vista la posizione del Presidente Ryanairiano... se io fossi un "catulliano" comincerei ad acquistare tanto olio di vaselina. ohii ohii ohii. Non si sa mai. Meglio prevenire prima... che lamentarsi dopo (come sta accadendo)!!!!

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