Ma perchè il Presidente dell'Aeroporto di Venezia (che gestisce anche l'Aeroporto di Treviso) invece di occuparsi del nostro Aeroporto: «Verona e il Catullo? Non entro in quel circo» (anche se a ragione, visto quello che qui succede) non si fa i .azzi suoi e si mette in regola con la V.I.A. (che manca sia a Venezia che a Treviso) e con la V.A.S.? Caro Presidente... mi consenta... si facci i .azzi suoi... che qui al Catullo, a fare casini sono bravi da soli!!!

Oggi sull'Arena c'è questo articolo: "«Verona e il Catullo? Non entro in quel circo»" con questo sottotitolo: "AEROPORTI. Mentre avanza l'ipotesi dell'ingresso di Gamberale, Enrico Marchi, presidente di Save, che gestisce gli aeroporti di Venezia e di Treviso resta defilato. «Se ci saranno richieste, le valuteremo. Per ora non c'è nulla. A Verona vengo per l'Arena: mi interessa l'opera, non l'operetta»".
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E di questo articolo estraggo alcune dichiarazioni "virgolettate" che sono attribuibili al Presidente di SAVE SpA, la Società che gestisce l'Aeroporto di Venezia e che detiene l'80% delle quote della Aer Tre Spa che gestisce l'Aeroporto di Treviso... e le frasi che hanno attinenza con l'Aeroporto Catullo, sono queste:
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«Vedo che c'è una grande discussione attorno a questa situazione e io non voglio fare parte di questo circo. Non intendo parlare in casa d'altri».
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«A me non risulta nulla di concreto. Ci sono solo tanti discorsi. Quando eventualmente ci sarà qualcosa, valuteremo se sarà interessante o no come investimento».
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«Nessun consiglio, ci mancherebbe. Dico solo che il sistema Verona parla da solo, basta guardare Serenissima e Catullo, due percorsi uguali no? Se la politica, diceva Einaudi, diventa l'occasione per infilare ovunque gli amici e gli amici degli amici, e fare consulenze e distribuire incarichi, invece di puntare sulle competenze manageriali, allora poi i risultati sono molto dannosi. Il mondo è cambiato....».
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«Nel mondo aeroportuale nulla è più come una volta. C'erano gli aeroporti che erano enti pubblici e le compagnie di bandiera. Ora non ci sono più nè l'uno nè l'altro. È un mondo che non esiste più. Per gli aeroporti ci vuole sempre il controllo pubblico, ma ci vuole la gestione privata».
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«Se qualcuno dovesse venire a chiedermi qualcosa, risponderei che ci deve essere un progetto industriale chiaro e sostenibile per lo sviluppo come è stato fatto per Treviso. Ad oggi tutto questo a Verona non lo vedo».
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Ovviamente non entro nel merito delle dichiarazioni del Presidente di SAVE, però visto che l'articolo dell'Arena... finisce citando l'Aeroporto di Treviso, questo mi permette di scrivere alcune considerazioni sulla questione V.I.A. e V.A.S. relativamente agli Aeroporti di Venezia e di Treviso, che come quello di Verona, stanno operando, da anni, in mancanza del Decreto di Compatibilità Ambientale.
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"Stimolato e stuzzicato" dalle dichiarazioni del Presidente di SAVE oggi scrivo in merito all'Aeroporto di Treviso - PRIMA PARTE - e domani scrivo alcune mie considerazioni in merito all'Aeroporto di Venezia - SECONDA PARTE - perchè prima di guardare nell'orto del vicino... esimio signor Presidente aeroportuale... guarda come sei messo tu prima.
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PRIMA PARTE - AEROPORTO DI TREVISO
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Se vi ricordate, in data 4 Aprile 2012 avevo presentato un documento avente questo oggetto: "Osservazioni alla V.I.A. dell’Aeroporto di Treviso "Antonio Canova"- Master Plan(2011-2030). Richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale"... perchè se mi ero e mi sto occupando dell'Aeroporto di Treviso (e di Venezia) questo mi serve per tenermi in allenamento quando verrà presentato lo Studio di Impatto Ambientale dell'Aeroporto di Verona.
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Quanto pubblicato sull'Arena oggi, mi permette di scrivere in merito a queste Osservazioni allo SIA della VIA dell'Aeroporto di Treviso, dopo aver letto quelle approvate dal Consiglio Comunale di Quinto di Treviso allegate alla Delibera del Consiglio Comunale dell'8 Maggio 2012, in un documento avente questo oggetto: "OSSERVAZIONI RELATIVE ALL'AEROPORTO DI TREVISO "ANTONIO CANOVA" - MASTER PLAN - PIANO DI SVILUPPO AEROPORTUALE (2011-2030)" di cui sotto ne ho riportato la copertina.
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Potrebbe essere solo un caso... una casualità casuale... il fatto che il Comune di Quinto di Treviso, con Delibera di Giunta, dopo aver speso 24.000 euro per incaricare dei Consulenti per avere della Consulenza, abbia Osservato lo SIA della VIA dell'Aeroporto, inviando al Ministero dell'Ambiente delle Osservazioni, che ripeto, casualmente e per un caso casuale, sembrano copiate da quelle che avevo inviato un mese prima anche allo stesso Sindaco di Quinto di Treviso.
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Il sottoscritto è da anni che sostiene che essendo ENAC l'Ente Pubblico che controlla gli Aeroporti, non può essere anche il Proponente delle procedure di VIA, perchè cosi l'ENAC... è "Controllore e Controllato" e nell'Osservazione del Comune di Quinto si legge questo:
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Per quanto sopra, ENAC - ente di diritto pubblico - è il soggetto che valida i Piani di Sviluppo Aeroportuali presentati dalle Società Aeroportuali. È quindi evidentemente anomalo il fatto che ENAC sia da un lato controllore della regolarità degli interventi pianificatori di sviluppo degli aeroporti e controllato, in quanto - nel caso di Treviso - è il “proponente” della procedura di VIA.
Si chiede dunque di verificare la compatibilità della proposta di SIA da parte di ENAC.
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Sono sempre altri mesi che il sottoscritto sostiene che essendo i Piani di Sviluppo Aeroportuali... dei PIANI, questi devono essere sottoposti a V.A.S. e non a V.I.A. e sull'Osservazione del Comune di Quinto di Treviso, leggo questo:
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Il Piano di Sviluppo Aeroportuale (o Master Plan), è a tutti gli effetti un piano, ovvero un insieme sistematico di opere strutturali e infrastrutturali nel settore dei trasporti. Quindi prima o contestualmente alla Valutazione di Impatto Ambientale il Master Plan deve essere sottoposto anche alla procedura di VAS, la quale si svolge parallelamente alla procedura di redazione del Master Plan stesso, preoccupandosi di valutare gli effetti ambientali della scelta strategica di sviluppo dell’aeroporto, prima ancora che l’impatto delle singole opere che ne compongono il piano di sviluppo.
Infatti, per quanto riguarda le scelte progettuali vere e proprie, il Masterplan spesso non contempla sufficienti dettagli, limitandosi ad individuare le caratteristiche generali degli interventi strutturali ed infrastrutturali.
Si chiede di verificare il dovere di assoggettabilità del Master Plan alla procedura di VAS.
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Il sottoscritto è da anni che sostiene che se un aeroporto modifica le rotte di decollo e di atterraggio e se con queste modifica va ad interessare altri comuni, non solo serve la procedura di VIA, ma questi comuni diventano Comuni interessati e lo Studio di Impatto Ambientale deve essere depositato anche in questi comuni... e cosi sulle Osservazioni del Comune di Quinto di Treviso, leggo:
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Possibile coinvolgimento di altri comuni nelle aree di interferenza delle nuove rotte di decollo. Per quanto più oltre argomentato, non si può escludere l’eventualità che altri comuni siano interessati dalle nuove rotte di decollo previste dal Piano di Sviluppo Aeroportuale.
Si chiede di verificare il dovere di coinvolgimento nella procedura di VIA del Comune di Zero Branco e di adeguare il procedimento partecipativo di conseguenza.
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Da anni il sottoscritto, sia in merito alle "Alternative di Progetto", che alla cosidetta "Opzione ZERO", sostiene che devono essere bene valutate le possibili alternative del progetto (e non Piano) come come presentato scomrpeso anche la possibilità di lasciar stare il tutto com'era prima e quindi non eseguire alcun ampliamento ed in merito a questa mia convinzione nelle Osservazioni allo SIA della VIA dell'Aeroporto di Treviso leggo questo:
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Poiché il Ministero dell’Ambiente aveva già espresso parere negativo nel maggio 2007 alla proposta di SIA (iniziata nel 2002) per incremento traffico (richiesta di aumento di voli su Treviso), identificando in “16.300 limite che ambientalmente può sostenere l’aeroporto di Treviso”, si richiede che il Ministero dell’ambiente valuti il nuovo progetto con riferimento ai 16.000 movimenti previsti più quelli dovuti all’Aeroclub!
Si chiede pertanto che tale scenario NON autorizzato sia considerato quale alternativa nella VIA.
Si valutino pertanto i diversi scenari (rotte attuali e nuove rotte) quali alternative di progetto e si condizioni l’eventuale giudizio positivo di compatibilità ambientale alla loro valutazione comparativa e alla effettiva autorizzazione degli scenari non autorizzati.
Il Master Plan riguarda il periodo temporale 2011-2030, ma ad oggi (maggio 2012) la procedura non è conclusa. Esso quindi non può riguardare interventi o previsioni del 2010 o del 2011 e va in questo senso aggiornato.
Di conseguenza va aggiornata anche l’opzione zero che contempla opere già di fatto realizzate
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Ovviamente dato che l'Aeroporto di Treviso confina a Sud e a Ovest con il Parco naturale del Fiume Sile e parte del sedime aeroportuale "è dentro" quest'area SIC - Sito di Interesse Comunitario, non occorre essere degli esperti di VIA per comrpendere che qualche problema, un aeroporto, lo può creare ad un'area naturalistica e nelle Osservazioni del comune di Quinto di treviso si legge questo:
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Tra i Piani considerati manca totalmente il Piano Ambientale del Parco Naturale Regionale del Fiume Sile, approvato con D.C.R. n. 22 del 01.03.2000 e modificato con varianti di settore approvate con D.C.R. n.58 del 26.07.2007 (figura 7). Si tratta di un elemento NON trascurabile, in quanto la sensibilità del contesto naturale attorno all’aeroporto è data sia dalla presenza del Parco che dalla presenza di SIC-ZPS.
Si chiede di considerare i contenuti del Piano del Parco del Sile nel Quadro di Riferimento Programmatico.
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Da anni, il sottoscritto sostiene qualsiasi intervento che abbia da modificare gli impatti ambientali sui territori ubicati nell'intorno di qualsiasi infrastruttura, devono - contestualmente - essere realizzati interventi di mitigazione, compensazione, risanamento, restauro e ripristino ambientale e se poi sempre nelle Osservazioni predisposte dai Consulenti del Comune di Quinto di Treviso leggo quanto da loro scritto (vedi sotto) non è che anche stavolta ho ancora ragione io? 
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Si chiede che gli interventi di mitigazione di cui si rinvia a futura definizione l’entità siano quantificati e prescritti in sede di eventuale giudizio di compatibilità ambientale e si prescriva l’allocazione delle relative risorse economiche.
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Gli impatti di un aeroporto ovviamente comprendo anche quello generato dal traffico delle auto dei passeggeri e quindi anche questo va valutato ed è un problema che deve essere risolto, come ad esempio chiesto nelle Osservazioni di Quinto di Treviso.
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Si chiede che lo SIA sia integrato con uno studio delle possibili soluzioni per la fluidificazione del traffico sulla SR 515, sull’interferenza dei nuovi parcheggi con il traffico esistente e sull’accessibilità pedonale dai parcheggi all’aeroporto, anche in aree esterne ad esso.
Si chiede inoltre che siano allocate le risorse economiche per far fronte a tali interventi e che NON sia assentibile alcun incremento del traffico e dei movimenti senza che siano PRIMA realizzate le opere sulla viabilità a totale carico della società AERTRE.
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Dato che non voglio continuare a dimostrare di aver avuto ragione e di voler dimostrare che le Osservazioni del Comune di Quinto condividono con una casualità impressionante quanto scritto dal sottoscritto, per concludere, vi riporto la sintesi di altre Osservazioni come queste approvate dal Consiglio Comunale di Quinto di Treviso:
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Si chiede pertanto che tale scenario NON autorizzato sia considerato quale alternativa nella VIA. Si chiede di conseguenza di CONDIZIONARE l’eventuale giudizio di compatibilità ambientale alla effettiva autorizzazione delle nuove rotte di decollo ad oggi non autorizzate.
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Poiché l’operatività tecnica dell’aeroporto sarà in effetti fino alle 24, si chiede che tale previsione venga inserita nella formula soprastante, modificando i fattori moltiplicativi di LVAd e LVAn, rispettivamente in 18/24 2 6/24.
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Non può essere condivisa la scelta (pag. 215) di tralasciare completamente il calcolo del rumore notturno (22-6), dal momento che sia la componente aeroportuale sia la componente del traffico veicolare sono parzialmente ma regolarmente attive anche dopo le ore 22..
Si chiede che vengano specificamente ed espressamente analizzati nello studio:
- il problema del rumore impulsivo su Quinto, con l’aumento di eventi singoli nell’arco della giornata;
- il problema del rumore in fase di rullaggio sulla nuova prevista taxi way che interessa anche alcuni edifici che si troveranno molto vicini a tale pista;
- il problema del rumore in fase di accelerazione dei velivoli in decollo in direzione est;
- il problema del potenziale riflesso del rumore in fase di accelerazione da parte dello specchio d’acqua alle spalle di testata 07.
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Si chiede che l’eventuale giudizio di compatibilità ambientale sia condizionato alla realizzazione della bonifica acustica anche con riferimento alla possibile operatività dell’aeroporto dalle ore 24 alle 06 ed a localizzazione certa e definita delle centraline di monitoraggio.
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Si chiede che venga modificato il livello di rumore corrispondente allo stato iniziale dell’ambiente.
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Si chiede che il confronto con i limiti di legge sia fatto considerando entrambe le componenti, ovvero sia il traffico indotto sia quello non direttamente indotto.
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VISTO quanto enunciato e argomentato in queste Osservazioni allo Studio di Impatto Ambientale del Master Plan dell’Aeroporto di Treviso, si chiede un profondo processo di previsione delle ipotesi di fondo e dei contenuti degli elaborati presentati per la procedura di VIA e la successiva ripubblicazione
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Non credo sia necessario scrivere degli ulteriori commenti, in merito a quanto approvato dal Consiglio Comunale di Quinto di Treviso, se non sottolineare che il Comune di Treviso - socio della Società Aeroportuale - non ha nemmeno deciso di convocare il Consiglio Comunale e pertanto non ha osservato nulla al Piano di Sviluppo dell'Aeroporto di Treviso.
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Buona parte delle Osservazioni allo SIA della VIA dell'Aeroporto di Treviso, quelle più generali e non quelle di dettaglio sono identiche e simili nella sostanza a quelle che il sottoscritto ha presentato e se da una parte questo mi fa piacere, sono preoccupato di quello che succederà a Sommacampagna... che non copiano, nemmeno... "agratis", quello che continuo a scrivergli da anni.
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Oggi ho già scritto troppo e pertanto in merito alle dichiarazioni del Presidente di SAVE, visto quanto sta accadendo a Treviso, prima di parlare dell'Aeroporto di Verona, costui, farebbe meglio a guardare nel suo orticino... e vedere se non sarebbe il caso di cominciare a rispettare la VIA e la VAS, anche perchè la SAVE SpA sarebbe quotata alla Borsa Italiana e gli azionisti dovrebbero essere correttamente informati.
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Domani... nella SECONDA PARTE andremmo a disquisire sull'Aeroporto di Venezia e ad altre dichiaarazioni del Presidente di SAVE SpA, a partire da questo comunicato Stampa: "
Gruppo Save: ancora in attesa della firma del Contratto di Programma".
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Da una prima lettura di questo Comunicato Stampa, sorgerebbe spontanea una domanda: "Come è riuscita la Save SpA a realizzare, negli ultimi 10 anni, interventi per 280 milioni, tra cui: Nuova Aerostazione (116), Piazzali di Sosta Aeromobili (35), Riqualificazione della Pista di Volo (30), Nuovo Fabbricato Cargo (6), Piazzale De-Icing (7) e Viabilità (19) senza aver mai ottenuto il Decreto di Compatibilità Ambientale?"
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Domani, partendo da questo Comunicato Stampa, come sopra riprodotto, andremmo anche a commentare questo altro documento: "Verbale dell'assemblea ordinaria del 18 aprile 2012" perchè anche qui ci sono "cose" interessanti da leggere e da commentare in risposta all'articolo pubblicato oggi sull'Arena che contiene le dichiarazioni del Presidente dell'Aeroporto di Venezia.

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